domenica 16 agosto 2020

IL PRONTO SOCCORSO DEL SANTA MARIA GORETTI PRIMO NEL LAZIO PER NUMERO DI ACCESSI

la regione Lazio pubblica sul proprio sito la situazione degli accessi ai pronto Soccorso in tempo reale.
Questi sono i dati di oggi 16 agosto 2020.
Come si vede l'ospedale di Latina è quello che ha il maggior numero di pazienti : 82, di cui 22 in attesa, 39 in trattamento, 4 presso l'osservazione Breve Intensiva e 17 in attesa di ricovero o trasferimento. 
Di questi 82 ben 53 sono codici verdi.
Non sarà sufficiente l'apertura dei nuovi posti letto dell'OBI a risolvere i problemi se non si aumenteranno i posti letto nei reparti e se non si riuscirà a governare l'afflusso di pazienti  che dovrebbero essere curati dai medici di medicina generale e dalla Guardia medica e  ad evitare il sovraffollamento e il blocco delle barelle.

 

mercoledì 12 agosto 2020

RIUSCIRA' LA REGIONE A MANTENERE L'IMPEGNO DI APRIRE LA CASA DELLA SALUTE DI SABAUDIA IL 31 DICEMBRE 2020?


La prima lettera da me inviata per sollecitare la realizzazione di una casa della Salute a Sabaudia al Ministro della salute Livia Turco, all’assessore alla sanità della regione Lazio Augusto Battaglia e alla direttrice generale della ASL Latina Ilde Coiro risale al 19 gennaio 2008.
Il nuovo presidente della Regione non appena eletto aveva promesso che entro il 31 dicembre 2018 avrebbe realizzato una casa della salute in ogni Distretto, ma purtroppo quella data è trascorsa senza che questo impegno venisse mantenuto.
Successivamente sono state da me inviate molte altre lettere, rimaste tutte senza risposta. 
A seguito della scelta irragionevole di trasformare tutti i PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria entro il 31 dicembre 2019, decisa con il Decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio n. 303 del 25 luglio 2019 pubblicato sul BUR il 13 agosto di un anno fa, il Comitato per la difesa del Punto di Primo Intervento di Sabaudia dopo essere riuscito a garantire la continuità delle funzioni precedentemente svolte di emergenza/urgenza, in data 15 gennaio dello scorso anno propose di realizzare in via Conte Verde (dove ora ci sono il PPI e il poliambulatorio) una Casa della Salute con un modulo aggiuntivo di PPI. 
Il Consiglio comunale di Sabaudia ha fatta propria questa proposta con deliberazione n.31 in data 29 luglio 2019. 
Finalmente la Regione Lazio ha adottato la deliberazione n 838 del 15 novembre 2019 e la successiva n. 946 in data 12 dicembre 2019 con cui sono stati assegnati i fondi all’azienda sanitaria locale di Latina per l’attivazione di una casa della salute a Sabaudia per un importo complessivo di € 582.528,10. 
In base a detti provvedimenti la direzione generale della ASL Latina solo con deliberazione n. 309 in data 11 marzo 2020 ha preso atto del finanziamento e ha indetto una gara per l’individuazione del professionista per la progettazione definitiva. 
L’incarico è stato affidato con atto n. 633 in data 4 giugno 2020 per un importo complessivo di € 38.064,00. 
Nel frattempo la regione ha pubblicato il nuovo piano di rientro dai disavanzi della sanità della regione (DCA U00081/2019) in cui c’è l’impegno ad aprire la nuova Casa della salute di Sabaudia il 31 dicembre 2020. 
La direzione generale della ASL Latina in un proprio comunicato del 6 agosto scorso ha annunciato che la progettazione esecutiva dovrebbe essere pronta per la metà del mese di settembre. 
Questo significa che poi dovranno essere appaltati i lavori e che prevedibilmente non sarà possibile rispettare la data del 31 dicembre per l’apertura. 
Oltretutto, nonostante la richiesta avanzata a termini di legge non si riesce a conoscere quali servizi saranno attivati nella nuova Casa della Salute.

lunedì 10 agosto 2020

13 AGOSTO : L'ANNIVERSARIO DELLA PUBBLICAZIONE DEL DECRETO CON CUI LA REGIONE LAZIO VOLEVA CHIUDERE IL PPI DI SABAUDIA E CON ESSO ANCHE GLI ALTRI SEI PPI


Il 13 agosto di un anno fa veniva pubblicato sul Bollettino Ufficiale della regione Lazio il Decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio n. U00303 del 25 luglio 2019 con cui veniva disposta la “trasformazione” dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria entro il 31 dicembre 2019.
Fu una sorpresa dato che dopo tutto l’impegno preso nell’anno precedente (8767 firme, la marcia di Latina, ecc.) e le assicurazioni fornite a livello politico sembrava che questo intendimento della regione fosse rientrato. 
La cosa era confermata dal fatto che dopo la lettera del 15 gennaio dell’anno 2019 con cui il Comitato per la difesa del Punto di Primo Intervento di Sabaudia aveva proposto di realizzare una casa della salute con un modulo aggiuntivo di PPI, pur non avendo ricevuto risposta qualche mese prima, in occasione delle elezioni europee era stata già inaugurata a Priverno in località S. Maria delle Grazie una casa della salute con un modulo aggiuntivo di PPI. 
Capii subito che il tempo della raccolta delle firme, delle manifestazioni e dei convegni era finito e che si doveva passare ad azioni concrete così mi misi a scrivere il ricorso al TAR. 
Il 28 agosto, in occasione di una riunione in provincia con tutti i sindaci interessati e i Comitati civici regalai una bozza del ricorso a tutti, anche al presidente della Provincia Medici e a quello della Conferenza locale sociale e sanitaria Coletta. 
Poi alcuni (pochi) sindaci hanno fatto ricorso ma anche tutti i Comitati.
L’udienza per la sospensiva era stata fissata per il 2 dicembre 2019, ma quale fu la nostra sorpresa nel leggere sul BUR n.95 del 26 novembre il nuovo DCA U00469 del 13 novembre con cui era stata modificata la dizione contenuta nel precedente decreto con cui veniva precisato che il servizio sarebbe stato sì “diversamente qualificato ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte”. 
Era una vittoria. 
Tuttavia poiché il servizio veniva comunque inquadrato nell'assistenza primaria è stato necessario presentare un nuovo ricorso.
Ma la regione ha poi annullato il DCA U00469 sostituendolo con il DCA  U00018/2020.
Abbiamo presentato i motivi aggiunti anche a detto ricorso....
Ma non è finita...

sabato 8 agosto 2020

REGIONE LAZIO: APPROVATO IL NUOVO PIANO RIFIUTI 2019-2025: I COMUNI SARANNO IN GRADO DI ATTUARLO TEMPESTIVA,MENTE ?

 Nei giorni scorsi il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il nuovo Piano Rifiuti del Lazio 2019-2025.

Al riguardo sul sito della regione è stata riportata parte dell'intervento dell'assessore competente Massimiliano Valeriani secondo cui il nuovo piano dovrebbe permettere:

Riduzione della produzione dei rifiuti, sostegno alla raccolta differenziata, equilibrio impiantistico e sviluppo dell’economia circolare. Sono questi i principali obiettivi del nuovo Piano Rifiuti del Lazio 2019/2025 approvato dal Consiglio regionale. Il Lazio si dota di un fondamentale strumento di pianificazione, con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’intero ciclo dei rifiuti nella nostra regione, garantendo maggiore efficacia e produttività, nel nome della legalità e della sostenibilità ambientale. Grazie a questo nuovo piano, infine, tutti i Comuni hanno i mezzi necessari per realizzare, in tempi determinati, le opere utili alla chiusura del ciclo dei rifiuti. Approvato oggi il nuovo Piano Rifiuti 2019/2025 da parte del Consiglio regionale del Lazio.


Tra i principali obiettivi, il Piano indica da una parte le azioni di contrasto alla produzione dei rifiuti e allo sviluppo della raccolta differenziata, mentre dall’altra parte prevede l’indicazione degli impianti necessari per il trattamento e lo smaltimento delle varie tipologie di rifiuti, da quelli urbani a quelli industriali, dai rifiuti speciali ai fanghi dei depuratori, all’interno delle localizzazioni fornite dalle province. Sono pertanto due i pilastri della nuova pianificazione regionale: l’autosufficienza del Lazio e un’equa ripartizione territoriale del peso impiantistico - per chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno dei propri confini - e l’economia circolare con investimenti e interventi concreti per favorire la raccolta differenziata, il riciclo e il riuso delle materie, sostenendo la realizzazione di una filiera industriale ecosostenibile. 

Le linee guida del Piano regionale erano state approvate dalla Giunta il 31 gennaio dello scorso anno per poi dare avvio alla procedura di Valutazione ambientale strategica e a tutti i vari passaggi amministrativi nei tempi e nelle modalità previste dalla legge. Al termine di questa fase, si è giunti alla definitiva approvazione dello strumento di pianificazione da parte della Giunta regionale lo scorso 5 dicembre, con il conseguente invio del provvedimento alla competente Commissione consiliare. L’emergenza legata al Covid-19 ha inevitabilmente provocato dei ritardi nella valutazione e nel confronto politico sui contenuti del Piano, ma oggi si è arrivati all’approvazione finale da parte del Consiglio regionale, dotando il Lazio di uno strumento di programmazione in grado di delineare una corretta gestione del sistema dei rifiuti.

Economia circolare: la Regione ha già avviato politiche e investimenti - previsti nel Piano - per favorire la riduzione della produzione di rifiuti e lo sviluppo dell'economia circolare. Dagli accordi con la Grande Distribuzione Organizzata per la riduzione degli imballaggi al contrasto del consumo della plastica monouso nelle sedi istituzionali e delle aziende partecipate. Dall'introduzione della tariffa puntuale, secondo il principio "che meno si inquina e meno si paga", ai contributi per la creazione di isole ecologiche e centri di compostaggio nei Comuni del Lazio, che negli ultimi anni hanno già ricevuto oltre 87 milioni di euro dalla Regione.

Dal progetto sperimentale per il recupero della plastica in mare, che ha già permesso di raccogliere e riciclare circa 70 tonnellate di plastica, alla promozione dei centri per il riuso. Dai corsi di formazione per Green Manager, con l’obiettivo di promuovere la corretta gestione del ciclo dei rifiuti in istituzioni, ospedali, scuole e grandi aziende pubbliche e private, alle campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale nelle scuole del Lazio. Fino alla realizzazione di un innovativo compound industriale a Colleferro, dove verranno trattati i rifiuti indifferenziati con processi di lavorazione a freddo, permettendo il recupero di materie prime, senza alcun impatto ambientale, che potranno essere rimesse sul mercato.

Equilibrio impiantistico: il Piano Rifiuti persegue il riequilibrio territoriale degli impianti e all'autosufficienza del Lazio nella chiusura del ciclo dei rifiuti. La Regione ha confermato la suddivisione degli Ambiti territoriali ottimali prevista nel precedente Piano regionale 2012, individuando 5 Ato per la gestione dei rifiuti urbani, coincidenti con i territori delle 5 province, che dovranno essere autonome nel trattamento e nello smaltimento, secondo i principi di autosufficienza e prossimità. Sulla scorta della delibera sulla Qualità dell’Aria, inoltre, la Giunta regionale ha deciso la dismissione dell’impianto di termovalorizzatore di Colleferro, assegnando a LazioAmbiente la progettazione di un innovativo presidio industriale, in cui sarà possibile eseguire processi di lavorazione a freddo per estrarre risorse dai rifiuti in uscita dai Tmb. 

È fondamentale, infatti, attuare uno degli obiettivi previsti dal Piano, vale a dire la promozione di investimenti nelle nuove tecnologie per la trasformazione e l’innovazione dell’impiantistica esistente, sia in relazione al nuovo compound di Colleferro che all’ammodernamento dei Tmb. Un programma che la Regione vuole perseguire attraverso una strategia integrata e un rilevante stanziamento di risorse, che potranno consentire al Lazio di essere all’avanguardia nel sistema di gestione dei rifiuti.

Differenziata al 70% nel 2025: il Piano rifiuti mira a raggiungere il 70% di raccolta differenziata nel Lazio entro il 2025. Attualmente la differenziata a livello regionale è al 47,3%, con un aumento di oltre 25 punti percentuali negli ultimi sette anni, mentre per la prima volta dal 2003 è diminuita la produzione di rifiuti nel Lazio, scendendo sotto i 3 milioni di tonnellate all’anno (riduzione di 53.000 tonnellate). 


Nel prossimo triennio verranno investite ulteriori risorse, pari ad oltre 50 milioni di euro, per sostenere i Comuni nell'applicazione della Tarip, nella creazione di isole ecologiche e di centri di compostaggio. Saranno promosse agevolazioni per imprese e Comuni che riducono la produzione di rifiuti, verrà favorita la realizzazione di centri per il riuso, oltre ad una serie di misure e di iniziative per tutte le tipologie di rifiuti.

Legalità e controllo. dopo i diversi casi illeciti che si sono registrati nella gestione del ciclo dei rifiuti si è deciso di inserire tra gli obiettivi specifici del Piano anche il rafforzamento delle attività di controllo e di vigilanza in materia di tutela ambientale e misure per la legalità e la sicurezza. Uno strumento che sarà un aiuto importante nella gestione delle attività amministrativa, sia per i procedimenti autorizzatori da concedere e in rinnovo, che per la realizzazione di nuove strutture di trasformazione o trattamento sul territorio regionale. 

Un ulteriore piano di rafforzamento deve riguardare la tematica delle verifiche sugli impianti autorizzati, attraverso controlli in rete con altre autorità competenti, che possano ampliare la gamma degli accertamenti in ragione delle competenze di ciascun ente (Arpa Lazio, Asl, Carabinieri Forestali ecc.).

“Il nuovo Piano dei Rifiuti 2019/2025 rappresenta una preziosa opportunità per sostenere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti: dobbiamo affrontare con serietà e lungimiranza questo tema per affermare un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità, l'autosufficienza e sull’uso consapevole delle risorse. Un impegno etico, ma anche una grande occasione di crescita duratura. Ringrazio il Consiglio per l'importante contributo apportato al Piano: un lavoro emendativo che ha saputo arricchire diversi aspetti del nuovo strumento di pianificazione".

Ancora non è stato pubblicato il testo del provvedimento, ma la domanda che sorge spontanea è: riusciranno i Comuni ad attuare questo programma entro i tempi previsti?

giovedì 6 agosto 2020

LAVORI IN CORSO PER LA NUOVA CASA DELLA SALUTE A SABAUDIA

La proposta del Comitato per la difesa del PPI di Sabaudia, avanzata con una lettera alla regione il 15 gennaio 2019, per trasformare la struttura di via Conte Verde, che attualmente ospita il poliambulatorio, il Punto di primo Intervento e la Centrale d'ascolto della guardia medica in una Casa della Salute comincia a prendere corpo.
Grazie al finanziamento di € 582.528,10 concesso dalla Regione (DGR 838/2019) e agli atti adottati dalla ASL Latina (Delibera 424/2020), sono stati già avviati i lavori di ristrutturazione e di razionalizzazione dei locali.
In base all'ultimo Decreto della Regione Lazio, il DCA U00081/2020 l'apertura della Casa della salute è prevista entro il 31 dicembre 2020.
Ci si augura che i servizi siano ampliati come richiesto dal Comitato, ma anche dallo stesso Consiglio comunale di Sabaudia sin dall'anno scorso e come già riferito su questo blog.
L'importante è che la Casa della Salute diventi per la nostra città il luogo identitario dell'assistenza territoriale, da trovare aperto H24 con medici di medicina generale, medici della continuità assistenziale, Punto di Primo Intervento e poi specialisti, ambulatorio infermieristico, ecc.