sabato 27 maggio 2017

LAVORO E DIGNITA' :

A Genova il Papa ripropone il valore della sana impresa e mette in guardia contro i rischi della speculazione e dell’idolatria del consumismo.
Il binomio inscindibile tra dignità e occupazione è stato rilanciato da Papa Francesco durante la visita pastorale di sabato 27 maggio a Genova. Nella città che rappresenta uno dei simboli dell’industrializzazione in Italia il Pontefice ha voluto iniziare gli incontri con la popolazione proprio in uno dei luoghi simbolo dell’operosità dei genovesi: lo stabilimento siderurgico Ilva di Cornigliano.
Rispondendo alle domande dei lavoratori, Francesco ha riproposto il valore della sana impresa e messo in guardia contro i rischi della speculazione e dell’idolatria del consumismo. Dopo aver ricordato commosso che il porto di Genova gli riporta alla mente la partenza di suo padre emigrato in Argentina, il Papa è entrato nel vivo del tema sottolineando che «il mondo del lavoro è una priorità umana». Purtroppo però, ha constatato, «una malattia dell’economia è la progressiva trasformazione degli imprenditori in speculatori», e di conseguenza — è stata la forte denuncia — si è arrivati alla situazione attuale di «ricatto sociale» in cui i lavoratori, specie quelli precari e a rischio licenziamento, stanno perdendo la loro dignità. «Perché quando non si lavora, o si lavora male, si lavora poco o si lavora troppo, è la democrazia che entra in crisi, è tutto il patto sociale», ha chiarito Francesco richiamando l’articolo 1 della Costituzione italiana, in base al quale è possibile dire «che togliere il lavoro alla gente o sfruttare la gente con lavoro indegno o malpagato o come sia, è anticostituzionale». Da qui l’invito a «guardare senza paura, ma con responsabilità, alle trasformazioni tecnologiche dell’economia e della vita» e a «non rassegnarsi all’ideologia che sta prendendo piede ovunque, che immagina un mondo dove solo metà o forse due terzi dei lavoratori lavoreranno, e gli altri saranno mantenuti da un assegno sociale». Infatti, ha concluso, «l’obiettivo vero da raggiungere non è il “reddito per tutti”, ma il “lavoro per tutti”. Perché senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti».

Nessun commento:

Posta un commento