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giovedì 31 dicembre 2015
IL PRIMO DISCORSO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MATTARELLA: IL LAVORO ANZITUTTO
Il Presidente della repubblica ieri sera nel suo discorso di fine anno ha posto al primo posto il lavoro: L'occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani. Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria. Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell'avvenire della propria famiglia. Penso all'insufficiente occupazione femminile. Il lavoro manca soprattutto nel Mezzogiorno. Si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l'intero Paese resterà indietro. Le diseguaglianze rendono più fragile l'economia e le discriminazioni aumentano le sofferenze di chi è in difficoltà. Come altrove, anche nel nostro Paese i giovani che provengono da alcuni ambienti sociali o da alcune regioni hanno più opportunità: dobbiamo diventare un Paese meno ingessato e con maggiore mobilità sociale.
IL BUREAU INTERNATIONAL DU TRAVAIL HA UNA RICETTA PER LO SVILUPPO MONDIALE
Dopo tre anni di intensi negoziati e il dialogo che ha riunito non solo i governi, la società civile, ma anche milioni di persone comuni in tutto il mondo, gli stati membri delle Nazioni Unite hanno approvato all'unanimità quella che il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha descritto come "il programma di sviluppo più inclusivo il mondo abbia mai visto." Il programma per il 2030 comprende le tre dimensioni della sostenibilità - economico, sociale e ambientale. Si compone di 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) che costruiranno sui progressi compiuti nel quadro dei Millennium Development Goals.
Il programma è stato adottato dai leader mondiali riuniti in un vertice straordinario delle Nazioni Unite dal 25 al 27 settembre a New York. L'Agenda per lo sviluppo sostenibile nel 2030 mette le persone e il pianeta al centro e dà alla comunità internazionale la spinta di cui ha bisogno di lavorare insieme per affrontare le enormi sfide che l'umanità si trova ad affrontare, compreso il mondo del lavoro.
Il lavoro dignitoso - chiave per lo sviluppo sostenibile
Si stima che oltre 600 milioni di nuovi posti di lavoro devono essere creati entro il 2030 solo per tenere il passo con l'aumento della popolazione mondiale in età lavorativa. Ciò rappresenta circa 40 milioni di posti di lavoro all'anno. Dobbiamo anche migliorare la situazione di circa 780 milioni di uomini e donne che lavorano ma non guadagnano abbastanza per portare loro stessi e le loro famiglie al di sopra della soglia di povertà 2 $ al giorno. L'importanza del lavoro dignitoso per conseguire uno sviluppo sostenibile è evidenziato in obiettivo 8, che mira a "promuovere la crescita economica sostenuta, condiviso e occupazione sostenibile, piena e produttiva e il lavoro dignitoso per tutti".
L'OMS-WHO TRACCIA UN BILANCIO POSITIVO DELL'ANNO ANCHE SE CI SONO PREOCCUPAZIONI PER L'AVVENIRE SE NON SARA' FATTO QUALCOSA SUBITO PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Fine anno: è tempo di bilanci per tutti. Si avvicina il nuovo obiettivo "A new era for global public Helath"
Nel 2015, l'OMS ha portato la risposta sanitaria per grandi epidemie ed emergenze dall'Africa occidentale in Iraq e i altri Paesi del mondo.
Secondo l'OMS i cambiamenti climatici hanno già causato circa 7 milioni di morti all'anno e che sono destinati ad aumentare di circa 250.000 le morti per malaria, febbri diarroiche e insufficiente nutrizione.
- ha fornito nuovi pareri su una vasta gamma di problemi di salute, tra cui la demenza, la sicurezza alimentare, il trattamento dell'HIV, il consumo di zucchero, la resistenza agli antibiotici e il cambiamento climatico.
- ha segnato la fine dell'era di 15 anni degli obiettivi di sviluppo del Millennio
- ha visto il lancio dei Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per i prossimi 15 anni.
UNA MIA NUOVA PETIZIONE AL SENATO PER MODIFICARE LO STATUS DEI CONSIGLIERI COMUNALI
Per finire l'anno in bellezza (ma stanco per quanto avvenuto in questi ultimi dodici mesi) ho appena inviato al Presidente del senato una mia nuova petizione relativa allo status dei consiglieri comunali con cui chiedo che siano modificate le norme vigenti stabilendo che:
a) gli amministratori locali (Sindaco, assessori e consiglieri) siano tutti residenti nel Comune per il quale si candidano
b) Di inserire tra i casi di ineleggibilità a consigliere comunale o a Sindaco quello di aver già ricoperto per più di due consiliature il medesimo incarico;
c) Di stabilire che le stesse norme debbano valere anche per i membri della Giunta.
In questo modo verrà favorita la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica ed impedito ad alcuni si sedere in Consiglio comunale (a vario titolo) per decine di anni.
mercoledì 30 dicembre 2015
Il Rapporto dell'ANAC sullo stato di attuazione dei Piano triennali di prevenzione della corruzione
In questi giorni il Presidente dell’ANAC ha pubblicato sul proprio sito il “Rapporto sullo stato di attuazione e la qualità dei piani triennali di prevenzione della corruzione nelle amministrazioni pubbliche 2015-2017” predisposto unitamente al Formez e all’Università di Tor Vergata. Si tratta di un documento molto importante che analizza in maniera scientifica la situazione della prevenzione delle pubbliche amministrazioni ivi compresi gli enti locali. Nel complesso ne deriva un livello insoddisfacente nel garantire adeguati livelli qualitativi del PTPC, indispensabili per garantire la sua sostenibilità ed efficacia nel tempo.
In particolare, nei Comuni sopra i 15.000 abitanti, seppur a fronte di un risultato generale molto critico, si possono comunque rilevare alcune best practice sia per quanto concerne la mappatura dei processi attinente alle aree di rischio obbligatorie, sia per quella relativa alle aree ulteriori.
In alcuni casi infatti si riscontra una mappatura dei processi riferita alle aree obbligatorie puntuale, che descrive, per ogni processo, le fasi, gli input, gli output e le relative responsabilità organizzative. Alcuni Comuni hanno poi individuato aree di rischio ulteriori quali, ad esempio, l’Area finanziaria, la Polizia Municipale, la Gestione del patrimonio, la Riscossione delle sanzioni e dei tributi, la Pianificazione ed attuazione urbanistica, il Rilascio di certificazioni.
Con riferimento al risk assessment l’analisi ha evidenziato come la maggior parte dei Piani risulti complessivamente insufficiente. Tale valutazione negativa vale soprattutto nel caso della identificazione e analisi dei rischi, dove si sono riscontrati risultati inferiori rispetto alle fasi di valutazione e ponderazione dei rischi e di trattamento degli stessi.
Alcuni dei Comuni oggetto di analisi hanno comunque operato un’analisi dei fattori abilitanti, attraverso la loro individuazione ed esplicitazione in relazione alla variabile preponderante tra contesto organizzativo, personale e sociale-ambientale. Altri Comuni hanno optato per metodi alternativi a quanto proposto dall’Allegato 5 del PNA, proponendo variabili oggettive e soggettive per il calcolo degli indicatori di probabilità e d’impatto. In alcuni casi i Comuni hanno predisposto delle schede processo allegate al PTPC, nelle quali hanno sintetizzato tutte le risultanze della valutazione del rischio.
Anche in relazione alla comunicazione e monitoraggio i Piani dei comuni sopra i 15.000 abitanti presentano livelli insufficienti, seppur con valori migliori per quanto riguarda il coinvolgimento degli attori interni.
In molti casi il Piano risulta inattuato specialmente per quanto riguarda la definizione dei procedimenti e la rotazione dei dirigenti.
In molti casi il Piano risulta inattuato specialmente per quanto riguarda la definizione dei procedimenti e la rotazione dei dirigenti.
la Legge n. 124 del 2015 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” che, all’art. 7 (Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza), sottolinea la necessità della “precisazione dei contenuti e del procedimento di adozione del Piano nazionale anticorruzione, dei piani di prevenzione della corruzione e della relazione annuale del responsabile della prevenzione della corruzione, anche attraverso la modifica della relativa disciplina legislativa, anche ai fini della maggiore efficacia dei controlli in fase di attuazione, della differenziazione per settori e dimensioni, del coordinamento con gli strumenti di misurazione e valutazione delle performance nonché dell'individuazione dei principali rischi e dei relativi rimedi; conseguente ridefinizione dei ruoli, dei poteri e delle responsabilità dei soggetti interni che intervengono nei relativi processi”.
Una graduatoria sotto la media dell'OCSE
Quando si presenta un rendiconto occorre mettere tutto, non solo le cose che vanno bene, questa del grado di istruzione in Italia fatta dall'OCSE non è certo lusinghiera.
Le slides con le graduatorie dell'Italia
Prosegue la presentazione delle contro-slides con la graduatoria della lotta alla corruzione nel mondo che vede l'Italia fissa al 69° posto, ma prima dello Swaziland
ALBERT EINSTEIN E LE MENTI MEDIOCRI
Questa frase di Einstein è stata valida nell'antichità, ma anche ai tempi nostri...e temo lo sarà anche nel futuro.
Un grafico interessante fornito dal MEF
Il debito degli enti locali aggiornato per regione con l'indicazione del debito pro capite totale (regione più comuni ecc.). I dati sono forniti dal Ministero dell'Economia e delle finanze.
NUOVE TARIFFE PER L'ACQUA DAL 1° GENNAIO
Sul sito dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico è stata pubblicata la deliberazione n.664/2015 con la quale viene applicato il nuovo metodo tariffario che entrerà in vigore dal primo gennaio del 2016 ; il nuovo quadro delle regole approvato dall’Autorità pur mirando ad assicurare i necessari investimenti nel settore garantisce la sostenibilità dei corrispettivi applicati all’utenza, favorendo il miglioramento della qualità dei servizi, la razionalizzazione delle gestioni e riconoscendo in modo efficiente i costi per le sole opere effettivamente realizzate
Il nuovo metodo prevede un ampliamento diversi tipi di schemi tariffari, che passano da quattro a sei, all’interno dei quali ciascun soggetto competente potrà individuare la soluzione più efficace in base alle proprie realtà.
L’Autorità ha proposto inoltre nuove regole per rafforzare la tutela degli utenti finali con l’introduzione di standard di qualità contrattuali minimi omogenei sul territorio nazionale, con i relativi indennizzi automatici pari a 30 euro che il gestore dovrà corrispondere all’utente in caso di mancato rispetto degli standard stessi.
Molto importante è la possibilità di rateizzare le bollette dell’acqua superiori al 100% del consumo medio annuale.
Sarebbe opportuno che coloro i quali (in quanto nostri rappresentanti) fanno parte della Conferenza dei Sindaci di ATO4 controllassero l'applicazione di questa disposizione.
Chi lo desidera può scaricare il testo della delibera qui:
http://www.autorita.energia.it/it/docs/15/664-15.htm
martedì 29 dicembre 2015
LA PROROGA AL 31 DICEMBRE 2016 DELL'OBBLIGO PER LE UNIONI DEI PICCOLI COMUNI
Soddisfazione ha espresso il vice presidente dell'ANCI: Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro sulla proroga al 31 dicembre 2016 delle disposizioni per le gestioni associate dei piccoli comuni. Lo apprendiamo dal sito dell'ANCI. Ricci si augura che la proroga al 31 dicembre 2016 possa essere il primo passo verso la definizione di bacini omogenei per la gestione associata dei servizi, a prescindere dalle dimensioni dei Comuni coinvolti e per arrivare quindi a un riassetto complessivo del governo territoriale. Siamo pronti già a partire da Gennaio a contribuire a scrivere con il Governo una legge che metta insieme i Comuni per davvero, in maniera efficace ed efficiente. I Comuni saranno protagonisti del cambiamento.
L'anno 2016 inizia così tra città metropolitane in crisi (Roma) e piccoli comuni in grosse difficoltà per la stessa gestione quotidiana; è evidente che il legislatore ha introdotto una norma scritta in modo tale da provocare solamente la reazione e la resistenza degli amministratori.
Occorre meditare meglio le scelte che comunque dovranno essere adottate per definire ambiti omogenei dove si preveda flessibilità e autonomia e non l’obbligo a fare tutto insieme.
Occorre fare perno su due punti: flessibilità e autonomia. Il tutto tenendo in considerazione le diverse realtà territoriali e le conseguenti istanze ed esigenze.
Si dovrà lavorare da subito per ridisegnare compiti e funzioni tra le regioni, i nuovi enti di area vasta in modo però da tutelare e rispettare l'autonomia dei piccoli comuni che rappresentano un importante patrimonio storico e culturale del nostro Paese e che non possono essere cancellati solamente sulla base della globalizzazione.
lunedì 28 dicembre 2015
IL PIANO DELLA MOBILITA' SOSTENIBILE: DOV'E' ?
Proprio in questi giorni in cui si parla ovunque di inquinamento, caso strano qualcuno si ricorda della possibilità di usare la bicicletta. Ma molti Comuni non hanno adottato ancora un Piano della mobilità sostenibile. Ma cosa è ?
Nel 2010 la Commissione Europea ha proposto di agevolare la realizzazione di piani d'azione sulla mobilità urbana (Sustainable Urban Mobility Plans) mediante l'utilizzo di incentivi, ma purtroppo non si è fatto molto nel nostro Paese e tutti vanno in giro con la loro auto inquinando.
Il Piano della mobilità sostenibile è un piano strategico, costruito su strumenti di pianificazione
esistenti, che tiene conto dei principi di
integrazione, partecipazione e valutazione per soddisfare
i bisogni di mobilità attuali e futuri degli individui
al fine di migliorare la qualità della vita nelle città
e nei loro quartieri.
Un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ha come
obiettivo la creazione di un sistema dei trasporti sostenibile
che:
• Garantisca a tutti una adeguata accessibilità dei
posti di lavoro e dei servizi;
• Migliori la sicurezza;
• Riduca inquinamento, emissioni di gas serra e
consumo di energia;
• Aumenti efficienza ed economicità del trasporto di
persone e merci;
• Aumenti l’attrattività e la qualità dell’ambiente
urbano.
Basterebbe molto poco: intanto potremmo pensare ai bambini che devono andare a scuola e che potrebbero farlo in bici o a piedi su percorsi protetti senza dover essere accompagnati in auto dai genitori...
UN ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL SENATO PER PREMIARE I CITTADINI CHE PARTECIPANO ALLA MANUTENZIONE DEL DECORO URBANO DELLE LORO CITTA'
In molte città da tempo alcuni cittadini si riuniscono per gestire il bene comune provvedendo alla manutenzione di aree verdi, alla riverniciatura delle scuole, ecc. Nel corso della discussione della legge di stabilità il Senato ha approvato l' Ordine del Giorno n. G/2111/183/5 al DDL n. 2111 presentato dai senatori Mandelli, D'Alì, Cerono e Boccardi con il quale, premesso che la promozione del decoro urbano richiede lo sviluppo di iniziative a vari livelli per sviluppare attenzione e sensibilità nei cittadini, e per tale motivo è fondamentale costruire forme e momenti di partecipazione attiva a partire dai luoghi in cui le persone vivono e si incontrano (scuole, associazioni, centri sociali, ecc.) e che la previsione di una tariffa ridotta dell'aliquota della TASI per comportamenti virtuosi – analogamente a quanto già attuato in altri Paesi –, incentiverebbe i cittadini ad avere un atteggiamento più corretto e una particolare attenzione nei confronti del territorio; i senatori predetti hanno proposto di prevedere l'applicazione da parte dei Comuni di una riduzione dell'aliquota della TASI per i cittadini singoli o associati, che effettuano interventi di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano, impegnando il Governo:
a valutare l'opportunità di prevedere a decorrere dal 1º gennaio 2016, la riduzione dell'aliquota della TASI per i cittadini che effettuano gli interventi di cui in premessa.
L'ANCI HA CHIESTO UN INCONTRO CON IL GOVERNO PER DEFINIRE STRATEGIE COMUNI CONTRO L'INQUINAMENTO
In relazione all'aggravamento della situazione dello smog l'ANCI ha chiesto un incontro urgente al Governo, per concertare e definire al meglio progetti e strategie di riqualificazione urbana omogenee per Città metropolitane e Comuni capoluogo, realizzabili nel 2016 grazie allo stanziamento di un fondo di 500 milioni inserito nella Legge di stabilità.
Nella lettera il Presidente dell'ANCI Fassino chiede che “Al fine di consentire a Comuni e Città metropolitane la predisposizione dei progetti entro la scadenza indicata nella norma ritengo opportuno prevedere in tempi rapidi un coinvolgimento dell’Associazione al fine di definire al meglio i criteri generali del bando che, per essere approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 31 Gennaio 2016, ha tempi strettissimi di concertazione”. In questi anni è mancata una vision sul problema dell'inquinamento delle grandi città, una questione che si trascina, tra alterne vicende, da moltissimi anni, ma che è stata volutamente ignorata. A Roma sin dagli anni '60 sono stati tolti quasi ovunque i tram per far posto ad autobus inquinanti (all'epoca usavano gasolio fortemente inquinante); è stata fatta una scelta di privilegiare i ogni modo il trasporto privato, visto come strumento di sviluppo economico rispetto a quello pubblico, dai più osteggiato perché legato ad ideologie tipiche dei Paesi "socialisti". Nonostante molte chiacchiere i treni per i pendolari sono ancora inadeguati; molte linee sono ancora a binario unico (come la Roma Velletri che è ancora quella inaugurata da Pio IX). Mentre a Milano rispetto al passato ci sono stati visibili miglioramenti anche grazie al piano di delocalizzazione delle industrie inquinanti avviato da Aniasi, a Roma si è fatto poco o niente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: l'aumento delle malattie respiratorie anche nei bambini piccoli e il forte incremento dei tumori ai polmoni sono la diretta conseguenza di questa situazione a livello di salute. I cittadini dovrebbero fare tesoro di questo e ricordarsene una volta tanto quando andranno a votare e saranno soli nella cabina.
SABAUDIA VIETATI I BOTTI, FUOCHI D'ARTIFICIO ECC. DAL 30 DICEMBRE AL 7 GENNAIO
Ieri avevo lanciato un appello per uno stop ai botti. Ora, grazie al Portale indipendente di news della provincia di Latina H24 Notizie apprendo che il Sindaco Lucci questa mattina ha firmato una ordinanza per vietare dal 30 dicembre al 7 gennaio l' accensione e i lanci di fuochi d’artificio, nonché lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi e giochi pirici e materiale pirotecnico di ogni genere. Una decisione positiva della nostra amministrazione anche per prevenire possibili incendi in considerazione della situazione di siccità e del caldo che c'è in questo periodo.
L'AGRICOLTURA E LA LEGGE DI STABILITA' 2016
La legge di stabilità 2016 dedica molto spazio al settore agricolo sia con disposizioni di sostegno al comparto sia per politiche di contenimento della spesa.
proprio in questo periodi di crisi l'agricoltura italiana ha risposto dimostrando le proprie potenzialità e recuperando posti di lavoro
In primo luogo si provvede al complessivo riassetto delle agevolazioni per i terreni agricoli, a tal fine esentando da IMU (comma 11):
- i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina, come individuati ex lege;
- i terreni agricoli e posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione;
- i terreni agricoli ubicati nei comuni delle isole minori indipendentemente, dunque, dal possesso e dalla conduzione da parte di specifici soggetti;
- i terreni agricoli con specifica destinazione, ossia con immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile, dunque indipendentemente in tal caso da ubicazione e possesso.
Il comma 31, introdotto al Senato, esenta dall’imposta di registro, dall’imposta di bollo e dalle imposte ipocatastali tutti gli atti e i provvedimenti emanati in esecuzione di pani di ricomposizione e di riordino fondiario promossi dagli enti territoriali (regioni, province, comuni e comunità montane).
Si introduce l'esenzione dall'IRAP per i soggetti che operano nel settore agricolo, per le cooperative di piccola pesca ed i loro consorzi, e per le cooperative ed i loro consorzi che forniscono in via principale, anche nell'interesse di terzi, servizi nel settore selvicolturale (comma 38).
Ulteriori modifiche alla disciplina fiscale applicabile al settore agricolo riguardano:
- l’abrogazione del regime speciale dell'IVA per il settore agricolo, per i soggetti passivi con volume d'affari inferiore a 7.000 euro;
- l’innalzamento dell'aliquota dell'imposta di registro;
- la possibile rideterminazione delle percentuali di compensazione IVA per le cessioni di latte fresco;
- l'incremento del coefficiente di rivalutazione dei redditi agrari e dominicali;
- la presunzione che le produzioni agro energetiche sono produttive di reddito agrario se contenute entro limiti predefiniti, mentre in caso contrario si utilizza il coefficiente di redditività del 25 per cento dell'ammontare dei corrispettivi IVA (commi 515-523);
Viene integrata la dotazione finanziaria del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione affinché una quota non superiore a 18 milioni di euro venga destinata al riconoscimento della cassa integrazione guadagni in deroga per il settore della pesca (comma 165).
domenica 27 dicembre 2015
SCHEMA ORDINANZA IN MATERIA DI VENDITA E UTILIZZO DI FUOCHI PIROTECNICI
Alcuni Sindaci ci inondano con un profluvio di ordinanze (per cose spesso inutili) che quasi sempre restano inapplicate.
Tra pochi giorni ci sarà la fine dell'anno e molti animali (e il loro padroni) attendono preoccupati i botti che saranno sparati e che per loro sono molto nocivi.
Al fine di aiutare qualche Sindaco affetto da aprassia ho pensato di pubblicare uno schema di ordinanza...
IL SINDACO
PREMESSO che:
• da alcuni anni si è consolidata l’usanza nel corso delle festività di fine anno di fare esplodere all’interno della città artifici pirotecnici;
• l’esplosione di botti, ha dato storicamente luogo nel recente passato al verificarsi di fatti gravemente lesivi compromettendo la sicurezza degli appartenenti alla comunità locale, nonché determinando il potenziale verificarsi di eventi anche tragici in danno delle persone, con particolare riferimento alle persone anziane ed ai minori;
• tale usanza minaccia altresì l’incolumità psico-fisica degli animali ed il Comune, ai sensi dell'art. 3 del DPR 31.03.1979 è responsabile della vigilanza sulla osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali, relativi alla protezione degli animali presenti sul proprio territorio;
• danni possono determinarsi a carico del patrimonio pubblico o privato in conseguenza del potenziale rischio d'incendio discendente dall'accensione incontrollata di articoli pirotecnici
• a nulla sono valsi gli appelli pubblici volti a disciplinare un uso responsabile di ordigni e prodotti pirotecnici;
• la cronaca degli ultimi anni ha messo in evidenza come i principali incidenti, in occasione dell'uso improprio di prodotti pirotecnici ad effetto scoppiante (botti, petardi e simili), siano fortemente legati ad una immissione, vendita ed utilizzo illegale di tali prodotti ovvero al loro uso da parte di minori o di persone che comunque non possiedono i richiesti requisiti personali o professionali;
• occorre peraltro salvaguardare gli spettacoli pirotecnici autorizzati, realizzati da professionisti secondo i più stretti dettami di sicurezza
• l’assordante frastuono determinato dalla simultanea detonazione di numerosissimi articoli pirotecnici, in special misura nella fase culminante dei festeggiamenti di fine anno, può determinare copertura per l’attuazione di condotte criminali con finalità dinamitarde mediante l’uso di ordigni atti ad arrecare danno a persone e a cose;
RITENUTO PERTANTO
al fine di salvaguardare la pubblica incolumità intesa come tutela dell'integrità fisica della popolazione e della sicurezza urbana: regolamentare la vendita al pubblico di prodotti pirotecnici, dal giorno dell'emanazione della presente ordinanza fino al 2 Gennaio 2016, al fine di salvaguardare la salute umana ai sensi dell'art. 32 della Costituzione e regolamentare lo sparo in luogo privato; vietare, nel medesimo periodo, ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di prodotto pirotecnico, con particolare riguardo a quelli ad effetto scoppiante (c.d. botti e petardi) e ai razzi, ovvero utilizzabili da privati non professionisti;
VISTO l'articolo 6, comma 2, della direttiva 2007/23/CE, che lascia alle Autorità degli Stati membri la possibilità di adottare disposizioni per limitare l'uso o la vendita al pubblico di certe categorie di fuochi d'artificio per ragioni di pubblica sicurezza o di incolumità delle persone ed, in particolare, di adottare provvedimenti volti a vietare o limitare il possesso, l'uso e/o la vendita al pubblico di fuochi d'artificio di categoria 2 e 3, articoli pirotecnici teatrali e altri articoli pirotecnici che siano giustificati per motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza, incolumità delle persone, o protezione ambientale; VISTI l'articolo 57 del Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, l'articolo 110 del Regio Decreto 6 maggio 1940, n. 635 e 703 del codice penale;
VISTO l'art. 54 del D. L.vo n. 267 del 18.08.2000 come sostituito dall'art. 6 del D.L.23.05.2008 n. 92 convertito in L. 24.07.2008 n. 125 che attribuisce al Sindaco, la possibilità di adottare provvedimenti contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana dandone preventiva comunicazione al Prefetto;
VISTO il Decreto del Ministero dell'Interno del 05.08.2008 emesso ai sensi dell'art. 54 comma 4 bis del D.Lvo n. 267 del 18.08.2000 s.m.i.;
VISTO il Decreto Legislativo 4 aprile 2010, n. 58 (in particolare gli artt. 3 e 5 relativi alle nuove categorie di classificazione dei prodotti esplodenti, ivi compresi i fuochi, botti e artifici pirotecnici) e le successive modifiche apportate con Decreto legislativo 25.09.2012 n° 176 in materia di attuazione della direttiva 2007/23/CE relativa all'immissione sul mercato di prodotti pirotecnici; RACCOMANDA:
a) di acquistare artifici pirotecnici esclusivamente presso gli esercizi commerciali autorizzati a tale tipologia di vendita;
b) di non raccogliere botti, petardi, o qualsiasi artificio inesploso, né tantomeno di provare a riaccenderli;
c) agli esercenti la patria potestà di vigilare affinché i minori non facciano uso o detengano materiali esplodenti, al fine di scongiurare i gravi pericoli derivanti da utilizzo improprio o maldestro.
ORDINA
a partire dalla data di emissione della presente ordinanza e fino a tutto il 2 gennaio 2016:
- il divieto di vendita, in forma ambulante, di ogni tipo di fuochi d'artificio ascrivibili alla categoria IV^ e V^, ivi compresi gli ex fuochi di libera vendita ora obbligatoriamente classificati in una delle suddette categorie. In particolare è vietata la vendita di quelli che abbiano effetto scoppiante, crepitante o fischiante, tipo rauto o petardo ed esclusi i prodotti del tipo fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, fontane per torte, petardini da ballo, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e pallone luminose.
- Il divieto di utilizzo di ogni tipo di fuoco d'artificio, ivi compresi quelli appartenenti alla nuova categoria “V”. D ed E, in luogo pubblico e anche in luogo privato ove, in tale ultimo caso, possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici o su luoghi privati appartenenti a terzi non consenzienti, nonché di articoli pirotecnici teatrali e di altri articoli pirotecnici per scopi diversi da quelli cui gli articoli stessi sono espressamente destinati; (fanno eccezione gli spettacoli autorizzati dei professionisti di cui all'articolo 4 del Decreto Legislativo 4 aprile 2010, n. 58).
- Il divieto di cedere a qualsiasi titolo, usare o portare con sé nei luoghi pubblici o aperti al pubblico materiale esplodente, di qualsiasi categoria ai minori di anni 18 e privi della carta d’identità in corso di validità;
- Ai minori di anni 14 è altresì vietato, ai sensi dell’art. 5 del DD LL. 58/2010 anche l’acquisto, la detenzione e l’utilizzo dei fuochi di artificio di cui alla Cat. V D/E ora nella categoria 1). dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2015 alle ore 07.00 del 2 gennaio 2016 - Il divieto di utilizzo di fuochi pirotecnici, non posti in libera vendita, nei luoghi privati, senza la licenza di cui all'art. 57 TULPS;
- Il divieto per tutti coloro che hanno la disponibilità di aree private, finestre, balconi, lastrici solari, luci e vedute et similia, di consentirne a chiunque l'uso, per la effettuazione degli spari vietati dalla presente ordinanza.
Le violazioni alle suddette prescrizioni, ove il fatto non costituisca reato, saranno punite ai sensi dell'art. 7 bis del D. Lgs. 267/2000 con sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 a € 500,00. L’inosservanza della presente Ordinanza, da parte di titolari di licenza amministrativa, verrà sanzionata con la sospensione della licenza per giorni 10.
TRASMETTE la presente ordinanza: - preventivamente al Prefetto come previsto dall’art. 54, comma 4, T.U.E.L.;
- al sig. Comandante della Polizia Municipale ed al sig. Questore per quanto di competenza; DISPONE che, previa comunicazione al Prefetto, la presente ordinanza sia pubblicata all’Albo Pretorio on-line del Comune e comunque sul sito web istituzionale dell’Ente e sia immediatamente eseguita.
Avverso la presente ordinanza chiunque vi abbia interesse potrà proporre: - Ricorso gerarchico al Prefetto, entro gg. 30 giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza all’Albo Pretorio del Comune; -
Ricorso al TAR competente per territorio, entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza all’Albo Pretorio del Comune;
- Ricorso Straordinario al Capo dello Stato, per soli motivi di legittimità, entro 120 giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza all’Albo Pretorio del Comune.
IL SINDACO
LA RIFORMA COSTITUZIONALE L'11 GENNAIO ALL'ESAME DELLA CAMERA.
L'11 gennaio riprenderanno i lavori della camera dei Deputati con l'esame del disegno di legge di riforma costituzionale, approvato dal Senato nella seduta del 13 ottobre 2015, finalizzato al superamento del bicameralismo perfetto e all'introduzione di un bicameralismo differenziato, in cui il Parlamento continua ad articolarsi in Camera dei deputati e Senato della Repubblica ma i due organi hanno composizione diversa e funzioni in gran parte differenti.
Sarebbe bello se fosse possibile inserire anche altre cose in questa riforma tanto attesa.
Il testo attualmente all'esame, oltre al superamento dell'attuale sistema bicamerale, prevede, tra l'altro:
Sarebbe bello se fosse possibile inserire anche altre cose in questa riforma tanto attesa.
Il testo attualmente all'esame, oltre al superamento dell'attuale sistema bicamerale, prevede, tra l'altro:
- la revisione del procedimento legislativo, inclusa l'introduzione del c.d. "voto a data certa";
- l'introduzione dello statuto delle opposizioni;
- la facoltà di ricorso preventivo di legittimità costituzionale sulle leggi elettoralidi Camera e Senato;
- alcune modifiche alla disciplina dei referendum;
- tempi certi per l'esame delle proposte di legge di iniziativa popolare, per la presentazione delle quali viene elevato il numero di firme necessarie;
- la costituzionalizzazione dei limiti sostanziali alla decretazione d'urgenza;
- modifiche al sistema di elezione del Presidente della Repubblica e dei giudici della Corte Costituzionale da parte del Parlamento;
- la soppressione della previsione costituzionale delle province;
- la riforma del riparto delle competenze tra Stato e regioni;
- la soppressione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.
sabato 26 dicembre 2015
IL MINISTERO DELL'AMBIENTE CON LA NUOVA LEGGE SULLA GREEN ECONOMY ELABORERA' I COSTI STANDARD PER IL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
La legge recante le "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali" non è stata ancora pubblicata sulla G.U. ma già desta grande interesse l'art. 29 che attribuisce al ministero dell’Ambiente una serie di compiti tra i quali quello di elaborare i parametri per individuare i “costi standard” del
servizio di gestione dei rifiuti urbani e la definizione di un sistema
tariffario equo e trasparente. Oltre a questo compito importante per vercare di porre ordine in un sistema che vede grandi disparità di costi specilamete tra nord e sud, il Ministero dovrà anche elaborare schemi tipo di contratti di
servizio tra autorità d’ambito e affidatari del servizio integrato. In molte regioni ancora ogni comune seguita a provvedere da solo e le regioni non hanno fatto molto per mettere ordine. Le conseguenze riempiono spesso le prime pagine dei giornali, con gravissimo danno di immagine alle c.d. istituzioni. Spero vivamente che finalmente i capitolati e i contratti saranno fatti bene in maniera da non lasciare spazi ad alcune imprese di avvantaggiarsi indebitamente.
EMISSIONE DI CARTE VALORI POSTALI
Sempre il 23 dicembre il Consiglio dei ministri ha autorizzato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, l’emissione integrativa di carte valori postali commemorative e celebrative per l’anno 2016.
Appositi francobolli commemoreranno tra l'altro le figure di Piero Calamandrei (nel 60° anniversario della scomparsa) e di Aldo Moro (nel centenario della nascita). Una decisione importante per ricordare due personalità che hanno contribuito a costruire l'Italia.
Attuazione delle direttiva che istituisce un sistema per la tracciabilità degli articoli pirotecnici
Il 23 dicembre il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e dei Ministri dell’interno Angelino Alfano, della difesa Roberta Pinotti e dello sviluppo economico Federica Guidi ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/58/UE che istituisce, a norma della direttiva 2007/23/CE, un sistema per la tracciabilità degli articoli pirotecnici.
La direttiva istituisce un sistema comune per la tracciabilità di tutti gli articoli pirotecnici, al fine di garantire una più sicura circolazione nel mercato dell’Unione attraverso la possibilità di tracciare e identificare gli articoli suddetti e i loro fabbricanti in tutte le fasi della fornitura. A tal fine tutti i prodotti pirotecnici dovranno essere etichettati con un numero di registrazione basato su un sistema di numerazione uniforme attribuito dall’organismo notificato che ne ha certificato la conformità.
Una norma importante per porre un freno al mercato clandestino e alla presenza di persone che non si preoccupano della sicurezza degli utilizzatori.
PROROGA IN EXTREMIS PER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI FONDAMENTALI DEI PICCOLI COMUNI
Nella seduta del 23 dicembre il Consiglio dei Ministri è ricorso ad un decreto legge per approvare il testo del c.d. mille proroghe, suscitando ancora una volta le proteste delle opposizioni. Tra l'altro viene prorogato al 31 dicembre 2016 il termine per la gestione associata delle funzioni fondamentali da parte dei piccoli Comuni stabilita dal decreto legge 78/2010 che scadeva il 31 dicembre 2015 e che era stata applicata solo da pochissimi Comuni. C'è da sottolineare che con la legge di stabilità sono stati anche varati di contributi ai Comuni che scelgono questa strada.
venerdì 25 dicembre 2015
MORTI E POPOLAZIONE
In questi giorni si è fatto un gran parlare del'aumento delle morti dalla guerra ad oggi, ma non è stato considerato quale era la popolazione italiana totale negli anni di riferimento. Dall'Istat ho preso i dati di tutti i censimenti effettuati e possiamo vedere che nell'ultimo censimento effettuato prima della guerra la popolazione italiana ammontava a 42.339.000 unità mentre nell'ultimo, effettuato nel 2013 era di 60.783.000. Pertanto il conteggio andrebbe fatto sulla base del rapporto di questi dati, ottenendo quindi un risultato molto diverso nel senso che i i 445.000 morti del 2015 riportati dalla stampa rappresentano oggi solamente il 7,32% mentre nel all'epoca della seconda guerra mondiale rappresentarono oltre il 10% della popolazione.
Penso che l'allarme vada ridimensionato, tuttavia rispetto agli ultimi anni c'è stata una inversione che, anche se di dimensioni contenute deve farci riflettere sui danni creati dalle norme che hanno progressivamente ridimensionato il SSN e le varie prestazioni specialmente quelle relative alla prevenzione. L'aumento del ticket ha inoltre fortemente colpito gli anziani che hanno cominciato a non curarsi più se non quando finiscono in ospedale. Sarebbe bene che alcuni governanti riflettessero su queste cose e prendessero provvedimenti seri invece di fare le solite promesse o mettere cartelli nuovi su strutture vecchie.
Penso che l'allarme vada ridimensionato, tuttavia rispetto agli ultimi anni c'è stata una inversione che, anche se di dimensioni contenute deve farci riflettere sui danni creati dalle norme che hanno progressivamente ridimensionato il SSN e le varie prestazioni specialmente quelle relative alla prevenzione. L'aumento del ticket ha inoltre fortemente colpito gli anziani che hanno cominciato a non curarsi più se non quando finiscono in ospedale. Sarebbe bene che alcuni governanti riflettessero su queste cose e prendessero provvedimenti seri invece di fare le solite promesse o mettere cartelli nuovi su strutture vecchie.
ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO
Dal sito della Presidenza del Consiglio dei ministri leggo che, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, è stato approvato, in esame preliminare, uno schema di decreto del Presidente della Repubblica recante lo statuto dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Nello specifico lo schema di statuto disciplina il funzionamento e definisce le competenze dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Agenzia unica per le ispezioni del lavoro), la cui istituzione è prevista dal decreto legislativo 149 del 14 settembre 2015 al fine di razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva, avrà la funzione di coordinare, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, la vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria, svolgendo le attività ispettive già esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall’INPS e dall’INAIL. L’Ispettorato ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia organizzativa e contabile. Gli organi dell’Ispettorato sono: il direttore; il consiglio di amministrazione; il collegio dei revisori. Restano in carica tre anni rinnovabili per una sola volta.
Attuazione della direttiva europea concernente il miele
Dal sito della Presidenza del Consiglio leggiamo che il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione delle direttiva 2014/63/UE che modifica la direttiva 2001/110/CE concernente il miele.
Nello specifico, in applicazione della norma europea, si stabilisce che il polline vada considerato come una componente naturale specifica del miele e non un «ingrediente» nel senso previsto dal regolamento (UE) n. 1169/2011, ossia una sostanza utilizzata nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito.
Con riferimento all’etichettatura del miele, la nuova direttiva 2014/63/UE dispone una modifica meramente formale, sostituendo la sigla “CE”, contenuta nell’informazione relativa alle miscele, con quella “UE”. Tale previsione non trova riscontro nel presente decreto perché l’Italia non si era avvalsa in precedenza della facoltà, consentita dalla normativa europea, di prevedere un’indicazione generica nel caso di miscele di miele. In Italia, infatti, resta in vigore l’obbligo per i produttori italiani di indicare il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto anche quando si tratta di miscela di mieli provenienti da più Paesi, ai fini di un’informazione corretta e trasparente a tutela dei consumatori.
Si tratta di un provvedimento importante per difendere anche i prodotti italiani.
APPROVATO IL MILLEPROROGHE
Il Consiglio dei Ministri n. 98 ha approvato il tradizionale provvedimento con cui vengono prorogati i alcuni termini, stavolta lo ha fatto con decreto legge, ecco alcune delle principali proroghe ricavate dal sito della presidenza del Consiglio:
Proroga termini per le pubbliche amministrazioni
Proroga dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016 per assunzioni di personale a tempo indeterminato relative alle cessazioni verificatesi negli ultimi anni, nel rispetto dei vincoli previsti dal turn over, da parte delle amministrazioni dello Stato, agenzie, enti pubblici non economici ed enti pubblici previsti dall'articolo 70 del decreto legislativo 165/2001 nonché da parte dei Corpi di polizia, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, delle Università statali e degli enti di ricerca con i limiti di spesa previsti;
Proroga di termini in materia di giustizia amministrativa
Proroga di sei mesi del termine a partire dal quale tutti gli atti e i provvedimenti del giudice, dei suoi ausiliari, del personale degli uffici giudiziari e delle parti vengono sottoscritti con firma digitale e della relativa sperimentazione del processo telematico.
Proroga di termini in materia di competenza del Ministero dello sviluppo economico
Viene prorogato al 31 dicembre 2016 il divieto per chi detiene una quota del mercato televisivo superiore all’8% di acquisire o detenere partecipazioni in imprese editrici di quotidiani su carta stampata;
Viene prorogato per due anni il servizio di superinterrompibilità elettrica per Sardegna e Sicilia.
Proroga di termini in materia di competenza dei Ministeri dell’interno e della difesa
Viene prorogato fino al 31 dicembre 2016 la norma attraverso la quale il prefetto interviene con poteri sostitutivi per l’approvazione del bilancio di previsione degli enti, qualora il documento contabile non sia stato approvato dall’ente nei termini.
Viene prorogato fino al 31 dicembre 2016 il termine di attuazione delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari in materia di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica;
Viene prorogato al 31 dicembre 2016 il termine a partire dal quale i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea, regolarmente soggiornanti in Italia, potranno utilizzare le autocertificazioni;
Viene prorogato al 31 dicembre 2016 il termine per la gestione associata delle funzioni fondamentali da parte dei piccoli comuni stabiliti dal decreto legge 78/2010.
Proroga di termini in materia di distretti turistici
Viene prorogato al 30 giugno 2016 il termine per la delimitazione dei distretti turistici per rilanciare l’offerta turistica da parte delle Regioni.
Proroga di termini in materia di competenza del Ministero della salute
Si proroga fino al 26 dicembre 2016 il termine previsto per il rinnovo dei certificati di addestramento e di competenza della gente di mare in materia di primo soccorso sanitario;
Proroga al 31 dicembre 2016 del termine per la revisione del metodo della remunerazione della filiera del farmaco e proroga al 30 settembre 2016 per la validità delle tariffe massime delle strutture accreditate per l’assistenza specialistica e protesica a carico del SSN;
Proroga in materia di infrastrutture e trasporti
Sono previste proroghe in materia di normative a riguardo di requisiti tecnici e economici per la partecipazione a gare d’appalto e lavori pubblici;
Viene prorogata al 1 gennaio 2017 l’entrata in vigore della norma sulla pubblicazione telematica di avvisi e bandi di gara;
Viene prorogato al 31 dicembre 2016 il termine per l’utilizzo delle risorse in materia di edilizia scolastica;
Viene prorogato al 31 dicembre 2016 il Contratto di Programma – Parte Servizi 2012-2014 con RFI.
Proroga termini in materie di competenza del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
Viene prorogato di un anno il termine per l’adeguamento al SISTRI (Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti);
Viene prorogato al 1° gennaio 2017 il termine per l’applicazione dei limiti di emissione per gli impianti industriali per consentire l’aggiornamento dell’autorizzazione da parte dell’Autorità competente.
Proroga termini in materia di economia e finanze
Tra le altre disposizioni è stata prorogata al 30 giugno 2016 la possibilità dei Comuni di avvalersi di Equitalia per l’accertamento, la liquidazione e la riscossione dei tributi locali.
Infine sono previste proroghe di termini in materia di interventi emergenziali e la proroga al 31 dicembre 2016 del termine a decorrere dal quale è prevista l’obbligatorietà della tracciabilità di vendite e rese di giornali, quotidiani e periodici attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e viene esteso il credito d’imposta agli ani 2015, 2016 e 2017.
giovedì 24 dicembre 2015
FINE ANNO: E' TEMPO DI FARE I CONTI E DI VEDERE COSA HANNO FATTO GLI AMMINISTRATORI COMUNALI
Ogni candidato Sindaco durante la campagna elettorale presenta il proprio programma, che poi vine approvato dal Consiglio comunale (in genere nella prima seduta o in una delle prime) e diviene il programma di mandato. Naturalmente per divenire operativo il programma deve essere trasferito nel bilancio prevedendo adeguati finanziamento per ciascuna delle "missioni".
Infine viene predisposto il Piano Esecutivo di Gestione nel quale dovrebbero essere trasformati in obiettivi per i dirigenti i vari punti che fanno parte del programma di mandato. Purtroppo proprio in questo passaggio spesso ci sono delle sfasature e quelli che magari erano i punti qualificanti del programma elettorale non si ritrovano tra gli obiettivi, la cui stesura troppo spesso viene affidata a funzionari che individuano come obiettivi solamente mere attività burocratiche peraltro dovute come attività lavorativa ordinaria.
Ogni Comune sarebbe bene che facesse una analisi di questa situazione e, dovendo formulare gli obiettivi per il nuovo anno dovrebbe preoccuparsi di far coincidere i punti del programma di mandato con gli obiettivi assegnati ai dirigenti valorizzando possibilmente quelli più innovativi. Ci vuole tanto?
IL PREMIO DI RISULTATO DEL PERSONALE ATTENZIONATO DALLA CORTE DEI CONTI, DALL'IGF E DALL'ISPETTORATO DELLA FUNZIONE PUBBLICA
Pare che in qualche Comune ci siano problemi con il premio di risultato per il personale.
Sempre per spirito di collaborazione desidero far presente che si deve al DPR n.13/1986 l’introduzione dell’istituto della produttività nel pubblico impiego.
L’Aran è stata sempre attenta ed ha fornito chiarimenti per la migliore applicazione di questo istituto contribuendo a farlo crescere dal punto di vista della qualità dei progetti e per quanto riguarda la predisposizione degli obiettivi, ma non sempre alcune amministrazioni hanno seguito questa strada. Specialmente negli ultimi anni sia la Corte dei Conti che il Consiglio di Stato si sono dovuti occupare più volte della materia.
Sembra che il Ministro Madia sia orientata, ove venissero trovati più soldi per il personale, a metterli proprio per incrementare la produttività nell'ambito di un processo di innovazione del trattamento economico dei dipendenti pubblici.
Ma c'è ancora molto fa fare per mettere ordine.
Con sentenza del 16 dicembre 2010 n. 8948 il Consiglio di Stato, intervenuto in tema di compensi incentivanti la produttività per il comparto degli enti locali di cui al citato DPR n. 13/86, ha asserito che la corresponsione del premio è subordinata al raggiungimento di un obiettivo programmato, sulla base di parametri a carattere oggettivo, quali il tempo, il livello di professionalità, la capacità di iniziativa e l’impegno partecipativo alla realizzazione del progetto da parte del dipendente pubblico. La concretezza dell’obiettivo, che non può riguardare attività di tipo ordinario (retribuite già con lo stipendio), costituisce, pertanto, fattore determinante ai fini del riconoscimento del citato premio, pertanto la maggiorazione dell'incentivazione (diversamente dal compenso ordinario incentivante) è subordinata all'inserimento del dipendente in progetti di carattere strumentale e di risultato, miranti ad incrementare la produttività e l'efficacia dell'azione amministrativa per obiettivi qualitativi e quantitativi programmati.
Da parte sua la Corte dei conti, Sezione di Controllo per il Veneto, con deliberazione n. 513 del 16 agosto scorso ha ritenuto che l’obbligo di riduzione della spesa di personale non sia un semplice indirizzo, bensì un vero e proprio obiettivo per le autonomie locali, giacché non è più la mera espressione di un principio di buona gestione al quale tendere, ma rappresenta un vero e proprio obiettivo vincolato dalla cui violazione discende, a titolo di sanzione, il divieto di assunzione.
La Corte con il suo parere propone una serie di chiarimenti circa la riduzione delle spese di personale e gli effetti che la violazione di tale obbligo comporta.
Queste economie sono dunque sottratte al vincolo dell'art. 9, comma 2-bis, ma non possono essere destinate al fondo per le risorse decentrate qualora l'ente non abbia conseguito la riduzione della spesa di personale rispetto agli anni precedenti.
La materia comunque è molto complessa e talora può capitare che vengano stipulati accordi integrativi che non siano perfettamente in linea con il pensiero più aggiornato della Corte.
Purtroppo molte amministrazioni non si curano del fatto che annualmente sia la Corte, dei conti che l’ANAC e specialmente l’Ispettorato generale di Finanza del Ministero del Tesoro stilano un elenco delle materie che saranno oggetto di ispezioni nel corso dell’anno; tra queste c’è sempre proprio il premio di risultato.
Sempre per spirito di collaborazione desidero far presente che si deve al DPR n.13/1986 l’introduzione dell’istituto della produttività nel pubblico impiego.
L’Aran è stata sempre attenta ed ha fornito chiarimenti per la migliore applicazione di questo istituto contribuendo a farlo crescere dal punto di vista della qualità dei progetti e per quanto riguarda la predisposizione degli obiettivi, ma non sempre alcune amministrazioni hanno seguito questa strada. Specialmente negli ultimi anni sia la Corte dei Conti che il Consiglio di Stato si sono dovuti occupare più volte della materia.
Sembra che il Ministro Madia sia orientata, ove venissero trovati più soldi per il personale, a metterli proprio per incrementare la produttività nell'ambito di un processo di innovazione del trattamento economico dei dipendenti pubblici.
Ma c'è ancora molto fa fare per mettere ordine.
Con sentenza del 16 dicembre 2010 n. 8948 il Consiglio di Stato, intervenuto in tema di compensi incentivanti la produttività per il comparto degli enti locali di cui al citato DPR n. 13/86, ha asserito che la corresponsione del premio è subordinata al raggiungimento di un obiettivo programmato, sulla base di parametri a carattere oggettivo, quali il tempo, il livello di professionalità, la capacità di iniziativa e l’impegno partecipativo alla realizzazione del progetto da parte del dipendente pubblico. La concretezza dell’obiettivo, che non può riguardare attività di tipo ordinario (retribuite già con lo stipendio), costituisce, pertanto, fattore determinante ai fini del riconoscimento del citato premio, pertanto la maggiorazione dell'incentivazione (diversamente dal compenso ordinario incentivante) è subordinata all'inserimento del dipendente in progetti di carattere strumentale e di risultato, miranti ad incrementare la produttività e l'efficacia dell'azione amministrativa per obiettivi qualitativi e quantitativi programmati.
Da parte sua la Corte dei conti, Sezione di Controllo per il Veneto, con deliberazione n. 513 del 16 agosto scorso ha ritenuto che l’obbligo di riduzione della spesa di personale non sia un semplice indirizzo, bensì un vero e proprio obiettivo per le autonomie locali, giacché non è più la mera espressione di un principio di buona gestione al quale tendere, ma rappresenta un vero e proprio obiettivo vincolato dalla cui violazione discende, a titolo di sanzione, il divieto di assunzione.
La Corte con il suo parere propone una serie di chiarimenti circa la riduzione delle spese di personale e gli effetti che la violazione di tale obbligo comporta.
Queste economie sono dunque sottratte al vincolo dell'art. 9, comma 2-bis, ma non possono essere destinate al fondo per le risorse decentrate qualora l'ente non abbia conseguito la riduzione della spesa di personale rispetto agli anni precedenti.
La materia comunque è molto complessa e talora può capitare che vengano stipulati accordi integrativi che non siano perfettamente in linea con il pensiero più aggiornato della Corte.
Purtroppo molte amministrazioni non si curano del fatto che annualmente sia la Corte, dei conti che l’ANAC e specialmente l’Ispettorato generale di Finanza del Ministero del Tesoro stilano un elenco delle materie che saranno oggetto di ispezioni nel corso dell’anno; tra queste c’è sempre proprio il premio di risultato.
mercoledì 23 dicembre 2015
ODONTOIATRIA SOCIALE
Finalmente un decreto (n. 586/2015) del Presidente Zingaretti in veste di Commissario ad acta della regione Lazio rilancia e regolamenta l'odontoiatria sociale colmando un vuoto che ha creato notevoli sofferenze. Il decreto introduce l’Isee come criterio di accesso alle cure: per redditi inferiori agli 8mila euro le spese sono a carico del sistema sanitario nazionale; per redditi compresi tra 8mila e 13mila euro è prevista invece una compartecipazione alle spese con un ticket fino a 50,15 euro; per redditi tra 13mila e 20mila euro è previsto il pagamento delle prestazioni con uno sconto del 20% sulle tariffe aziendali. In tutti e tre i casi è escluso il costo del manufatto, dell’impianto e del materiale ortodontico. Viene inoltre demandato alla Direzione Regionale Salute l’attività di prevenzione primaria nella popolazione in età infantile ed evolutiva (0-14 anni), come presupposto per identificare coloro che dovranno accedere alla prevenzione secondarie a alle cure vere e proprie.
Un grosso passo avanti che richiede anche il rilancio degli ambulatori odontoiatrici pubblici presenti nel Lazio, e l'istituzione di altri in tutte le case della salute il primo punto di contatto tra cittadino e Sistema sanitario regionale.
martedì 22 dicembre 2015
IL SENATO HA APPROVATO LA LEGGE PER PROMUOVERE LA GREEN ECONOMY E PER PROMUOVERE IL CONTENIMENTO DELL'USO ECCESSIVO DI RISORSE NATURALI
Ieri il Senato ha approvato il via definitiva il disegno di legge A.C. 2093-B recante Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali. Si tratta di u provvedimento molto atteso che reca nuove norme per incentivare la mobilità sostenibile, per le aree marine protette e la pulizia dei relativi fondali marini, per le procedure di valutazione dell'impatto ambientale e sanitario, per il contenimento delle emissioni dei gas a effetto serra nell'atmosfera, il potenziamento del green public procurement, la raccolta dei rifiuti nelle piccole isole, ma anche il divieto dell'abbandono dei mozziconi di sigaretta e delle gomme da masticare sul suolo.
La legge deve essere ancora pubblicata sulla G.U. , poi ci sarà la vacatio legis ed infine entrerà in vigore.
Nel complesso una legge che introduce molte norme con sanzioni precise, molti compiti sono affidati ai Comuni sia per il potenziamento della raccolta differenziate che per quanto riguarda la riduzione delle fonti di energia fossile; ora si tratta di farle applicare.
lunedì 21 dicembre 2015
IL SOLE 24 ORE ANCORA UNA VOLTA CONFRONTA LA QUALITA' DELLA VITA NELLE PROVINCE ITALIAN, MOLTE CONFERME E POCHI CAMBIAMENTI. MA A COSA PENSANO CERTI POLITICI?
La verifica della qualità nei servizi offerti dalle Province è pubblicata in un’indagine de “il Sole 24Ore”. In sintesi nel report "Qualità della vita" del quotidiano di Confindustria è Bolzano la provincia in cui si vive meglio e Reggio Calabria è quella che si posiziona all’ultimo posto. Milano è seconda e Roma si colloca al 16/o posto.
Tra le regioni più rappresentate in classifica, oltre alla Lombardia con Milano e Sondrio, anche la Toscana con il capoluogo Firenze con un notevole miglioramento, salendo al quarto posto dal 16° del 2014 e con Siena stabile (nona come nel 2014). In fondo si concentrano soprattutto le province del Mezzogiorno. Mentre le province più in difficoltà delle altre aree territoriali sono, per il Centro, Frosinone (84ª) e, per il Nord, Asti (75ª). Quello che meraviglia (si fa per dire) è che gli esponenti politici delle province collocate agli ultimi posti in classifica, pur essendo pienamente al corrente della situazione dell'anno passato e di quelli precedenti, non abbiano fatto nulla per cambiare questo stato di cose. Latina è al 73° posto con bassi punteggi su tutto ed è superata anche da altre città del centro Italia.
OECD ANNUAL HEALTH'S REPORT - L'OECD COME TUTTI GLI ANNI LANCIA UNO SGUARDO SULLA SALUTE NEL MONDO
Come tutti gli anni torna puntuale il rapporto dell'OECD-OCSE sullo stato della salute della popolazione nel mondo.
Mentre resta stabile la durata media della vita e la differenza di circa cinque anni tra maschi e femmine, in Italia ci sono ancora troppi fumatori e cresce l'obesità tra i minori, con il rischio di avere tra breve molti problemi con la popolazione adulta. Ancora una volta viene puntato l'indice sugli stili di vita. Gli USA e la Grecia sono tra i pochi paesi che non hanno un servizio sanitario universale.
La qualità delle cure migliora ma ci sono ancora molti problemi. Il personale sanitario in Italia comincia ad essere sotto la media europea e mondiale a causa dei noti blocchi delle assunzioni e da ciò hanno origine molti problemi assistenziali. Un report molto migliorato rispetto agli anni passati, tutto da leggere, lo trovate qui:
http://www.oecd-ilibrary.org/deliver/8115071e.pdf?itemId=/content/book/health_glance-2015-en&mimeType=application/pdf
Molto interessante anche la lettura delle notizie contenute nel database: http://stats.oecd.org/index.aspx?DataSetCode=HEALTH_STAT
Molto interessante anche la lettura delle notizie contenute nel database: http://stats.oecd.org/index.aspx?DataSetCode=HEALTH_STAT
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DEI SISTEMI SANITARI REGIONALI SECONDO IL LABORATORIO DI MANAGEMENT E SANITA' DEL SANT'ANNA DI PISA.
Il report presentato in questi giorni dal Laboratorio di management della sanità della Scuola superiore sant'Anna di Pisa sul sistema di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali (ma che riguarda solo alcune regioni che gli hanno affidato questo compito), come al solito è fatto molto bene e fornisce un contributo importantissimo per migliorare il nostro SSN mettendo a confronto i risultati ottenuti dalle regioni prese in esame sulla prevenzione, la cura e la riabilitazione. Un'opera preziosa che permette di visualizzare facilmente, attraverso il "bersaglio" il raggiungimento o meno degli obiettivi.
LA PROIEZIONE DI "MARINA MILITARE E SPORT REMIERO A SABAUDIA" A CURA DI F.BRUGNOLA E F.MALGARI
Presso la Sala Conferenze della Caserma Piave di Sabaudia, sede del centro Sportivo Remiero della Marina Militare, il giorno 11 dicembre, nell’ambito della storia dello sport, è stata proiettato: “Marina Militare e sport remiero a Sabaudia”. Una presenza, quella della Marina Militare a Sabaudia, iniziata il 31 luglio 1934 con lo sbarco della II Squadra navale a Sabaudia e con il dono dell'ancora che ancora orna Piazza del Popolo (all'angolo con largo Giulio Cesare) e che è proseguita con il trasferimento da Napoli a Sabaudia prima del Collegio Caracciolo (con il famoso brigantino), da sempre chiamato affettuosamente in città "I Marinaretti" e infine con l'arrivo da Roma nel 1958 del "Centro Sportivo MM", il cui comando dal 1994 è posto nella Caserma Piave.
Il legame tra la Marina Militare e la città di Sabaudia è confermato da molti nomi di strade intitolate a personaggi come Francesco Caracciolo (ammiraglio della flotta borbonica e poi a capo di quella rivoluzionaria, impiccato da Nelson) e Thaon de Revel (Grande ammiraglio e Duca del Mare).
L’evento è stato presentato dal STV Ebe Pierini e introdotto del Comandante del CRS MM: CV Antonello Alias, cui è seguito un intervento del giornalista sportivo Enrico Tonali, per molti anni addetto stampa della FIC.
La presentazione è stata curata da Franco Brugnola e dal Capo Fabrizio Malgari, con le immagini degli equipaggi più famosi della storia dello sport remiero della Marina Militare.
Si è iniziato dal 1952, quando la Marina Militare fu affiliata alla Federazione Italiana Canottaggio e gli atleti si allenavano sul Tevere ad oggi, con i Comandanti, gli allenatori: Mario Bovo dal 1952 al 1967), Felice Pauletta (dal 1967 al 1973) e Fabrizio Malgari (dal 1973 al 1992), Giovanni Lepore (dal 1992 ad oggi).
Sono state proiettate sullo schermo oltre cento slide con moltissime foto d'epoca, mentre nell'atrio scorrevano tutti i risultati conseguiti e la storia di Mario Bovo.
Il legame tra la Marina Militare e la città di Sabaudia è confermato da molti nomi di strade intitolate a personaggi come Francesco Caracciolo (ammiraglio della flotta borbonica e poi a capo di quella rivoluzionaria, impiccato da Nelson) e Thaon de Revel (Grande ammiraglio e Duca del Mare).
L’evento è stato presentato dal STV Ebe Pierini e introdotto del Comandante del CRS MM: CV Antonello Alias, cui è seguito un intervento del giornalista sportivo Enrico Tonali, per molti anni addetto stampa della FIC.
La presentazione è stata curata da Franco Brugnola e dal Capo Fabrizio Malgari, con le immagini degli equipaggi più famosi della storia dello sport remiero della Marina Militare.
Si è iniziato dal 1952, quando la Marina Militare fu affiliata alla Federazione Italiana Canottaggio e gli atleti si allenavano sul Tevere ad oggi, con i Comandanti, gli allenatori: Mario Bovo dal 1952 al 1967), Felice Pauletta (dal 1967 al 1973) e Fabrizio Malgari (dal 1973 al 1992), Giovanni Lepore (dal 1992 ad oggi).
Sono state proiettate sullo schermo oltre cento slide con moltissime foto d'epoca, mentre nell'atrio scorrevano tutti i risultati conseguiti e la storia di Mario Bovo.
Hanno partecipato numerose autorità tra le quali il C.V. Antonio Bencardino (il quale ha letto un messaggio dell’Amm. Marcello Pesce) e il C.V. Primo Carlo Bonetti già Comandanti di Mariremo Sabaudia.
Sono inoltre intervenuti: una rappresentanza del Comando dell’Artiglieria Controaerei di Sabaudia; Riccardo Viola Presidente Coni Lazio; Ten. Danilo Cassoni Comandante del III Nucleo Sportivo Fiamme Gialle di Sabaudia; il Comandante della Brigata della Guardia di Finanza di Sabaudia Lgt. Rosario Di Pinto; Massimo Zichi: Vice Governatore Panathlon Club Lazio e Abruzzo; Michelangelo Crispi Presidente del Comitato Regionale FIC Lazio; Giuseppe Antonucci V. Presidente del Comitato Regionale FIC Lazio; Francesca Zito, Presidente della Canottieri “The Core”; Stefano D’Elia Presidente Canottieri “Ponte Mollo” e l'on.le Rodolfo Carelli.
Erano presenti anche molti atleti quasi tutti Olimpionici, Campioni Mondiali ed Europei, tra i quali Ariosto Temporin, Antonio Melpignano, Diego Albano, Battista Paganelli, Alfredo Bollati, Enzo Borgonovi, Luigi Avino e tanti altri.
Erano presenti anche molti atleti quasi tutti Olimpionici, Campioni Mondiali ed Europei, tra i quali Ariosto Temporin, Antonio Melpignano, Diego Albano, Battista Paganelli, Alfredo Bollati, Enzo Borgonovi, Luigi Avino e tanti altri.
Tutti i presenti hanno seguito con grande interesse le immagini e molti di essi sono intervenuti portando la loro testimonianza sulle regate cui hanno partecipato con molti aneddoti.
E' seguito un vin d'honneur, organizzato grazie all' Istituto Professionale di Stato Filosi di Terracina e agli sponsor: Cantina Sant'Andrea (Borgo Vodice), Casale del Giglio (Località Le ferriere - Nettuno) e La pizza di zio Mario di Fondi.
Le foto che illustrano questo post sono di Alessandro Donegana
domenica 20 dicembre 2015
LA LEGGE DI STABILITA' INCENTIVA UNIONI E FUSIONI DI COMUNI
Sin dalla prima riforma degli enti locali degli anni ’90 erano state introdotte norme per favorire le unioni o fusioni dei Comuni; disposizioni più complete che prevedono anche forme di collaborazione mirate a contenere la spesa e a migliorare l’efficienza, sono poi state inserite nel nuovo Testo Unico degli Enti Locali approvato con il D.lgs 267/2000 (artt. 30, 31, 32, 33 e 34). Nonostante il tempo trascorso, ancora oggi sono pochi i Comuni che hanno attuato le fusioni.
L’ ANCI, da sempre attenta a questo problema ha spinto fortemente affinché nella nuova legge di stabilità (il cui iter dovrebbe essere completato al Senato tra oggi e domani) fossero inserite norme per incentivare economicamente con dei premi i comuni che si uniscono o si fondono. Una quota del fondo di solidarietà comunale non inferiore a 30 milioni di euro andrà ad incrementare i contributi per le unioni e ulteriori 30 milioni saranno accantonati per le fusioni. In entrambi i casi ad accedere ai contributi non saranno solo gli enti di nuova creazione ma anche quelli già costituiti a partire dal 2014.
Dal 2016 il contributo straordinario a favore degli enti che procedono a fusione salirà dal 20 al 40% dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010 «in misura non superiore a 2 milioni di euro per singolo beneficiario». In caso di fabbisogno eccedente le disponibilità verrà «data priorità alle fusioni o incorporazioni aventi maggiore anzianità» e le «eventuali disponibilità eccedenti rispetto al fabbisogno» saranno ripartite a favore degli stessi enti sulla base della «popolazione» e del «numero dei comuni originari». Sarà comunque data priorità alle fusioni o incorporazioni con maggiore anzianità. Le modalità di ripartizione del contributo saranno stabilite con decreto del ministero dell'interno, sentita la Conferenza stato-città.
la resistenza da parte delle comunità è comunque forte anche perché là dove sono state attuate le fusioni oltre alla perdita della identità i risparmi ottenuti sembra che siano stati pochi e dal punto di vista politico ci sono stati problemi in quanto il Comune più grande tende ad annullare la rappresentanza di quello più piccolo....
sabato 19 dicembre 2015
ARMONIZZAZIONE CONTABILE DEI COMUNI - GLI ADEMPIMENTI PREVISTI PER CHI NON HA ANCORA PROVVEDUTO
Molti Comuni hanno deciso di rinviare al 2016 l'armonizzazione dei loro bilanci. Ora è intervenuto il MEF mediante la Ragioneria Generale dello Stato, pubblicando sul sito per l'Armonizzazione Contabile degli Enti territoriali (ARCONET) un documento concernente gli adempimenti degli enti territoriali per il 2016 in materia di armonizzazione contabile. In particolare, nel 2016 i Comuni dovranno porre in essere i seguenti adempimenti, che si vanno ad aggiungere a quelli già posti in essere nel 2015:
- adozione degli schemi di bilancio e di rendiconto per missioni e programmi di cui agli allegati n. 9 e 10 al decreto legislativo n. 118 del 2011, che assumono valore a tutti gli effetti giuridici con riferimento all’esercizio 2016 e successivi;
- applicazione completa della codifica della transazione elementare ad ogni atto gestionale;
- adozione del piano dei conti integrato di cui all’articolo 4 e allegato n. 6 del D.Lgs. n. 118 del 2011;
- adozione dei principi contabili applicati della contabilità economico patrimoniale e del bilancio consolidato, al fine di consentire:
- l’affiancamento della contabilità economico patrimoniale alla contabilità finanziaria, garantendo la rilevazione unitaria dei fatti gestionali, necessaria per l’elaborazione del rendiconto 2016, completo del conto economico e dello stato patrimoniale previsti dall’allegato n. 10 al D.Lgs. n. 118/2011;
- l’elaborazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2016.
Gli enti strumentali degli enti territoriali che adottano solo la contabilità economico patrimoniale, nel 2016 non sono invece tenuti ad adempimenti aggiuntivi rispetto al 2015.
Il testo completo del documento lo potete scaricare qui.