In questi giorni la Commissione Giustizia è impegnata nell'esame, in sede deliberante, del ddl n. 948 e connessi in materia di scambio elettorale politico-mafioso. L'articolo 416-ter del Codice penale verrebbe sostituito dal seguente: «Art. 416-ter. (Scambio elettorale politico-mafioso). Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell'articolo 416-bis in cambio dell'erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate al primo comma».
Nel frattempo è stata data ampia risonanza ai dati pubblicati da Transparency International con il famoso Barometro Mondiale della Corruzione di Transparency International Italia che vede al primo posto la Danimarca, seguita da molti Paesi del Nord Europa, oltre che dalla Germania; l’Italia purtroppo occupa uno degli ultimi posti.
La categoria che in Italia è percepita come maggiormente corrotta è rappresentata dai Partiti Politici con il 51%, seguita dai funzionari pubblici.
Il Parlamento può fare molto per introdurre norme che consentano alla Magistratura di colpire i corrotti, ma anche il Comune di Sabaudia, nel suo piccolo, può fare molto in tema di prevenzione e per migliorare la propria immagine.
Il Commissario Straordinario ha approvato con la Deliberazione n.41/2013 il Piano provvisorio di prevenzione della corruzione, si tratta di metterlo in pratica.
Una delle scelte, auspicata da tempo, era quella di individuare una Centrale unica degli acquisti, istituire l’Albo dei Fornitori ed evitare il frazionamento delle forniture. Si tratta oramai di obblighi di legge.
Un’ altra decisione attesa era quella della rotazione dei responsabili dei Settori ogni tre anni (già prevista dal Dlgs29/93 ed ora resa obbligatoria dalla L. 190/2012), mentre sono stati confermati quasi tutti i precedenti titolari.
Infine è urgente il recepimento del Codice etico degli eletti, recante specificazioni degli obblighi generali di diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità che qualificano l’esercizio delle funzioni di pubblica responsabilità da parte degli amministratori, come già fatto da moltissimi enti locali e come richiesto più volte dallo scrivente nel corso della precedente consiliatura, nonché di recente con lettera del 6 luglio scorso indirizzata al Presidente del Consiglio comunale.
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