mercoledì 31 luglio 2013

Assegnati dal Sindaco gli incarichi dei Settori anche a non dirigenti, ma le deleghe?

In data odierna ho inviato una lettera alla segreteria generale ed al Collegio dei revisori, per chiedere spiegazioni in merito alla adozione di determinazioni dirigenziali da parte dei responsabili dei Settori (che non sono dirigenti, ma titolari di posizioni organizzative) in assenza ( almeno apparente) di deleghe concesse dai rispettivi dirigenti.
Infatti a seguito dell’adozione da parte del Commissario Straordinario della modifica dell’assetto organizzativo dell’ente, avvenuta con la deliberazione n.42/2013, è stata realizzata la “costruzione” di uno schema organizzativo semplificato, partendo dalla definizione di una maggiore responsabilità di vertice e anche attraverso accorpamenti di funzioni e competenze fin qui svolte in modo disomogeneo e frammentario.
Il Sindaco con propri decreti ha conferito la responsabilità dei Settori e dell’Area tecnica.
Al riguardo, premesso che non è stato possibile conoscere la procedura seguita per l’individuazione dei responsabili dei Settori, non essendo stata resa pubblica la procedura seguita, occorre rammentare che in base alla normativa vigente (comma 1bis dell’art. 17 del D.lgs. 165/2001 e successive modificazioni ed integrazioni) il Dirigente può delegare ai responsabili delle posizioni organizzative alcune funzioni dirigenziali a determinate condizioni:
a)     Nel caso che sussistano specifiche e comprovate ragioni di servizio
b)     Per un tempo determinato
c)     Con atto scritto e motivato
Ricordo che con la propria deliberazione 42/2013 il Commissario ha inteso stabilire che ogni disposizione in contrasto con detto provvedimento è da ritenersi abrogata;
Pertanto, essendo venuto meno ogni atto in deroga alla normativa statale, ho chiesto di conoscere le modalità seguite per conferire le deleghe ai titolari di posizioni organizzative, atteso che all’Albo pretorio non ho rinvenuto gli atti contenenti le deleghe affidate agli stessi.
Si seguitano infatti a pubblicare determinazioni assunte dai responsabili dei Settori (non dirigenti) che impegnano il bilancio comunale (non ancora approvato), indicono gare, liquidano spettanze per forniture di beni e servizi, etc.

La questione posta naturalmente non è puramente formale ma, come si comprende, ha implicazioni sostanziali rilevanti.

domenica 28 luglio 2013

La gestione del patrimonio comunale

Più volte nel recente passato è stata richiamata l’attenzione del Sindaco Lucci in merito alla necessità di una gestione più accorta del patrimonio comunale.
Ora giunge notizia di nuove autorizzazioni per l’utilizzo di locali comunali ad associazioni appena costituite.  
Al riguardo, nel corso della passata consiliatura la Commissione Vigilanza, esaminò il problema e prese atto come molti beni immobili fossero stati concessi da anni con canoni irrisori ad alcune associazioni e che altre sia pur meritevoli e presenti da anni sul nostro territorio, non fossero state messe in condizioni di poter disporre di un locale per svolgere la loro attività nell’interesse della collettività.
Risulterebbe inoltre che l’ufficio competente negli anni passati abbia sollecitato più volte la necessità di affrontare il problema del patrimonio in maniera appropriata.
Ci troviamo di fronte a situazioni patologiche come quella dell’area sportiva di via Arezzo, in stato di completo abbandono e degrado da oltre due anni.
Esistono anche altre numerose situazioni con vertenze in atto, che non vengono affrontate.
In qualità di cittadino mi permetto di sollecitare che tutte questi casi siano presi in esame e risolti avendo riguardo prevalentemente al pubblico interesse.
Per quanto riguarda poi in particolare gli immobili delle ex scuole (di Borgo Vodice, Bella Farnia, etc.) desidero rappresentare la necessità che si faccia una valutazione in merito all’opportunità di utilizzarle per finalità socio-sanitarie: ad esempio come case alloggio, case famiglia etc.
Nelle more dell’adozione di un nuovo regolamento (più volte sollecitato) previo azzeramento della situazione, si potrà provvedere a nuove concessioni (dei locali ritenuti idonei), rideterminando i canoni concessori come stabilito dalla vigente normativa statale; in ogni caso l’assegnazione di locali a questa o quella associazione dovrà avvenire seguendo procedure trasparenti e tenendo conto dell’attività svolta negli anni passati da ciascuna di esse.


mercoledì 24 luglio 2013

Attuazione norme anticorruzione

In questi giorni la Commissione Giustizia è impegnata nell'esame, in sede deliberante, del ddl n. 948 e connessi in materia di scambio elettorale politico-mafioso. L'articolo 416-ter del Codice penale verrebbe sostituito dal seguente: «Art. 416-ter. (Scambio elettorale politico-mafioso). Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell'articolo 416-bis in cambio dell'erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate al primo comma».
Nel frattempo è stata data ampia risonanza ai dati pubblicati da Transparency International con il famoso Barometro Mondiale della Corruzione di Transparency International Italia che vede al primo posto la Danimarca, seguita da molti Paesi del Nord Europa, oltre che dalla Germania; l’Italia purtroppo occupa uno degli ultimi posti.
La categoria che in Italia è percepita come maggiormente corrotta è rappresentata dai Partiti Politici con il 51%, seguita dai funzionari pubblici.
Il Parlamento può fare molto per introdurre norme che consentano alla Magistratura di colpire i corrotti, ma anche il Comune di Sabaudia, nel suo piccolo, può fare molto in tema di prevenzione e per migliorare la propria immagine.
Il Commissario Straordinario ha approvato con la Deliberazione n.41/2013 il Piano provvisorio di prevenzione della corruzione, si tratta di metterlo in pratica.
Una delle scelte, auspicata da tempo, era quella di individuare una Centrale unica degli acquisti, istituire l’Albo dei Fornitori ed evitare il frazionamento delle forniture. Si tratta oramai di obblighi di legge.
Un’ altra decisione attesa era quella della rotazione dei responsabili dei Settori ogni tre anni (già prevista dal Dlgs29/93 ed ora resa obbligatoria dalla L. 190/2012), mentre sono stati confermati quasi tutti i precedenti titolari.
Infine è urgente il recepimento del Codice etico degli eletti, recante specificazioni degli obblighi generali di diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità che qualificano l’esercizio delle funzioni di pubblica responsabilità da parte degli amministratori, come già fatto da moltissimi enti locali e come richiesto più volte dallo scrivente nel corso della precedente consiliatura, nonché di recente con lettera del 6 luglio scorso indirizzata al Presidente del Consiglio comunale.

martedì 23 luglio 2013

Il Ponte Giovanni XXIII è ammalorato ma l'amministrazione non provvede.

Il Ponte Giovanni XXIII, realizzato negli anni ’60 con le tecniche costruttive dell’epoca è purtroppo ammalorato da tempo ha dei gravi problemi di staticità: una interrogazione in tal senso presentata dal Gruppo del PD nel settembre 2009 non ha avuto effetto, ma la Giunta successivamente ha chiesto un contributo ( di € 850.000,00 ) alla Regione per il risanamento strutturale del ponte (deliberazione n. 110 del 24 giugno 2010); ma la Giunta Polverini non lo ha concesso, così con l’Ordinanza n. 29 del 31 dicembre 2010 è stato disposto:
-
il declassamento del Ponte Giovanni XXIII dalla I° alla II° Categoria ai sensi del D.M. LL. PP. 04.05.1990 “Criteri Generali e prescrizioni tecniche per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo dei ponti stradali”;
- il divieto di transito sul Ponte per i veicoli con peso complessivo superiore alle 3,5 Tonnellate;
- di limitare la velocità di percorrenza del Ponte a 30 km/h.
Il 29 febbraio 2011 il Gruppo del PD scrisse una nuova lettera per sollecitare la questione, ma purtroppo senza esito.
La Commissione Lavori pubblici nella primavera 2012 convocò il responsabile dell’Area tecnica ing. D’Arcangelo, il quale disegnò un quadro preoccupante, chiedendo che fossero stanziati almeno € 100.000 per effettuare gli esami preliminari al fine di accertare il reale stato della struttura in cemento armato, ma il Sindaco, presente anch’egli, non accolse questa richiesta.
Non è stato fatto più nulla.
Nel frattempo la navetta estiva deve fare il giro da Caterattino, i pullman dei turisti e tutti gli automezzi pesanti non possono passare sul ponte.

Il costo del servizio di trasporto urbano a causa anche dell’aumento della percorrenza ha nel frattempo subito un aumento considerevole passando da € 69.999,32 del 2011 ad € 120.583,83 del 2012.

domenica 21 luglio 2013

Il Sindaco con una Ordinanza istituisce una spiaggia per i cani

Il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 48 in data 14 settembre 2011 approvava all’unanimità una mozione presentata dal gruppo del PD per la Realizzazione sull’arenile di Sabaudia, nel tratto Canale Caterattino - Canale della Lavorazione, di un’area riservata ai cani”, impegnando il Sindaco a individuare nel tratto di arenile custodito, compreso nel tratto sopraindicato, di un’area delimitata ove potesse essere autorizzato anche l’ingresso dei cani.
Nonostante il tempo trascorso e le ripetute sollecitazioni il Sindaco non ha mai provveduto a sottoporre al Consiglio una proposta per il nuovo Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime, atteso anche che il PUA precedentemente approvato (Del. CC 155/1999 - DPGR 367/2002) era oramai scaduto da tempo, come del resto segnalato anche dalla competente Direzione regionale (con lettera n. 48330 del 17 marzo 2010, che ha richiamato la DGR 1161/2001). In questo nuovo PUA avrebbero dovuto essere previste anche soluzioni idonee per favore la fruizione della spiaggia ai soggetti diversamente abili, spazi per gli amanti della pesca sportiva, per gli amanti dello sport della vela, etc.
Il 19 luglio scorso il Sindaco di Sabaudia, con una propria Ordinanza n. 4, ha ritenuto di derogare in via sperimentale con decorrenza 20 luglio 2013, al vigente regolamento comunale (approvato con deliberazione n. 6/ 2008) per la disciplina dell’accesso dei cani nei parchi aree pubbliche, arenili ed esercizi pubblici, che all’art. 5 dispone quanto segue:
“1. Limitatamente alla stagione balneare, sulle spiagge ed in genere sulle aree demaniali marittime, libere o in concessione, è vietato condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola o guinzaglio. Se ne consente l’introduzione solo negli appositi spazi degli stabilimenti balneari adeguatamente attrezzati dai titolari della concessione.
2. Sono esclusi dal divieto i cani muniti di apposita abilitazione al salvataggio, nonché i cani guida per i non vedenti ed è comunque fatto salvo il rispetto delle prescrizione contenute nell’ordinanza balneare.”
Di fatto l’Ordinanza modifica anche un’area destinata dal Piano Utilizzo Arenili (approvato con deliberazione dal Consiglio comunale) come spiaggia libera, istituendovi un servizio pubblico per l’accoglienza ed il soggiorno assistito dei cani da affezione.
Tale area è stata individuata al km 27, 150 della strada comunale lungomare, una zona in prossimità di due campeggi frequentati da molti turisti durante il periodo estivo.
Con il medesimo provvedimento, facendo riferimento all’istituto dell’avvalimento, viene affidata la gestione del servizio all’Associazione Mondo Cane di Sabaudia, che nel passato ha ricevuto numerosi contributi da parte del Comune per il mantenimento di cani presso una propria struttura.
L’atto non riporta alcuna motivazione in merito all’urgenza che giustificherebbe il ricorso all’ordinanza.
Ciò posto ritengo che:
a)      Il ricorso ad una ordinanza è improprio in quanto, in assenza di motivazioni d’urgenza non poteva essere utilizzato uno strumento del genere, dovendosi sottoporre il tutto al Consiglio comunale.
b)     Viene espropriato il Consiglio comunale di una propria competenza;
c)      L’iniziativa è definita sperimentale, ma non vengono individuate le modalità con cui saranno valutati i risultati.
d)     Non è possibile utilizzare una ordinanza per l’affidamento dei un servizio, ancorché gratuito;
e)      Il ricorso all’istituto dell’avvalimento (art.49 Codice degli appalti) deve essere basato su atti e dati certi relativi alla capacità del soggetto a svolgere l’attività che viene affidata;
f)      Il provvedimento comporta dei costi a carico del bilancio comunale che non sono specificati, né sono indicati i mezzi con cui farvi fronte;
g)     L’atto è stato adottato e pubblicato il 19 luglio con decorrenza 20 luglio per cui appare problematico che gli uffici abbiano potuto provvedere agli adempimenti loro richiesti se non ne fossero stati a conoscenza e non avessero ricevuto disposizioni prima dell’adozione dell’atto.

Certamente seguendo una procedura più attenta ed ascoltando tutti i portatori di interessi, si sarebbe potuta individuare un’area più idonea per i cani e rispettosa dei loro amici, senza arrecare disagio ai bagnanti.

venerdì 19 luglio 2013

Piano della protezione civile

Tutti sanno che costituiscono parte significativa del lavoro della Protezione Civile la pianificazione della risposta all'emergenza, le attività esercitative e l’attività di informazione rivolta alla popolazione.
La legge n. 100 del 12 luglio 2012 prevede che “Il comune approva con deliberazione consiliare, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, il piano di emergenza comunale previsto dalla normativa vigente in materia di protezione civile, redatto secondo i criteri e le modalità di cui alle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della protezione civile e dalle giunte regionali.”
Fino ad oggi il Comune di Sabaudia non ha ancora provveduto a questo importante adempimento che rappresenta un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi.
Purtroppo le dimissioni del Sindaco hanno distratto da quest’obbligo e anche il Commissario straordinario, preso evidentemente da altre importanti incombenze non ha adempiuto.
Ora che il Comune è tornato ad avere una gestione ordinaria, penso che sia giunto il momento di rammentare quest’obbligo che è stato fissato nell’interesse della comunità.
Al fine di agevolare i compito degli enti locali il Dipartimento nazionale ha anche predisposto un manuale con l’indicazione di tutti gli adempimenti.
A Sabaudia vengono presentati alla stampa, con grande enfasi i programmi per l’emergenza estiva, ma manca il Piano di emergenza comunale.
Sarebbe bene che la Giunta cominciasse a pensare seriamente a questo problema che non può essere sottovalutato.
Sabaudia oltre che di un piano manca anche delle strutture più elementari per la protezione civile, come una elisuperficie, sarebbe ora che ci si pensasse.

Comunicati stampa e pubblicità degli atti

Alcuni giorni fa è stata data notizia a mezzo stampa dell’avvio del progetto “Mare sicuro” 2013, si tratta di una iniziativa positiva svolta da alcuni anni nell’interesse dei bagnanti e dei turisti che affollano il nostro litorale.
Il problema è delicato in quanto la materia è stata oggetto di attenzione più volte nel corso degli anni passati da parte della Commissione Vigilanza, che aveva ripetutamente formulato proposte per il miglioramento del servizio sia sotto l’aspetto amministrativo che funzionale.
Pertanto ho cercato la relativa deliberazione, ma alla data odierna - a distanza di alcuni giorni dalla pubblicazione della notizia - ancora non ne ho trovato traccia all’Albo pretorio on-line.
Il problema è delicato anche a causa dei costi del servizio e alla copertura finanziaria degli stessi, in quanto il Comune è ancora privo di bilancio.
Questo metodo di annunciare le cose e di pubblicare successivamente gli atti comincia a ripetersi, infatti è di oggi la pubblicazione della notizia della spiaggia per i cani (senza ricordare che la questione era stata proposta nel corso della passata consiliatura dal Gruppo PD con una mozione che poi fu approvata all’unanimità nel 2011, con la deliberazione n. 48), per la quale ancora non si rinviene alcun atto o regolamentazione che pure dovrebbe esservi.

Ove questo sistema dovesse ripetersi potrebbe divenire una caratteristica preoccupante per la nuova amministrazione.

giovedì 18 luglio 2013

Una spiaggia per i cani a Sabaudia

Leggo sulla stampa che il comune avrebbe deciso di creare una spiaggia per i cani.
Si tratta di una proposta che era stata presentata dal gruppo del PD sin dal 2011 con una mozione che aveva per oggetto: "Realizzazione sull’arenile di Sabaudia, nel tratto Canale Caterattino- Canale della Lavorazione, di un’area riservata ai cani" che è stata poi approvata all'unanimità il 14 settembre 2011, con deliberazione n. 48/2011. 
Con la proposta in esame viene stabilito di affidare gratuitamente la gestione della spiaggia ad una associazione privata,  ma non risulta che sia stato pubblicato alcun atto in proposito.
Il Comune di Sabaudia è ancora in attesa dell'approvazione del Piano Utilizzo Arenili, dato che l'ultimo approvato è oramai ampiamente scaduto, sarebbe ora che ne venisse approvato uno nuovo che tenesse conto delle disposizioni emanate nel frattempo dalla regine Lazio.

lunedì 15 luglio 2013

Ancora un incarico ad un legale

Il Sindaco con il Decreto 24/2013 ha affidato ad un legale l’incarico di rappresentante e difensore del Comune per tutte le controversie innanzi al Giudice di Pace e al Tribunale civile in materia di sanzioni del codice della strada e legge di depenalizzazione (legge 689/1981), affinché svolga il patrocinio dell’ente nei relativi procedimenti giudiziari per i quali è obbligatorio avvalersi di un avvocato.
Nel decreto vien citato anche un parere della Corte dei Conti, Sezione regionale della Basilicata risalente al 2009. In effetti la questione è stata oggetto successivamente a più riprese di sentenze e pareri della Corte dei Conti (Sezione regionale per la Lombardia, Deliberazione n.506/2010; Sez. Regionale per il Veneto, Deliberazione n.358/2011), ma anche della Magistratura amministrativa, che si sono allineate all’evoluzione spesso molto rapida che ha avuto la normativa in questi ultimi anni.
Infatti il problema degli incarichi della pubblica amministrazione in questi ultimi anni è stato oggetto di numerosi interventi legislativi miranti a dare la massima trasparenza alle procedure da seguire, per cui, nel complesso si può affermare che oggi l’affidamento di detti incarichi debba avvenire:
-          Previa verifica della impossibilità di far fronte mediante risorse interne; peraltro sembrerebbe che il Sindaco con il Decreto n. 7/2013 abbia affidato l’Avvocatura comunale proprio ad un avvocato.
-          Il provvedimento è di competenza della dirigenza e non può essere adottato dal Sindaco (T.A.R. Calabria RC Sez.I Sentenza 4 maggio 2007, n.330; T.A.R. Calabria, Catanzaro, 2.5.2006, n. 453; T.A.R. Campania, Napoli, II, 23.3.2004 n. 3081; 18.12.2003 n. 15430)
-          Devono essere preventivamente essere determinati la durata, e il compenso dell’incarico
-          E’ necessario che il Consiglio comunale adotti un programma annuale (ai sensi dell’articolo 42, comma 2, lettera b), del T.U.E.L. così come previsto e ribadito dal comma 55 dell’art. 3 della L. 244/2007), con la fissazione del limite massimo della spesa annua per gli incarichi e consulenze; alla data odierna non risulta che sia stato portato in Consiglio questo programma;
-          Nel caso in cui ci si trovi in presenza dell’affidamento della consulenza di una intera branca di un servizio dovrebbe essere svolta procedura selettiva mediante indizione di un avviso pubblico (al quale deve essere data adeguata pubblicità) contenente i criteri di valutazione; l’affidamento deve poi avvenire mediante un esame comparativo dei curricula studiorum e professionali pervenuti; dalla decisione deve emergere l’iter logico con la motivazione che ha comportato la scelta (a questa conclusione è giunto il TAR Calabria - Reggio Calabria, sezione I, nella sentenza 4 maggio 2007 n. 330).
-        La scelta di un professionista intuitu personae sembra dover essere limitata a singoli incarichi
-          Deve essere verificato il rispetto della riduzione del 20% rispetto all’anno 2009,
-          E’ necessario il preventivo parere favorevole del Collegio dei revisori (ai sensi dell’art. 6 comma 7 della L. 122/2010);
-          Tutti gli incarichi devono essere inoltre pubblicati sul sito web del comune (come previsto dai commi 18 e 54 dell’art. 3 della già citata L. 244/2007); l’omessa pubblicazione, la liquidazione del corrispettivo per gli incarichi di collaborazione o consulenza costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale del dirigente preposto.
Nel caso in esame, oltre alla presenza di funzionario in possesso dei requisiti di legge, esiste già una convenzione con un altro legale per l’incarico di rappresentanza legale in giudizio ed assistenza legale; pertanto la scelta intuitu personae per l’affidamento dell’incarico in questione non appare in linea con la normativa e la giurisprudenza amministrativa e contabile.

A tutto ciò si aggiunga che allo stato ci si trova ancora senza un bilancio di previsione.

sabato 13 luglio 2013

In difesa della struttura sanitaria di via Conte Verde a Sabaudia

Venerdì ho partecipato all’incontro organizzato a Latina dal Partito Democratico presso il Museo Cambellotti per esaminare le proposte per l’applicazione nella nostra provincia delle Linee Guida per l’atto aziendale dell’Azienda ASL Latina. Hanno partecipato il Presidente della Commissione sanità e servizi sociali della Regione Rodolfo Lena, l’ex Direttore generale della ASL dott. Ernesto Petti, il Consigliere regionale Enrico Forte, la Consigliere regionale Rosa Giancola, il Sen. Claudio Moscardelli e moltissimi dirigenti ed operatori della ASL.
Nel mio intervento ho ribadito con forza la necessità di ripristinare la funzionalità delle strutture di prossimità nella nostra provincia tra cui quella di Via Conte Verde a Sabaudia, che per l’immobile a disposizione può essere agevolmente trasformata in una Casa della salute (una struttura cara all’ex Ministro della salute Livia Turco,), come più volte proposto nel corso di questi anni in Consiglio comunale (con mozioni approvate all’unanimità) e come sollecitato da ultimo in data 15 giugno al Sindaco ed al Direttore generale della ASL.
La situazione di carenza di personale del poliambulatorio e del Punto di Primo Intervento, nonché la pesante riduzione della tipologia delle prestazioni rappresentano una preoccupazione costante per tutti quelli che hanno a cuore la salute dei nostri concittadini che sono costretti sempre più spesso a recarsi in altri comuni della provincia o della regione per ottenere l’assistenza cui hanno diritto.
La situazione è tale che nella nostra città non vengono assicurati i Livelli Essenziali di Assistenza.
Lo stesso Presidente Zingaretti, sia in occasione della sua venuta a Sabaudia, che in altre occasioni si è espresso più volte a favore della istituzione delle case della salute, presidi territoriali non ospedalieri dove i pazienti possono trovare i medici di base, l’assistenza infermieristica, l’assistenza specialistica, il consultorio familiare e tutta una serie di prestazioni definite “core” dal famoso decreto 80/2010 della Presidente Polverini (elencate nella mia lettera del 15 giugno scorso), cui devono essere aggiunti, per Sabaudia il Punto di Primo Intervento, il Servizio per la “Tutela della salute mentale e la riabilitazione in età evolutiva” (TSRMEE), il Centro di Salute mentale, ed altri servizi e la Casa domotica. Non mancherò di seguire con attenzione l’evoluzione della vicenda a tutti i livelli per fare in modo che sia tutelato il diritto alla salute dei nostri cittadini.

giovedì 11 luglio 2013

Legambiente ha premiato i comuni ricicloni, ma come è la situazione a Sabaudia?

A distanza di oltre un anno dall’avvio del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani, pur ritenendo che la raccolta porta a porta sia il miglior sistema possibile, devo segnalare una serie di criticità.
Nonostante il riconoscimento assegnato l’anno passato dal CONAI a titolo di incoraggiamento per l’avvio del nuovo servizio e l’iniziale aumento della percentuale della raccolta differenziata, per una serie di problemi, ci si è attestati alla fine dell’anno su una media del 54,57% (dati dell’ufficio ambiente), molto più bassa del risultato dovuto per legge per il 2012 che avrebbe dovuto essere almeno del 65%.
Nel frattempo il costo del servizio è aumentato considerevolmente passando da € 3.739.213,37 nel 2011 ad € 4.984.985,40 nel 2012 con un costo pro capite che da € 53,820 nel 2011 è arrivato ad € 215,362 nel 2012.
I cittadini vorrebbero sapere bene anche quante somme sono state incassate grazie alla differenziata, dato che a leggere il rendiconto 2012 sarebbero solo € 170.000,00.
L’art. 44 del Capitolato disciplina la pulizia delle aree del mercato. Ogni giornata di mercato, al termine delle operazioni mercatali dovrebbe essere effettuata una accurata pulizia e successivo lavaggio e disinfezione delle aree interessate. La aree riservate agli ambulanti dei prodotti ittici dovrebbero essere lavate e disinfettate accuratamente con l’impiego di idoneo prodotto battericida. E’ inutile sottolineare che durante il periodo estivo la pulizia dell’area del mercato settimanale assume aspetti rilevanti dal punto di vista igienico e che la mancata disinfezione, specialmente di alcuni tratti, non contribuisce a migliorare l’immagine turistica della città.
Per quanto riguarda la pulizia delle caditoie stradali (art. 40 del Capitolato) le bocche di scarico delle acqua meteoriche dovrebbero essere mantenute libere da rifiuti o detriti di qualsiasi genere, onde permettere il regolare deflusso nelle tombinature ed evitare possibili ristagni.
L’ Art. 42 del Capitolato tratta della rimozione delle deiezioni animali; in base a questo articolo il personale assegnato al servizio di spazzamento manuale-misto dovrebbe provvedere alla rimozione di eventuali deiezioni animali, giacenti sul suolo pubblico e sulle aree ad uso pubblico, rientranti nella propria area di competenza. In caso di mancata esecuzione, disservizio o cattiva esecuzione dovrebbero essere applicate le sanzioni amministrative previste dall’art. 9 del capitolato d’appalto. Non sempre questo avviene; inoltre non è noto conoscere quanti verbali siano stati elevati dalla polizia locale nei confronti dei proprietari dei cani che non provvedono alla raccolta.
Un altro problema piuttosto grave è rappresentato, dalla raccolta domiciliare dei rifiuti urbani costituiti da scarti vegetali (verde) per le utenze domestiche (art. 30 del Capitolato); nel corso del periodo di avvio del nuovo servizio si è cercato di ovviare ai problemi che si sono manifestati subito ma risulterebbero ancora problemi, che avrebbero potuto essere ovviati con la collocazione in alcune località (come la zona industriale), di cassoni scarrabili.
Il servizio non è erogato con modalità che assicurano la partecipazione dei cittadini (nelle forme, anche associative, riconosciute dalla legge) alle procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi.
Manca la “Carta dei servizi” obbligatoria ai sensi dell’art.11 del D.lgs 286/99
Questa è solo una parte delle problematiche segnalate da alcuni cittadini e turisti.
Nonostante l’impegno profuso dagli operatori ecologici anche se per alcuni aspetti le cose sono migliorate, c’è ancora molto da fare.
Il Capitolato prevedeva ancora che la ditta appaltatrice effettuasse una campagna annuale di rafforzamento e di comunicazione dei risultati delle raccolte differenziate, ma non risulta che per il 2013 sia ancora avvenuto.
Il Contratto prevede infine l’applicazione di sanzioni nel caso di mancato rispetto delle varie clausole, non è noto se siano mai state applicate, né se tutte le fatture siano state pagate al 100%.
Il Sindaco dell’epoca si era impegnato a distanza di tre mesi dall’avvio del nuovo sistema a convocare un’assemblea cittadina per fare il punto della situazione; ma è passato più di un anno.

Proprio in questi giorni abbiamo letto che sono stati attribuiti da Legambiente i premi 2013 per i comuni ricicloni, ma nella graduatoria non è neanche menzionata Sabaudia che, come già detto non ha raggiunto neanche la percentuale minima obbligatoria dall’anno 2012.

martedì 9 luglio 2013

Risposta a Sindaco Lucci

Il Sindaco Lucci dopo che da quattro anni sollevavo continuamente i problema dell’invasione dei campers, anziché dare una soluzione al problema come da me proposto, dedicando loro un’area con tutti i servizi, naturalmente a pagamento in una zona appropriata, da realizzare mediante un finanziamento regionale ed affidandone la gestione a qualche cooperativa di ragazzi, ha deciso di imporre un divieto, senza dare un’alternativa, riuscendo in un colpo solo a recare disturbo ai camperisti ed ai cittadini che se li sono trovati nell’abitato, con tutte le problematiche conseguenti.
Una strategia per incoraggiare il turismo
Poiché gli amanti del camper sono costituiti in associazioni molto legate tra loro, dopo il divieto di parcheggiare accanto al Ponte Giovanni XXIII, se andiamo avanti di questo passo per ritrovare un camper dovremo andare a “Chi l’ha visto”.
Il Sindaco ha pensato bene infine di sottolineare che com’è noto in Comune non c’è un euro; si tratta di una frase che ripetono oramai tutti i Sindaci appena eletti, prendendosela con chi c’era prima…

sabato 6 luglio 2013

Ancora problemi con i campers

Con l’Ordinanza del Comando della Polizia Locale n. 36 del 26 giugno scorso è stato stabilito il divieto di sosta per caravan ed autocaravan nell’area sita in via Principe di Piemonte, adiacente alla Caserma Piave ed alla Capitaneria di Porto.
Successivamente con ulteriore ordinanza, n. 37 in data 4 c.m., è stato disposto il divieto di parcheggio nell’area denominata Campo di Marte.
Come si ricorderà, negli anni passato più volte ho segnalato i problemi derivanti dal parcheggio selvaggio di campers nelle aree sopraindicate, proponendo che fosse realizzata un’area attrezzata ed a pagamento destinata a questi mezzi.
Tale soluzione avrebbe consentito di ospitare in maniera consona gli amanti di questo tipo di turismo, evitando il loro parcheggio nelle aree in questione.
Nonostante le mie sollecitazioni, non è stato mai inserito nel Programma triennale delle opere pubbliche, né sono stati chiesti finanziamenti alla Regione per questo scopo.
Purtroppo, le Ordinanze assunte in questi giorni hanno fatto sì che i campers, non potendo più parcheggiare nelle predette aree sono andate dove hanno potuto, all’interno nel centro abitato, creando nuovi disagi alla popolazione, come si può rilevare dalle foto fatte ieri in fondo a via Arezzo.

Ciò posto, ho scritto una lettera al Comando della Polizia locale affinché, in attesa che venga realizzata la tanto auspicata area attrezzata, voglia individuare un’area idonea ove indirizzare i proprietari dei mezzi in questione onde non arrecare disagio alla popolazione residente.

venerdì 5 luglio 2013

Sollecitato il recepimento del Codice degli eletti

Nel corso delle passata consiliatura, a seguito di una mozione presentata dal Gruppo del Partito Democratico in data 18 gennaio 2012, il Consiglio comunale ha deliberato in data 14 maggio 2012 (del.n.14) di impegnare “Il Consiglio comunale a recepire in sede di revisione dello Statuto e del Regolamento Comunale, il Codice di comportamento europeo relativo all’integrità politica degli eletti”, approvato dal Congresso dei Poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n. 60/1999.
Questo Codice è stato anche fatto proprio dalla famosa “Carta di Pisa” e dall’Associazione Articolo 21.
Purtroppo a causa della crisi non fu possibile completare l’iter della questione con l’adeguamento dello Statuto.

Al riguardo, attesa le necessità di intervenire sull’attuale Statuto anche per altre questioni, mi sono permesso di rammentare l’impegno assunto con la deliberazione citata, con una lettera inviata al Presidente del Consiglio comunale ed al segretario generale.

lunedì 1 luglio 2013

Ancora deleghe a consiglieri comunali ed anche ad un esterno

Il neo eletto Sindaco di Sabaudia, dopo aver nominato gli assessori ed aver loro conferito le deleghe, con una serie di decreti ha ulteriormente delegato ad otto consiglieri comunali e ad un esterno una serie di funzioni proprie di notevole rilevanza: ambiente, territorio, lavori pubblici, attività produttive, sport, portualità etc.
Già nel corso della passata consiliatura avevo sollevato perplessità circa la legittimità di questa procedura, pertanto in data odierna ho inviato una lettera al Difensore civico regionale per sollecitare un suo intervento per le seguenti motivazioni.
In base alla normativa delle autonomie locali, appare chiaro che i ruoli tra esecutivo e consiglio debbano essere mantenuti distinti: il Consiglio svolge la funzione di indirizzo politico amministrativo e di controllo sull’attività dell’ente, per cui un consigliere non può essere chiamato a gestire direttamente un settore dell’amministrazione per conto del Sindaco, perché si troverebbe contemporaneamente nella posizione di controllato (in quanto consigliere delegato) e di controllore ( in quanto membro del Consiglio ).
Questo è confermato dall’art. 48 del D.lgs. 267/2000, che individua nella Giunta l’unico soggetto chiamato a collaborare con il Sindaco, nonché con l’art. 33, comma 1, dello Statuto del Comune di Sabaudia che analogamente dispone che “La Giunta è organo di impulso e di gestione amministrativa del Comune, collabora con il Sindaco all’attività di governo”.
Il Ministero dell’Interno richiesto di parere su di un caso analogo ha avuto modo di inserire sul proprio sito web un parere in data 7 agosto 2008, in cui si legge tra l’altro: “…
La completa estraneità del Consiglio Comunale dalle operazioni di gestione attiva è stata ribadita da una copiosa giurisprudenza.
L’affidamento di deleghe in alcuni casi relativi ad interi settori dell’amministrazione comunale, come fatto dal Sindaco di Sabaudia per i lavori pubblici, l’ambiente, le attività produttive o il demanio marittimo, sarà fonte di problemi pratici in quanto, quando i provvedimenti relativi a queste materie dovranno essere discussi in Giunta, non potendo partecipare il consigliere delegato ai lavori di quell’organo, non si comprende chi potrà relazionare sulle proposte presentate.
Problemi si porranno anche quando dovrà essere discusso il rendiconto dell’esercizio, in quanto i consiglieri delegati dovrebbero astenersi per evitare di votare sui risultati di una gestione cui hanno partecipato direttamente.
Infine la numerosità delle deleghe affidate crea una moltiplicazione dei centri decisionali che viene ad appesantire l’organizzazione interna rendendo sempre più complesso il funzionamento della macchina comunale, per cui anziché agevolare il lavoro del Sindaco potrebbero appesantirlo.