sabato 30 luglio 2022

L'AZIENDA USL LATINA NON ASSICURA L'EMERGENZA SANITARIA TERRITORIALE

L'Azienda USL Latina in una nota di risposta all'atto di diffida extragiudiziale con cui veniva chiesta la riapertura notturna degli ex PPI, inviato da alcuni cittadini e del quale il primo firmatario è lo scrivente, sostiene che i Punti di Primo Intervento "già visti quali avamposti sul territorio dei Dipartimenti ospedalieri di emergenza" sarebbero stati aboliti in base al d.m. 70 del 2015.
Evidentemente i firmatari della nota (che non è stata sottoscritta dalla direttrice generale) ignorano che in base al  successivo d.p.c.m. 12 gennaio 2017, con cui sono stati definiti i Livelli Essenziali di Assistenza, l'Emergenza Sanitaria Territoriale è una delle aree di attività dell'Assistenza Distrettuale (artt. 3 e 7 del d.p.c.m.).
Per assicurare il rispetto della norma citata la dirigenza dell'azienda USL Latina avrebbe dovuto organizzare  l'Emergenza Sanitaria Territoriale intesa come parte del Sistema di Emergenza - Urgenza pre ospedaliero, ma non lo ha fatto. 
L’art. 1 del d.lgs 502 del 1992 al comma 2 stabilisce che il Servizio sanitario nazionale assicura, attraverso le risorse finanziarie pubbliche individuate ai sensi del comma 3 e in coerenza con i princìpi e gli obiettivi indicati dagli articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n.833, i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse.
La nozione di livelli essenziali è stata introdotta nella Costituzione dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, di riforma del Titolo V, con riferimento alla competenza legislativa esclusiva dello Stato nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantirsi su tutto il territorio nazionale.
La nozione di livelli essenziali è stata introdotta nella Costituzione dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, di riforma del Titolo V, con riferimento alla competenza legislativa esclusiva dello Stato nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantirsi su tutto il territorio nazionale.
A questo punto si deve ritenere che l'Azienda USL Latina rifiuti di assicurare ai cittadini della provincia di Latina il servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale che non può essere sostituito dalla Guardia medica e che si voglia impedire alle persone che si trovano anche come turisti sul nostro territorio di ottenere le prestazioni previste.
A ciò si deve aggiungere che evidentemente l'azienda USL Latina ignora o finge di ignorare il Decreto del Commissario ad acta per i disavanzi della regione Lazio 14 novembre 2019 n. 469 con il quale la regione a seguito di un ricorso al TAR da parte di alcuni Comuni e Comitati) prese atto che le aziende interessate (tra le quali quella di Latina) avevano già adottato gli atti di propria competenza prevedendo la trasformazione dei PPI, ma garantendo che il servizio, diversamente qualificato, fosse assicurato in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020.
La locuzione "in continuità con le funzioni precedentemente svolte" ovviamente non può che richiamare il precedente DCA 90 del 2010 con cui vennero definiti proprio i compiti dei PPI.
Appare evidente che la dirigenza dell' Azienda USL Latina nel desiderio di mostrare quanto è brava non ha considerato l'esistenza di detto DCA e del d.p.c.m. 12 gennaio 2017 finendo per non assicurare H24 a livello distrettuale il servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale che, in quanto inserito tra i LEA, è un servizio ineludibile che deve essere organizzato e assicurato secondo criteri di prossimità.
Il persistere della chiusura nelle ore notturne degli ex Punti di Primo Intervento e la mancata presenza nelle stesse ore di una ambulanza medicalizzata presso ognuno dei Comuni interessati non può che essere fonte di grave preoccupazione per i cittadini come per gli amministratori comunali sui quali ricade la responsabilità della salute dei cittadini nonché dei turisti.
Si attende quanto prima una modifica della posizione dell'Azienda riservando ogni ulteriore intervento al fine di convincere la dirigenza aziendale ad assicurare ai cittadini il LEA in questione la cui carenza può causare anche la perdita di vite umane.
  

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