Nonostante tutte le norme esistenti e l’impegno profuso dalla Magistratura e da altre istituzioni, il fenomeno della corruzione nella nostra provincia è ancora presente in maniera pervasiva. Il desiderio di legalità è molto diffuso tra i cittadini, ma è ancora troppo basso all’ interno degli enti locali che spesso non prestano la dovuta attenzione a questo problema.
L’Italia vanta in questo campo un triste primato negativo, collocandosi nella graduatoria stilata per l’anno 2013 da Trasparency International al sessantanovesimo posto (nel 2012 era il settantaduesimo) nella percezione della lotta alla corruzione ed è uno dei peggiori paesi dell’Unione Europea.
Le statistiche che annualmente vengono stilate per valutare il livello della qualità della vita nella nostra provincia ci condannano agli ultimi posti proprio per i dati relativi a questo problema.
Ora la Legge 6 novembre 2012, n.190, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione stabilisce che la Giunta individui il responsabile e che su sua proposta adotti il piano triennale di prevenzione della corruzione.
La prevenzione è molto importante in quanto quando interviene la Magistratura è troppo tardi.
Esiste un problema di responsabilità politica della nostra classe dirigente.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione con un recente comunicato ha fatto presente che intende valorizzare, ai fini dell’analisi sulle misure adottate dalle amministrazioni per la prevenzione della corruzione, le relazioni che i Responsabili della prevenzione della corruzione dovranno predisporre, ai sensi dell’art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012, entro il 15 dicembre.
In questa prospettiva, l’Autorità renderà disponibile un modello standard per l’elaborazione della relazione che, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Anticorruzione (paragrafo 3.1.1, p. 30), dovrà essere pubblicata sul sito istituzionale di ogni comune con il rendiconto sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal Piano triennale di prevenzione della corruzione adottato da ciascun ente.
Conseguentemente, le relazioni dovranno essere predisposte e pubblicata esclusivamente sul sito istituzionale di ogni amministrazione entro il 31 dicembre 2014.
Sarà interessante leggere i risultati raggiunti da ogni comune nell’ambito dei controlli interni, ma specialmente l’attività di prevenzione svolta come l’attuazione delle rotazione dei dirigenti e l’adozione di quegli altri provvedimenti che debbono essere attuati per ragioni di opportunità.