Da un comunicato stampa dell'azienda USL Latina si apprende che da oggi 25 giugno 2022 il Punto di Assistenza Territoriale (PAT) di Cisterna, sito in via Monti Lepini 2 sarà aperto alla popolazione h.24.
"Nell’ottica di una
sanità moderna e idonea a garantire risposte efficaci ai mutati bisogni di salute della popolazione legati alle mutazioni epidemiologiche e di efficientamento del sistema, e in linea alla impostazione del PNRR, la Asl di Latina, ha avviato, anche grazie a una efficace sinergia con il Comune di Cisterna, la sperimentazione di un modello innovativo che prevede nella stessa sede la presenza dei PAT e della Continuità Assistenziale, al fine di assicurare un punto di assistenza territoriale ad accesso diretto alla popolazione h.24 dedicato al trattamento e alla gestione di patologie che non richiedono un trattamento d’urgenza. Tale modello, è stato approvato dal Comitato aziendale per la Medicina Generale ha ottenuto il N.O. ad experimentum da parte della Regione Lazio. Tale presa in carico non emergenziale prevede, a breve, altresì la messa a disposizione di ulteriori servizi per il cittadino, quali:-attività di assistenza infermieristica, attualmente svolta dagli ambulatori infermieristici;
-attività di presa in carico dei soggetti cronici nell’ambito dei PDTA, attivati in stretta collaborazione con i MMG e gli ambulatori specialistici prevedendo al riguardo anche una attività di telemedicina (televisita, teleconsulto, tele monitoraggio ecc.) per i soggetti critici;
Le attività ambulatoriali saranno effettuate da un team composto dal medico e da un infermiere. In caso di assenza del Medico, in quanto impegnato in attività a domicilio, l’Infermiere effettua il triage del paziente in accordo con la Centrale di ascolto e, in situazioni con carattere di emergenza/urgenza, attiva con immediatezza il servizio 118.
L’attività notturna sarà svolta nei locali siti al primo piano della struttura adibita alle attività del P.A.T.
La presenza continuativa di un Medico, al centro della rete territoriale, è volta anche ad assicurare lo snellimento di tutte quelle procedure amministrative (es. valutazione ticket per patologia, autorizzazione presidi semplici ecc.) che richiedono un parere medico a bassa complessità favorendo una risposta immediata alle richieste dei cittadini".
Si tratta in primo luogo di una procedura che ignora il d.p.c.m. 12 gennaio 2017 in base al quale l'emergenza sanitaria territoriale è uno dei Livelli Essenziali di Assistenza cui hanno diritto i cittadini e che di fatto in questo modo viene cancellata dato che come affermato non si tratta di un servizio per la gestione di patologie che richiedono trattamento d'urgenza.
In secondo luogo vengono ignorati gli atti adottati dalla regione a seguito del ricorso al TAR del Lazio presentato nel 2019 e in particolare del Decreto del Commissario Ad acta Zingaretti n. 469 del 13 novembre 2019 "Adozione in via definitiva del piano di rientro “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021” ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo”, che al punto 7.1.3 afferma quanto segue:
"La Regione Lazio ha programmato la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria; in proposito le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020".
Le funzioni precedentemente svolte sono chiaramente quelle previste per i Punti di Primo Intervento disciplinate nella regione Lazio con il DCA n. 90 del 2010.
Viene ignorata anche la successiva deliberazione adottata dall'ex direttore generale dell'azienda USL Latina n. 1264 del 31 dicembre 2019 con cui, in esecuzione del citato DCA 469 sono stati attivati i Punti di Assistenza territoriale e approvati i protocolli per l'integrazione tra i PAT e la rete dell'emergenza.
In terzo luogo manca qualsivoglia provvedimento amministrativo.
Da quanto si apprende dal comunicato nel PAT di Cisterna verranno utilizzati medici della c.d. "Continuità assistenziale" (ex guardia medica), il cui rapporto convenzionale è ora disciplinato dall'Accordo Collettivo Nazionale del 28 aprile 2022 in base al quale i medici già titolari di incarico di continuità assistenziale assumono la denominazione di medici del ruolo unico di assistenza primaria e devono svolgere le funzioni proprie di detta qualifica (art. 31 ACN).
Ma il medesimo ACN all'art. 62 disciplina anche in maniera specifica l'Emergenza sanitaria territoriale stabilendo che:
1.L’organizzazione della emergenza sanitaria territoriale viene realizzata in osservanza della programmazione regionale, in coerenza con le norme vigenti, gli atti d'intesa tra Stato e Regioni e i Livelli Essenziali di Assistenza.
2. Il personale medico convenzionato per l’espletamento del servizio è incaricato sulla base della graduatoria regionale di cui all’articolo 19 del presente Accordo e ai sensi dell’articolo 63, comma 6.
3. Gli Accordi regionali definiscono le modalità organizzative del Servizio di Emergenza sanitaria convenzionata di cui al presente Accordo, sulla base di quanto definito dai successivi articoli del presente Capo.
4. L’attività del servizio oggetto delle presenti disposizioni si esplica nell’arco delle 24 ore per interventi di primo soccorso, per attività di coordinamento operativo e risposta sanitaria nella Centrale Operativa 118, per interventi di soccorso in caso di maxi-emergenze o disastro e, a integrazione, nelle attività dei D.E.A./PS e aree afferenti con le collaborazioni di cui all’articolo 65, comma 2.
Al riguardo non risulta che il Consiglio regionale abbia modificato la propria deliberazione dell'11 maggio 1994, n. 1004 con cui è stato istituito il Sistema di emergenza sanitaria Lazio Soccorso 118.
Inoltre nulla viene detto in merito ai medici dell'emergenza territoriale (formati con corsi specifici per tale attività) che in precedenza prestavano la propria opera presso i PPI/PAT e sarebbe interessante conoscere che fine farà questo personale specificamente formato ed esperto.
Tutta la confusione delle soluzione prescelta è riassunta dall'.ipotesi esposta nel comunicato secondo cui il medico presente al PAT possa andare a fare visite domiciliari mentre è di turno al PAT per cui , nel caso arrivi un paziente l'infermiere dovrebbe effettuare il triage del paziente in accordo con la Centrale di ascolto e, in situazioni con carattere di emergenza/urgenza, attiva con immediatezza il servizio 118.
Non è prevista la presenza sul posto di una ambulanza medicalizzata, per cui un paziente che dovrebbe essere inserito in una rete tempo dipendente rischia di non essere visitato da alcun medico prima di arrivare in ospedale.
Nulla è detto per quanto riguarda gli altri PAT, ma se si pensa di risparmiare soldi in questo modo non ci siamo...