mercoledì 31 agosto 2022

I RUOLO DEI MEDICI ALL'INTERNO DELLA SANITA' PUBBLICA E' IMPORTANTE MA DEVONO ASSUMERSI ANCHE LA RESPONSABILITA' DI DIRE NO ALLE SCELTE SBAGLIATE DEI DIRETTORI GENERALI INVECE DI PIANGERSI ADDOSSO.

La campagna elettorale ancora una volta si presta agli sfoghi assurdi di alcuni medici che lamentano di essere "esclusi da qualsiasi aspetto decisionale e organizzativo, stretti nella morsa della burocrazia".
La realtà è che le aziende sanitarie hanno tre organi: il direttore generale, il Collegio di direzione e il Collegio sindacale.
Il Collegio di direzione in base all’art. 3, comma 1-quater del d.lgs 502 del 1992 è l’organo che assicura la partecipazione dell’alta dirigenza ad orientare lo sviluppo dell’azienda in modo coerente con gli standard più avanzati dell’assistenza sanitaria, ai bisogni riscontrati della popolazione e all’implementazione degli strumenti del governo clinico.
In base all’art. 17 del d.lgs 502 del 1992 le Regioni devono individuare la composizione di quest’organo in modo da garantire la partecipazione di tutte le figure professionali presenti nella azienda disciplinandone le competenze e i criteri di funzionamento, nonché le relazioni con gli altri organi aziendali.
La composizione del Collegio di direzione nella maggioranza delle regioni è la seguente:
- il direttore generale con funzioni di Presidente;
- il direttore amministrativo;
- il direttore sanitario;
- i direttori dei dipartimenti (che sono tutti medici)
- i direttori dei distretti (anch'essi tutti medici) 
- i direttori sanitari dei presidi ospedalieri (anch'essi medici);
- il coordinatore aziendale delle professioni sanitarie, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione;
- il dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche e tecniche;
- -un rappresentante degli MMG, uno dei PLS, uno degli specialisti ambulatoriali e uno dei medici di continuità assistenziale.
In relazione ai singoli argomenti trattati potrà essere prevista la partecipazione al Collegio di dirigenti o professionisti cui è affidata la responsabilità di strutture o incarichi di particolare rilevanza strategica.
Come si può capire la maggioranza di quest'organo è affidata ai medici.
Ma in aggiunta al Collegio di direzione esiste anche il Consiglio dei sanitari che è un organismo elettivo previsto dal comma 1bis dell’art. 3 del D.lgs. 502/1992 con funzioni di consulenza tecnico – sanitaria; fornisce parere obbligatorio al Direttore generale per le attività tecnico – sanitarie, anche sotto il profilo organizzativo e per gli investimenti ad esse attinenti. 
Il direttore generale, con proprio provvedimento, disciplina le modalità per lo svolgimento delle elezioni, la commissione elettorale ed il seggio elettorale, l’elezione dei componenti e la durata.
Il Consiglio dei sanitari è presieduto dal direttore sanitario dell’Azienda ed in genere è composto da:
- n. 6 dirigenti medici ospedalieri e territoriali dipendenti (o universitari nel caso in cui siano presenti) dell’azienda di cui uno del Dipartimento di Prevenzione;
- n. 1 dirigente medico veterinario;
- n. 1 medico specialista ambulatoriale;
- n. 1 medico di medicina generale;
- n. 1 medico pediatra di libera scelta;
- n. 5 dirigenti sanitari laureati non medici del ruolo sanitario in rappresentanza di ciascuna figura professionale operante nell’azienda unità sanitaria locale;
- n. 1 operatore dell’area infermieristica;
- n. 2 operatori dell’area tecnico – sanitaria, della riabilitazione e della prevenzione.
I medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta sono eletti dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta operanti nel territorio aziendale.
Possono essere eletti quali componenti del Consiglio dei sanitari:
1) i dipendenti del SSN almeno 3 anni di anzianità;
2) il personale universitario assegnato, da almeno tre anni, ad attività assistenziali. Partecipano all’elezione del Consiglio dei sanitari, i dipendenti, ciascuno per la categoria di appartenenza, dei ruoli: medici ospedalieri, medici territoriali, medici universitari, personale laureato sanitario, personale laureato sanitario universitario, medici veterinari, personale infermieristico e personale tecnico – sanitario.
Il vero problema è che molti medici quando vengono richiesti di esprimersi su qualche argomento dal direttore generale per mero servilismo tendono a dare sempre parere favorevole ed è proprio così che vengono approvate molte scelte sbagliate che vanno a danno dei cittadini.
Invece di ripetere queste sciocche lamentele sarebbe ora che i medici svolgessero all'interno delle ASL il ruolo per il quale sono stati assunti non solo dal punto di vista clinico ma anche da quello organizzativo gestionale.
Forse così anche le aziende potrebbero funzionare  meglio. 

martedì 30 agosto 2022

I CITTADINI DEVONO DIFENDERE LA LORO SALUTE ESERCITANDO IL DIRITTO DI VOTO

Il diritto alla salute è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione e deve essere garantito ai cittadini in maniera uniforme su tutto il territorio della Repubblica. 
Purtroppo negli ultimi venti anni (con governi di destra e di sinistra) la regione Lazio ha avviato nelle province un processo di taglio dei posti letto e di riduzione del personale che ha comportato una forte riduzione della qualità del servizio sanitario. 
I Livelli essenziali di assistenza (Prevenzione, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera)  non sono assicurati da molte aziende sanitarie locali  costringendo i cittadini a recarsi a Roma o in città del nord Italia per poter essere curati, con tutti i costi e i disagi conseguenti.
Questo nonostante la legge sui piani di rientro (l. 311 del 2004) prevedesse  che questi dovessero avvenire nel rispetto dei Livelli essenziali di assistenza.
I tempi di attesa per visite ed accertamenti diagnostici si allungano costringendo le famiglie a pagarsele di tasca propria (finché possono).
Il Sistema dell'Assistenza sanitaria di emergenza è in stato di gravissima difficoltà anche a causa della scelta da parte di quasi tutte le regioni  di discostarsi dal modello del DPR 27 marzo 1992 creando ognuna una organizzazione diversa.
La regione Lazio a questo proposito, nonostante gli atti adottati  (DCA U00469 del 2019) ha di fatto avviato, nell'azienda USL Latina  una  dequalificazione dei Punti di primo intervento ed a nulla sono serviti gli inviti, le diffide e da ultimo le manifestazioni da più parti organizzate.
La responsabilità politica di queste ultime decisioni è tutta del presidente Zingaretti e dell'assessore alla sanità  D'Amato.
Purtroppo i cittadini a questo punto hanno solo un'arma per difendersi che è rappresentata dal loro diritto di voto che potranno esercitare  il 25 settembre e poi alle prossime elezioni regionali.

sabato 27 agosto 2022

UN FLASH MOB DEI CITTADINI DI SABAUDIA PER SOLLECITARE LA RIAPERTURA H24 DEL PAT (EX PPI)

Il 27 agosto alle ore 21 c'è stato un Flash Mob sul piazzale antistante l'ex Punto di Primo Intervento (ora PAT) per sollecitare 'apertura H24 del servizio, sospesa dal 5 ottobre 2020 con la scusa del COVID-19 dall'allora direttore generale Casati e mai riattivata nonostante la fine dell'emergenza epidemica.
Molte le persone presenti.
L'Emergenza Sanitaria Territoriale è un Livello Essenziale di Assistenza che in base alla Costituzione deve essere garantito in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, mentre essendo chiuso dalle 20:00 alle 8:00  durante le ore notturne il servizio non viene assicurato. 
La città di Sabaudia in base ai dati ACI dista dall’ospedale di Terracina 22,4 km e il tempo di percorrenza è di 25 minuti, mentre dista dall’ospedale di Latina 25 km ed il tempo di percorrenza è di 35 minuti. pertanto questi tempi sono superiori ai 20 minuti che rappresentano il tempo massimo per poter raggiungere un pronto soccorso ed è quindi indispensabile la presenza di un presidio fisso con un medico ed un infermiere h24.
Avendo chiuso il PAT nelle ore notturne sarebbe stato necessario assicurare la presenza la notte di una ambulanza medicalizzata (con medico a bordo) ma neanche questo è stato fatto.
Nonostante i ripetuti solleciti l'azienda USL Latina non solo non ha provveduto ma ha trasferito il PAT in altri locali con la scusa di lavori dei quali, mancando il cartello di cantiere non si sa a che servano nè quanto dureranno, affiggendo un avviso con il quale si afferma che il PAT assicura solamente visite e prestazioni ambulatoriali non differibili quali: 
-Asportazione di corpi estranei
- Cura degli attacchi d'asma
- Cura delle punture d'insetto e le reazioni allergiche circoscritte Suture e medicazioni di piccole ferite
- Trattamento immediato delle più comuni cause di dolore (es. mal di denti, coliche renali)
- Trattamento della perdita di sangue dal naso
- Trattamento di ustioni cutanee non estese
Una vera e propria dequalificazione del servizio in contrato con quanto stabilito dal Decreto del Commissario ad acta della regione n. U00469 del 2019 recepito dall'azienda USL Latina con delibera 1264 del 31 dicembre 2019.



 
 

lunedì 22 agosto 2022

LA REGIONE LAZIO INCREMENTA PER UN TOTALE DI UN MILIONE DI EURO IL LIVELLO MASSIMO DI FINANZIAMENTO PER L'ACQUISTO DI PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE A CARICO DEL SSR


Mentre le aziende sanitarie e gli IRCCS pubblici faticano ad andare avanti per carenza di finanziamenti e blocco delle assunzioni, ecco che la regione Lazio con determinazione n. G10679 del 5 agosto 2022 recante la "Definizione ed assegnazione alle ASL del livello massimo di finanziamento per l'anno 2022 per l'acquisto di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale a carico del SSR da privato accreditato in attuazione della D.G.R. n. 642 del 26 luglio 2022" aumenta di un milione di euro il massimale per le prestazioni svolte dai privati.
In più, come rilevato anche dalla dott.ssa Marilena Giovannelli la popolazione di  Latina è stata erroneamente invertita con quella di Rieti ma non è neanche quella al primo gennaio dell'anno 2022 in base ai dati ISTAT è di 566.224, mentre quella di Rieti i 151.335. ora provvederò a segnalare la cosa alla regione....no comment

domenica 21 agosto 2022

LA PRESENTAZIONE DEL MIO "LIBRO BIANCO SULLA SANITA' IN PROVINCIA DI LATINA" A SPEROLONGA

Nella serata del 21 agosto, grazie a Giovanni Saviano, all'Associazione Imagine e al Comune di Sperlonga è stato presentato nell'antica chiesa di S. Maria de Speloncae il mio volume "Libro bianco sulla sanità in provincia di Latina". Ne ho discusso con il Sindaco Armando Cusani e il giornalista Marco Grilli. Per quasi due ore sono stati affrontati tutti gli argomenti trattati nel mio volume: dalle risorse finanziarie (sperequate rispetto ad altre realtà) a quelle umane (assolutamente insufficienti), a quelle strumentali (scarsezza e insufficienza di ore di utilizzo) e a quelle informatiche (e del grave ritardo accumulato) , all'utilizzo del patrimonio (con immobili abbandonati come l'ex ospedale di Priverno ed altri sottoutilizzati), ma soprattutto si è parlato della disuguaglianza dei Livelli essenziali di assistenza rispetto alla città di Roma con particolare riguardo alla prevenzione (scarsità di adesione agli screening per i tumori, scarse vaccinazioni degli anziani, inadeguati controlli sugli alimenti, sull'inquinamento delle acque e del suolo, ecc.), all'assistenza distrettuale (insufficiente assistenza domiciliare, scarsi posti letto residenziali e semiresidenziali per gli anziani, le due nuove RSA pubbliche di Gaeta e Sezze, ecc.), l'assistenza ospedaliera (mancato rispetto dello standard del 3x1000 dei posti letto nella provincia).
Un pubblico molto attento ha seguito la discussione. 

sabato 20 agosto 2022

UN NUOVO AVVISO APPARSO AL PUNTO ASSISTENZA TERRITORIALE DI SABAUDIA

Con un nuovo avviso senza data e senza firma apparso nei locali del poliambulatorio di Sabaudia a Ferragosto si avvisa la popolazione che:
«Il PAT di Sabaudia è una struttura di natura ambulatoriale in grado di assicurare un punto di assistenza territoriale ad accesso diretto alla popolazione inserendosi nella rete propria dell'Assistenza Primaria al pari degli altri PAT, delle Unità di Cure Primarie e degli ambulatori di Medicina Generale da cui mutua le competenze. Al riguardo il PAT assicura visite e prestazioni ambulatoriali non differibili quali: Asportazione di corpi estranei
- Cura degli attacchi d’asma
- Cura delle punture d'insetto e le reazioni allergiche circoscritte Suture e medicazioni di piccole ferite
- Trattamento immediato delle più comuni cause di dolore (es. mal di denti, coliche renali)
- Trattamento della perdita di sangue dal naso
- Trattamento di ustioni cutanee non estese
Sono escluse le urgenze maggiori e le emergenze in quanto i PAT non sono strutture afferenti alla rete dell'emergenza territoriale che, a seguito di specifiche normative vincolanti emanate a livello nazionale (Conferenza Stato Regioni n.98/CSR del 05/08/14 D.M. 70/2015), sono assicurate dal servizio ARES 118».
Al riguardo è opportuno ricordare che in base al Titolo V della Costituzione lo Stato definisce gli standard del Servizio sanitario nazionale, ma che la competenza legislativa e organizzativa della sanità è delle regioni e che con decreto del presidente Zingaretti del 14 novembre 2019, n. U00469 veniva dato atto che «…le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020».
La locuzione “in continuità con le funzioni precedentemente svolte” non può che fare riferimento al DCA U00090 del 2010 con il quale la stessa regione ha definito requisiti e funzioni dei Punti di Primo Intervento.
Inoltre, in data 31 dicembre 2019 con deliberazione n.1264 avente per oggetto “Attivazione Punti di assistenza Territoriale (PAT)” il direttore generale pro tempore Casati approvava i protocolli per l’integrazione tra i PAT e la rete dell’emergenza.
Non risulta che siano stati adottati nuovi provvedimenti della regione per modificare il predetto DCA U00469 del 2019.
A ciò si aggiunga che in base ad una Ordinanza del 2 ottobre 2020 il direttore generale Casati ha chiuso dalle ore 20:00 alle ore 8:00 tutti i PAT asserendo che a causa della pandemia gli serviva personale per le vaccinazioni, ma al termine dello stato di emergenza nelle ore notturne i PAT sono rimasti chiusi.
Durante le ore di chiusura del PAT non è stata prevista la presenza fissa di una ambulanza medicalizzata (con medico a bordo).
Al riguardo, in relazione alla distanza di Sabaudia dagli ospedali di Terracina (km. 22,4, tempo di percorrenza 25 minuti) e di Latina (km 25, tempo di percorrenza 35 minuti) al fine di assicurare il rispetto dei 20 minuti previsti dall’atto di indirizzo e coordinamento sui livelli di assistenza sanitaria di emergenza (GU n. 126 del 30 maggio 1992) appare necessario che a Sabaudia sia presente un Punto di Emergenza Territoriale (PET) per la fase di risposta pre-ospedaliera del Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale che in base al comma 3 dell’art.10 della legge 833 del 1978 e al d.p.c.m. 12 gennaio 2017 dovrebbe far carico al Distretto sanitario di Latina anche se l’Azienda sanitaria locale afferma di non essere competente, mentre l’Azienda regionale per l’emergenza sanitaria ARES 118 in base alla legge istitutiva (l.r. 3 agosto 2004, n. 9) gestisce solamente il pronto intervento sul territorio con i propri mezzi (eliambulanze, ambulanze, automediche, ecc.).
Il Consiglio comunale di Sabaudia il 12 agosto scorso ha approvato all’unanimità una delibera per invitare la Direttrice Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Latina, dott.ssa Silvia Cavalli, a provvedere alla sistemazione del PAT in locali idonei, a dotarlo di personale che abbia frequentato il corso di cui agli artt. 62 e segg. dell’Accordo Collettivo Nazionale e a ripristinare l’erogazione delle prestazioni proprie degli ex Punti di Primo Intervento come da DCA U00469 del 2019.
Purtroppo il nuovo avviso appare una risposta indiretta al Consiglio comunale.


IL ROSONE DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT'ANNA DI PISA CON LA VALUTAZIONE DELLA REGIONE LAZIO

L'ultimo monitoraggio fatto dal Ministero della salute sul rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, relativo all'anno 2019 ha assegnato alla regione Lazio 203 punti (la sufficienza è 200) e come si vede nel "Rosone" della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ci sono molte carenze in tutti e tre i LEA:
1. Prevenzione a causa della scarsa copertura vaccinale degli anziani e della presenza di contaminanti vegetali;
2 Assistenza distrettuale per la carenza di posti per l'assistenza residenziali e semiresidenziale degli anziani e disabili
3 Assistenza ospedaliera per la carenza di assistenza in day hopital, l'eccesso di parti cesarei e 

venerdì 12 agosto 2022

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SABAUDIA VOTA ALL'UNANUMITA' UN ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE IL RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA' DEL PUNTO DI ASSISTENZA TERRITORIALE

Nel tardo pomeriggio di ieri 12 agosto si è riunito il Consiglio comunale di Sabaudia con al secondo punto all'ordine del giorno la questione della dequalificazione del Punto di Assistenza Territoriale.
Il Consiglio ha votato all'unanimità per approvare il testo dell'ordine del giorno che chiede alla direttrice generale dell'azienda USL Latina e alla regione Lazio il ripristino in base a quanto stabilito dal dal DCA U00469 del 2019 le funzioni svolte dal Punto di Primo Intervento (DCA U00090 del 2010).
Nel dibattito peraltro non sono mancati gli interventi dei rappresentanti dei partiti che compongono la maggioranza regionale (e dai quali è stata nominata l'attuale direttrice generale dell'azienda USL Latina) per spiegare che con la prossima  (?) apertura della casa della salute della Comunità tutti i problemi della salute dei cittadini di Sabaudia saranno risolti e che in pratica basterà la guardia medica, senza rendersi conto che l'emergenza sanitaria territoriale è un servizio che svolge ben altre funzioni, previsto dal Livello Essenziale di Assistenza distrettuale e che si tratta in base alla Costituzione di un servizio "ineludibile".
Poiché non risulta che il DCA U00469 del 2019 sia stato modificato, l'azienda non può affermare che i PAT non facciano parte dell'emergenza sanitaria territoriale.
Ad aggravare la situazione attuale con il PAT chiuso nelle ore notturne si aggiunge la mancanza in tutta la provincia di ambulanze medicalizzate (in provincia di Frosinone ce ne sono sei).
Comunque anche se venisse approvato un atto per modificare il predetto DCA U00469 del 2019, la regione e l'azienda dovrebbero creare ex novo una rete di presìdi fissi dell' Emergenza Sanitaria Territoriale (dato che si tratta di un LEA obbligatorio) creando di fatto un doppione ai PAT con ulteriori costi. 
Mi auguro che l'amministrazione segua con attenzione la questione e che nel caso in cui, come purtroppo temo fortemente, la richiesta dell'intero Consiglio comunale di Sabaudia non fosse accolta, si provveda in tempi rapidi ad un ricorso al TAR con contestuale richiesta di cautelare per il ripristino del servizio. 
Già in precedenza ho dovuto sostenere insieme ad alcuni amici la spesa per un ricorso al TAR, ma ritengo che sia assurdo che un cittadino debba spendere dei soldi per difendersi dalle scelte assurde dei propri rappresentanti regionali e dei dirigenti da loro nominati.
Spero nel frattempo che con il servizio chiuso nelle ore notturne e con la dequalificazione a Guardia medica non ci scappi il morto.
Per chi volesse ascoltare il Consiglio comunale di ieri trova qui la Registrazione.

giovedì 11 agosto 2022

LA REVOCA DEL DIRETTORE GENERALE NEL CASO DI MANCATO RISPETTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

L'art. 3 del d.lgs 502 del 1992 stabilisce che le Regioni, attraverso le unità sanitarie locali, assicurano i Livelli Essenziali di Assistenza.
Nel caso in cui un direttore generale non garantisca alla popolazione insistente nei Comuni del proprio territorio il servizio di Emergenza Sanitaria territoriale che rientra nell'area del  Livello Essenziale di Assistenza Distrettuale, in maniera uguale a quelli de resto della regione ritengo che venga meno uno dei princìpi fondamentali del SSN il che costituisce per il direttore generale un grave inadempimento e che pertanto sia  applicabile il comma 7 dell'art. 3-bis del d.lgs 502 del 1992 secondo cui la regione può risolvere il contratto dichiarando la decadenza del direttore generale.
Sarebbe opportuno comunque che in occasione della conferma del direttore generale che deve essere fatta dalla Conferenza dei Sindaci alla scadenza dei primi 24 mesi dell'incarico venisse fatta una analisi approfondita delle somme spese e dell'output in termini di benefici alla salute della popolazione anche ricorrendo al Referto epidemiologico.

mercoledì 3 agosto 2022

AZIENDA USL LATINA: LE VALUTAZIONI DELLA PERFORMANCE PE RL'ANNO 2021 DELL'OIV

Con deliberazione n. 830 del 29 luglio 2022 la direttrice generale della Azienda USL Latina ha preso atto delle valutazione della performance delle unità operative aziendali per l'anno 2021 effettuate dall'Organismo Indipendente di Valutazione (OIV).
Al riguardo, si deve rilevare come i punteggi mediamente più elevati siano stati attribuiti alle unità operative (UOC e UOS) facenti parte del Dipartimento di staff della direzione generale (ad es. UOSD Comunicazione e relazioni con il pubblico: punti 100;  UOC Sviluppo organizzativo e relazioni con il pubblico punti 100; UOC facility management punti 100; UOS medico competente punti 100; UOC Rischio clinico punti 100, ecc.) . Buona la performance dei reparti che hanno avuto in cura i pazienti COVID mentre molte unità operative degli ospedali, che hanno dovuto lottare in prima linea subendo tagli di posti letto e trasferimenti presso case di cura private pur di seguitare a lavorare, come i reparti chirurgici del Goretti si sono ritrovato: la chirurgia generale con soli 60 punti; l'ortopedia solo 65 punti, l' urologia soli 70 punti; meglio non è andata la chirurgia generale universitaria con soli 40 punti. La UOSD di pneumologia coinvolta direttamente nella cura dei pazienti COVI ha avuto solamente 92,7 punti. La UOC di medicina nucleare solo 80 punti, mentre l'oncologia del Goretti del Goretti (unico reparto ospedaliero sopravvissuto ai tagli) solamente 84 punti. La  UOSD Screening 85,9 punti, ma qui esiste il problema storico della scarsa adesione dei pazienti cosa sulla quale non si è intervenuti fino ad ora in maniera adeguata.
Non è noto se al momento dell'assegnazione del budget alle unità operative siano state assegnate formalmente le risorse umane e strumentali.
Non sembra che sia stata considerata la gravissima carenza di personale in alcuni dei reparti dato che molte unità sono state trasferite per fronteggiare l'epidemia sottraendole proprio a reparti ospedalieri e ai punti di primo intervento sul territorio.
Senza dubbio molto dipende dagli obiettivi e dagli indicatori fissati a suo tempo dalla direzione generale che hanno vincolato l'OIV ma a fronte dell'emergenza epidemica affrontata con una vera e propria rivoluzione all'interno dell'ospedale Goretti, trasformato in ospedale COVID, con tutte le pesantissime conseguenze che il personale ha dovuto fronteggiare,  probabilmente sarebbe stata necessaria una revisione degli obiettivi e degli indicatori.
Per l'avvenire sarebbe forse opportuno che sia gli obiettivi che gli indicatori fossero riesaminati, eventualmente confrontandosi  proprio con l'OIV che poi deve effettuare la valutazione e che almeno a metà esercizio venisse fatta una valutazione circa l'andamento dato che il raggiungimento del 100% degli obiettivi deve essere un interesse dell'azienda prima che dei dirigenti, valutando i possibili correttivi o eliminando gli inconvenienti insorti. 
Da ultimo, ma è una responsabilità del Parlamento, sarebbe ora che che fosse cambiata la procedura di nomina dell'OIV che pur essendo definito "indipendente" viene nominato dal direttore generale per cui è ovviamente condizionato da tale situazione; l'alternativa potrebbe essere quella di procedere con una estrazione a sorte, tra quanti, iscritti all'elenco nazionale, hanno risposto ad un avviso per ogni azienda,  affidata alla Prefettura come già avviene per il collegio dei revisori dei Comuni.