martedì 30 agosto 2022

I CITTADINI DEVONO DIFENDERE LA LORO SALUTE ESERCITANDO IL DIRITTO DI VOTO

Il diritto alla salute è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione e deve essere garantito ai cittadini in maniera uniforme su tutto il territorio della Repubblica. 
Purtroppo negli ultimi venti anni (con governi di destra e di sinistra) la regione Lazio ha avviato nelle province un processo di taglio dei posti letto e di riduzione del personale che ha comportato una forte riduzione della qualità del servizio sanitario. 
I Livelli essenziali di assistenza (Prevenzione, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera)  non sono assicurati da molte aziende sanitarie locali  costringendo i cittadini a recarsi a Roma o in città del nord Italia per poter essere curati, con tutti i costi e i disagi conseguenti.
Questo nonostante la legge sui piani di rientro (l. 311 del 2004) prevedesse  che questi dovessero avvenire nel rispetto dei Livelli essenziali di assistenza.
I tempi di attesa per visite ed accertamenti diagnostici si allungano costringendo le famiglie a pagarsele di tasca propria (finché possono).
Il Sistema dell'Assistenza sanitaria di emergenza è in stato di gravissima difficoltà anche a causa della scelta da parte di quasi tutte le regioni  di discostarsi dal modello del DPR 27 marzo 1992 creando ognuna una organizzazione diversa.
La regione Lazio a questo proposito, nonostante gli atti adottati  (DCA U00469 del 2019) ha di fatto avviato, nell'azienda USL Latina  una  dequalificazione dei Punti di primo intervento ed a nulla sono serviti gli inviti, le diffide e da ultimo le manifestazioni da più parti organizzate.
La responsabilità politica di queste ultime decisioni è tutta del presidente Zingaretti e dell'assessore alla sanità  D'Amato.
Purtroppo i cittadini a questo punto hanno solo un'arma per difendersi che è rappresentata dal loro diritto di voto che potranno esercitare  il 25 settembre e poi alle prossime elezioni regionali.

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