Ieri sera in Consiglio comunale si è tra l'altro discusso della richiesta di undici consiglieri ( a seguito di una raccolta di firme avviata dal gruppo PD ) in merito alla famosa deliberazione 61/2012 della Corte dei Conti con la quale sono stati formulati ben sei rilievi; per parte mia ho svolto il seguente intervento :
A seguito di una verifica
amministrativo-contabile eseguita dai Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica (
IGF ), il 30 agosto 2006 veniva inviata
dal Ragioniere Generale dello Stato, al
Sindaco del Comune di Sabaudia e a molti altri destinatari, tra i quali la Corte dei Conti, una
lettera con la quale veniva comunicato che dagli accertamenti effettuati era
emersa una serie di gravi irregolarità che possiamo così sintetizzare :
1) mancato utilizzo di procedure
selettive per l’individuazione di professionisti convenzionati
2) Erronee previsioni definitive
di entrata e inesistenti accertamenti
3) Illegittimo utilizzo di somme
a destinazione vincolata
4) Effettuazione di spese di
natura discrezionale in violazione del divieto normativo
5) Imputazioni improprie di
spesa
6) Mancata motivazione per
l’affidamento di incarichi esterni
7) Necessità di accertare le
cause della lentissima eliminazione dei residui attivi e passivi
8) Irragionevole lentezza
nell’attività posta in essere per il recupero di crediti di data remota
9) Necessità di un
riaccertamento dei residui attivi da effettuarsi in applicazione dei criteri
normativi previsti
10) Maggiore incidenza dei
residui attivi radiati, rispetto a quella dei residui passivi cancellati,
situazione che ha contribuito al formarsi dei risultati negativi di gestione.
Con la predetta nota il
Ragioniere Generale dello Stato invitava pertanto il Sindaco dell’epoca ad
eliminare le criticità evidenziate.
Risulta che la Ragioneria Provinciale
dello Stato abbia più volte sollecitato un riscontro ( note n. 4231 del 3 marzo 2009, n. 6599 del 26 luglio 2007
e n. 6352 del 21 maggio 2008 ).
Stranamente il giorno prima
delle elezioni comunali il 4 giugno 2009,
alcuni responsabili di Settori del Comune ( Caputo, Onori, D’Arcangelo,
Paniccia e Macera ) inviavano una nota all’allora Sindaco ff. Lucci per
rassicurarlo in merito all’attuazione dei punti oggetto dell’indagine.
In data 4 luglio 2011 la Sezione regionale di controllo
per il Lazio della Core dei Conti inviava infine una dettagliata richiesta di
chiarimenti al Sindaco ed al Presidente
del Collegio dei Revisori sui dati esposti nel rendiconto 2009, che in gran
parte ricalcava i rilievi dell’IGF.
Nonostante tutto ciò, nessuno ha ritenuto di informare il Consiglio
della corrispondenza intercorsa in questi anni tra la Corte dei Conti e
il Comune.
Infine in data 4 ottobre
scorso il Presidente Mignacca ci ha trasmesso la deliberazione della Sezione regionale di Controllo del Lazio n.
61 in
data 26 giugno 2012, in
cui si legge che l’esame dei rendiconti 2009 e 2010 ha portato in
emersione il reiterato ricorso a prassi e comportamenti irregolari suscettibili
– nel contesto della gestione comunale – di incidere sulla stabilità e sulla
solidità della situazione finanziaria ed economica dell’ente, ponendone a
rischio la tenuta nel prossimo futuro.
In particolare la Corte ha
evidenziato i seguenti fenomeni patologici :
1)
Criticità inerenti all’attendibilità del risultato contabile
di amministrazione a motivo della omessa rappresentazione di taluni vincoli di
spesa, la cui corretta contabilizzazione avrebbe comportato situazioni di
disavanzo reale in luogo dei rendicontati avanzi da reputarsi perciò meramente
apparenti.
2)
Criticità inerenti alla veridicità, liquidabilità e
solidità dell’avanzo di amministrazione in quanto inficiato dalla presenza nel
conto del bilancio di residui attivi vetusti di parte corrente di dubbia
esigibilità.
3)
Criticità nella gestione della liquidità con presenza
nel conto del bilancio di significativi differenziali negativi tra poste attive
e passive, sintomatiche di difficoltà nella gestione della liquidità
4)
Irregolare computazione fra i servizi in conto terzi di
partite correnti
5)
Mancato aggiornamento degli inventari dei beni mobili
ed immobili, incidente sulla attendibilità del conto del patrimonio
6)
Mancata predisposizione del rapporto sulla correttezza
dei pagamenti;
Conseguentemente la Corte ha
ritenuto che detti fenomeni denotino la scarsa attenzione prestata nel tempo
dall’Amministrazione per salvaguardare le finanze dell’Ente e garantire
l’espletamento delle relative funzioni istituzionali in un quadro di effettiva
sostenibilità.
La palmare inconsistenza degli
avanzi rendicontati nel 2009 e nel 2010 è
in sé sintomo eloquente del depauperamento progressivo e incontrollato delle
finanze comunali, fenomeno del quale vanno rintracciate e rimosse con
determinazione le concause.
E’ stata inoltre segnalata la
mancata iscrizione a titolo cautelativo
di un congruo fondo rischi a copertura dei crediti inesigibili.
Pertanto la Sezione ha ordinato
la sollecita comunicazione delle misure consequenziali adottate nel rispetto di
quanto stabilito dal comma 168 della L. 266/2005 che recita: “Le
sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, qualora accertino, anche
sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti difformi dalla
sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il
patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sull’adozione da parte dell’ente
locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e
limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di
stabilità interno.”
Dagli atti fornitici rileviamo
che l’Amministrazione in precedenza ha cercato di controdedurre, in maniera peraltro
inadeguata, riferendo, tra l’altro, di aver costituito il fondo rischi ( il che
non è vero in quanto solo il Consiglio, con l’approvazione del bilancio di
previsione avrebbe potuto farlo) per non parlare dei residui attivi , che sono
stati dichiarati inesigibili senza un provvedimento formale e dei residui
passivi sui quali non vengono svolti controlli adeguati.
E’ quindi evidente che i
problemi che solo oggi sono stati portati a conoscenza del Consiglio erano ben
noti a chi avrebbe dovuto governare la città in questi anni,
Non è possibile che in tutto
questo tempo si sia andati avanti senza aver fatto nulla.
Il gruppo del Partito
Democratico ogni volta che si è trattato di votare il bilancio di previsione e
il consuntivo ha espresso il proprio voto contrario: non per una questione di
principio, ma per motivi amministrativo-contabili puntualmente ed apertamente
dichiarati, che sono stati
immediatamente esposti
all’Ispettorato generale di Finanza del Ministero dell’Economia, alla
Prefettura di Latina ed alla stessa Procura della Corte dei Conti.
Nonostante ciò la maggioranza ha
seguitato a votare a favore senza tener conto le argomentazioni portate dal
nostro Gruppo.
Addirittura il Sindaco ha sottoposto
alla Commissione bilancio l’approvazione del rendiconto 2011 il giorno dopo che
era pervenuta l’ultima nota della Corte dei Conti e tre componenti la
maggioranza, come se nulla fosse, evidentemente ignari dei fatti, hanno
espresso parere favorevole alla sua approvazione.
Assistiamo ora allo scoppio
di una profonda ed ennesima crisi politica all’interno del PDL il
cui elemento scatenante è stato fornito proprio dai rilievi della Corte dei
Conti, che stranamente ora vengono a galla.
In Comune si vive un clima da
idi di marzo, come nella tragedia Giulio
Cesare di Shakespeare, anche se siamo in una stagione che è più quella della
rivoluzione di ottobre e sembra prossima la presa del Palazzo d’inverno.
A noi non interessano i problemi
interni del PDL o di altri Partiti o le aspirazioni di questo o di quel
consigliere che fino a ieri in maniera ostentata approvava i bilanci e che ora
tuona contro esponenti della stessa
maggioranza; a noi interessa il buon governo della città, la vera POLITICA.
Il problema della legalità e
della trasparenza non può essere invocato solamente quando si parla di certi
fenomeni, i cittadini pretendono che il danaro pubblico sia amministrato nel
pieno rispetto delle leggi e che chi lo ha amministrato renda conto pubblicamente
di come è stato speso.
Fino ad oggi ciò non è avvenuto
e abbiamo assistito in questi ultimi anni ad una Giunta che ha speso in lungo
ed in largo come se nulla fosse, affidando consulenze senza pubblici avvisi,
assegnando contributi ad alcune associazioni, senza verificarne attività e
meriti; gestendo in maniera inadeguata il patrimonio, organizzando
manifestazioni e spettacoli anche di costo elevato, privi di un adeguato
ritorno in termini turistici…etc.
Vengono ignorati costantemente i
principi contabili previsti dalla legge
ed in particolare proprio quelli dell’annualità e della universalità.
Mentre purtroppo molti cittadini
avevano ed hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, questa estate, come
cicale venivano spesi gli ultimi euro per musiche e balli in piazza, mentre le
famiglie bisognose attendevano che gli fossero dati quei quattro soldi di contributo che gli
spettavano.
Ora che hanno speso tutto quanto
era nelle casse, vengono a proporre di
aumentare le tasse. Ma chi gli ha detto di fare certe spese, quando è stato coinvolto il Consiglio, quando
sono stati informati i cittadini ?
E’ troppo bello, dopo aver
combinato i guai, lavarsene le mani e passare le grane ad altri.
Non possiamo accettare che quelli
ci hanno portato a questa situazione, vengano oggi a dirci che si dimettono, così la responsabilità di aumentare tasse e
imposte sarà scaricata sul Commissario straordinario, mentre alcuni già
annunciano che comunque sono pronti a
ricandidarsi per il bene della città.
I cittadini sono stufi di
sentire questi discorsi e ad essere amministrati sempre dalle stesse facce, che
si ripresentano sotto nuove bandiere.
E’ urgente che venga fatta
chiarezza sulle responsabilità politiche e amministrativo-contabili e che venga
posta la parola fine a questa agonia della città.