mercoledì 13 novembre 2013

Il casale Cicerchia e i capanni per il birdwatching nel Parco del Circeo

Sin dal 1992 il Ministero Agricoltura e foreste aveva elaborato un progetto di educazione ambientale per la valorizzazione delle aree umide di importanza internazionale nel casale in oggetto (risalente al periodo della bonifica pontina ubicato in prossimità della strada litoranea e del lago Fogliano) e nell’area circostante.
Con nota n. 125532 del 21 luglio 2006 la Regione comunicava l’assegnazione all’Ente di un finanziamento per l’importo di € 400.000 per la realizzazione dell’intervento.
Nonostante l’impegno del progettista e direttore dei lavori arch. Agnoni, i lavori sono stati interrotti in quanto in questi anni Regione Lazio non ha erogato alcuna somma per la realizzazione dello stesso, neanche l’iniziale anticipazione del 10%...come si legge nella Determinazione n.33/2013 dell’allora Direttore dell’ente, trasmessa alla regione con nota PNC/DIR/2013/1142 del 21 marzo scorso; per cui l’immobile è in stato di forte degrado.
Allo scopo di sbloccare questa situazione ho provveduto a scrivere all’Assessore regionale e al dirigente della direzione regionale competente.
Oltre alla ristrutturazione del casale era stato predisposto un progetto per la realizzazione, nell’area circostante, di alcuni punti di osservazione sul lago di Fogliano, per farne un punto di riferimento per la ricerca scientifica ed il turismo naturalistico, indirizzato in particolare all’osservazione dell’avifauna di cui quella zona è ricchissima sia per quantità che per qualità delle specie protette che vi dimorano o vi transitano a seconda dei flussi migratori.
Anche questo progetto per la realizzazione dei percorsi per il birdwatching non è mai partito a causa del mancato completamento della documentazione necessaria.
In questa stagione arrivano gli uccelli migratori ed è forte l’amarezza di non poter disporre in tutto il Parco neanche di un capanno per poterli osservare; sarebbe un accrescimento dell’offerta turistica che avrebbe un costo contenuto con un impatto dal punto di vista paesaggistico estremamente contenuto.



Care amiche ed amici, siete invitati il 22 novembre alle 17:30, alla presentazione del mio libro che, dopo Terracina, Norma, Pontinia, Aprilia, Latina e San Felice Circeo, approda a Roma, in Campidoglio, nella sala del Carroccio, così chiamata da una iscrizione commemorativa che ricorda il regalo appunto al popolo romano di un Carroccio catturato da Federico II ai milanesi nella battaglia di Cortenuova (1237). Per raggiungere la sala si deve passare dall'ingresso principale del Palazzo Senatorio (è quello al centro della piazza michelangiolesca) , sito sul lato sinistro della facciata , dove c'è una scala ai piedi della quale c'è la colonna con sopra la lupa; alla fine della scala c'è una porta, dopo la quale, immediatamente a sinistra  c'è la sala. Vi aspetto.    

venerdì 8 novembre 2013

SABAUDIA: il costo per la raccolta dei rifiuti aumenta, le tasse pure, ma la qualità del servizio no.

Prosegue l'abbandono dei rifiuti da parte di persone che evidentemente non pagano la TARES ; il Comune deve difendere i cittadini che pagano le tasse e mantenere la città pulita.

giovedì 7 novembre 2013

Presentazione al Parco del Circeo del percorso per la definizione dei Piani di Gestione


Questa mattina si è tenuto presso la sala convegni dell’Ente Parco il Forum cittadino “Piani di gestione della ZPS IT6040015 Parco nazionale del Circeo e i SIC inclusi”.
Tra i sette Siti di Interesse Comunitario quelli che sono maggiormente a rischio sono quello litorale (SIC IT6040018) denominato “Dune del Circeo” e quello del lago di Paola.
È trascorso poco più di un decennio dalla “devoluzione” della gestione del demanio marittimo ai Comuni da parte dell’Amministrazione statale.
Il demanio marittimo è un argomento complesso: sia perché il passaggio di competenze dall’Autorità statale verso i Comuni non ha brillato per efficacia, sia perché la stratificazione normativa, ha generato spesso problemi interpretativi, ma anche perché gli Enti locali sono stati chiamati a gestire le concessioni proprio nel momento in cui è intervenuta l’Europa con la famosa direttiva Bolkenstein che impone l’obbligo per i Comuni di utilizzare procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione dei beni.
L’Ente Parco in questi anni è intervenuto più volte per richiamare l’attenzione del Comune, ma se ci guardiamo intorno vediamo invece che l’antropizzazione del litorale è aumentata notevolmente, anche a causa della incompleta applicazione del Protocollo di intesa tra Parco e Comune, specialmente per l’omessa approvazione del nuovo PUA e del Piano di gestione del SIC, per lo scarso monitoraggio e per l’autorizzazione di attività sull’arenile situate non in corrispondenza con le passerelle (il che ha di fatto invogliato il transito delle persone sulla duna).
E’ evidente che occorre un’azione più incisiva che consenta di assicurare uno sviluppo realmente sostenibile, evitando di avallare “sperimentazioni” che invece dovrebbero avere durata limitata nel tempo ed essere oggetto di una valutazione successiva per accertarne gli effetti e non uno strumento permanente per aggirare i vincoli.
Desidero ricordare che per quanto riguarda il Comune di Sabaudia la Direzione regionale competente, con lettera n. 48330 del 17 marzo 2010, aveva già segnalato che il PUA era scaduto da tempo, richiamando anche quanto stabilito dalla DGR 1161/2001, per cui non sarebbe possibile più adottare altri provvedimenti.
Successivamente la Giunta regionale ha approvato la deliberazione 543 in data 18 novembre 2011, con la quale è stata approvata una proposta di semplificazione delle procedure per l’approvazione dei Piani di Utilizzazione degli arenili comunali; nell’Allegato “A” di detta deliberazione il nostro Comune è stato inserito tra quelli che necessitano di revisione del PUA.
Il Commissario straordinario del Comune (che peraltro su questo tema risulta che abbia sentito solamente i rappresentanti dei balneari) in più occasioni ha dichiarato che era tutto pronto per adottare il nuovo PUA ma anche questa estate è passata senza che sia stato approvato.
A più riprese sono state evidenziate esigenze e formulate proposte come quella di affrontare il tema di una mobilità sostenibile di accesso all’area delle dune, di dividere il litorale in tre o più aree in ciascuna delle quali tutelare la percentuale di spiaggia libera e di parcheggi bianchi, di elaborare un prototipo e standard di qualità dei chioschi, di numerare le passerelle per il 118, di segnalare i luoghi attrezzati per la balneazione per i disabili, di destinare delle aree per il deposito delle imbarcazioni per la pesca amatoriale, di  destinare un’area idonea per una bau beach (non sottraendola alla spiaggia libera), etc.
A fronte dell’inerzia del Comune nell’adozione del piano utilizzo arenili potrebbero sussistere i presupposti perché la regione Lazio attivi i poteri sostitutivi previsti dall’art. 19 comma 1 della L.R. n.14/99.
L’Ente parco deve intervenire in maniera più decisa per difendere la duna non sono dai danni derivanti dall’antropizzazione (oltre al passaggio delle persone si registra la presenza di rifiuti in maniera massiccia), ma anche dall’erosione, tema anche questo sul quale i danni causati dall’uomo sono notevoli senza che sia stato fatto nulla per bloccarli.
Per quanto riguarda invece il lago di Paola, i dati ambientali rilevati dall’ARPA Lazio non sono soddisfacenti, in quanto in alcuni campioni è stata rilevata la presenza di streptococchi fecali ed azoto ammoniacale ed è stata inoltra rilevata la presenza di alghe Raphidophyceae, specie potenzialmente ittiotossiche.
Dal punto di vista chimico è stata accertata anche la presenza di nitrati dovuta alla solubilizzazione dei fertilizzanti azotati provenienti dall’attività agricola diffusa sulle rive.
Lo stesso Piano del Parco contiene riferimenti a questi fatti, senza che alla data odierna risultino interventi concreti.
E’ importante che i Parco intervenga con decisione nei confronti del Comune perché si provveda al rispetto delle norme con particolare riguardo alle verifiche circa gli allacci alla rete fognaria ed ai controlli in base a quanto previsto dalla Direttiva nitrati (91/676/CEE) e dal Decreto 7 aprile 2006.


martedì 5 novembre 2013

Piano Utilizzo Arenili, quello di Sabaudia è scaduto da tempo e nonostante i richiami della Regione il Comune non provvede

È trascorso poco più di un decennio dalla “devoluzione” della gestione del demanio marittimo ai Comuni da parte dell’Amministrazione statale.
Il demanio marittimo è un argomento complesso: sia perché il passaggio di competenze dall’Autorità statale verso i Comuni non ha brillato per efficacia, sia perché la stratificazione normativa, ha generato spesso problemi interpretativi, ma anche perché gli Enti locali sono stati chiamati a gestire le concessioni proprio nel momento in cui è intervenuta l’Europa con la famosa direttiva Bolkenstein che impone l’obbligo per i Comuni di utilizzare procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione dei beni.
La situazione di Sabaudia è particolare in quanto ci troviamo all’interno del Parco nazionale del Circeo ed un vasto tratto del litorale litorale è stato riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario (SIC IT6040018) denominato “Dune del Circeo”, quindi con una protezione ulteriore.
L’Ente Parco in questi anni è intervenuto più volte per richiamare l’attenzione del Comune, ma se ci guardiamo intorno vediamo invece che l’antropizzazione del litorale è aumentata notevolmente, anche a causa della incompleta applicazione del Protocollo di intesa tra Parco e Comune, specialmente per l’omessa approvazione del nuovo PUA e del Piano di gestione del SIC, per lo scarso monitoraggio e per l’autorizzazione di attività sull’arenile situate non in corrispondenza con le passerelle (il che ha di fatto invogliato il transito delle persone sulla duna).
E’ evidente che occorre un’azione più incisiva che consenta di assicurare uno sviluppo realmente sostenibile, evitando di avallare “sperimentazioni” che invece dovrebbero avere durata limitata nel tempo ed essere oggetto di una valutazione successiva per accertarne gli effetti e non uno strumento permanente per aggirare i vincoli.
In quest’ultimo periodo sono state pubblicate due interessanti sentenze della giustizia amministrativa in materia di Piano Utilizzo Arenili, in merito a vertenze che coinvolgevano due comuni della provincia di Latina.
La prima è del Consiglio di Stato, Sez. VI, n. 4103/2013:“…Secondo la classificazione delle tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime contenuta nel regolamento regionale 15 luglio 2009 n.11 ( che a tal fine distingue, all’art. 2, tra stabilimenti balneari, spiagge attrezzate e spiagge libere attrezzate) l’area antistante il chiosco-bar …è una spiaggia libera attrezzata…quel tratto di arenile è… assoggettato ad un regime di libera fruibilità da parte del pubblico degli utenti, salva soltanto la possibilità… di noleggiare le strutture balneari al pubblico …
La seconda sentenza è del TAR di Latina, Sez. I n. 652/2013, “...La Sezione ha avuto già occasione di precisare che la subordinazione del rilascio di titoli concessori all'adozione del piano di utilizzazione delle aree demaniali da parte della delibera G.R. n. 1161 del 2001 non sia illegittima ma al contrario sia giustificata dall'esigenza che l'attività di concreta gestione delle aree demaniali abbia luogo nell'ambito di un contesto preventivamente definito e programmato (si pensi ad es. al rilievo dell'equilibrio tra le aree concesse a soggetti privati e gli arenili liberamente fruibili ex articolo 1, comma 254, della legge 27 dicembre 2006, n. 296).
Sul problema dell’adeguamento dei canoni è intervenuta anche la Corte dei Conti con la Sentenza 30 marzo 2009, n. 486, riaffermando la necessità di una gestione economica dei beni di cui all’art. 822 c.c., della quale monitorare gli indici di redditività.
Desidero ricordare che per quanto riguarda il Comune di Sabaudia la Direzione regionale competente, con lettera n. 48330 del 17 marzo 2010, aveva già segnalato che il PUA era scaduto da tempo, richiamando anche quanto stabilito dalla DGR 1161/2001, per cui non sarebbe possibile più adottare altri provvedimenti.
Successivamente la Giunta regionale ha approvato la deliberazione 543 in data 18 novembre 2011, con la quale è stata approvata una proposta di semplificazione delle procedure per l’approvazione dei Piani di Utilizzazione degli arenili comunali; nell’Allegato “A” di detta deliberazione il nostro Comune è stato inserito tra quelli che necessitano di revisione del PUA.
Il Commissario straordinario del Comune (che peraltro su questo tema risulta che abbia sentito solamente i rappresentanti dei balneari) in più occasioni ha dichiarato che era tutto pronto per adottare il nuovo PUA ma anche questa estate è passata senza che sia stato approvato.
A più riprese sono state evidenziate esigenze e formulate proposte come quella di affrontare il tema di una mobilità sostenibile di accesso all’area delle dune, di dividere il litorale in tre o più aree in ciascuna delle quali tutelare la percentuale di spiaggia libera e di parcheggi bianchi, di elaborare un prototipo e standard di qualità dei chioschi, di numerare le passerelle per il 118, di segnalare i luoghi attrezzati per la balneazione per i disabili, di destinare delle aree per il deposito delle imbarcazioni per la pesca amatoriale, di  destinare un’area idonea per una bau beach (non sottraendola alla spiaggia libera), etc.

A fronte dell’inerzia del Comune nell’adozione del piano utilizzo arenili potrebbero sussistere i presupposti perché la regione Lazio attivi i poteri sostitutivi previsti dall’art. 19 comma 1 della L.R. n.14/99.

venerdì 1 novembre 2013

SABAUDIA: pubblicati i redditi degli amministratori e le spese elettorali (di quasi tutti )

Com’è noto, ai sensi dell’art. 14 del D.lgs. 33/2013 entro tre mesi dalle elezioni gli enti locali devono provvedere a pubblicare i dati relativi al reddito ed al patrimonio degli eletti, nonché, ai sensi della legge 6 luglio 2012, n. 96, le spese elettorali sostenute da tutti i candidati.
Desidero esprimere la mia personale soddisfazione perché finalmente il Comune di Sabaudia ha adempiuto alla pubblicazione sul sito istituzionale dei dati in questione.
I dati sono sul sito web del comune sotto la voce amministrazione trasparente.
Al riguardo, poiché nel corso della passata consiliatura molti non avevano adempiuto a quest’obbligo, per quanto concerne i dati patrimoniali avevo inviato al Comune due note (rispettivamente in data 13 giugno e 1° settembre 2013), mentre in merito alle spese elettorali avevo già sollecitato gli adempimenti con lettera del 13 giugno 2013.
Si tratta di un fatto importante per il rispetto della trasparenza.
C’è ancora molto da fare, in quanto un consigliere ha dimenticato di trasmettere i propri dati e qualcuno ha presentato delle autocertificazioni prive della documentazione richiesta, mancano le dichiarazioni relative alle spese elettorali dei candidati non eletti, ma comunque è da apprezzare che sia stato fatto un passo avanti.
Mi auguro che al più presto le notizie vengano integrate con i dati mancanti, anche per non incorrere nelle sanzioni previste.

Certamente può lasciare perplesso chi ha seguito la campagna elettorale, il fatto che alcuni eletti abbiano offerto pranzi, cene colazioni ed happy hours, riempito la città di maxi cartelloni e vele pubblicitarie, riuscendo a spendere pochissimo, ma senza dubbio questa è la dimostrazione che riusciranno ad amministrare bene il nostro Comune contenendo le spese e riuscendo comunque a migliorare i servizi.