lunedì 9 marzo 2020

LE NUOVE MISURE DEL GOVERNO PER CONTRASTARE IL VIRUS SONO POCHE E SEMPLICI DA RISPETTARE. NON E' L'EPIDEMIA SPAGNOLA


Leggendo alcuni articoli in questi giorni il pensiero corre alla famosa epidemia detta "spagnola" che iniziò durante la prima guerra mondiale e proseguì fino al 1918.
Una mia zia che all'epoca aveva circa venti una volta mi parlò di quel bruttissimo periodo.
Non è molto chiara l'origine dell'epidemia, ma l'unica cosa certa è che non partì dalla Spagna.
Il fatto è che poiché la Spagna non era entrata in guerra i giornali non erano soggetti alla censura e così riportavano le notizie di questa nuova influenza, mentre negli Stati Uniti e negli altri paesi europei queste notizie erano appunto censurate.
Molto probabilmente lo sviluppo avvenne negli ospedali di guerra che ospitavano soldati americani in Kansas e francesi a Brest, ma la vera origine secondo studi recenti potrebbe essere stata in Asia.
Quella fu una vera pandemia anche se all'epoca questo termine non era stato ancora coniato.
In Italia ci furono circa 400.000 morti.
Quando l’influenza era al suo picco, tutti i negozi erano chiusi, come le scuole, gli uffici e le fabbriche.
In qualche località anche l’ospedale era chiuso, dato che i medici e le infermiere erano stati  colpiti anche loro dalla malattia.
Secondo alcuni in tutto il mondo  oltre 200 milioni di persone sarebbero state colpite  dalla malattia mentre il  il numero dei morti sarebbe stato superiore ai 10 milioni.
Probabilmente l'epidemia fece molte vittime sia perché trovò molte persone debilitate dalla guerra e dalla fame , ma anche perché non esistevano  strutture sanitarie idonee e misure di prevenzione adeguate.
Come si vede,per fortuna, siamo lontani da queste cifre, ma siamo all'inizio e l'epidemia può e deve essere fermata subito.
In questi cento anni per fortuna la medicina ha fato passi da gigante e disponiamo di strumenti molto validi per contrastare la malattia che comunque è molto meno virulenta della "spagnola".
Il problema è che molte persone, specialmente in Italia non hanno rispettato quelle poche regole d'igiene e di prevenzione creando gravissimi problemi a tutto il resto della popolazione.
Ma alcuni hanno fatto di più perché hanno contagiato il prossimo.  
Questo non deve avvenire.
Tutta la Repubblica: Stato, Regioni, Province, Comuni e aziende sanitarie sono chiamati a collaborare per fermare l'epidemia e per assicurare il rispetto delle nuove disposizioni entrate in vigore da oggi 10 marzo e che si trovano sulla G.U. n. 62/2020.

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