domenica 31 luglio 2016

L'EX UFFICIO POSTALE DI SABAUDIA OGGI INTITOLATO AL SUO PROGETTISTA: L'ARCH. ANGIOLO MAZZONI

A seguito del concorso svolto dall’O.N.C. per la costruzione di Sabaudia, fu affidata ai vincitori la progettazione di tutti gli edifici, ad eccezione di alcuni, tra i quali quello delle Poste. 
Il Ministero delle comunicazioni decise di affidare la realizzazione del nuovo ufficio di Sabaudia all’arch. Mazzoni (che si era classificato al quarto posto al concorso per la progettazione della città e che all’epoca era dipendente da quel Dicastero ed aveva già realizzato molte stazioni ferroviarie ed altri uffici postali) 
Così l’area per la realizzazione dell’ufficio postale fu messa a disposizione dal Consorzio di Bonifica e Mazzoni predispose subito il progetto che prevedeva una spesa di L. 650.000, che fu approvato rapidamente.
Per l’effettuazione dei lavori, data l’urgenza, fu autorizzato ad utilizzare la procedura in economia in deroga alle norme dell’epoca. I lavori furono così affidati rapidamente alla ditta Ferraris e Bellardo di Torino il 9 ottobre 1933. 
Il 15 aprile 1934 fu inaugurata la città e con essa l’ufficio postale, un’opera che ha dato un contributo fortissimo per lo sviluppo dell’architettura italiana del XX secolo ed in particolare per il rinnovamento dell’edilizia pubblica.
Purtroppo già pochi anni dopo l’inaugurazione furono necessari alcuni interventi manutentivi, cui non seguì alcuna opera fino a quanto l’edificio, che presentava un notevole stato di degrado, non fu acquistato dal Comune che provvide nel 2008 ad indire una gara per l’affidamento di un restauro conservativo per un importo totale di circa due milioni di euro, grazie ad un finanziamento della regione Lazio.
Al termine dei lavori, durati alcuni anni, l’edificio è stato destinato a centro di documentazione ed inaugurato il 15 aprile 2011, il giorno del natale della città di Sabaudia.
In considerazione del valore dell'opera nell'ambito del movimento razionalista italiano è stato deciso di intitolare l'edificio proprio al suo progettista: l'architetto Angiolo Mazzoni.
Nonostante i lavori fatti, negli ultimi tempi si sono verificati dei problemi circa la staticità dei solai con chiusura di alcune sale (poi riaperte dopo alcuni lavori) così ora il Comune ha pubblicato la deliberazione n. 54 in data 28 luglio con la quale viene disposto un intervento di completamento del recupero e risanamento conservativo dell’ex palazzo delle poste – ed approvato il progetto di fattibilità per un importo complessivo di € 297.000.
A questa delibera se ne aggiunge un'altra, la n. 55/2016 con cui viene approvato il "Progetto illuminotecnico" dell’ex Palazzo delle Poste Angiolo Mazzoni.
(le notizie di questo posto sono prese in gran parte dal mio libro "Odonomastica sabaudiana: Il chi è delle strade di Sabaudia)

UNA CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PER I LAVORATORI DELLE IMPRESE SOTTOPOSTE A PROCEDURE CONCORSUALI

Il ministero del lavoro,  a seguito dei numerosi quesiti presentati alla Direzione Generale degli Ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione, per ottenere chiarimenti riguardo la possibilità per le imprese soggette a procedura concorsuale, con esercizio provvisorio volto alla cessione di attività, di richiedere per i propri dipendenti il trattamento straordinario di integrazione salariale, ha emanato una nuova Circolare: n. 24 del 26 luglio scorso,  a integrazione della circolare n. 1 del 22 gennaio 2016.
Qualora sussistendo alcune condizioni (indicate nella circolare) , l’impresa sottoposta a fallimento presenti un programma di crisi aziendale, ove il piano di risanamento è volto alla concreta e rapida cessione dell’azienda o di parte di essa con il trasferimento dei lavoratori, la stessa può essere ammessa al trattamento di CIGS.
La circolare la trovate qui:
http://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/normative/Documents/2016/circolare-n-24-del-26-luglio-2016.pdf

PRODOTTI DELLE FATTORIE SOCIALI PER LA REFEZIONE SCOLASTICA DEL COMUNE DI SABAUDIA

Molti Comuni, tra cui quello di Sabaudia, si trovano a dover rinnovare la gara per l'affidamento del servizio della refezione scolastica.
Più volte ho rappresentato l'opportunità che fosse assicurata la fornitura di prodotti a km. zero sia per migliorare la qualità dell'alimentazione degli alunni che per favorire i nostri agricoltori.
Molto interessante poteva essere la proposta di favorire gli ortaggi  e la frutta prodotti a km zero, magari dalle fattorie sociali. Ma nel 2012 non fu tenuta in considerazione questa mia proposta
Ora i prodotti dell’agricoltura sociale hanno trovato posto nel D.lgs 50/2016 che all’art. 144 stabilisce che la valutazione dell’offerta tecnica per i servizi di ristorazione debba tener conto degli aspetti relativi a fattori quali la qualità dei generi alimentari, con particolare riferimento a quella di prodotti biologici, tipici e tradizionali, di quelli a denominazione protetta, nonché di quelli provenienti da sistemi di filiera corta e da operatori dell’agricoltura sociale. 
Mi auguro che il Comune di Sabaudia ora voglia tener presente questa norma.

SABAUDIA: LA ROTTURA DELLA TUBATURA DEL DEPURATORE GESTITO DALLA SOCIETA' ACQUALATINA

Sulla stampa odierna sia a livello nazionale che locale è apparsa la notizia dell'ennesimo guasto al depuratore del Comune di Sabaudia e dello sversamento in mare dei relativi liquami in località Caterattino con notevole preoccupazione da parte dei bagnanti e dei titolari degli stabilimenti balneari.
La Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti di provincia di ATO4 con deliberazione n. 15 in data 3 agosto 2012 ha approvato il Regolamento del servizio idrico integrato.
Nel regolamento si trovano molte norme che riguardano le modalità della gestione del servizio fognario e della depurazione.
Com'è noto la gestione del servizio fognario del Comune di Sabaudia è svolta dalla dalla società AcquaLatina.
La Capitaneria di Porto si è immediatamente recata sul posto. I tecnici della società AcquaLatina intervenuti hanno prontamente riparato il guasto, ma oramai era troppo tardi.
Purtroppo, dall'inizio della convenzione, risalente al 2003 ad oggi non è stato fatto molto per eliminare i ricorrenti problemi (che si manifestano con maggiore frequenza durante i mesi estivi) del depuratore del centro urbano che oramai ha molti anni.
Quello avvenuto ieri 30 luglio è solo l'ultimo degli episodi che non giova certamente alla bandiera blu che sventola in Comune.
Già da tempo ho segnalato la necessità che venga verificata l'efficienza del depuratore specialmente durante il periodo estivo quando la popolazione aumenta in misura considerevole.
Non sono a conoscenza del fatto se siano stati fatti prelievi delle acque da parte dell'ARPA per accertare se le acque siano ancora balneabili.
Mi auguro che il Commissario straordinario voglia intervenire nei confronti della società affinché adotti tutte le ritenute iniziative affinché fatti del genere non abbiano più a ripetersi



COMUNE DI SABAUDIA: I PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI E I TEMPI MEDI PER LA LORO CONCLUSIONE

L' Art. 24, c. 2, Decreto Legislativo 14/03/2013, n.33 stabilisce che le amministrazioni pubblicano e rendono consultabili i risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali effettuato ai sensi dell'articolo 1, comma 28, della legge 6 novembre 2012, n. 190.
Moltissimi Comuni hanno pubblicato anche l'elenco dei procedimenti, il nominativo, per ciascuno di essi del responsabile, gli eventuali pareri interni ed esterni e i tempi di conclusione, al fine di garantire trasparenza e certezze ai cittadini; purtroppo i Comune di Sabaudia non solo ha pubblicato solo pochissimi procedimenti relativi ad alcune materia, ma come si vede nell'immagine non ha fornito alcun dato circa i tempi medi di conclusione dei procedimenti stessi.
Mi auguro che questa lacuna venga colmata al più presto. 

SABAUDIA. I TEMPI DI PAGAMENTO DEL COMUNE

Nella sezione "Amministrazione trasparente" del sito web del Comune di Sabaudia troviamo l'attestazione dei tempi medi di pagamento dei fornitori dell'ente relativi al 1° trimestre 2016 e che è pari a 96 giorni.
Un termine di gran lunga superiore a quello di trenta giorni previsto dalle norme europee
Nello stesso periodo di tempo dell'anno passato il tempo medio era stato di 72 giorni  quindi  ci troviamo davanti ad un dato che invece di migliorare è peggiorato notevolmente.
Dal 1° gennaio 2013 il tempo di pagamento in Italia è stato fissato a 30 giorni con il D.lgs. 9 novembre 2012, n. 192. Con la circolare n. 3 del 14 gennaio 2015 il Ministero dell'Economia e delle finanze ha indicato le modalità di pubblicazione dei dati degli enti locali sui loro siti web.
I ritardi colpiscono pesantemente le imprese locali che spesso si reggono proprio sul Comune che quasi sempre rappresenta l'azienda maggiore del luogo. 
E' necessario che l'amministrazione intervenga per ridurre questi tempi anche perché dal 31° giorno scattano gli interessi moratori che ricadono sul bilancio del Comune e quindi sulla comunità, salvo eventuale accertamenti di responsabilità da parte di qualcuno.

sabato 30 luglio 2016

DOMANI AL SENATO LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE CONTRO IL CAPORALATO

Prosegue domani 1° agosto in Senato l'esame in Aula del ddl n.2217 (nel testo allegato) proposto dalla Commissione Agricoltura, recante disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura ("caporalato").
Si tratta di un provvedimento molto atteso che finalmente (dall' Unità d'Italia ad oggi non era stato fatto nulla) prende di petto il problema del caporalato: una realtà purtroppo presente nel nostro Paese già negli Stati preunitari.
Il caporalato, presente ancora in molte delle nostre campagne è un fenomeno molto pericolo dal punto di vista sociale ed economico.
E' prevista la modifica del codice penale e di quello di procedura penale.
E' u vittoria per tutti quelli che in questi anni si sono battuti contro il negazionismo di chi non voleva sapere, non voleva vedere.
Molte le responsabilità di chi avrebbe dovuto controllare, a tutti i livelli.
Un grazie alla stampa che di recente ha sostenuto la lotta ed ha portato alla conoscenza dell'opinione pubblica le condizioni di vita delle vittime del caporalato
Il testo in discussione lo trovate qui:

venerdì 29 luglio 2016

UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA PONE FINE A COMPORTAMENTI INGIUSTI DA PARTE DI CERTI UFFICI DEL PERSONALE: LE FERIE NON GODUTE VANNO RETRIBUITE.

La recente decisione della Corte di Giustizia europea sulla questione delle ferie annuali, disciplinate dalla direttiva 2003/88 ha finalmente fatto giustizia di molte applicazioni improprie della norma da parte di troppi uffici del personale preoccupati di tutelare i maniera eccessiva la propria sicurezza invece di rispettare i diritti dei lavoratori.
Un problema che in molti casi ha accresciuto la conflittualità interna senza motivo.
Ora questa sentenza della CURIA europea sancisce il diritto dei dipendenti e il dovere da parte dell'amministrazione stabilendo che  un lavoratore che ponga fine egli stesso al proprio rapporto di lavoro ha diritto a un’indennità finanziaria se non ha potuto usufruire di una parte o della totalità delle ferie annuali retribuite. 
Qui trovate il testo del comunicato:
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjNkPezxprOAhXFSBQKHWujDZoQFggcMAA&url=http%3A%2F%2Fcuria.europa.eu%2Fjcms%2Fjcms%2Fp1_216445&usg=AFQjCNGvNQ3CywUIk09n2uD1FmXpT8xSWA&sig2=1aBB9LOn1ul8WeG3BDGjoQ
Il testo della sentenza lo trovate qui:

PAPA FRANCESCO AD AUSCHWITZ

Questa immagine del Papa che entra, da solo, nel più terrificante luogo che ci ha lasciato la storia recente, è carica di un forte messaggio a tutti gli uomini di Governo che quasi quotidianamente si affannano a farsi fotografare circondati da tante persone.
Al silenzio di questo luogo di morte si contrappongono gli echi delle guerre vicine e lontane, di quelle dimenticate, degli attentati.
Bergoglio è il papa che ci voleva, che è in grado di parlare anche con il silenzio a tutti noi, perché non ci sia mai più la guerra e affinché ognuno  faccia la propria parte perché questo non avvenga.  

I BENI CONFISCATI... INUTILIZZATI

Molto preoccupante la situazione dei beni confiscati alla malavita organizzata..
Il loro utilizzo per finalità sociali, che consentirebbe di dare un segnale concreto alle organizzazioni malavitose purtroppo non sempre si realizza.
Il lazio dopo alcuni anni di inattività ha chiuso l'ABECOL, una agenzia che avrebbe dovuto pensare proprio ad agevolare l'assegnazione di questi beni.
Di recente per il Comune di Priverno, su interessamento dell'allora commissario straordinario dott. Polichetti è stato pubblicato un bando.
Altri Comuni, pur avendo un numero rilevante di beni  e   aziende confiscati (ad esempio Sabaudia con otto), come si rileva dal sito dell' Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) non si sono attivati e i beni giacciono lì degradandosi quasi a dimostrare l'incapacità di agire della pubblica amministrazione che pure potrebbe utilizzarli per dare una casa a chi non l'ha o creare case famiglia ecc.  
Un caso a parte è poi quello di beni confiscati ma anche abusivi, per i quali inspiegabilmente non viene adottato alcun provvedimento di abbattimento.

L'ANCI PUBBLICA UN MANUALE PER L'APPLICAZIONE DEL NUOVO D.LGS 127/2016 SULLE CONFERENZE DI SERVIZI

A distanza di pochissimi giorni dalla pubblicazione del D.lgs 127/2016 che ha modificato il vecchio testo della L. 241/90. l' ANCI ha pubblicato un manuale per illustrare la nuova disciplina della conferenza di servizi.
Un documento molto utile e completo che aiuta a districarsi nella nuova procedura.
Si parla in maniera diffusa della conferenza di servizi decisoria e delle modalità di forma semplificata simultanea e asincrona; della conferenza di servizi preliminare, di quella istruttoria, di quella preliminare, ecc. 
Il manuale è molto chiaro e consente di comprendere in maniera compiuta tutte le opportunità offerte dalla nuova stesura delle norme con particolare riguardo alle procedure semplificate.
Molto importante anche la verbalizzazione delle sedute e la pubblicità dell'esito delle conferenze.
Un grazie all'ANCI e alla dott.ssa Nicotra Segretaria generale dell'ANCI che ha voluto rendere disponibile questo testo gratuitamente per tutti i Comuni.
Il testo completo del Manuale, che comprende anche la modulistica,  lo potete scaricare da qui:.

SE IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO DI UN COMUNE ESPRIME UN PARERE DI REGOLARITA' CONTABILE NON FAVOREVOLE

A seguito di un quesito rivolto da un Comune in ordine ad alcune problematiche derivanti dall'adozione ed esecuzione di un atto deliberativo giuntale sul quale si era espresso, da parte del funzionario competente, parere di regolarità contabile non favorevole, si è di recente espresso il Servizio affari istituzionali  e locali della Regione Friuli Venezia Giulia.
In particolare, l’Ente si era posto le seguenti questioni attinenti l’iter della determina di attuazione della delibera giuntale:
-se il Responsabile del Servizio Finanziario può registrare l'impegno di spesa (dopo aver espresso parere di regolarità contabile non favorevole) a valere sul bilancio comunale;
- se il Responsabile di Area competente può procedere con il pagamento;
- se il Segretario comunale può emettere un ordine di servizio per dare esecuzione alla determina conseguente all'adozione dell'atto deliberativo;
. - se il Responsabile del Servizio Finanziario può disattendere l'ordine di servizio e con quali motivazioni.
Sentito il Servizio finanza locale, il predetto Servizio affari istituzionali e locali ha espresso alcune considerazioni che qui riassumo:
Com'è noto, l'art. 49, comma 1, del d.lgs. 267/2000, come novellato dal d.lgs. 174/2012, prevede che su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. Il comma 3 del citato articolo precisa che i soggetti di cui al comma 1 rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi. Infine, il successivo comma 4 dispone che, ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri previsti dallo stesso articolo, devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione. La Corte dei conti ha evidenziato che le modifiche apportate da ultimo dal legislatore al richiamato articolo 49 del TUEL hanno certamente ampliato la casistica delle fattispecie in cui è necessario il parere di regolarità contabile, con la conseguente assegnazione al responsabile di ragioneria di un ruolo centrale nella tutela degli equilibri di bilancio dell'ente. Tale interpretazione è rafforzata dall'introduzione del comma 4 dell'art. 49 che, ferma rimanendo la valenza non vincolante del parere, ha significativamente previsto un onere di motivazione specifica del provvedimento approvato in difformità dal parere contrario reso dai responsabili dei servizi. ….l'art. 191, comma 1, del TUEL dispone che gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno contabile registrato sul competente programma del bilancio di previsione e l'attestazione della copertura finanziaria di cui all'articolo 153, comma 5, del medesimo decreto.
L'Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali ha rilevato come, pur essendo un atto procedimentale obbligatorio che va inserito nella deliberazione, il parere di regolarità contabile non è vincolante, per cui si potrebbe verificare il caso in cui la Giunta o il Consiglio deliberino in presenza di un parere sfavorevole, assumendosene tutte le responsabilità. Consiglio e Giunta, quindi, approvando comunque la proposta di deliberazione in presenza di pareri negativi espressi dai funzionari competenti, si addossano una rilevante responsabilità, amministrativa e contabile.
...nel deliberare in difformità rispetto al parere di regolarità contabile, la Giunta o il Consiglio assumono inevitabilmente anche responsabilità amministrative e contabili che sono proprie della figura del responsabile del servizio finanziario. L'assenza del visto di regolarità contabile, pur in presenza dell'attestazione di copertura finanziaria rende l'atto non esecutivo e conseguentemente nullo o inefficace. La normativa vigente impone al dipendente degli enti locali l'obbligo di eseguire le disposizioni inerenti all'espletamento delle proprie funzioni o mansioni che gli siano impartite dai superiori. Se ritiene che l'ordine sia palesemente illegittimo, il dipendente deve farne rimostranza a chi l'ha impartito, dichiarandone le ragioni. Se l'ordine è rinnovato per iscritto, ha il dovere di darvi esecuzione. Il dipendente non deve, comunque, eseguire l'ordine quando l'atto sia vietato dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo. Tale principio è stato affermato anche dalla giurisprudenza amministrativa, che ha statuito che non sussiste un obbligo incondizionato del pubblico dipendente di eseguire le disposizioni impartite dai superiori o dagli organi sovraordinati, posto che il c.d. “dovere di obbedienza” incontra un limite nella ragionevole obiezione circa l’illegittimità dell'ordine ricevuto. Qualora ricorra un'evenienza del genere, il pubblico impiegato ha tuttavia l'obbligo di fare una immediata e motivata contestazione a chi ha impartito l'ordine. Tuttavia se l'ordine stesso è ribadito per iscritto, il dipendente non può esimersi dall'eseguirlo, a meno che la sua esecuzione configuri un'ipotesi di reato o illecito amministrativo, come specificato dalla norma contrattuale, che ha limitato quindi ulteriormente tale dovere rispetto alle originarie previsioni dettate dal DPR 3/57.
Il testo integrale lo trovate qui:

giovedì 28 luglio 2016

LE RESIDENZE ARTISTICHE: UNA NUOVA OPPORTUNITA' PER GLI ENTI LOCALI

La Conferenza delle Regioni ha scelto di condividere gli sviluppi del progetto ‘residenze artistiche’ partecipando alle attività di promozione dello stesso ”.
Si tratta di una fattispecie prevista dal Decreto 22 dicembre 2015 che disciplina le modalità di utilizzo dei beni immobili di proprietà dello Stato non utilizzabili per altre finalità istituzionali, e non trasferibili agli enti territoriali, destinati ad ospitare studi di giovani artisti italiani e stranieri per la realizzazione di produzioni di arte, musica, danza e teatro contemporanei.
L’articolo 3 del DM, si occupa delle modalità di utilizzo e chiarisce alcuni parametri interessanti: i beni individuati sono locati o concessi dall'ente gestore per un periodo non inferiore a dieci anni ad un canone mensile simbolico non superiore a 150 euro.
I destinatari sono esclusivamente "cooperative di artisti ed associazioni di artisti, residenti nel territorio italiano"
Il decreto fissa importanti requisiti:
  • interdisciplinarietà tra diversi settori artistici;
  • disponibilità a condividere i locali concessi in uso con artisti provenienti da altri territori italiani e stranieri coinvolti nella realizzazione del medesimo progetto;
  • attuazione periodica di iniziative aperte al pubblico;
  • alternanza, nei locali concessi, di produzioni artistiche e dei relativi artisti;
  • relazione organica e costruttiva con il territorio di riferimento e con l’intera filiera artistico-culturale e creativa;
  • sostenibilità e fonti plurime di finanziamento, pubblico o privato;
  • promozione da parte di cooperative di artisti ed associazioni di residenti composte prevalentemente da artisti di età inferiore ai 35 anni;
  • raccordo con il tessuto culturale e le tradizioni culturali del territorio in cui è inserito l’immobile, creando sinergie con gli enti locali e le associazioni culturali già attive nel contesto;
  • gestione eco-sostenibile dell’immobile.
L’intesa Stato–Regioni attuativa di un decreto che riforma il fondo unico per lo spettacolo, attraverso un progetto triennale 2015- 2017 a cui le Regioni contribuiscono per il 60% e il ministero per il 40%. 
Il budget è determinato su base annuale : nel 2015 e nel 2016 è stato di circa 1 milione di euro all’anno”.
Hanno già firmato l'accordo attuativo 12 Regioni nel 2016 ed altre due sono in dirittura di arrivo.
Si tratta di un piccolo, ma interessante motore per la promozione della creatività e per il dialogo interculturale.

IL DPCM PER LE UNIONI CIVILI SULLA G.U.

Sulla Gazzetta ufficiale n. 175 del 28 luglio è stato pubblicato l'atteso DPCM  23 luglio 2016, n. 144. Regolamento recante disposizioni transitorie necessarie per la tenuta dei registri nell’archivio dello stato civile, ai sensi dell’articolo 1, comma 34, della legge 20 maggio 2016, n. 76.
Si tratta del provvedimento che riguarda le modalità  per costituire le unioni civili.
E' prevista una procedura molto semplice descritta dettagliatamente per evitare ogni possibile problema a livello locale e per facilitare gli interessati.

ACQUE INTERNE INQUINATE E MARE PULITO: SCOPERTO IL MISTERO

Un recente rapporto dell' ISPRA ha messo a nudo l'inquinamento da pesticidi e da altre sostanze delle acque interne superficiali e sotterranee, ma strideva il fatto che in una stessa area a fronte di un bollino rosso alle acque interne poi fosse stata data la bandiera blu a quelle del mare.
Grazie a Il Fatto quotidiano scopriamo il mistero.
La Direttiva 2006/7/CE  del parlamento europeo e del Consiglio  del 15 febbraio 2006 relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la direttiva 76/160/CEE prevede infatti che venga fatto la ricerca sulla presenza di  Enterococchi intestinali ed Escherichia coli, molto pericolosi per la salute umana;  peraltro non esclude che si faccia anche quella di altre sostanze.
Così in base alla legge l’acqua balneabile è un’acqua pulita in termini microbiologici, libera cioè da contaminazione fecale. La balneabilità non ha niente a che vedere con l’inquinamento chimico-fisico delle acque.
Acque trasparenti possono nascondere pericolose sostanze chimiche.
Così può avvenire che le acque di una località possano essere definite "eccellenti" nonostante siano piene di meduse, di cianobatteri, di alghe tossiche oltre ad un’alta concentrazione di contaminanti chimici. 
Pertanto anche se la direttiva europea per ora non prende in considerazione questi elementi per la classificazione delle acque, ciò non impedisce  alle autorità locali di monitorarle, anche perché il Sindaci per legge hanno il dovere di tutelare la salute pubblica.
Basterebbe quindi che i Sindaci chiedessero alle ARPA di fare anche questi monitoraggi.
Così tutisti e cittadini starebbero più tranquilli....

LOTTA AI PATRIMONI ILLECITI NELLA UE

Ieri 28 luglio il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro della giustizia Andrea Orlando ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 aprile 2014 relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea.
Dal comunicato di Palazzo Chigi si legge che nello specifico, il provvedimento prevede l’obbligatorietà della confisca, anche per equivalente, del profitto realizzato con la commissione di alcuni gravi reati tra cui quelli di criminalità informatica, di falso monetario e di corruzione tra privati.
Prevede altresì un ampliamento della cosiddetta confisca estesa, cioè quella che si applica in caso di condanna per taluni gravi reati, prescindendo dalla prova del collegamento diretto tra ricchezza sproporzionata e commissione del singolo reato.
Si completa così un quadro normativo già rigoroso sul piano del contrasto alla criminalità economica pervenendo ad una armonizzazione con le legislazioni degli altri Paesi UE.
Ora sarà necessario far funzionare meglio il sistema di utilizzo per fini sociali di questi beni confiscati

SICUREZZA SUL LAVORO, ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Ieri 28 luglio il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che abroga la direttiva 2004/40/CE.
Il decreto approvato prevede modifiche al decreto legislativo n. 81/2008 (TU in materia di salute e sicurezza sul lavoro), nella parte relativa al CAPO IV, del Titolo VIII, intitolato “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici”.
E' senza dubbio un provvedimento importante, ora si dovrà pensare anche ai cittadini esposti ai campi elettromagnetici.

PROTEZIONE CIVILE, 800 MLN IN DUE ANNI A SOSTEGNO DELLE ZONE COLPITE DA CALAMITA’

Il Consiglio del 28 luglio ha tra l'altro approvato una delibera con la quale viene avviata l’istruttoria finalizzata al riconoscimento di contributi per i danni subiti dalle abitazioni private e dalle attività economiche per le situazioni di emergenza di protezione civile verificatesi a partire dal maggio 2013: 800 milioni in due anni (Stanziamento per la realizzazione degli interventi a norma dell’art. 5, comma 2, lettera d) della legge 24 febbraio 1992, n. 225 – “Fase 2”)
Si tratta di 40 eventi verificatisi in 17 Regioni italiane, tutti relativi ad eventi di natura meteo-idrogeologica: 2 in Lombardia, 2 in Piemonte, 3 in Veneto, 4 in Liguria, 5 in Emilia-Romagna, 3 nelle Marche, 7 in Toscana, 2 in Abruzzo, 1 in Lazio, 1 in Umbria, 1 in Molise, 3 in Puglia, 2 in Basilicata, 1 in Campania, 1 in Calabria, 1 in Sardegna e 1 in Sicilia. 
Secondo quanto prevede la normativa di protezione civile, in tal senso integrata nel 2013, a seguito di un’emergenza il Commissario che viene nominato con ordinanza di protezione civile per gestire la fase di prima emergenza è chiamato, altresì, a effettuare una ricognizione preliminare dei danni subiti dal settore pubblico, dal settore abitativo privato e dal settore delle attività economiche e produttive. Tale ricognizione viene svolta mediante la raccolta di segnalazioni da parte dei soggetti danneggiati mediante una modulistica unica per tutta Italia. Dal 2013 ad oggi la ricognizione è stata avviata in 49 situazioni di emergenza e per 40 è stata completata e il dato è stato trasmesso al Dipartimento della Protezione Civile. 
La delibera approvata oggi dà attuazione ad una specifica disposizione contenuta nella legge di stabilità 2016 (art. 1, commi da 422 a 428) con la quale sono state messe a disposizione le risorse necessarie, ricorrendo ai meccanismi finanziari già sperimentati con successo a seguito del sisma che nel maggio 2012 ha interessato la Pianura Padana. Tali meccanismi prevedono un coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti e degli istituti di credito, senza oneri a carico dei soggetti danneggiati. 
La Delibera contiene i criteri, i limiti percentuali e i massimali in base ai quali potranno essere riconosciuti i contributi da parte dello Stato. Alla sua concreta attuazione si procederà, nei prossimi giorni, mediante ordinanze di protezione civile concertate con le Regioni interessate e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che disciplineranno gli aspetti operativi e le misure di verifica e controllo. 
La Delibera attiva il procedimento istruttorio sia per i contributi relativi ai danni subiti dal patrimonio edilizio privato, per i quali sono immediatamente disponibili 400 milioni di euro nel 2016, sia per quelli subiti dalle attività economiche, per le quali il procedimento, più complesso dal punto di vista tecnico, si concluderà all’inizio del 2017.

Consiglio dei Ministri del 28 luglio: le nomine dei direttori generali delle ASL e della dirigenza sanitaria

Il 28 luglio si è riunito il Consiglio dei Ministri .
Su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e del Ministro della salute Beatrice Lorenzin, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della delega di cui all’articolo 11, comma 1, lettera p), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di dirigenza sanitaria. 
Da quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi nello specifico il decreto istituisce presso il Ministero della salute un elenco nazionale di quanti hanno i requisiti per la nomina a direttore generale delle Aziende sanitarie italiane. L’elenco sarà stilato da una Commissione istituita presso il Ministero della salute e composta da 5 esperti che parteciperanno a titolo gratuito. Il direttore generale dovrà essere scelto all'interno di una rosa individuata da una commissione regionale tra gli iscritti all’albo nazionale in possesso di comprovati requisiti di merito. L’operato del direttore generale è sottoposto a valutazione e, in caso di gravi motivi o di una gestione che presenta un disavanzo importante, entro 30 giorni dall'avvio del procedimento, la Regione provvede alla sostituzione. 
Il testo recepisce le indicazioni dei pareri parlamentari e tiene conto delle osservazioni della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato.
Già negli anni '90 proprio quando fu creata la figura del direttore generale nelle ASL c'era l'elenco nazionale, ma all'epoca le cose non erano molto diverse da adesso.
Speriamo per il meglio

P.A. - SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE PER INVESTIMENTI STRATEGICI DI GRANDE RILEVANZA

Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri approvando una lunga serie di provvedimenti.
In particolare, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame definitivo, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, contenente norme per la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi, a norma dell’articolo 4 della legge 7 agosto 2015, n. 124.
Da quanto si legge nel comuncato di Palazzo Chigi Comuni e Regioni potranno individuare, con cadenza annuale, investimenti strategici di grande rilevanza finanziaria e forte impatto occupazionale per i quali richiedere alla Presidenza del Consiglio dei ministri una procedura accelerata. 
Ulteriori interventi potranno essere proposti dallo stesso Presidente del Consiglio. 
In entrambi i casi spetterà al Consiglio dei ministri disporre il taglio dei tempi burocratici previsti per tutte le procedure autorizzatorie cui è sottoposto un investitore per aprire l’attività. Il testo recepisce le indicazioni dei pareri parlamentari e del Consiglio di Stato, nonché le modifiche oggetto dell’intesa in sede di Conferenza unificata.

mercoledì 27 luglio 2016

I BENI IMMOBILI DEL COMUNE DI SABAUDIA

Da molte persone ho avuto richiesta di approfondire il tema del patrimonio del Comune di Sabaudia.
Dopo aver pubblicato l'elenco delle concessioni demaniali marittime e quello degli immobili dati in locazione, ecco l'elenco completo di tutti gli immobili del comune che si trova in una delle sezioni del sito web.
Come si vede è un elenco molto ricco.
Non esiste però un inventario approvato formalmente.
La questione è stata oggetto anche di un rilievo della Corte dei conti, ma nonostante le promesse ancora non si dispone dell'inventario dei beni mobili per cui non è possibile adempiere a quest'obbligo. Non comprendo come faccia l'ente ad approvare il conto del patrimonio se manca l'inventario con il valore di tutti i beni, nè come sia possibile la loro assicurazione, ignorandone la composizione e, appunto, il valore.
CATASTO FABBRICATI
http://www.gazzettaamministrativa.it/opencms/export/sites/default/_gazzetta_amministrativa/amministrazione_trasparente/_lazio/_sabaudia/140_ben_imm_ges_pat/010_pat_imm/2014/0001_Documenti_1414572322757/1414572324309_catasto_fabbricati.pdf
CATASTO TERRENI
http://www.gazzettaamministrativa.it/opencms/export/sites/default/_gazzetta_amministrativa/amministrazione_trasparente/_lazio/_sabaudia/140_ben_imm_ges_pat/010_pat_imm/2014/0001_Documenti_1414572322757/1414572325096_catasto_terreni.pdf

martedì 26 luglio 2016

LO STATO DELLA SANITA' NELLE REGIONI SECONDO IL LABORATORIO DI MANAGEMENT E SANITA' DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT'ANNA DI PISA

Oramai da alcuni anni il Laboratorio management e sanità (Mes) della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, ha elaborato un sistema per valutare le performance della sanità regionale.
Progressivamente questo metodo dalla regione Toscana è stato recepito anche da altre regioni. 
Il network di Regioni che condivide il medesimo sistema di valutazione della performance, coordinato dal Mes, ha reso così pubblici sul web i risultati per il 2015, che il 25 luglio l'assessore al Diritto alla salute della Toscana Stefania Saccardi ha presentato in conferenza stampa assieme a Sabina Nuti, direttore del Mes.
Secondo le valutazioni rilevate per il 2015 dal Mes la Toscana è la regione che ha la maggior parte degli indicatori “positivi” nelle tre fasce centrali (verde scuro: performance ottima; verde chiaro: buona; giallo: media); solo due in fascia arancione (scarsa); e nessuno in fascia rossa (molto scarsa). 
Buoni anche, se con una maggior frequenza di indicatori in fascia arancione o ai limiti del rosso, i risultati di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto.
Mancano molte regioni come il Lazio, che non hanno ritenuto di aderire all'iniziativa.
La metodologia seguita dal MES è motivo di stimolo per tutti gli operatori coinvolti e quindi nelle regioni che hanno aderito si trovano in media valori più elevati che altrove,  dove dirigenti e personale sono meno stimolati all'emulazione e al miglioramento continuo.
IL REPORT LO TROVATE QUI:

IL SOCCORSO ISTRUTTORIO NEL D.LGS 50/2016

Inizia a crearsi giurisprudenza sul nuovo Codice dei contratti approvato con il D.lgs 50/2016.
Il TAR della Lombardia, sez. I, con sentenza n. 1423/2016 ha dovuto occuparsi di uno degli istituti di nuova introduzione ed in particolare dell' art. 83, c. 9, che stabilisce quanto segue: "Le carenze di qualsiasi elemento formale della domanda possono essere sanate attraverso la procedura di soccorso istruttorio di cui al presente comma. In particolare, la mancanza, l'incompletezza e ogni altra irregolarità essenziale degli elementi e del documento di gara unico europeo di cui all'articolo 85, con esclusione di quelle afferenti all'offerta tecnica ed economica, obbliga il concorrente che vi ha dato causa al pagamento, in favore della stazione appaltante, della sanzione pecuniaria stabilita dal bando di gara, in misura non inferiore all'uno per mille e non superiore all'uno per cento del valore della gara e comunque non superiore a 5.000 euro. In tal caso, la stazione appaltante assegna al concorrente un termine, non superiore a dieci giorni, perche' siano rese, integrate o regolarizzate le dichiarazioni necessarie, indicandone il contenuto e i soggetti che le devono rendere, da presentare contestualmente al documento comprovante l'avvenuto pagamento della sanzione, a pena di esclusione. La sanzione e' dovuta esclusivamente in caso di regolarizzazione. Nei casi di irregolarità formali, ovvero di mancanza o incompletezza di dichiarazioni non essenziali, la stazione appaltante ne richiede comunque la regolarizzazione con la procedura di cui al periodo precedente, ma non applica alcuna sanzione. In caso di inutile decorso del termine di regolarizzazione, il concorrente e' escluso dalla gara. Costituiscono irregolarità essenziali non sanabili le carenze della documentazione che non consentono l'individuazione del contenuto o del soggetto responsabile della stessa". 
Il legislatore, insomma, ha voluto evitare, nella fase del controllo delle dichiarazioni e, quindi, dell'ammissione alla gara delle offerte presentate, esclusioni dalla procedura per mere carenze documentali, imponendo un'istruttoria veloce, preordinata ad acquisire la completezza delle dichiarazioni, e autorizzando la sanzione espulsiva solo quale conseguenza dell’inosservanza, da parte dell'impresa concorrente, all'obbligo di integrazione documentale entro il termine perentorio accordato, a tal fine, dalla stazione appaltante.
In tal modo, si è proceduto alla dequalificazione delle irregolarità dichiarative da fattori escludenti a carenze regolarizzabili.
Proprio per questo – e in particolare per garantire la serietà delle offerte presentate, per favorire la responsabilizzazione dei concorrenti, per evitare spreco di risorse – il nuovo comma 2 bis dell’art. 38 citato ha introdotto una sanzione pecuniaria, che non è alternativa e sostitutiva rispetto all’esclusione, ma colpisce l’irregolarità essenziale, in sé per sé considerata, indipendentemente dal fatto che essa venga successivamente sanata o meno dall’impresa interessata (in tal senso si veda anche la relazione del Procuratore Generale della Corte dei Conti all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015, secondo cui appunto “la sanzione è dovuta anche ove il concorrente decida di non rispondere all’invito a regolarizzare”).
L’introduzione della sanzione pecuniaria, in caso di irregolarità essenziali nelle dichiarazioni sostitutive, quindi, contribuisce a garantire la celere e sicura verifica del possesso dei requisiti di partecipazione in capo ai concorrenti, in un’ottica di buon andamento ed economicità dell’azione amministrativa, a cui devono concorrere anche i partecipanti alla gara, in ossequio ai principi di leale cooperazione, di correttezza e di buona fede.
L’esclusione, invece, consegue all’effettiva mancanza dei requisiti di partecipazione o, comunque, alla mancata regolarizzazione e integrazione delle dichiarazioni carenti” (TAR Abruzzo, 25 novembre 2015, n. 784).
Secondo il TAR quindi la nuova disciplina del soccorso istruttorio risulta del tutto conforme alla direttiva 2014/24/UE.

ANCORA SUI TAGLI ALLE AUTO BLU

Si torna a parlare di auto blu dopo le decisioni prese dalla nuova amministrazione del Comune di Roma che ha comunicato di aver tagliato cinque auto blu in precedenza a disposizione della presidenza del Consiglio; tra breve viene sempre annunciato che ne saranno tagliate altre, oggi in dotazione ai presidenti dei gruppi consiliari.  
Le auto rese disponibili saranno usate per finalità sociali.
Purtroppo da quanto si legge su sito del Dipartimento della funzione pubblica nelle amministrazioni centrali e nei Comuni non sono stati fatti molti passi avanti verso i tagli annunciati.
Spero fortemente che si possa sbloccare la situazione e dare una spinta più decisa per la riduzione all'essenziale delle auto blu anche in molti altri enti locali come alcune regioni.

L'INCONTRO DI IERI CON I SINDACATI DEL MINISTRO MADIA

Da uno scarno comunicato apparso sul sito del Dipartimento della funzione pubblica si apprende che il ministro Madia ieri ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. 
Al centro del confronto il rinnovo del contratto del pubblico impiego e gli aspetti del Testo Unico che impattano sulla contrattazione. 
Il ministro ha proposto ai sindacati l’avvio di un confronto tecnico in sede Aran su reclutamento, valutazione e contratto per raccogliere suggerimenti e idee.
Si  tratta di tre punti molto importanti e sui quali occorre fare molta attenzione anche per evitare che poi a livello di contratti integrativi vengano sviati gli obiettivi indicati e concordati a livello nazionale, come avvenuto nel passato per i sistemi di valutazione della performance.
E’ l’inizio di un percorso che dovrebbe portare in autunno, dopo la conclusione del confronto tecnico a metà settembre, alla messa a punto dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto e in febbraio all'approvazione del testo unico sul pubblico impiego, come previsto dalla legge delega di riforma della pubblica amministrazione.
I rappresentanti sindacali, pur apprezzando l'iniziativa, hanno sollecitato il reperimento di risorse senza le quali non ritengono di poter procedere; risorse che dovranno essere inserite nella prossima legge di stabilità.

L'ELENCO DEI BENI E SERVIZI CHE TROVERETE IN CONSIP

Il Ministero dell'economia e delle finanze con decreto del 21 giugno 2016 ha provveduto alla "Definizione delle caratteristiche essenziali delle prestazioni principali costituenti oggetto delle convenzioni stipulate da Consip S.p.a. che verranno stipulate ai sensi dell’art. 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488.
Come sappiamo oramai i vincoli del nuovo codice dei contratti costringono i Comuni  ad utilizzare sempre di più questa società del MEF.
L'elenco, molto dettagliato è contenuto in un decreto allegato al D.M. , che potete trovare qui:
Troviamo l'energia elettrica, l'acquisto autoveicoli, il noleggio autoveicoli, software, telefonia fissa e mobile, carburante, gas naturale, gasolio da riscaldamento, ecc,,,

lunedì 25 luglio 2016

I RISULTATI DEL MONITORAGGIO DI LEGAMBIENTE SUI LAGHI ITALIANI

Anche quest'anno Legambiente ha svolto  "Goletta dei laghi", la campagna nazionale per la tutela dei bacini lacustri italiani – in collaborazione con il COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont Dal comunicato di Legambiente si legge che quest'anno è stato fatto ha visto  il monitoraggio delle microplastiche. L'equipaggio del Cigno Azzurro, via terra e via lago, ha raccolto oltre 200 campioni per effettuare le analisi di laboratorio sulla presenza di batteri di origine fecale e di inquinamento da microplastiche. La campagna ha preso il via domenica 26 giugno, con l'arrivo dei tecnici sul lago d'Iseo, e si è conclusa domenica 24 luglio sul Trasimeno, coinvolgendo a livello locale i circoli di Legambiente e i cittadini, e ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di associazioni, club velici e della Lega Navale Italiana, attraverso i bacini del Sebino, Lario, Verbano, Ceresio e Benaco, nel nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige; Caterno, Albano, Bracciano, Bolsena e Vico nel Lazio; Trasimeno e Piediluco in Umbria. 
Purtroppo nonostante le sollecitazione non è stato possibile estendere il monitoraggio anche alle acque di transizione come quelle del lago di Paola.
L’edizione 2016 - leggiamo sempre sul sito di Legambiente - ha nuovamente messo al centro la denuncia delle situazioni critiche riguardanti la presenza di scarichi e d’inquinamento, ma non solo. Anche i territori lacustri sono stati coinvolti dalla campagna con appuntamenti riguardanti il consumo di suolo e modelli di sviluppo spesso insostenibili, soprattutto in zone sensibili quali sono quelle degli ecosistemi lacustri.  
I parametri indagati dal laboratorio mobile della Goletta dei Laghi hanno riguardato la ricerca di batteri di origine fecale con le metodologie indicate dal Decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, che riporta, nello specifico, la "definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione" e dal dlgs 116 del 2008, la cui presenza rappresenta un indicatore di scarichi civili non depurati. 
Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Il campionamento puntuale effettuato dall'associazione non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma ha l’obiettivo di individuare e denunciare gli scarichi non depurati che ancora oggi minacciano l’ecosistema lacustre e a volte anche la stessa balneazione. Dei 101 punti monitorati 39 sono risultati fortemente inquinati, 12 inquinati e i restanti entro i limiti di legge: il 50% dei campioni ha presentato, dunque, valori superiori di batteri fecali rispetto a quelli consentiti dalla normativa in vigore, registrando un sostanziale conferma dei dati raccolti nelle edizioni precedenti. 
Per avere maggiori notizie andate al link:
http://www.legambiente.it/golettadeilaghi

SABAUDIA: IL COMMISSARIO STRAORDINARIO VUOLE VEDERCI CHIARO SUL FONDO DELLE RISORSE DECENTRATE DEL PERSONALE COMUNALE

Sabaudia: in data odierna è stata pubblicata all'albo pretorio del Comune la deliberazione n. 51 assunta il 21 luglio scorso dal commissario straordinario con i poteri della giunta comunale ed avente per oggetto "Contratto Collettivo Decentrato Integrativo - Parte Economica. Autorizzazione alla liquidazione provvisoria dell’annualità 2015".
Si tratta dell'annoso problema dell'applicazione dell' art. 41 del CCNL 22/01/2004 che prevede che presso ogni ente siano annualmente determinate le risorse finanziarie destinate all'incentivazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane e al sostegno di iniziative rivolte a migliorare la produttività,
l'efficienza e l'efficacia dei servizi.
Gran parte delle risorse finanziarie sono state destinate, nel corso dell'anno 2015, agli istituti contrattuali di natura fissa e continuativa, non avendo concluso l’accordo di ripartizione, ma  la ripartizione del Fondo 2015 non è stata condivisa da alcune sigle sindacali in quanto le stesse hanno rilevato in più occasioni che il totale complessivo dello stesso fosse sotto stimato e ne hanno richiesto la verifica attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico.
Pertanto il Commissario dott. Quarto, avendo preso atto  che la verifica in questione, in considerazione delle recenti posizioni dottrinali e giurisprudenziali in materia di costituzione del Fondo delle Risorse Decentrate e dall'applicazione delle clausole previste dai vari CC.CC.NN.LL. che si sono succeduti, potrà consentire una puntuale ricognizione della costituzione dei fondi dal 1995 in poi ha ritenuto che 
che gli obiettivi del lavoro da svolgere siano sommariamente i seguenti:
- la ricostituzione dei calcoli effettuati;
- la ricostruzione puntuale di tutti gli istituti previsti dai vari CCNL succedutesi nel tempo;
- l’applicazione corretta di tutti gli istituti premiali previsti dalle varie normative contrattuali;
- la determinazione dell’importo del Fondo 2015, alla luce delle complesse operazioni di revisione sopra descritte;
- l’individuazione della parte stabile e della parte variabile
Di conseguenza il dott. Quarto, molto saggiamente ha deliberato quanto segue: 
1) di autorizzare la liquidazione provvisoria della parte residuale del Fondo delle Risorse Decentrate 2015, destinata agli istituti contrattuali delle indennità per la responsabilità dei procedimenti, per le premialità ex art. 17, co.2, del CCNL 01.04.1999 e l’indennità di risultato ai Responsabili dei Settori Comunali, per un importo complessivo di € 262.000,00=, secondo quanto evidenziato nella relazione tecnica illustrativa del Responsabile delle Risorse Umane, allegata al presente provvedimento costituendone parte integrante;
2) di incaricare il Responsabile delle Risorse Umane di attivare tutte le procedure necessarie per l’individuazione di un esperto a cui affidare la verifica sulla composizione del Fondo delle Risorse decentrate, così come evidenziato in premessa e richiesto da alcune delle sigle sindacali componenti della Delegazione Trattante, al fine di procedere in tempi brevi alla convocazione del tavolo per il 2016, tenendo conto delle linee guida contenute nella deliberazione n. 38 del 26/04/2016;

UN INTERVENTO VOLANTE PER EVITARE RISCHI ALLE CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME DOPO LA NOTA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Nel corso dell'esame alla Camera dei deputati del D.L. 24 giugno 2016, n. 113 è stata com'è noto pubblicata la sentenza resa dalla Corte di Giustizia europea sulla causa C-67/15 riguardante la questione del mancato rispetto da parte del nostro paese della famosa Direttiva Bolkestein per la concessione del demanio marittimo.
Allo scopo di superare il problema creato dalla sentenza è stato così inserito nel testo del disegno di legge di conversione del D.L. 113/2016, all'art. 24, il seguente comma: 
3- septies . Nelle more della revisione e del riordino della materia in conformità ai princìpi di derivazione europea, per garantire certezza alle situazioni giuridiche in atto e assicurare l'interesse pubblico all'ordinata gestione del demanio senza soluzione di continuità, conservano validità i rapporti già instaurati e pendenti in base all'articolo 1, comma 18, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25.

E' PASSATO AL SENATO IL DDL PER LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL D.L. RECANTE MISURE FINANZIARIE URGENTI PER GLI ENTI TERRITORIALI E IL TERRITORIO

La Camera ha approvato la proposta di legge per la conversione del D.L. 113 sugli enti locali ed ora l'atto è passato al Senato (AS 2495), molte le novità.
a) semplificazione del processo di determinazione delle capacità fiscali
b) misure straordinarie di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati
c) norme relative al dissesto delle amministrazioni provinciali
d) disposizioni concernenti i comuni colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012
e) Disposizioni a favore delle vittime del disastro ferroviario d Andria
f) misure urgenti per il potenziamento del corpo nazionale dei VV.FF
g) rideterminazione delle sanzioni a carico delle città metropolitane, delle province e dei comuni che non hanno rispettato il patto di stabilità nel 2015
h) finanziamento delle funzioni fondamentali delle province
i) modifiche al TUEL
l) attenuazione degli indennizzi per l'estinzione anticipata dei mutui dei comuni
m) modifiche alla legge 131/2003 in materia di pareri della corte dei conti degli enti locali
n) dilazioni di pagamento per i debitori
o) riduzioni dell'addizionale comunale del diritto di imbarco per l'anno 2016
p) modifica delle norme sul dissesto dei comuni ex TUEL
ecc...
Ecco il testo del DDL :
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/983608/index.html

domenica 24 luglio 2016

IL PIANO NAZIONALE PER LA CRONICITA': UN PASSO AVANTI NELLA CURA DELLE PATOLOGIE CRONICHE

Dal sito del Ministero della salute si apprende che Il Ministro Beatrice Lorenzin, ha trasmesso in Conferenza Stato-regioni il “Piano Nazionale della Cronicità”, documento che, in attuazione del Patto per la salute 2014-2016, disciplina le modalità di assistenza e tutela del crescente numero di pazienti affetti da malattie croniche.
Il fenomeno della cronicità ha una significativa portata nel Sistema sanitario ed è in progressiva crescita: si stima che circa il 70-80% delle risorse sanitarie nei paesi avanzati sia oggi speso per la gestione delle malattie croniche e che nel 2020 le stesse rappresenteranno l’80% di tutte le patologie nel mondo.
Il Piano, che richiama autorevoli modelli internazionali, prende le mosse dall'attuale contesto di riferimento, caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (in Italia la percentuale di “over 65” sul totale della popolazione è pari al 21,2%), dal conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche e dal permanere di differenze assistenziali nelle singole realtà regionali.
Ciò avviene, da un lato, mediante la definizione a livello nazionale di un “disegno strategico” per la gestione della cronicità, che le singole regioni potranno attuare sul proprio territorio in considerazione della propria storia, dei servizi e delle risorse disponibili; dall'altro, dettando linee di indirizzo su patologie con caratteristiche e bisogni assistenziali specifici, quali: malattie renali croniche e insufficienza renale, artrite reumatoide e artriti croniche in età evolutiva, rettocolite ulcerosa e malattia di Crohn, insufficienza cardiaca, malattia di Parkinson e parkinsonismi, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e insufficienza respiratoria, insufficienza respiratoria in età evolutiva, asma in età evolutiva, malattie endocrine in età evolutiva e malattie renali croniche in età evolutiva.
In particolare, il Piano si pone l’obiettivo di influenzare la storia naturale di molte patologie croniche, non solo in termini di prevenzione, ma anche di miglioramento del percorso assistenziale della persona, riducendo il peso clinico, sociale ed economico della malattia. Tali obiettivi sono perseguibili e raggiungibili attraverso la prevenzione primaria, la diagnosi precoce, l’educazione e l’empowerment del paziente, nonché mediante la prevenzione delle complicanze, che spesso sono responsabili dello scadimento della qualità di vita della persona e che rappresentano le principali cause degli elevati costi economici e sociali delle malattie stesse.
Il Piano fornisce, quindi, indicazioni per favorire:
- il buon funzionamento delle reti assistenziali, con una forte integrazione tra l’assistenza primaria, centrata sul medico di medicina generale, e le cure specialistiche;
- la continuità assistenziale, modulata sulla base dello stadio evolutivo e sul grado di complessità della patologia;
- l’ingresso quanto più precoce della persona con malattia cronica nel percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare;
- il potenziamento delle cure domiciliari e la riduzione dei ricoveri ospedalieri, anche attraverso l’uso di tecnologie innovative di “tecnoassistenza”;
- modelli assistenziali centrati sui bisogni “globali” del paziente e non solo clinici.
Il Piano, secondo il Ministero,  segna una svolta importante nell'approccio alla malattia: la persona diviene il centro del sistema di cure, grazie alla costruzione di percorsi diagnostico-terapeutici che la inseriscono in un piano di assistenza il più possibile personalizzato; il paziente quindi non è più utente “passivo” delle cure, ma collabora attivamente alla gestione della sua condizione, arrivando a definire con l’equipe un percorso di cura che gli consenta di convivere con il suo quadro patologico e di 'fare fronte' alla patologia.

I CONTRATTI DI LOCAZIONE ATTIVI DEL COMUNE DI SABAUDIA

Dopo i dati pubblicati ieri sul demanio marittimo ho ricevuto molte sollecitazioni da parte di cittadini che hanno letto quanto avvenuto a Roma, a proseguire a fornire altre notizie sulla gestione del patrimonio del Comune di Sabaudia.
Dal sito dell'ente ho preso questo file contenente tutti i contratti di locazione attivi (l'ultimo aggiornamento risulta essere stato fatto il 29 ottobre 2014, a dimostrazione della giustezza delle mie lamentele circa la trasparenza del sito). Oltre agli immobili indicati nel documento ce ne sono molti altri che stranamente non sono stati affidati in locazione: in primis l'ex Circolo sportivo "Le querce" con annesso campo da calcetto oramai in stato di abbandono da sei anni (solo di recente grazie al Commissario è stata fatta un'opera di bonifica) ma non rende nulla, una perdita specialmente per gli sportivi; poi la ex SPES, anch'essa in stato di totale abbandono, l'appartamento eredità Marinaccio, in Corso Vittorio Emanuele II, terreni abbandonati che potrebbero essere rimessi in produzione....ecc.
Un patrimonio di un valore rilevante nonostante alcune recenti alienazioni, che potrebbe dare più utilità alla comunità ma anche al bilancio comunale.
Infatti molti canoni appaiono irrisori o comunque oramai inadeguati.

sabato 23 luglio 2016

IL PIANO UTILIZZO ARENILI DI SABAUDIA

Il Piano Utilizzo Arenili comunale, approvato con D.P.G.R. n. 376 del 1° agosto 2002 deve essere rivisto in quanto scaduto da tempo, come segnalato da codesta Regione già da alcuni anni.
Il Protocollo sottoscritto tra Presidente dell’Ente Parco e Sindaco sin dal marzo 2009 recava l’impegno da parte dell’Amministrazione comunale a procedere entro quell'anno ad una complessiva revisione del PUA, nell'ambito della quale avrebbe dovuto trovare posto anche il problema dell'accesso alla spiaggia e della fruizione del mare delle persone diversamente abili inteso come riconoscimento di un diritto e non come benigna concessione,
A questo proposito risulta che la passata amministrazione avesse affidato un incarico ad un professionista che avrebbe da tempo consegnato il proprio lavoro, senza che  si sia provveduto  ad approvare il nuovo PUA e ad assegnare le concessioni a termini di legge.
Nel frattempo procede puntualmente durante la stagione estiva l’antropizzazione della duna, in quanto l’accesso dei bagnanti sulla spiaggia negli ultimi anni è aumentato notevolmente anche grazie alla presenza di nuove strutture temporanee per il noleggio di lettini e ombrelloni.
Ora ai sensi dell'art. 7 della L. R. 26 giugno 2015 n. 8 la regione Lazio ha predisposto uno schema di regolamento regionale che modificherà profondamente la normativa; peraltro questo è stato i parte superato dalla nota decisione della Corte di Giustizia europea sulla nota causa  C-67/15 che ha ribadito l'obbligo di applicare la c.d. Direttiva Bolkestein.
Auspico che questa materia sia presa i mano dal Commissario straordinario dott. Quarto e definita prima della fine del suo mandato.

LOBBISTI IN PARLAMENTO E NON SOLO

Il 31 marzo scorso pubblicavo su questo blog un post per annunciare il fatto che la Presidente della Camera aveva fatto approvare u regolamento per disciplinare l'attività dei lobbisti, che oramai sono una realtà non solo in Parlamento ma anche nelle pubbliche amministrazioni.
Oramai il regolamento è stato pubblicato anche sul sito della Camera.
Ancora non esiste u regolamento del genere in Senato.
Esistono da tempo delle proposte di legge per disciplinare la materia, ma sono tutte da tempo ferme.
Per questo motivo in data 13 giugno 2015 ho presentato una Petizione al Presidente del Senato per chiedere di sbloccare l’esame delle proposte pendenti (S.1782, S1632, S1522, S1191, S992, S643) per poter disporre al più presto sia a livello centrale, che negli enti locali di norme idonee a poter governare e controllare il fenomeno del lobbysmo.
La mia Petizione è stata ricevuta ed assegnata alla commissione affari Costituzionali con il n. 1474.
Sono rimasto pertanto perplesso che un noto esponente politico di recente abbia partecipato ad un incontro con alcuni lobbisti.
Forse sarebbe più opportuno portare avanti le proposte di legge pendenti.....

LA PRESCRIZIONE

Uno dei problemi più dibattuti in materia di giustizia attiene alla prescrizione del reato. 
Il Parlamento di recente aveva deciso di abbreviare i tempi della prescrizione in una maniera però che ha soltanto rinfocolato le polemiche. E ciò perché da una parte le nuove norme venivano lette come norme create appositamente per favorire determinate persone indagate per reati anche gravi; dall'altra, nulla era stato fatto per consentire agli operatori della giustizia di abbreviare i tempi processuali, intervenendo sulla struttura o sul personale o su altre norme processuali asseritamente garantiste, ma in realtà generatrici soltanto di stratagemmi e mezzucci volti a perdite di tempo e a creare nullità incomprensibili.
L'istituto della prescrizione -- tanto del reato, quanto della pena -- disciplina, dal punto di vista del diritto sostanziale, la difficile alternativa tra punire o non punire quando sia trascorso un lungo periodo di tempo dal fatto.
Nel nostro ordinamento, con particolare riferimento alla prescrizione del reato, tale alternativa è divenuta problematica a causa di una strutturale sperequazione tra tempi disponibili per il processo penale e tempi effettivamente necessari per il suo svolgimento. Si registra cioè una permanente incongruenza tra il tempo che la prescrizione del reato lascia a disposizione dell'attività giurisdizionale e l'estensione cronologica di alcune tipologie di procedimenti penali, caratterizzati dall'elevato numero di imputati, dalla particolare composizione del quadro probatorio o dalla complessità degli accertamenti necessari per il giudizio. Ne è conseguito che la prescrizione ha di fatto subito una trasformazione silente a causa del complessivo mutamento del sistema penale: da strumento eccezionale, volto a conferire implicitamente una legittimazione tecnica alla permanenza del potere punitivo statale nel tempo, è divenuta congegno di deflazione e contenimento dell'ipertrofia penale. Nell'ambito di una proposta di riforma organica, la Commissione ministeriale per la riforma del codice penale, presieduta da Giuliano Pisapia (cosiddetta «Commissione Pisapia»), nel corso della XV legislatura, aveva valutato diversi possibili assetti della disciplina in materia di prescrizione e di essi si era diffusamente parlato all'interno della relazione al disegno di legge atto Senato n. 1043, della XVI legislatura; «Delega al Governo per la riforma della parte generale del codice penale» (primo firmatario Casson), già depositato in Senato il 24 settembre 2008 e il cui esame in commissione Giustizia è iniziato nella seduta dell'11 marzo 2009.
La prescrizione non può essere delineata a prescindere dal processo penale. Ce lo dice in primo luogo un carattere della disciplina comunemente predisposta dai sistemi penali: il decorso della prescrizione necessita solo di un fatto storico potenzialmente qualificabile come reato, a prescindere dalla concreta esistenza di un fatto tipico e antigiuridico rimproverabile ad una persona fisica. In altro modo, la prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui si verifica un «reato in senso processuale», una situazione suscettibile di verifica processuale e non dal momento eventuale e successivo in cui di quel reato si rinvenga un autore.
Allo scopo di ridefinire la materia il Sen. Casson ha presentato un disegno di legge : n. 708 recante la "Prescrizione del reato. Modifiche agli articoli 157 e 159 del codice penale", con cui ha ritenuto di dover proporre di seguire in generale le linee indicate dalla Commissione ministeriale indicata, con la prospettazione di una modifica degli attuali articoli 157 e 159 del codice penale e con la sola aggiunta della inoperatività della prescrizione dopo la pronuncia della sentenza di secondo grado.
La norma proposta da Casson teneva conto di quanto sancito dalla Consulta con le sentenze n. 393 del 23 novembre 2006 e n. 72 del 28 marzo 2008, con particolare riferimento alle condizioni di legittimità delle deroghe al principio di retroattività della lex milior, al fine di tutelare esigenze meritevoli di tutela.
Ora la questione è in discussione avanti alla Commissione Giustizia del Senato, ma il 21 luglio pare che sia stato votato un emendamento che ha riformulato l'art. 7 prevedendo un allungamento della prescrizione per i reati legati alla pubblica amministrazione, snaturando però il testo originario proposto da Casson che stabiliva che «La prescrizione cessa comunque di operare dopo la sentenza di primo grado».
Purtroppo oramai le poltrone negli enti locali ma anche in Parlamanto sono occupate da persone che hanno commesso reati anche gravi, ma che sono state salvate dalla prescrizione; sarebbe ora che fosse messo un punto per evitare che possano ripresentarsi, visto che la legge Severino non è stata sufficiente.