In questi ultimi venti anni l'assistenza sanitaria a Sabaudia è andata sempre più riducendo servizi e prestazioni , per non parlare della "trasformazione" del Punto di Primo Intervento e della sua successiva chiusura nelle ore notturne privando così l'unica struttura del sistema di emergenza-urgenza per un territorio così vasto e di oltre 20.000 persone.
A nulla sono valse lettere diffide, segnalazioni ala Regione Lazio e al Ministero della salute ed infine esposti alla procura della repubblica e alla Corte dei conti. ecc.
A questo punto credo che i cittadini abbiano diritto a rappresentare direttamente le loro opinioni per difendere il diritto alla salute tutelato dalla Costituzione.
Solamente attraverso una piena partecipazione popolare, come avvenne nel 2018 per evitare trasformazione del PPI in un ambulatorio di medicina generale, quando raccogliemmo 9.000 firme sulla carta, parlando con le persone e non online, di cui molte di cittadini dell'India, anche se non tutte fui possibile utilizzarle dato che erano state scritte e firmate nella loro lingua.
Per questo motivo ho pensato che occorre istituire anche a Sabaudia, sull'esempio dei Comune di Napoli, una Consulta popolare sulla salute e sanità che potrà:
-incentivare la più ampia e reale partecipazione delle persone intorno ai temi della salute, dando rappresentanza collettiva alle associazioni che operano nel campo della tutela della salute;
-sviluppare la capacità di comprendere il valore della salute come bene comune, focalizzando l'attenzione sullo studio, approfondimento e documentazione in materia di sanità sia territoriale che ospedaliera, su cui proporre soluzioni all’Autorità comunale competente;
A tal fine la Consulta potrà
-facilitare la comunicazione e il coordinamento tra le realtà che a vario titolo si occupano delle problematiche della salute, favorendo la costruzione di una rete di collegamento tra le varie agenzie sanitarie, sociali ed educative;
-esprimere pareri e considerazioni su piani, programmi, regolamenti inerenti le problematiche della salute e ogni altro parere che fosse richiesto dall'Amministrazione Comunale;
-esaminare l'evolversi delle condizioni di vita delle persone con patologie fisiche o disagio mentale e delle loro famiglie, della loro situazione sociale ed economica, e delle esigenze della popolazione portatrice di sofferenze e disagi;
-monitorare il rispetto integrale dei diritti delle persone sofferenti (visibilità dei servizi territoriali e della rete ospedaliera, accesso rapido e non selettivo alle cure, rapidità della presa in carico, efficacia del segmento socio-sanitario, sostegno pieno e convinto a politiche di sostegno delle famiglie delle persone sofferenti) chiedendo di accedere ai dati, ai documenti e alle informazioni secondo quanto disciplinato dal D.Lgs 33/2013, così come modificato dal D.Lgs. 97/2016 e di poter effettuare eventuali sopralluoghi;
-monitorare le azioni di collegamento in rete tra agenzie sanitarie, agenzie sociali, mondo del lavoro, mondo della scuola per la lotta allo stigma, per la prevenzione del disagio psicologico, per l'inclusione lavorativa non assistenziale dei sofferenti psichici;
-monitorare il grado di soddisfacimento degli utenti per il funzionamento dei servizi integrati e per il grado di coinvolgimento attivo negli interventi che li riguardano;
-proporre prassi alternative che vedano i sofferenti protagonisti della lotta.
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