lunedì 10 agosto 2020

13 AGOSTO : L'ANNIVERSARIO DELLA PUBBLICAZIONE DEL DECRETO CON CUI LA REGIONE LAZIO VOLEVA CHIUDERE IL PPI DI SABAUDIA E CON ESSO ANCHE GLI ALTRI SEI PPI


Il 13 agosto di un anno fa veniva pubblicato sul Bollettino Ufficiale della regione Lazio il Decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio n. U00303 del 25 luglio 2019 con cui veniva disposta la “trasformazione” dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria entro il 31 dicembre 2019.
Fu una sorpresa dato che dopo tutto l’impegno preso nell’anno precedente (8767 firme, la marcia di Latina, ecc.) e le assicurazioni fornite a livello politico sembrava che questo intendimento della regione fosse rientrato. 
La cosa era confermata dal fatto che dopo la lettera del 15 gennaio dell’anno 2019 con cui il Comitato per la difesa del Punto di Primo Intervento di Sabaudia aveva proposto di realizzare una casa della salute con un modulo aggiuntivo di PPI, pur non avendo ricevuto risposta qualche mese prima, in occasione delle elezioni europee era stata già inaugurata a Priverno in località S. Maria delle Grazie una casa della salute con un modulo aggiuntivo di PPI. 
Capii subito che il tempo della raccolta delle firme, delle manifestazioni e dei convegni era finito e che si doveva passare ad azioni concrete così mi misi a scrivere il ricorso al TAR. 
Il 28 agosto, in occasione di una riunione in provincia con tutti i sindaci interessati e i Comitati civici regalai una bozza del ricorso a tutti, anche al presidente della Provincia Medici e a quello della Conferenza locale sociale e sanitaria Coletta. 
Poi alcuni (pochi) sindaci hanno fatto ricorso ma anche tutti i Comitati.
L’udienza per la sospensiva era stata fissata per il 2 dicembre 2019, ma quale fu la nostra sorpresa nel leggere sul BUR n.95 del 26 novembre il nuovo DCA U00469 del 13 novembre con cui era stata modificata la dizione contenuta nel precedente decreto con cui veniva precisato che il servizio sarebbe stato sì “diversamente qualificato ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte”. 
Era una vittoria. 
Tuttavia poiché il servizio veniva comunque inquadrato nell'assistenza primaria è stato necessario presentare un nuovo ricorso.
Ma la regione ha poi annullato il DCA U00469 sostituendolo con il DCA  U00018/2020.
Abbiamo presentato i motivi aggiunti anche a detto ricorso....
Ma non è finita...

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