venerdì 6 marzo 2020

IL GOVERNO HA EMANATO UN DECRETO PER AUTORIZZARE ASSUNZIONI DI MEDICI ED INFERMIERI, DI DISPOSITIVI MEDICI ECC. - SPERIAMO CHE QUALCOSA ARRIVI ANCHE QUI



Con un decreto legge approvato ieri il Consiglio dei ministri ha deciso una serie di misure straordinarie per contrastare l'epidemia di COVID-19 e per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale.
In particolare in primo luogo c'è un miliardo in più per il SSN, poi l’obiettivo è quello di rafforzare la rete di assistenza territoriale e le funzioni del Ministero della salute, attraverso l’incremento delle risorse umane e strumentali.
Si prevedono, pertanto: l’assunzione 20.000 unità tra medici e infermieri. I  medici specializzandi, secondo le norme specificate nel decreto stesso, saranno destinati allo svolgimento di specifiche funzioni; poi ci sarà il conferimento straordinario di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario in quiescenza; la rideterminazione dei piani di fabbisogno del personale delle aziende e degli enti dell’SSN; l’incremento delle ore della specialistica ambulatoriale.
Inoltre, si interviene in materia di: 
-potenziamento dell’Istituto Superiore di Sanità;
- potenziamento dell'Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà
-potenziamento delle reti di assistenza territoriale;
-istituzione di aree sanitarie temporanee;
-assistenza a persone e alunni con disabilità;
-disposizioni per garantire l’utilizzo di dispositivi medici per ossigenoterapia;
-misure di semplificazione per l’acquisto di dispositivi medici;
-acquisto di Dispositivi di Protezione Individuale.
Ora la parola spetta alle Regioni che sono chiamate ad uno sforzo per dare attuazione a queste norme che, sia pur nella gravità dell'epidemia, aprono uno spiraglio per una ripresa dell'attenzione verso il SSN e per la sua riqualificazione dopo anni di tagli.
Mi auguro che il personale di nuova assunzione venga distribuito secondo criteri che tengano conto della necessità di assicurare lo stesso rapporto personale e abitanti in tutta la regione, rapporto che al momento è sproporzionato vedendo a Latina solo 5,8 dipendenti ogni mille abitanti, rispetto all'8,2 di Roma.
Ci si augura anche che gli acquisti operati dalla apposita direzione regionale vengano fatti presto e bene, dotando gli operatori di dispositivi di protezione individuale efficaci, di divise adeguate e di dispositivi medici di prima qualità. 
Ma anche la nostra ASL dovrà fare la sua parte accelerando le procedure per le assunzioni per il personale ed in particolare degli infermieri.
Sarà importante anche evitare di ridurre l'attività e le prestazioni negli altri reparti al fine di dare garanzia anche ai pazienti affetti, purtroppo da altre patologie, non riconducibili all'emergenza, ma delle quali purtroppo si muore ancora. 

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