lunedì 1 ottobre 2018

LA DIRIGENZA PUBBLICA RAPPRESENTA L'OSSATURA DI AMMINISTRAZIONI DOVE SI PERSEGUONO INTERESSI DI TUTTI E NON DI UNA O POCHE PARTI

Il Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi sullo schema di decreto sulla dirigenza pubblica il 14 ottobre 2016 ebbe ad esprimere un parere molto articolato 
Il miglioramento della normativa, e soprattutto la piena attuazione delle norme, rimane obiettivo fortemente sentito dai principali attori pubblici come privati, e certamente il legislatore, su impulso del Governo, a ciò è sembrato indirizzarsi con la legge delega n. 124 del 2015 cui il presente decreto intende dare attuazione.
Molti sono gli snodi cruciali della disciplina della dirigenza pubblica che i suddetti provvedimenti intendono affrontare, così come negli scorsi anni era in più occasioni avvenuto con le riforme – talora orientate in direzioni diverse tra loro – della delicata materia.
Resta il fatto che, come ha detto il Collegio: 
"..una dirigenza pubblica fortemente qualificata e competente, con carriere ispirate alla trasparente selezione, valutazione e progressione, anziché a legami di solidarietà politica, garantisce i cittadini ed i Governi di ogni colore politico, rappresentando l’ossatura di amministrazioni dove si perseguono interessi di tutti e non di una o poche parti”. 
In particolare, l’art. 97 Cost. dispone, da un lato, che i pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione (primo comma), dall’altro, che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge (quarto comma).
Il principio di imparzialità dell’azione amministrativa vuole che il funzionario non operi a favore di una determinata maggioranza politica ma, come è stato sostenuto, stia «al di sopra dei partiti, cioè (…) ad di fuori della lotta per acquisire una potenza propria».
Il principio di buon andamento, di cui quello di continuità dell’azione amministrativa rappresenta una specifica declinazione, impone di costruire un rapporto di lavoro che consenta ai dirigenti di esercitare le proprie funzioni in modo efficiente ed efficace.
E’ innegabile, inoltre, che le due regole di azione di rilevanza costituzionale siano strettamente correlate: l’imparzialità è lo strumento del buon andamento, in quanto garanzia che siano adottate scelte ottimali secondo criteri oggettivi.
Qui trovate il parere integrale:

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