mercoledì 31 ottobre 2018

L'EUROPA STANZIA 300 MILIONI DI EURO PER DIFENDERE GLI OCEANI


Nel corso della conferenza Our Ocean, che quest'anno si è svolta a Bali, l'UE ha assunto 23 nuovi impegni volti a migliorare le condizioni dei nostri oceani e a valorizzarne il potenziale. Tra essi spiccano 100 milioni di € destinati a progetti di ricerca e sviluppo per contrastare l'inquinamento da plastica e 82 milioni di € destinati ad attività di ricerca marina e marittima, come ad esempio valutazioni degli ecosistemi, mappatura dei fondali e sistemi di acquacoltura innovativi. La nuova azione dell'UE prevede anche un investimento di 18,4 milioni di € finalizzato a migliorare la sostenibilità dell'economia blu europea, vale a dire quei settori economici che dipendono dall'oceano e dalle sue risorse.
Copernicus, il programma di punta dell'UE dedicato all'osservazione della Terra, occupa un posto di primo piano nell'elenco dei nuovi impegni. Il suo campo di intervento sarà ampliato grazie a una dotazione 12,9 milioni di € per la sicurezza marittima e la ricerca sui servizi ambientali costieri, che va ad aggiungersi ai 27 milioni di € di fondi già stanziati a favore di Copernicus durante la conferenza Our Ocean 2017
Grazie al suo sistema di sorveglianza marittima, Copernicus ha svolto un ruolo essenziale nel quadro degli impegni dell'UE in materia di sicurezza marittima e applicazione della legge.
Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, ha dichiarato: "L'osservazione della Terra aiuta i cittadini di tutto il mondo a lottare contro i cambiamenti climatici, vigilare sull'economia blu e sull'inquinamento marino o far fronte alle catastrofi naturali. Sono fiera di poter dire che il progetto spaziale Copernicus è un'eccellenza dell'Unione europea. Ha avuto un incredibile successo nel sostenere gli sforzi compiuti dagli Stati membri per mantenere gli oceani sicuri, puliti e stabili dal punto di vista ambientale."
L'UE non si sta mobilitando solo sul proprio territorio, ma anche a livello internazionale. Nell'ambito degli impegni presi, la Commissione avvierà una collaborazione con il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e altri partner internazionali al fine di varare una coalizione di acquari impegnata a lottare contro l'inquinamento da plastica. Il problema dei rifiuti marini nel sud-est asiatico (in particolare in Cina, Indonesia, Giappone, nelle Filippine, a Singapore, in Thailandia e in Vietnam) sarà affrontato tramite un progetto da 9 milioni di € finanziato dall'UE. Altri 7 milioni di € saranno riservati alla protezione degli ecosistemi marini nella regione.

L'ABBANDONO SCOLASTICO IN ITALIA SECONDO OPEN POLIS

FONTE OPEN POLIS

Uno studio di Open Polis sull'abbandono scolastico parla di una media italiana del 14%  
Un ragazzo che abbandona la scuola è un fallimento educativo, e segnala che qualcosa non ha funzionato. Le ricerche indicano che a lasciare gli studi prima del tempo sono spesso i giovani più svantaggiati, sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Un meccanismo molto pericoloso perché aggrava le disuguaglianze già esistenti.
Ciò produce una serie di conseguenze negative che non colpiscono solo il singolo ragazzo o la ragazza. Quando il fenomeno colpisce ampi strati della popolazione, è l’intera società che diventa complessivamente più debole, povera e insicura.
Dal 2009 al 2017, il nostro paese ha recuperato circa 5 punti percentuali, passando dal 19 al 14%. Ma lo ha fatto con velocità differenti tra le diverse aree. Il mezzogiorno già all'inizio della rilevazione mostrava una quota di abbandoni più alta (23%), però anche il nord-ovest era quasi al 20%. In 8 anni, quest'ultimo è sceso di oltre 7 punti (arrivando all'11,9%), mentre il mezzogiorno, che pure ha avuto una contrazione significativa (-4,5 punti), rimane al 18,5%.
Ancora tanti abbandoni nelle isole, in Campania e in Puglia
Il dato regione per regione mostra che nelle due isole, Sardegna e Sicilia, la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi supera il 20%. Poco sotto il 20% anche Campania (19,1%) e Puglia (18,6%).
Meravigliano il dato della Valle d'Aosta, quello della Liguria e quello della Lombardia.

 

martedì 30 ottobre 2018

LA PETIZIONE INVIATA ALLA CAMERA PER SOLLECITARE UNA MODIFICA DEL DM 70/2015

Com'è noto l'art. 50 della Costituzione prevede che tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. In base al regolamento della Camera le petizioni pervenute sono esaminate dalle Commissioni competenti. L'esame in Commissione può concludersi con una risoluzione diretta ad interessare il Governo alle necessità esposte nella petizione ovvero con una decisione di abbinamento con un eventuale progetto di legge all'ordine del giorno.
Tenuto conto della manifestata volontà della Regione Lazio e della ASL latina di dare attuazione al DM 70/2015 che prevede la "trasformazione" dei Punti di Primo Intervento in ambulatori nelle ore diurne e  in ambulanze medicalizzate in quelle notturne, il 23 luglio scorso ho inviato la seguente petizione al presidente della Camera On.le Fico.   
"Il diritto alla salute previsto dalla Costituzione, ma attuato solo trenta anni dopo grazie alla legge 833/78, in questi ultimi anni con la scusa della crisi economica ha subito una serie progressiva di tagli nei servizi che ha toccato persino il sistema di emergenza/urgenza. 
Con decreto n. 70/2015 il Ministero della salute ha definito gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. 
Al punto 9.1.5 dell’Allegato 1 viene affrontato il problema dei Punti di Primo Intervento (PPI) stabilendo che esclusivamente a seguito della riconversione dell’attività di un ospedale per acuti in un ospedale per la post-acuzie oppure in una struttura territoriale, potrebbe rendersi necessario prevedere, per un periodo di tempo limitato, il mantenimento nella località interessata di un Punto di Primo Intervento, operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema 118 nelle ore notturne. 
Nel Comune di Sabaudia, sin dalla fondazione (1934) e fino agli anni ’70 è stato presente un ospedale, dopo tale data, d’accordo con l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina è stato attivato un Servizio di Pronto Soccorso. 
Successivamente, in attuazione del D.P.R. 27 marzo 1992, nell'ambito del Piano dell’emergenza urgenza della regione Lazio approvato dal Consiglio regionale del Lazio con deliberazione n. 1004/94 e dell’Atto di intesa tra Stato e regioni del’11 aprile 1996 la Giunta della regione Lazio provvide a dare concreta attuazione alla realizzazione della rete dell’emergenza con l’individuazione degli ospedali sedi di DEA, di quelli sede di pronto soccorso, dei Punti di Primo Intervento e delle postazioni mobili del 118 tenendo conto dell’orografia del territorio, delle vie di comunicazione, dei tempi medi di intervento, ecc. 
Questa rete è stata attiva per molti anni fino a quando nel 2010 ha subito profonde modifiche a causa della chiusura disposta dalla regione Lazio in provincia di Latina di molti presidi ospedalieri: Cori, Sezze, Priverno, Gaeta e Minturno, con conseguente degradazione dei posti di Pronto Soccorso a PPI, il che ha di fatto alterato profondamente il Piano originario del sistema di emergenza aumentando le distanze tra i centri abitati e i posti di Pronto soccorso che di fatto sono stati ridotti solamente a quattro (Latina - sede di DEA di II livello, Formia – sede di DEA di I livello, Terracina e Fondi); tutto questo in un territorio molto vasto e complesso dal punto di vista orografico, che si estende per 2.250 kmq (il punto più a nord della provincia dista da quello più a sud circa 150 km.) e che è costituito da 33 Comuni (compresi quelli dell’arcipelago pontino) con una popolazione complessiva residente di 574.226 abitanti. 
Il tutto è avvenuto senza informare né coinvolgere i cittadini come previsto dall’art. 14 del D.lgs 502/92. 
La città di Sabaudia ha una popolazione di 20.613 abitanti ed è in costante crescita. 
Elevata è la percentuale degli anziani (19,16%) e delle persone affette da patologie croniche; l’incidenza dei tumori in base all’ultimo rapporto del registro Tumori di Latina è più elevata rispetto ai dati attesi. 
Il centro urbano di Sabaudia dista dall’Ospedale di Latina, sede di DEA 25 km mentre l’Ospedale di Terracina è posto a 24 km. 
Ai residenti si aggiungono i militari della locale Stazione dell’Arma dei carabinieri, i militari dell’Esercito in servizio presso il Comando dell’artiglieria controaerei, gli allievi della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri Forestali e i militari della stessa Arma in servizio presso il Parco Nazionale del Circeo, gli atleti e il personale militare del Centro sportivo remiero della Marina Militare, gli atleti del III Nucleo sportivo della Guardia di Finanza, gli atleti delle Fiamme Oro, i militari della locale Brigata della GdF, i religiosi e le religiose della Parrocchia e infine i docenti e gli allievi degli istituti scolastici nonché della Scuola sottufficiali dei Carabinieri Forestali. A questi vanno aggiunti molti migranti (prevalentemente indiani Sikh) che trovano lavoro prevalentemente in agricoltura, il personale e gli operai delle numerose aziende private operanti nei vari settori dell’industria, del commercio e dei servizi alla persona. 
Le presenze turistiche durante il periodo estivo raggiungono il numero di 200.000 c.a., ma anche negli altri periodi c’è un turismo culturale, ambientalista e sportivo (molte équipe di canottaggio e di canoa dei Paesi del nord Europa nei mesi invernali si allenano a Sabaudia). 
Negli ultimi tre anni i numero degli accessi al PPI di Sabaudia è stato costantemente superiore a 10.000. 
Il personale del PPI è costituito da un medico e da un infermiere per turno. 
Il Presidente della Regione Lazio, nella veste di Commissario ad acta in questi anni ha adottato una serie di decreti (l’ultimo è il DCA U00412 del 14 settembre 2017) con cui è stata ribadita la necessità di trasferire dall’ambito ospedaliero a quello territoriale un insieme di attività relative soprattutto alla gestione della patologia cronica e delle piccole urgenze che attualmente trovano inappropriata risposta nell’ospedale per acuti. 
Al momento l’assistenza territoriale in questa provincia non ha ancora raggiunto gli standard previsti, anche perché in tutto il territorio è presente una sola Casa della salute a Sezze; di fatto sono presenti nel Poliambulatorio ASL di Sabaudia solamente solo tre specialisti un giorno alla settimana ciascuno, per cui la prevista trasformazione dei PPI in postazioni “118” medicalizzate attive nelle ore diurne integrate dalla presenza di una ambulanza per le ore notturne non appare, per il momento, realizzabile. 
A ciò si aggiunga che, proprio a causa della chiusura degli ospedali e del taglio dei posti letto i quattro pronto soccorso rimasti sono costantemente intasati per cui già ora anche i codici rossi rischiano di attendere oltre tre ore per cui verrebbe meno anche il filtro che ancora oggi svolgono i vari PPI sui codici bianchi e gialli. 
È evidente la disuguaglianza che è stata creata a danno dei cittadini di Sabaudia per quanto riguarda il rispetto dell’art. 32 della Costituzione con quelli della Capitale ma anche della stessa città di Latina. 
Desidero precisare inoltre che il presidio di Sabaudia (come pure quelli sopraindicati) sono privi anche di elisuperficie per cui il trasferimento mediante eliambulanza presso i DEA della Capitale è impossibile durante le ore notturne ed incontra difficoltà in quelle diurne dovendo di volta in volta reperire una sede stradale per l’atterraggio coinvolgendo la Polizia locale per bloccare il traffico. 
Com’è evidente si tratterebbe di una grave dequalificazione del servizio in quanto mentre nei PPI il servizio è assicurato da almeno un medico (da alcuni anni reclutato in base alla convenzione della medicina dei servizi) ed un infermiere professionale, in base agli standard del 118 le ambulanze di tipo MSB sono prive di medico a bordo e dovrebbe essere presente un equipaggio composto solo da un autista barelliere, un infermiere e un soccorritore. 
A tutto ciò si aggiunga che l’ARES 118 con deliberazione n. 451 in data 10 luglio scorso ha indetto una nuova gara, riservata ad associazioni private, prevedendo un servizio assicurato da una ambulanza MSB con un equipaggio composto solamente da tre operatori (che dovrebbero essere un autista, un infermiere professionale e un soccorritore). 
Tutto ciò premesso mi permetto di sottoporre, per ogni ritenuta valutazione, l’opportunità di modificare il predetto Decreto 70/2015 per la parte relativa ai PPI al fine di non eliminare questa tipologia di struttura di prossimità, ma anzi di potenziarla per dare risposte reali ai pazienti senza costringerli a viaggiare da un capo all’altro della provincia e per evitare di sovraccaricare ulteriormente i servizi di pronto soccorso esistenti che, almeno nella provincia di Latina sono già al collasso. 
Faccio presente che la questione ha carattere di generalità interessando anche molte altre province italiane specialmente del centro sud. 
Proprio a seguito della chiusura del PPI del Comune di Anagni (FR) disposta da quella ASL alcuni giorni fa è deceduta una donna per shock anafilattico dovuto alla puntura di un calabrone. 
Nella regione Puglia molti Sindaci sono in rivolta per la chiusura di ben 40 PPI. 
Non è possibile celebrare i quaranta anni della riforma sanitaria in queste condizioni".
Proprio ieri 30 ottobre mi è giunta la comunicazione secondo cui l'Assemblea ha assegnato la mia Petizione alla Commissione affari sociali per la trattazione.
In base al regolamento della Camera un deputato può presentare una mozione sul'oggetto della petizione al fine di consentirne  l'esame in assemblea.
Ora ci daremo da fare.....

NEL TERZO TRIMESTRE 2018 IL PIL SI E' FERMATO...PREVISIONI A RISCHIO ANCHE PER IL 2019


L'ISTAT ha pubblicato un comunicato in cui afferma che nel terzo trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8%.
Il terzo trimestre del 2018 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero rispetto al terzo trimestre del 2017.
La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi e di una diminuzione in quello dell’industria. Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.
A rischio il trend per il 2019 e le previsioni del Governo che pensava molto di più: bilancio 2019 da rivedere....

LA SPESA SANITARIA DELLA REGIONE LAZIO NEL RENDICONTO 2017


E' stato pubblicato sul BUR della regione Lazio n. 88 il rendiconto della regione Lazio per l'anno 2018, approvato con LR n.8 del 25 ottobre 2018.
Molto spazio è naturalmente dedicato alla spesa sanitaria che assorbe una larga parte del bilancio pari all' 81,27% delle spese correnti e al 3,67% di quelle in conto capitale.
Com'è noto il finanziamento del Fondo sanitario regionale è determinato dalla legge finanziaria nazionale che era stato determinato inizialmente in 113,00 , miliardi, tuttavia nel prosieguo dell'anno sono stati apportati dei tagli che hanno comportato una riduzione a 11.752.
La regione Lazio ha già da tempo avviato la sperimentazione della Gestione Sanitaria Accentrata.
Come si vede dal grafico allegato, estratto dal rendiconto ancora oggi le uscite superano le entrate.
 

DUE MILIARDI IN PIU' PER L'EDILIZIA SANITARIA NELLA BOZZA DI LEGGE DI BILANCIO PE RL'ANNO 2019

RENZO PIANO: PROGETTO DEL NUOVO OSPEDALE APUANO
Il programma straordinario degli investimenti pubblici in sanità rappresenta un contributo sostanziale alle politiche sanitarie del Paese in quanto affronta la necessità di ammodernare il patrimonio strutturale e tecnologico del Servizio Sanitario Nazionale per rispondere con strutture e tecnologie sempre più appropriate, moderne e sicure, alle necessità di salute della comunità e alle aspettative di operatori e utenti del servizio sanitario nazionale.
L'ottimizzazione dei servizi attraverso la riqualificazione edilizia e tecnologica contribuisce, infatti, agli obiettivi di efficienza dell'assistenza sanitaria, di riequilibrio dell'assistenza sul territorio nazionale, di messa in sicurezza e ammodernamento tecnologico di edifici e impianti, per garantire a ciascun cittadino una risposta adeguata alla domanda di salute, sia in termini di prevenzione che di cura delle diverse patologie.
Con l’art. 20 della legge finanziaria 67/88, il legislatore ha autorizzato l’esecuzione della I^ Fase del programma straordinario di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.
La I Fase del Programma si è conclusa nel 1996 con una assegnazione pari a € 4.854.694.851,44 e una percentuale media di autorizzazione alla spesa del 94,5%.
La II Fase, avviata nel 1998, ad oggi registra una assegnazione complessiva di finan­ziamenti pari a € 18.145.305.148,56 di cui sono stati effettuati programmi specifici quali:
Potenziamento delle strutture di radioterapia (Legge n. 488/1999)
Programma libera professione intramuraria (Legge n. 254/2000)
Enti (IRCCS, Policlinici Universitari, IZS, Ospedali Classificati, ISS, CNAO) (Legge n. 412/1992 modificata dalla Legge n.448/2001)
Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata al sovraffollamento delle carceri (Legge n. 9/2012)
Adeguamento normativa antincendio (Delibera CIPE n. 16/2013)
Inoltre, con la Finanziaria del 2010 è stato assegnato un finanziamento pari a € 1.000.000.000,00, di cui € 820.000.000,00 ancora da ripartire, per un totale complessivo di finanziamenti statali pari a 24 miliardi di euro.
Ora nella bozza di legge di bilancio 2019 si trova un articolo dedicato ai programmi di edilizia sanitaria in base al quale: 
1. Ai fini del programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico, l'importo fissato dall'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, e successive modificazioni, rideterminato in 24 miliardi di euro dall'articolo 2, comma 69 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, è elevato a 26 miliardi di euro, fermo restando, per la sottoscrizione di accordi di programma con le regioni e l'assegnazione di risorse agli altri enti del settore sanitario interessati, il limite annualmente definito in base alle effettive disponibilità di bilancio. L'incremento di cui al presente comma è destinato prioritariamente alle regioni che abbiano esaurito, con la sottoscrizione di accordi, la loro disponibilità a valere sui citati 24 miliardi di euro. 
2. Il fondo di cui all'articolo XXX (Fondo investimenti enti territoriali) è ridotto di 50 milioni di euro in ciascuno degli anni 2021 e 2022, di 200 milioni di euro annui per gli anni dal 2023 al 2031 e di 100 milioni di euro nel 2032, con corrispondente incremento delle risorse necessarie all’attuazione del programma di cui al comma 1 (che riguarda la riduzione delle liste di attesa).
In questo modo si torna al sistema premiale fissato tanti anni fa dal Ministro Guzzanti  in base al quale i soldi vanno a chi li spende.

LE MICROPLASTICHE SONO DENTRO DI NOI

La plastica 'inquina' il nostro corpo, trovata nelle feci umane in 8 Paesi (tra cui l'Italia)


EUROPATODAY ci racconta di uno studio condotta da un gruppo di scienziati della Medical University di Vienna insieme alla Environment Agency Austria ha stimato che "più del 50% della popolazione mondiale potrebbe avere microplastiche nelle loro feci"
La ricerca sempre secondo EUROPATODAY  è stata svolta su un gruppo di otto partecipanti provenienti da Finlandia, Italia, Giappone, Polonia, Paesi Bassi, Regno Unito, Russia e Austria. Sono state individuate fino a nove diverse materie plastiche su 10 varietà testate, in particelle di dimensioni variabili da 50 a 500 micrometri. Polipropilene e polietilene tereftalato erano le materie plastiche più comunemente trovate. In media, sono state trovate 20 particelle di microplastica in ogni 10 g di escrementi. 
Le microplastiche sono definite come particelle di meno di 5 mm, alcune create per l'uso in prodotti come i cosmetici ma si generano anche per la rottura di pezzi di plastica più grandi, spesso in mare.
gravissimi i danni per la salute umana e in particolare per il fegato e l'intestino. 
Leggete qui l'articolo di Europatoday

LE LISTE DI ATTESA E LA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2019


La bozza del governo per la legge di bilancio 2019 che domani 31 ottobre inizierà il proprio iter in Parlamento (ma il termine era quello del 20 ottobre) prevede una serie di norme che interessano il SSN. 
In particolare per le liste di attesa  è  previsto che: 
1.Per l’attivazione di interventi volti a ridurre, anche in osservanza delle indicazioni previste nel vigente Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), i tempi d’attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, secondo il principio dell’appropriatezza clinica, organizzativa e prescrittiva, mediante l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie così come previsto dall’articolo 47 bis del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021 2. 
2.Le risorse di cui al comma 1, sono ripartite in favore delle regioni secondo modalità individuate con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto. 
3.Il monitoraggio degli effetti derivanti dalle azioni di cui al comma 1 è effettuato, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dal Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza di cui all’articolo 9 dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005.
Sarà sufficiente a risolvere il problema ? 
Sarà il Governo a dividere la somma tra le regioni ma alla fine cosa arriverà a ciascuna ASL ? Forse solo delle briciole...sembra più una scelta meramente politica.
Secondo me sarebbe necessario assumere il personale necessario e fare i controlli del caso. 
Intanto i cittadini aspettano. 

LA UE FINANZIA ANCHE LE PICCOLE E MEDIE INDUSTRIE

Basta con i piagnistei di chi si lamenta che in Italia non arrivano fondi europei. 
L'Italia è seconda in Europa per numero di piccole e medie imprese selezionate dalla Commissione Ue per ricevere l'ultima tranche di finanziamenti messi a disposizione dallo 'strumento Pmi. 
Dopo la Spagna (33), il nostro Paese è sul secondo gradino del podio in Ue con 28 pmi che fanno parte del gruppo di 246 alle quali andranno in totale 12,2 milioni euro per portare velocemente le loro innovazioni sul mercato. 
Ogni progetto riceverà fino a 50mila euro (provenienti dal programma europeo per la ricerca Horizon 2020) per redigere un business plan e avrà accesso anche a delle sessioni di formazione gratuite. La maggior parte delle aziende selezionate fra 2.111 candidature lavorano nel campo dell'informatica, della salute e dell'ingegneria, mentre hanno sede principalmente in Emilia-Romagna (10) e Lombardia (8). 
Però solo una PMI fra quelle scelte dalla Commissione Ue proviene dal Mezzogiorno d'Italia: la Bettery Srl di Massafra (Taranto). 
Ma allora sarebbe bene che anche le PMI del centro sud si rimboccassero un poco di più le maniche.
Qui si piega come partecipare a CORSI GRATUITI
I Comuni forse potrebbero fare anche qualche sforzo per aiutare le loro PMI:
La prossima scadenza per il nuovo bando dello Strumento pmi è il 13 febbraio 2019

lunedì 29 ottobre 2018

LA UE VI AIUTA A SCOPRIRE IL POTENZIALE DIGITALE DELLA VOSTRA SCUOLA

Una nuova piattaforma della Commissione europea che incoraggia tutti gli istituti nell'UE, per valutare il grado raggiunto nell'insegnamento e nell'apprendimento digitali. 
La piattaforma online funziona come un questionario auto-valutativo e personalizzabile a cui studenti, insegnanti e dirigenti scolastici delle scuole di ogni grado interessate possono rispondere in forma anonima. 
L'istantanea restituita da SELFIE consiste in un rapporto personalizzato da poter utilizzare all'interno della comunità scolastica per definire una tabella di marcia per migliorare l'uso della tecnologia digitale nel proprio istituto. "SELFIE può aiutare le nostre scuole a integrare le tecnologie nell'insegnamento e nell'apprendimento in modo mirato e completo", ha commentato il commissario Ue all'Istruzione, Tibor Navracsics. 
SELFIE è attualmente disponibile in 24 lingue all'indirizzo web: https://ec.europa.eu/education/schools-go-digital_it

UNA NUOVQA ARMA IN MANO AI COMUNI PER LE CONTRAVVENZIONI AL CODICE DELLA STRADA

Il tribunale di Lagonegro in composizione monocratica, adito su impugnazione avverso pronuncia del giudice di pace di Lagonegro concernente opposizione, nelle forme di cui all’art. 22 l. n. 689 del 1981, avverso cartella esattoriale fondata sulla presunta inesistenza o nullità della notificazione del verbale di contravvenzione al codice della strada, con sentenza depositata in data 08/05/2012 ebbe a rigettare l’appello proposto dall'interessato nei confronti della prefettura di Salerno e di Equitalia Basilicata s.p.a..
A seguito di ricorso la Corte di Cassazione, sez. II Civile, con Ordinanza 28 giugno – 23 ottobre 2018, n. 26843 ha stabilito che  “in materia di opposizione a sanzioni amministrative, è inammissibile l’opposizione a cartella di pagamento, ove finalizzata a recuperare il momento di garanzia di cui l’interessato sostiene di non essersi potuto avvalere nella fase di formazione del titolo per mancata notifica dell’atto presupposto, qualora l’opponente non deduca, oltre che in via preliminare detta mancata notifica, anche vizi propri dell’atto presupposto”.
Pertanto i Comuni non dovranno più notificare le multe stradali, ma arriverà direttamente la cartella esattoriale.
Non basterà la mancata notifica del verbale originario per opporsi alla successiva cartella di pagamento relativa a un’infrazione stradale: occorrerà che il ricorso sollevi anche una questione di merito sul contenuto del verbale stesso. 
I giudici hanno così chiuso un caso approdato in Cassazione nel 2013 senza discostarsi da quanto avevano stabilito quattro anni dopo le Sezioni unite (sentenza 22080/2017). 
QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

LA REGIONE LAZIO HA PUBBLICATO UN BANDO PER FINANZIAMENTI A CHI DEVE RISTRUTTURARE O MANUTENERE BENI CONFISCATI


In molti dei nostri Comuni troviamo beni abbandonati. Alcuni di essi sono beni confiscati che i Comuni non hanno richiesto, forse perché non hanno soldi per ripristinarli per destinarli ad uso sociale o magari perché non si preoccupano di questa importante battaglia contro la malavita organizzata.
Di questo si parla diffusamente nel mio ultimo libro "Cittadini protagonisti in Comune per attuare la Costituzione".
Un bene confiscato che non viene utilizzato è come una vittoria delle mafie che magari sperano di riprenderselo con la complicità di qualche leggina....
Però molti Comuni da tempo hanno fatto richiesta e gli sono stati assegnati questi beni che richiedono comunque manutenzione o interventi di ristrutturazione.
Ora  la Regione Lazio ha pubblicato l’Avviso Pubblico per la concessione di finanziamenti, in conto capitale, per interventi di ristrutturazione e/o recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, al fine di favorirne il riutilizzo e la fruizione sociale, in attuazione della l.r. 15/2001 e successive modifiche.
Con questo Avviso sono finanziati interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, risanamento, ristrutturazione edilizia di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata nel territorio regionale, trasferiti al patrimonio indisponibile degli enti locali e utilizzati (o comunque da utilizzare) per finalità sociali ad opera degli enti locali medesimi o dei soggetti assegnatari in concessione d’uso.
Possono presentare istanza di finanziamento:
a) i Comuni, Roma Capitale, le province, la Città metropolitana di Roma, al cui patrimonio indisponibile siano stati trasferiti beni immobili confiscati alla criminalità, utilizzati o da utilizzare per finalità sociali;
b) gli enti di cui all’articolo 48, comma 3, lettera c), del d.lgs. 159/2011, assegnatari in concessione dei beni immobili confiscati alla criminalità e, in particolare: comunità, anche giovanili, enti, associazioni maggiormente rappresentative di enti locali, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti, associazioni di protezione ambientale riconosciute, gli operatori dell’agricoltura sociale riconosciuti ai sensi della normativa vigente.
L’istanza deve essere presentata entro e non oltre il 16.11.18,  pertanto possono partecipare solo i Comuni che hanno già acquisito i beni o le associaizoni che già li hanno ottenuti in assegnazione. Chi dorme non piglia pesci. 
L'avviso è stato pubblicato sul BUR n. 85/2018 e lo trovate a pag. 85

GRAVISSIMI PROBLEMI CAUSATI DALL'AUMENTO DELLA TEMPERATURA

L'Agenzia di stampa associata riferisce che il 2018 è l’anno più caldo di sempre in Europa, almeno fino ad ora, con temperature superiori di 1,86 gradi alla media storica (1910-2000). 
A dirlo è il National Climatic Data Centre (Noaa), con dati sui primi nove mesi dell’anno, dai quali si evidenzia peraltro che quest’anno si colloca al quarto posto tra i più bollenti a livello mondiale, facendo registrare una temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani, superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. 
Un record che ha battuto addirittura il precedente segnato nel 2014, dove le temperature sono risultate superiori di 0,13 gradi rispetto alla media storica. La tendenza al surriscaldamento è evidente anche in Italia dove non si sono mai registrate temperature così elevate. Al 30 settembre di quest’anno, infatti, il 2018 risulta essere l’anno più bollente anche per l’Italia dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,53 gradi rispetto alla media, secondo i dati Isac-Cnr, relativi alle temperature registrate nella penisola nei primi nove mesi dell’anno.
E a pagare un conto salatissimo è soprattutto l’agricoltura. La tendenza al surriscaldamento in Italia, dove non si sono mai registrate temperature così elevate, spiega la Coldiretti, è un processo che è accompagnato da una progressiva tropicalizzazione del clima con il moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato solo quest’anno fino ad ora danni per 600 milioni di euro all’agricoltura. Ma il conto rischia di essere ancora piu’ salato in Sardegna, secondo la Coldiretti, regione che con l’ultima ondata di maltempo ha già subito perdite in agricoltura per 5 milioni di euro dalla recente alluvione. Gli effetti del clima tropicale, sostiene la Coldiretti – sono visibili sull’ambiente, non cadono le foglie dalle piante che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare a testimoniare un autunno pazzo, con temperature ben al di sopra delle medie. “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

IL NUOVO REPORT DELL'AGENZIA EUROPEA PER L'AMBIENTE DENUNCIA LA GRAVITA' DELL'INQUINAMENTO DELL'ARIA IN ALCUNE ZONE DELL'ITALIA

Secondo il rapporto dell’Agenzia Europea per l' Ambiente  intitolato «Air quality in Europe – 2018 reporten» (Qualità dell’aria in Europa – rapporto 2018), il trasporto su strada è una delle principali fonti di inquinamento atmosferico in Europa, in particolare di inquinanti nocivi quali il biossido di azoto e il particolato. Anche le emissioni provenienti dall’agricoltura, dalla produzione di energia, dall’industria e dai nuclei domestici contribuiscono a inquinare l’atmosfera. Il rapporto presenta gli ultimi dati ufficiali sulla qualità dell’aria comunicati nel 2016 da oltre 2 500 stazioni di monitoraggio presenti in tutta Europa.
Ripercussioni significative dell’inquinamento atmosferico sulla salute
Il particolato (PM), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3) sono responsabili dei maggiori danni alla salute umana. Le elevate concentrazioni di inquinamento atmosferico continuano ad avere ripercussioni negative sui cittadini europei, in particolare su coloro che vivono nelle aree urbane. L’inquinamento atmosferico comporta anche considerevoli ricadute economiche poiché diminuisce la durata di vita, aumenta le spese mediche e riduce la produttività in tutti i settori dell’economia a causa delle giornate lavorative perse per problemi di salute. Inoltre, l’inquinamento atmosferico genera conseguenze negative per gli ecosistemi, danneggiando i terreni, le foreste, i laghi e i fiumi e riducendo le rese agricole.
Le politiche passate e attuali insieme ai progressi tecnologici hanno portato a una riduzione lenta ma costante di tali effetti negativi. Le stime aggiornate riportate nella relazione indicano che nel 2015 le concentrazioni di PM2,5 hanno causato circa 422 000 morti premature in 41 paesi europei, di cui circa 391 000 nei 28 Stati membri dell’UE. Una valutazione di più ampio respiro, inclusa nel rapporto di quest’anno e che risale al 1990, mostra che le morti premature dovute al PM2,5 sono state ridotte di circa mezzo milione all’anno grazie all’attuazione delle politiche europee in materia di qualità dell’aria e all’introduzione di misure a livello nazionale e locale che hanno portato, ad esempio, ad automobili e industria meno inquinanti ed energia più pulita.
Un documento informativo, anch’esso pubblicato oggi, dal titolo «EEA’s health risk assessments of air pollutionen» (valutazioni dell’AEA sui rischi per la salute posti dall’inquinamento atmosferico) (LINK), fornisce una panoramica dettagliata di come l’AEA calcola le sue stime annuali della qualità dell’aria che quantificano le conseguenze dell’inquinamento atmosferico sulla salute della popolazione.
Le ripercussioni dell’esposizione all’inquinamento atmosferico sulla salute sono diverse e spaziano dall’infiammazione dei polmoni alle morti premature. Nell’ambito della valutazione del rischio per la salute effettuata dall’AEA, l’effetto sulla salute di cui si tiene conto per la quantificazione è la mortalità, poiché l’evidenza di tale effetto è la più solida. La mortalità causata dall’esposizione all’inquinamento atmosferico è stimata in termini di «morti premature» e di «anni di vita persi». Nella relazione dell’AEA sulla qualità dell’aria gli effetti sulla salute stimati sono quelli attribuibili all’esposizione a PM2,5, NO2 e O3 in Europa nel 2015. 
Tali stime si basano su informazioni concernenti l’inquinamento atmosferico, i dati demografici e la relazione tra esposizione alle concentrazioni di inquinanti ed effetti specifici sulla salute. Le stime forniscono una misura dell’effetto generale dell’inquinamento atmosferico su una data popolazione e, ad esempio, non possono essere riferite a persone specifiche che vivono in una determinata località geografica.
In Italia secondo il REPORT 2018 vivono 3,7 milioni di persone vivono in zone dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell'aria (Pm10, biossido di azoto e ozono.

TUTTE LE COMUNICAZIONI DELLE GARE DEVONO SVOLGERSI CON MODALITA' ELETTRONICA

Il 18 ottobre scorso è entrata in vigore la norma che prevede l’obbligo di utilizzo dei mezzi di comunicazione elettronici nello svolgimento delle procedura di gara.
Da questa data infatti tutte le “comunicazioni e gli scambi di informazioni” inerenti le procedure di affidamento di appalti pubblici devono svolgersi – salvo alcune eccezioni – in formato interamente elettronico.
L’art. 40 del Codice Appalti (Obbligo di uso dei mezzi di comunicazione elettronici nello svolgimento di procedure di aggiudicazione) prevede infatti quanto segue:
1. Le comunicazioni e gli scambi di informazioni nell’ambito delle procedure di cui al presente codice svolte da centrali di committenza sono eseguiti utilizzando mezzi di comunicazione elettronici ai sensi dell’articolo 5-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell’amministrazione digitale.
2. A decorrere dal 18 ottobre 2018, le comunicazioni e gli scambi di informazioni nell’ambito delle procedure di cui al presente codice svolte dalle stazioni appaltanti sono eseguiti utilizzando mezzi di comunicazione elettronici.
Il 18 ottobre era infatti il termine ultimo fissato dalle direttive europee, all’art. 22 della Direttiva 2014/24/UE – sulle “regole applicabili alle comunicazioni”.
La Direttiva, così come l’art.12 che la recepisce – intende per “comunicazioni” gran parte dell’intera procedura di gara, compresa la presentazione delle domande di partecipazione alla procedura e delle offerte, anche se non si tratta della digitalizzazione totale della procedura, prevista all’art. 44 del D.Lgs. 50/2016.
Pertanto a partire dal 18 ottobre tutte le nuove gare indette dovranno essere con comunicazione “integralmente elettronica”, a partire dalla fase della presentazione delle domande di partecipazione e delle offerte.
Tali comunicazioni sono realizzate nelle modalità individuate all’art. 52 del Codice Appalti e dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
Al riguardo è stata pubblicata una nota illustrativa dell' ANCI 

domenica 28 ottobre 2018

QUANTA DIFFERENZA TRA CASSIODORO E QUELLI CHE IERI HANNO MANIFESTATO IN CAMPIDOGLIO....

Ieri in Piazza del Campidoglio a Roma abbiamo assistito ad una manifestazione contro l'attuale amministrazione e in particolare contro il Sindaco della Capitale. 
Non avveniva così nel passato. 
Leggiamo le famose "Variae" di Cassiodoro che sono un prezioso scrigno di cultura giuridica, ma anche di management.
In uno dei tanti messaggi di Teodorico al Senato romano (507 d.c.) si legge 
"È certamente nostro desiderio, o padri coscritti, che la vostra ghirlanda abbia il colore del fiore di molteplici ed elevati uffici; è nostro desiderio che gradita appaia al nume della Libertà la schiera dei senatori. Il raduno di quanti detengono le redini di tali uffici, infatti, è un decoro per i regnanti, e qualunque cosa sia vista in voi con lieta soddisfazione costituisce senza dubbio nostra lode. Ma questo soprattutto vogliamo: che lo splendore delle cariche onorifiche adorni il vostro ordine, poiché danno lustro alla propria patria quelle persone cresciute nel potere" (Traduzione di Lorenzo Viscido, ed. Luigi Pellegrini) 

LA REGIONE HA RIPARTITO IL FONDO DELLE RISORSE VINCOLATE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PSN

Il presidente della Regione Lazio con proprio decreto in qualità di Commissario ad acta per il piano di rientro n. U00330 del 6 settembre 2018 ha provveduto al recepimento dell’Accordo Stato Regioni del 26 ottobre 2017 (Rep. Atti n.181/CSR), relativo all’assegnazione alle regioni delle quote vincolate alla realizzazione degli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale per l’anno 2017, ai sensi dell’art. 1, comma 34 e 34-bis della Legge 23 dicembre 1996, n. 662 e smi. Ripartizione della quota del fondo vincolato per l’anno 2017 e rendicontazione dell’esercizio 2016.
Gli obiettivi sono indicati nella tabella allegata. Si tratta di potenziamento dell'assistenza primaria, di sviluppo dei processi di umanizzazione dell'interno dei percorsi assistenziali (quanto potrebbe raccontare in proposito ogni paziente che soltanto ha messo piede al pronto soccorso), di cure palliative e di terapia del dolore con sviluppo dell'assistenza domiciliare (altri soldi dati ai privati ?) ; di gestione della cronicità con modelli avanzati di gestione delle malattie croniche (la chiusura dei PPI rientra in questo obiettivo ?); potenziamento delle reti oncologiche (la chiusura del reparto oncologico di Gaeta è parte di questo obiettivo ?). 
Alla ASL Latina sono stati assegnati € 10.530.050,00 e si spera che finalmente gli obiettivi fissati vengano raggiunti.

POTENZIAMENTO DELLA SUSSIDIARIETA' E DELLA PROPORZIONALITA' TRA GLI OBIETTIVI DELLA COMMISSIONE UE

Le elezioni europee si profilano all'orizzonte e nel contesto del dibattito sul futuro dell'Europa, la Commissione europea ha presentato il 23 ottobre le modifiche che intende apportare al processo di elaborazione delle politiche dell'UE al fine di concentrare le sue risorse limitate su un numero ridotto di attività e realizzare le priorità politiche in modo più efficiente. 
La comunicazione odierna su come rafforzare i principi di proporzionalità e di sussidiarietà nel processo decisionale dell'UE mira inoltre a dare seguito alle raccomandazioni della task force per la sussidiarietà e la proporzionalità e per "fare meno in modo più efficiente".
Il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha dichiarato: "Mi rallegro della conclusione della task force secondo cui l'UE apporta valore aggiunto in tutte le sue attuali aree di attività. A un certo punto, tuttavia, si dovrà affrontare il fatto che non possiamo continuare a fare di più per affrontare sfide sempre maggiori con le risorse attualmente disponibili e che in futuro, ancor più che oggi, la Commissione dovrà stabilire una gerarchia degli interventi e delle risorse."
Il primo Vicepresidente Frans Timmermans, responsabile dell'iniziativa "Legiferare meglio" e presidente della task force, ha aggiunto: "Abbiamo fatto molto per creare un sistema di prim'ordine per legiferare meglio, ma si può ancora migliorare. La task force ha avviato importanti cambiamenti all'interno della Commissione che stanno ormai diventando parte integrante del nostro DNA istituzionale. La Commissione non è però l'unico attore coinvolto nel processo di elaborazione delle politiche e occorre che tutti si assumano le proprie responsabilità, a partire dalla conferenza organizzata dalla presidenza austriaca dell'UE il mese prossimo a Bregenz."
La Commissione ha illustrato in che modo i principi di sussidiarietà e di proporzionalità informeranno i suoi interventi futuri e come possiamo rafforzarne ulteriormente il ruolo nella definizione delle politiche dell'UE. La Commissione integrerà ad esempio la "griglia di sussidiarietà" proposta dalla task force in tutte le valutazioni d'impatto e le relazioni; si tratta di uno strumento utile per analizzare la sussidiarietà e la proporzionalità in modo strutturato. La Commissione renderà inoltre più facile per i parlamenti nazionali rispettare i termini per la presentazione dei loro pareri sui progetti di proposte ed esaminerà il modo migliore per raccogliere le opinioni delle autorità regionali e locali nelle consultazioni pubbliche e riferire in merito. Anche la piattaforma REFIT, che valuta l'onere normativo della vigente legislazione dell'UE, dovrebbe essere rimodellata per aumentare la presenza delle autorità locali e regionali e dovrebbe volgere la sua attenzione anche a sussidiarietà e proporzionalità, oltre che all'onere normativo come avviene ora. In particolare, la Commissione assicurerà che i pertinenti atti delegati e di esecuzione siano sistematicamente presi in conto nelle sue valutazioni.

COMUNI PLASTIC FREE !

L'estate passata abbiamo toccato il massimo della presenza di plastica sulle nostre spiagge.
Dopo l'invasione dei filtri che venivano dalla Campania che sono arrivati anche in Toscana sono aumentate le bottiglie di plastica, i cotton fioc, ecc.
Molte associazioni di cittadini hanno raccolto centinaia di sacchi, ma dal mare seguitano ad arrivare rifiuti di ogni genere.
Il Parlamento ha approvato mercoledì scorso il divieto al consumo nell’UE di alcuni prodotti in plastica monouso, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini.
Speriamo che non ci siano ripensamenti e che anche gli amministratori locali intervengano per eliminare la plastica.

DALLA UE 30 MILIONI PER LE UNIVERSITA' ITALIANE CON IL PROGETTO ERASMUS+

La Commissione europea ha pubblicato oggi il suo invito a presentare proposte 2019 per il programma Erasmus+
Dei 3 miliardi di euro di bilancio previsti per il prossimo anno, 30 milioni sono stati stanziati per le Università europee. Si tratta di una nuova iniziativa approvata dai leader dell'Unione europea in occasione del vertice sociale di Göteborg del novembre 2017, che si inserisce tra gli sforzi per dare vita a uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025.
Tibor Navracsics, Commissario per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, ha affermato: "A un anno di distanza, la Commissione europea sta mantenendo l'impegno assunto con gli Stati membri di costruire uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025. Ci impegniamo per un'Europa in cui l'apprendimento, lo studio e la ricerca non siano ostacolati dalle frontiere. Non vogliamo muri a intralciare l'eccellenza, l'innovazione e l'inclusione nel settore dell'istruzione. Le Università europee hanno un potenziale concreto per trasformare il panorama dell'istruzione superiore in Europa, e sono orgoglioso del forte impulso che stiamo dando loro attraverso il programma Erasmus+."
L'invito a presentare proposte 2019 nell'ambito del programma Erasmus+
Qualsiasi organismo, pubblico o privato, attivo nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport può richiedere finanziamenti nell'ambito dell'invito a presentare proposte 2019 per il programma Erasmus+. Possono inoltre fare domanda i gruppi di giovani attivi nell'ambito dell'animazione socioeducativa, anche se non costituiscono un'organizzazione giovanile.
Oltre all'invito a presentare proposte, oggi la Commissione ha pubblicato anche la guida del programma Erasmus+ in tutte le lingue ufficiali dell'UE. La guida contiene informazioni dettagliate su tutte le opportunità per studenti, personale, tirocinanti, insegnanti, volontari e altre categorie disponibili nell'ambito di Erasmus+ per il 2019.
30 milioni di euro per le università europee
Nel quadro della creazione di uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025, la Commissione ha proposto di istituire Università europee nell'Unione europea.
Nell’ambito dell'invito a presentare proposte 2019, la Commissione intende avviare un programma pilota a sostegno di sei alleanze tra università europee, ciascuna composta di un minimo di 3 istituti di istruzione superiore di 3 paesi, al fine di promuovere una più forte identità europea, incoraggiando nel contempo l'eccellenza e contribuendo a rendere più competitivi gli istituti di istruzione superiore europei. Gli interessati devono presentare domanda di sovvenzione all'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura entro il 28 febbraio 2019 per le alleanze che hanno inizio tra il 1º settembre e il 1º dicembre dello stesso anno.
Un secondo invito pilota dovrebbe seguire l'anno prossimo, con una piena attuazione dell'iniziativa prevista nell'ambito del prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, a partire dal 2021. L'obiettivo è istituire una ventina di Università europee entro il 2024.

GRAZIE AD UN INTELLIGENTE UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI LA REGGIA DI CASERTA HA MESSO ONLINE PARTE DELL'ARCHIVIO STORICO

La Regione Campania usa bene i fondi europei e riesce a farli fruttare...
Grazie alla collaborazione tra il COSME (Centro-Osservatorio sul Mezzogiorno d’Europa) e la Reggia di Caserta è on line una parte dell’Archivio storico della Reggia.
Sono state, infatti, digitalizzate circa 300.000 immagini di documenti dell’Archivio. Di queste, circa 80.000 sono state inserite nella piattaforma digitale.
Le immagini in rete sono corredate di metadati e i pdf sono scaricabili. Centinaia di docenti e studenti da tutta Italia hanno già fruito di questo servizio.
La piattaforma non ha purtroppo una funzione di ricerca attiva, ma si sta sperimentando un prototipo per la ricerca semantica dei documenti e la costruzione di ontologie.
Si sta anche perfezionando il restauro digitale della documentazione scansionata, allo scopo di migliorare la visione delle immagini.
Questa collaborazione ha avuto il sostegno del POR- FESR Campania 2007- 2013 attraverso il progetto “Promoting the San Leucio fund in the State Archive of the Royal Palace of Caserta”, elaborato dal COSME in collaborazione con la Reggia di Caserta. Il progetto continuerà fino al 2020.
I documenti digitalizzati sono consultabili al seguente indirizzo:
http://cosme.unicampania.it:8080/it/archive/uuid/14a694d5-0836-11e7-8934-e4d53d1f8719/

TAGLI AI MINISTERI PER COPRIRE LE MINORI ENTRATE DERIVANTI DAI CONDONI FISCALI

Sulla G.U. 247/2018 è stato pubblicato il decreto legge 119/2018 recante Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria.
Tralascio di commentare il testo del decreto legge che urta chiunque abbia a cuore il rispetto delle norme ivi comprese quelle fiscali 
Al fine di assicurare la copertura alle spese derivanti dal condono di numerose posizioni sono stati tagliati i bilanci dei Ministeri come segue:
Ministero dell'economia e delle finanze € 469.700.000 
Ministero per lo sviluppo economico € 9.000.000
Ministero del lavoro e delle politiche sociali € 24.034.000
Ministero di Giustizia € 11.000.000
Ministero degli affari esteri € 7.650.000
Ministero della pubblica istruzione  € 29.000.000
Ministero dell'ambiente € 4.000.000
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti € 2.000.000
Ministero della difesa € 14.000.000
Ministero dell'agricoltura € 1.000.000
Ministero della cultura € 700.000.
Gli altri si sono salvati.
Tuttavia in molti casi appare chiaro che i tagli avrebbero potuto essere maggiori ma certamente non era il caso di farli per foraggiare il condono....

LA CERCAN QUI, LA CERCAN LA' ...LA LEGGE DI BILANCIO DOVE SARA?

In base alla legge entro il 20 ottobre il Governo avrebbe dovuto presentare alle camere la legge di stabilità per l'anno 2019 corredata da una nota tecnico-illustrativa.
Alla data odierna (sono già trascorsi otto giorni) la proposta non è ancora arrivata così la Sessione di Bilancio è stata rinviata.
Un fatto molto grave che la dice lunga sulle difficoltà del Governo a far quadrare i conti, anche perché si tratta di una proposta di legge che dovrà quindi essere sottoposta a votazione e le opposizioni su questo punto sfogheranno tutta la loro veemenza.


sabato 27 ottobre 2018

IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI DELLA PROVINCIA DI LATINA POSTO A RISCHIO


La battaglia in difesa del Punto di Primo Intervento di Sabaudia prosegue.
Il nostro Comitato ha inviato una nuova lettera al Direttore generale della ASL Latina con la quale ha sottolineato come la proposta trasformazione del PPI in ambulatorio di cure primarie specializzato collide con il diritto dei cittadini ad una adeguata e tempestiva assistenza medica in circostanze di emergenza che si connota quale diritto insopprimibile dei medesimi garantito da normativa di rilievo costituzionale.
Da ciò potrebbero derivare a carico di chi adottasse un atto del genere serie implicazioni di vario genere.
È stato ribadito l'obbligo previsto dal DM 70/2015 di integrare tutti i PPI con un numero di accessi superiore a 6000 con la Uoc di Pronto soccorso dell'ospedale di riferimento.
È stata infine confermata la necessità di individuare Sabaudia come sede di una Casa della salute al fine di implementare l'assistenza primaria.

lunedì 22 ottobre 2018

SALTATA LA RETE DELL'ASSISTENZA DI EMERGENZA SUL TERRITORIO

La Direzione generale della ASL Latina pare che voglia approvare entro il mese di ottobre un documento per la chiusura dei PPI.
Dopo la chiusura di cinque ospedali in provincia con conseguente trasformazione dei PS in PPI di fatto la rete di emergenza-urgenza sul territorio è saltata ora si vogliono chiudere anche i PPI.
A questo munto verrebbero a mancare importanti presidi di prossimità del sistema di emergenza mettendo a rischio la vita umana dato che, come si vede dalla piantina ci sono Comuni che distano oltre 40 km. dal più vicino pronto soccorso che, specialmente in estate possono significare anche più di un'ora.
Si tratta di una decisione che dovrà essere meditata anche leggendo bene il DM 70/2015 che lascia aperte molte opportunità alla autonomia della regione, come giustamente fatto presente dal Ministero in una nota inviatami.


ACQUA: ITALIA SPRECONA

In  Parlamento sono pendenti alcune proposte di legge per migliorare ulteriormente la qualità e l’accesso all’acqua potabile e ridurre i rifiuti di plastica delle bottiglie d’acqua.
La maggior parte delle persone in Europa ha un accesso adeguato all’acqua potabile di alta qualità. Secondo la relazione redatta dall’Agenzia europea dell’ambiente (2016), più del 98,5% dei test effettuati sui campioni di acqua potabile, eseguiti tra il 2011 e il 2013, rispetta gli standard dell’Unione europea.
La direttiva sull’acqua potabile dell’Unione europea ha imposto degli standard qualitativi minimi per l’acqua destinata al consumo umano (da bere, per cucinare o per altri usi domestici), così da proteggerci dalla contaminazione.
Come si vede dal grafico l'Italia ha un consumo sconsiderato di acqua dovuto com'è noto ad una serie di cause.
Occorre che a tutti i livelli dal Governo nazionale, alle regioni, alle province, ai Comuni si intervenga per far cessare gli sprechi.

LA LETTERA DEL MINISTRO TRIA ALLA UE

Il Ministro Tria ha risposto alla lettera dell'Unione europea in merito alla Nota di aggiornamento del documento economico finanziario approvato dal nostro Governo.
Al riguardo il nostro Ministro dell'economia e delle finanze ha evidenziato tre punto su cui si sono soffermati il vice presidente della Commissione europea Dombrosvkis e il Commissario Moscovici:
  1. Deviazione del saldo strutturale rispetto a quanto presxcritto dal Patto di Stabilità e Crescita;
  2. Possibile necessità di una revisione delle conclusioni del rapporto ai sensi dell'art. 126 del TFUE relativo alla regola di riduzione del debito pubblico;
  3. Mancata validazione delle previsioni macroeconomiche da parte dell'ufficio parlamentare di bilancio.
In merito al primo punto Tria afferma che il Governo italiano è perfettamente consapevole di ave scelto una impostazione di politica economica non in linea con le norme di attuazione del Patto di stabilità e crescita, ma sostiene che è stata una scelta difficile ma necessaria per recuperare, a suo dire, i livelli di PIL precedenti alla crisi economica.
Per quanto riguarda la c.d. "regola del debito" dalla nota si deduce che Il Governo si impegna a ricondurre il saldo strutturale verso l'obiettivo di medio termine solamente a partire dall'anno 2022 anche se c'è l'impegno ad anticipare tale data se il PIL dovesse tornare al livello pre-crisi prima del previsto.
Infine con riferimento all' UPB Tria ha tenuto a ridimensionare le considerazioni svolte da questo importante ufficio.
Non sembra che tali considerazioni possano essere ritenute soddisfacenti e nei prossimi giorni viene auspicato il proseguimento di un dialogo tra le parti.
Resta fermo che poi l'ultima parola sulla legge di bilancio 2019 spetta al Parlamento. 

domenica 21 ottobre 2018

IL PARERE DEL CNEL SULLA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF

In occasione della presentazione del DEF il CNEL non ha mancato di dare il proprio contributo: “Condividiamo la visione di un Paese che investe, cresce, riduce gli inaccettabili divari esistenti, in marcia, unito, efficiente ed inclusivo, capace di creare opportunità per i giovani e di tutelare tutte le generazioni. Chiediamo di orientare il Paese nella direzione necessaria a realizzare una crescita costante, vicina a quella di altri Paesi UE, e a imboccare un percorso credibile di riduzione del debito pubblico”.

sabato 20 ottobre 2018

NO ALLA GESTIONE OSPEDALOCENTRICA DELL'EMERGENZA SANITARIA SUL TERRITORIO


Il ricorso all’ambulanza medicalizzata previsto dal DM 70/2015 che si vuole attuare nella regione Lazio appartiene ad una visione ospedalocentrica che vuole portare l'assistenza di emergenza all’interno dei Pronto Soccorso di Latina creando inutili disagi alla popolazione a causa della forzata deportazione presso le strutture ospedaliere spesso distanti oltre 20'.
È opportuno favorire un decentramento e un modello di assistenza distrettuale con l’integrazione funzionale con la Continuità Assistenziale per la gestione territoriale dei codici di bassa gravità restituendo al P. S i soli codici di maggiore gravità.

venerdì 19 ottobre 2018

UNA SENTENZA DELLA CURIA EUROPEA EQUIPARA GLI OSPEDALI CLASSIFICATI A QUELLI PUBBLICI AI FINI DEGLI ACQUISTI

La Corte di Giustizia europea ha pubblicato la seguente sentenza CURIA C-606/17  con la quale vengo stabiliti i seguenti principi:
Si considerano “amministrazioni aggiudicatrici”: lo Stato, gli enti pubblici territoriali, gli organismi di diritto pubblico e le associazioni costituite da uno o più di tali enti pubblici territoriali o da uno o più di tali organismi di diritto pubblico.
Per “organismo di diritto pubblico” s’intende qualsiasi organismo:
a) istituito per soddisfare specificatamente esigenze di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale,
b) dotato di personalità giuridica, e
c) la cui attività sia finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto pubblico oppure la cui gestione sia soggetta al controllo di questi ultimi oppure il cui organo d’amministrazione, di direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà è designata dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto pubblico.
L’articolo 2 della direttiva 2004/18, intitolato «Principi di aggiudicazione degli appalti», così dispone:
«Le amministrazioni aggiudicatrici trattano gli operatori economici su un piano di parità, in modo non discriminatorio e agiscono con trasparenza».
Ne discende che l'art. 1, par. 2, lettera a), della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, deve essere interpretato nel senso che la nozione di "contratti a titolo oneroso" ricomprende la decisione mediante la quale un'amministrazione aggiudicatrice (in questo caso un ospedale classificato) attribuisce ad un determinato operatore economico direttamente, e dunque senza previo esperimento di una procedura di aggiudicazione di appalto pubblico, un finanziamento interamente finalizzato alla fabbricazione di prodotti destinati ad essere forniti gratuitamente da detto operatore a diverse amministrazioni, esentate dal pagamento di qualsiasi corrispettivo a favore dell'operatore stesso, ad eccezione del versamento, a titolo di spese di trasporto, di un importo forfettario di EUR 180 per ciascun invio.
L'art. 1, par. 2, lett. a), e l'art. 2 della direttiva 2004/18 devono essere interpretati nel senso che essi ostano ad una normativa nazionale, come quella controversa nel procedimento principale, la quale, equiparando gli ospedali privati "classificati" a quelli pubblici, attraverso il loro inserimento nel sistema della programmazione pubblica sanitaria nazionale, regolata da speciali convenzioni, distinte dagli ordinari rapporti di accreditamento con gli altri soggetti privati partecipanti al sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie, li sottrae alla disciplina nazionale e a quella dell'Unione in materia di appalti pubblici, anche nei casi in cui tali soggetti siano incaricati di fabbricare e fornire gratuitamente alle strutture sanitarie pubbliche specifici prodotti necessari per lo svolgimento dell'attività sanitaria, quale corrispettivo per la percezione di un finanziamento pubblico funzionale alla realizzazione e alla fornitura di tali prodotti.
Per questi motivi, la Corte (Ottava Sezione) dichiara:
1) L’articolo 1, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, deve essere interpretato nel senso che la nozione di «contratti a titolo oneroso» ricomprende la decisione mediante la quale un’amministrazione aggiudicatrice attribuisce ad un determinato operatore economico direttamente, e dunque senza previo esperimento di una procedura di aggiudicazione di appalto pubblico, un finanziamento interamente finalizzato alla fabbricazione di prodotti destinati ad essere forniti gratuitamente da detto operatore a diverse amministrazioni, esentate dal pagamento di qualsiasi corrispettivo a favore dell’operatore stesso, ad eccezione del versamento, a titolo di spese di trasporto, di un importo forfettario di EUR 180 per ciascun invio.
2) L’articolo 1, paragrafo 2, lettera a), e l’articolo 2 della direttiva 2004/18 devono essere interpretati nel senso che essi ostano ad una normativa nazionale, come quella controversa nel procedimento principale, la quale, equiparando gli ospedali privati «classificati» a quelli pubblici, attraverso il loro inserimento nel sistema della programmazione pubblica sanitaria nazionale, regolata da speciali convenzioni, distinte dagli ordinari rapporti di accreditamento con gli altri soggetti privati partecipanti al sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie, li sottrae alla disciplina nazionale e a quella dell’Unione in materia di appalti pubblici, anche nei casi in cui tali soggetti siano incaricati di fabbricare e fornire gratuitamente alle strutture sanitarie pubbliche specifici prodotti necessari per lo svolgimento dell’attività sanitaria, quale corrispettivo per la percezione di un finanziamento pubblico funzionale alla realizzazione e alla fornitura di tali prodotti.

giovedì 18 ottobre 2018

ANNULLATA DAL TAR LA GARA PER L'AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEL CIMITERO A CAUSA DEL MANCATO RISPETTO DELL'ART. 36 DEL CODICE DEI CONTRATTI

ARCH. ANGELO VICARIO: CAPPELLA DEL CIMITERO DI SABAUDIA
Più volte ho scritto in merito alla necessità di rispettare il principio di rotazione per l'affidamento delle gare sotto soglia europea ex art 36 del D.lgs 50/2016 e sulla necessità di ogni Comune approvasse un proprio regolamento n proposito, specialmente tenendo conto del fatto che nei comuni di medie e piccole dimensioni gli affidamenti sotto soglia sono la maggioranza.
Allo scopo di contribuire a migliorare il livello degli atti comunali avevo provato anche ad inviare una bozza di regolamento al Comune dove vivo purtroppo senza esito.
In occasione della redazione del nuovo Piano per la trasparenza e la prevenzione della corruzione avevo anche segnalato la questione al Segretario comunale (sempre del comune dove vivo), ma purtroppo senza alcun  risultato, tranne quello di poter constatare che la predisposizione del regolamento è stata inserita tra gli obiettivi proprio del segretario generale.
Ora è stata pubblicata la sentenza del TAR LATINA n. 535  con la quale è stata annullata la determinazione adottata dalla responsabile del settore XI (Qualità urbana - Servizi cimiteriali) del  Comune di Sabaudia con la quale erano stati aggiudicati alla ditta Funeral Service di Sabaudia i servizi e le operazioni cimiteriali per un anno.
A parte il fatto sin dalla prima volta in cui (era il 2009) venne affidato da una delle amministrazioni precedenti il servizio cimiteriale all'esterno firmai una interrogazione per contestare la privatizzazione del servizio, appare grave che per un servizio del genere sia stato scelto di indire una gara per un solo anno, qualcuno più pignolo di me potrebbe pensare che sia stato fatto per evitare di fare un altro tipo di procedura, ma la cosa che ha attirato l'attenzione della ditta ricorrente è stata proprio la mancata rotazione delle imprese che ha portato al'affidamento proprio alla ditta che sino ad oggi ha svolto il servizio.
Ma ora il TAR ha annullato tutto e forse potrebbe essere l'occasione per adottare il famoso regolamento da me proposto.
Ma poi, se è stato costituito un settore preposto ai contratti perché ogni Settore seguita a fare le gare per conto proprio ?