Nel tardo pomeriggio di ieri 12 agosto si è riunito il Consiglio comunale di Sabaudia con al secondo punto all'ordine del giorno la questione della dequalificazione del Punto di Assistenza Territoriale.
Il Consiglio ha votato all'unanimità per approvare il testo dell'ordine del giorno che chiede alla direttrice generale dell'azienda USL Latina e alla regione Lazio il ripristino in base a quanto stabilito dal dal DCA U00469 del 2019 le funzioni svolte dal Punto di Primo Intervento (DCA U00090 del 2010).
Nel dibattito peraltro non sono mancati gli interventi dei rappresentanti dei partiti che compongono la maggioranza regionale (e dai quali è stata nominata l'attuale direttrice generale dell'azienda USL Latina) per spiegare che con la prossima (?) apertura della casa della salute della Comunità tutti i problemi della salute dei cittadini di Sabaudia saranno risolti e che in pratica basterà la guardia medica, senza rendersi conto che l'emergenza sanitaria territoriale è un servizio che svolge ben altre funzioni, previsto dal Livello Essenziale di Assistenza distrettuale e che si tratta in base alla Costituzione di un servizio "ineludibile".
Poiché non risulta che il DCA U00469 del 2019 sia stato modificato, l'azienda non può affermare che i PAT non facciano parte dell'emergenza sanitaria territoriale.
Ad aggravare la situazione attuale con il PAT chiuso nelle ore notturne si aggiunge la mancanza in tutta la provincia di ambulanze medicalizzate (in provincia di Frosinone ce ne sono sei).
Comunque anche se venisse approvato un atto per modificare il predetto DCA U00469 del 2019, la regione e l'azienda dovrebbero creare ex novo una rete di presìdi fissi dell' Emergenza Sanitaria Territoriale (dato che si tratta di un LEA obbligatorio) creando di fatto un doppione ai PAT con ulteriori costi.
Mi auguro che l'amministrazione segua con attenzione la questione e che nel caso in cui, come purtroppo temo fortemente, la richiesta dell'intero Consiglio comunale di Sabaudia non fosse accolta, si provveda in tempi rapidi ad un ricorso al TAR con contestuale richiesta di cautelare per il ripristino del servizio.
Già in precedenza ho dovuto sostenere insieme ad alcuni amici la spesa per un ricorso al TAR, ma ritengo che sia assurdo che un cittadino debba spendere dei soldi per difendersi dalle scelte assurde dei propri rappresentanti regionali e dei dirigenti da loro nominati.
Spero nel frattempo che con il servizio chiuso nelle ore notturne e con la dequalificazione a Guardia medica non ci scappi il morto.
Per chi volesse ascoltare il Consiglio comunale di ieri trova qui la Registrazione.
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