venerdì 5 ottobre 2018

DOPO 40 ANNI DALL'AVVIO DELLA RIFORMA SANITARIA PERMANGONO DISEGUAGLIANZE NELLA PREVENZIONE

Avviato nel 2005 come sperimentazione di metodi utili per la sorveglianza dei fattori comportamentali di rischio e per il monitoraggio dei programmi di prevenzione delle malattie croniche, il sistema di sorveglianza del Ministero della salute e delle Regioni  denominato "Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia" (Passi)  è un che ha l’obiettivo di mettere a disposizione di tutte le Regioni e Aziende sanitarie locali (Asl) del Paese una sorveglianza dell’evoluzione di questi fenomeni nella popolazione adulta. Con una peculiarità unica: tarare questo strumento soprattutto per un utilizzo dei dati a livello locale, direttamente da parte di Asl e Regioni.
I dati del Passi mostrano che le persone più svantaggiate per istruzione, difficoltà economiche o cittadinanza straniera si sottopongono meno spesso di quelle più avvantaggiate ai test di diagnosi precoce dei tumori della mammella, del collo dell’utero e dell’intestino.
Gli stessi dati dimostrano come questi svantaggi sociali nella partecipazione al test di screening diventino molto meno evidenti nel caso dei programmi organizzati di screening a dimostrazione che i programmi attivi di ricerca e invito della persona a rischio sono capaci di ridurre le disuguaglianze di salute.
Questi problemi li troviamo in quasi tutte le Aziende sanitarie locali ma più di frequente da Roma in giù.
Penso che su questo tema si debba lavorare per ridurre queste diseguaglianze e realizzare una eficace prevenzione per tutte e tutti.

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