FOTO PAOLO VESCOVO |
L’evento è stato aperto con un video inviato dal
prof. Francesco Saverio Proia, impossibilitato a partecipare per motivi di
salute, il quale ha ricordato l’evoluzione dell’assistenza in questi quaranta
anni dall’avvio della riforma sanitaria e le prospettive anche in relazione
alla crescita culturale degli infermieri professionali e delle altre
professioni sanitarie.
Sono seguiti gli interventi degli altri relatori:
la dott.ssa Rita Salvatori, vice presidente dell’Ordine dei medici di Latina,
la quale ha illustrato la normativa statale e regionale e messo a confronto
l’organizzazione del sistema di emergenza urgenza in alcune regioni, cui è
seguito l’intervento della dott.ssa Annunziata Piccaro: presidente dell’ordine
delle professioni infermieristiche che ha messo in rilievo le funzioni che
svolgono gli infermieri professionali all’interno dei PPI e il ruolo che
potranno svolgere nell’ambito del sistema di emergenza urgenza.
Ha quindi preso la parola Franco Brugnola,
promotore del Comitato organizzatore del convegno il quale ha ricordato gli
interventi svolti fino ad ora che hanno portato ad una proroga del PPI sia a
causa della mancata implementazione dell’assistenza territoriale che allo scopo
di verificare meglio l’andamento dell’attività di tutti i sette PPI e di
definire una loro rimodulazione appropriata alle varie realtà locali.
Brugnola ha quindi sollecitato il Comune affinché
adotti una deliberazione consiliare per fare propria la proposta avanzata dal
Comitato nel mese di gennaio che mira a far individuare la nostra città come
sede di una Casa della Salute con tutti i moduli di base previsti dalla regione
e con in più un PPI come modulo aggiuntivo (cosa del resto già presente da
tempo in Emilia e Romagna).
Brugnola ha infine ricordato le difficoltà
frapposte dalla ASL che non ha ammesso i Comitati e i cittadini a partecipare
al processo di rimodulazione dei PPI, facendo presente che la ASL Latina
dovrebbe comunque presentare alla regione una proposta di aggiornamento del
Piano per l’Emergenza Sanitaria Territoriale (dovuto alla chiusura dei cinque
ospedali) e del Piano strategico aziendale con una richiesta formale per
l’attivazione della Case della salute, sottoscrivendo anche una intesa con la
direzione regionale competente, impegnandosi a presentare in breve tempo un cronoprogramma
ed un business plan.
C’è stato infine costruttivo intervento
dell’assessore ai servizi sociali Comune di Sabaudia Ennio Zaottini, che ha
sostituito il Sindaco fuori sede per impegni istituzionali, il quale ha
riferito circa gli interventi fin qui svolti dall’amministrazione comunale
condividendo la proposta di utilizzare la struttura oggi sede del PPI e del
poliambulatorio per una Casa della Salute dotata di personale adeguato, di
tutte le più moderne attrezzature e di un modulo di PPI.
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