martedì 27 ottobre 2015
FERDINANDO I DI BORBONE E LA BUROCRAZIA
I fatti recenti di mazzette, corruzione, concussione, ecc. mi hanno fatto tornare in mente una storiella attribuita all'epoca del Regno delle due Sicilie. Pare che il re Ferdinando avesse per amante una giovane popolana molto bella e sposata con uno dei tanti che tiravano a campare senza un lavoro fisso; durante uno degli incontri nell'alcova pare che l'amante del re fattasi intraprendente avesse chiesto al re di trovare un lavoro al povero marito. La volta successiva il re dette alla sua bella una lettera con cui assegnava un Ufficio del dazio al di lei marito; quella ringraziò in maniera adeguata. Ma dopo qualche tempo la giovane amante si lamentò con il re perché pare che quel lavoro non procurasse loro alcun guadagno; il re pronto spiegò che la colpa era del marito perché sbrigava rapidamente tutte le pratiche invece di lasciarle lì ad attendere. La donna riferì al marito, così rapidamente le cose cambiarono e i soldi cominciarono ad arrivare, tanto che la donna ringraziò Sua Maestà per il suggerimento. Ma dopo qualche tempo il re fu costretto a sgridare la donna perché il marito si era fatto troppo avido in quanto aveva bloccato tutto e pare pretendesse cifre troppo alte per firmare ogni pratica, per cui erano arrivate molte lamentele fino a lui. Nulla di nuovo sotto il sole.
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