martedì 31 maggio 2022

SABAUDIA: LA SANITA' TRADITA


Molti sono ancora oggi gli abitanti di Sabaudia nati nell'ospedale di via Conte Verde oggi ridotto ad un ambulatorio con due soli specialisti, con un CUP aperto solo poche ore la mattina e poche altre attività
Nel 2019 dopo la pubblicazione a ferragosto del decreto del presidente della regione con cui veniva sancita la "trasformazione" del Punto di Primo Intervento in un punto di assistenza territoriale mi misi a scrivere un ricorso al TAR che poi il 27 agosto, in occasione di un incontro in provincia con i Sindaci dei Comuni interessati e i rappresentanti dei Comitati dei cittadini, consegnai  a tutti gratis. 
Il ricorso fu poi presentato dagli avvocati Tommaso Conti e Pasquale Lattari che prestarono la loro opera "pro bono".   
Purtroppo pochi giorni prima dell'udienza, fissata per il 2 dicembre 2019, la regione annullò l'atto impugnato con un nuovo decreto (n. U00469)  rendendo improcedibile il ricorso; peraltro il nuovo decreto affermava quanto segue:  
"La Regione Lazio ha programmato la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria; in proposito le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020".
In un successivo decreto n. U00018 del 20 gennaio 2020 venne prevista al punto 17.9 l'apertura della Casa della Salute di Sabaudia entro il 31 dicembre 2020.
Allo stato, dopo due anni e mezzo per la Casa della Salute ci sono solo promesse, mentre nel frattempo dal 5 ottobre 2020 il Punto di Assistenza territoriale è stato chiuso nelle ore notturne e non c'è neanche una ambulanza con medico a bordo sul posto.
Ora con la scusa della campagna elettorale verrà qualche politico a fare altre promesse, ma i cittadini ne hanno abbastanza. 
La salute delle persone non può essere oggetto di strumentalizzazioni elettorali,  ha bisogno di fatti.
Fino ad ora la regione ha tradito gli impegni presi.  
Non è giusto che i cittadini siano costretti a spendere soldi per difendersi  in sede giudiziaria  dalle scelte irragionevoli dei  propri rappresentanti o dal mancato rispetto degli atti assunti. 

 
 

domenica 22 maggio 2022

INVIATA DIFFIDA STRAGIUDIZIALE ALL'AZIENDA USL LATINA AFFINCHE' VENGA RIAPERTO IL PAT (EX PPI) NELLE ORE NOTTURNE

In data odierna unitamente ad alcuni rappresentanti dei Comitati per la difesa dei presìdi del servizio di emergenza sanitaria territoriale dei Comuni di Sabaudia, Priverno e Sezze, tenuto conto del perdurare della chiusura notturna degli stessi nonostante la cessazione da almeno cinquanta giorni dell’emergenza COVID (che era stata posta nell’ordinanza del 2 ottobre 2020 a motivazione della chiusura) ho inviato una diffida stragiudiziale alla direzione generale dell’azienda USL Latina affinché provveda a riattivare il servizio dalle ore 20:00 alle ore 8:00 entro e non oltre quindici giorni, garantendo il rispetto delle funzioni previste dal DCA 469/2019 e della deliberazione del direttore generale Casati n. 1264 del 31 dicembre 2019 secondo cui i nuovi PAT, a decorrere dal 1° gennaio 2020, sia pur diversamente qualificati, avrebbero assicurato continuità con le funzioni precedentemente svolte (cioè quelle dei Punti di primo Intervento stabilite con DCA 90/2010).

venerdì 13 maggio 2022

LA PRESENTAZIONE DEL MIO TRATTATO DI DIRITTO SANITARIO PRESSO L'ABBAZIA DI SAN NILO A GROTTAFERRATA

Il 14 maggio 2022 presso l’Abbazia di San Nilo di Grottaferrata in una sala della Scuola di Iconografia, l’Associazione Nuovi Castelli Romani ha presentato il mio nuovo libro “Il diritto alla salute nel Servizio Sanitario Nazionale”.
Dopo l'introduzione del dott. Ettore Pompili, presidente onorario dell'Associazione Nuovi Castelli Romani  sono intervenuti l’autore della prefazione: prof. Cesare Pinelli, ordinario di diritto pubblico e il prof. Claudio Letizia, ordinario di medicina interna, entrambi dell’Università “Sapienza” di Roma.
Mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma per la salute ha inviato una lettera molto bella che  è stata letta pubblicamente. 
Sono seguiti gli interventi del sen. Bruno Astorre, di Francesco Pittoni, Vice Presidente Vicario dell’Unione Associazioni Regionali di Roma e del Lazio; di Francesco De Feo, Egumeno del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata.
L’opera è un vero e proprio trattato di diritto sanitario diviso in sei parti:
1) Il processo della riforma
2) L’assistenza sanitaria
3) Organizzazione centrale del SSN+
4) Organizzazione regionale del SSR
5) Strutture operative e loro funzioni
6) Diritti e responsabilità delle persone
Complessivamente sono 630 pagine con oltre 800 note di dottrina e giurisprudenza, un ampio indice analitico e una ricca bibliografia.
Un libro scritto in maniera chiara e comprensibile anche per chi non ha una formazione giuridica e che spiega in maniera diffusa tutta la materia.
Molta attenzione è stata posta alla gestione delle risorse finanziarie, umane, strumentali e informatiche, ma sono trattate diffusamente anche tutte le altre funzioni come quelle della trasparenza, della prevenzione della corruzione, dell’informazione e della partecipazione, princìpi questi ultimi rigorosamente dettati dalle norme e che troppo spesso non trovano riflesso nemmeno per sbaglio nell’operare concreto.
Nel testo viene sottolineata l’importanza degli organi di indirizzo (es. Sindaci, Conferenza locale sociale e sanitaria per le aziende sanitarie locali, ecc.) che sarà determinane per l’applicazione del PNRR, ma anche il ruolo dei cittadini, proclamato da tutti, ma scarsamente rispettato.
Un volume aggiornato al 31 marzo 2022 che può essere utile per chi deve studiare, per chi vuole prepararsi per un concorso, ma anche per chi già lavora e vuole aggiornarsi anche per difendere i propri diritti sul luogo di lavoro, oltre che per gli avvocati che devono rappresentare qualche paziente o dipendente.



giovedì 5 maggio 2022

COSA VOGLIONO FARE I CANDIDATI A SINDACO PER LA SANITA' IN UNA PROVINCIA COLLOCATA AL 91° POSTO DELLA CLASSIFICA STILATA DALLA SAPIENZA PER ITALIA OGGI ?


Oramai la campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative è entrata nel vivo.
Molte le promesse elettorali ma spesso sento affermare da qualche candidato che i Sindaci non sono competenti per la sanità.
Anche se la gestione della salute con il d.lgs 502 del 1992 è stata affidata ai direttori generali delle aziende Unità Sanitarie Locali resta sempre il fatto che il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e in quanto tale esprime il bisogno sanitario della popolazione.
Il Consiglio comunale condivide questa responsabilità e i rappresentanti dei cittadini sono tenuti vigilare e a segnalare all’azienda sanitaria locale e agli altri organi preposti tutte le problematiche relative alla erogazione delle prestazioni e dei servizi di cui vengano a conoscenza
Occorre pertanto che il Sindaco svolga il ruolo di garante dei cittadini nei confronti delle aziende sanitarie sollecitando la direzione generale dell'azienda sanitaria locale , ove necessario, il rispetto dei diritti alla salute della comunità, il rispetto della normativa nonché delle linee guida del Ministero della Salute.
Ma se il Sindaco in quanto tale può solo svolgere una funzione di sollecitazione e di richiamo su problematiche locali, in quanto membro della Conferenza locale sociale e sanitaria ha funzioni di indirizzo, controllo e valutazione.
In particolare con la locuzione “indirizzo” ci si riferisce generalmente alla fissazione di fini ed obiettivi da conseguirsi.
Volendo esplicitare meglio, le funzioni che la legge affida alla Conferenza dei Sindaci sono le seguenti:
a) definizione, nell’ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo per l’impostazione programmatica delle attività dell’azienda unità sanitaria locale;
b) determinazione dell’ambito territoriale dei Distretti;
c) approvazione del Piano strategico locale e del Piano attuativo annuale;
d) esame del bilancio pluriennale di previsione e del bilancio di esercizio dell’azienda unità sanitaria locale e trasmissione alla Giunta regionale delle relative osservazioni;
e) verifica dell’andamento generale dell’attività dell’Azienda unità sanitaria locale;
f) contributo alla definizione dei piani programmatici su singoli obiettivi dell’azienda unità sanitaria locale;
g) trasmissione delle proprie valutazioni e dei propri suggerimenti al direttore generale ed alla Giunta regionale che sono tenuti a fornire entro trenta giorni risposta motivata;
h) partecipazione alla valutazione dei risultati della gestione e dell’attività del Direttore generale avendo riguardo agli obiettivi assegnati nel quadro della programmazione regionale con particolare riferimento alla efficienza, efficacia e funzionalità dei servizi sanitari (lettera “e” del comma 2-sexies dell’art. 2 del d.lgs.502/1992 e il comma 6 dell’art.3 d.lgs.502/1992 aggiunto dalla legge 419/1998); ciò anche ai fini della eventuale conferma del direttore generale dopo i primi due anni di mandato (ex d.lgs 171 del 2016);
i) espressione di parere circa la conferma del direttore generale.
Le sedute dovrebbero essere pubbliche per legge ma è raro che venga fatta una informazione preventiva così i cittadini, ma anche gli altri stakeholders non riescono a partecipare.
I Sindaci, che rivestono per legge il ruolo di autorità sanitaria locale, non si rendono conto dell’importanza delle funzioni che sono state affidate alla Conferenza, così spesso in questi anni si sono limitati a ratificare le scelte del direttore generale, abdicando alle loro funzioni di indirizzo e controllo, non partecipando neanche alle sedute, ma delegando l’assessore competente o un consigliere.

mercoledì 4 maggio 2022

FINALMENTE INAUGURATO IL NUOVO REPARTO DEL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE GORETTI, MA CI SONO VOLUTI QUASI SEI ANNI....


L'assessore regionale per la sanità Alessio D'Amato il 2 maggio ha inaugurato ieri all'ospedale Goretti di Latina nuovi servizi e strutture riqualificate nell'ottica di una maggiore umanizzazione delle cure e di più elevati standard, per il potenziamento del Dea di secondo livello.
In particolare sono stati inaugurate due nuove aree, quella pediatrica con la dotazione di posti letto tecnici di osservazione e quella multifunzionale dotata di impianto d'aria che garantisce la gestione di pazienti Covid con ulteriori quattro posti letto riservati a pazienti dializzati
E' purtroppo nota la gravità della situazione del pronto soccorso di Latina, specialmente a seguito della chiusura degli ospedali di Cori, Sezze e Priverno, ma anche a causa del taglio dei posti letto all'ospedale di Latina che comporta difficoltà nella sistemazione dei pazienti in arrivo e il conseguente fenomeno del boarding delle ambulanze all'esterno.
Risale al 2016 la deliberazione con cui 2016 la Giunta regionale del Lazio aveva assegnato, tra l'altro, all'azienda USL Latina la somma di euro 2.200.000 per l'ampliamento e l'adeguamento funzionale del DEA dell'ospedale S. M. Goretti di Latina.
Il dott. Giorgio Casati, all'epoca direttore generale ff. dell'azienda, con deliberazione n. 366 del 19 agosto 2016 ha recepito detto finanziamento e poi con deliberazione n. 821 del 27 novembre 2017 ha approvato il progetto di fattibilità per l'ampliamento di detto Pronto Soccorso del Goretti, provvedendo ad avviare la gara. L'importo del finanziamento per i lavori era di € 1.900.000 oltre ad euro 300.000 per attrezzature.
Con deliberazione 245 del 27 marzo 2018 sono stati poi approvati degli elaborati integrativi.
Con deliberazione 1070 del 19 novembre 2019 il direttore generale ha risolto in danno il contratto con la ditta cui erano stati affidati i lavori per gravi inadempienze contrattuali.
Con deliberazione n. 1210 in data 18 dicembre 2019 è stata approvata la consistenza dei lavori effettuati fino alla risoluzione del contratto ed affidati i lavori tramite scorrimento della graduatoria ad una nuova ditta.
Il giorno 7 agosto 2020 il direttore generale Casati, a seguito di una verifica sul posto con un proprio comunicato ha dichiarato che i lavori di ampliamento del Pronto Soccorso dell’Ospedale S.M. Goretti di Latina erano stati conclusi, affermando che dalla settimana successiva, dopo il collaudo dei macchinari, sarebbero stati operativi i locali ristrutturati dell’ex Servizio di Neurologia (circa 300 metri quadrati aggiuntivi), adiacenti all’attuale Pronto Soccorso, che dovranno ospitare l’Obi, (Osservazione Breve Intensiva) dotata di 16 posti letto (triplicati rispetto alla dotazione precedente), con ulteriori 7 locali e altri spazi attrezzati per il Pronto Soccorso Pediatrico: per un totale di 1380 mq.
Purtroppo, chi scrive, ha dovuto constatare in occasione di un proprio ricovero al P. S. in data 4 giugno 2021, a distanza di dieci mesi dall'annuncio del direttore generale Casati, che il nuovo reparto non era ancora finito, che era ancora chiuso e che i pazienti non Covid che accedevano al Pronto Soccorso erano costretti ad attendere in locali insufficienti ed inadeguati, a meno di mezzo metro l'uno dall'altro, spesso senza alcun rispetto neanche per le donne anziane.
Un mio articolo sulla situazione inviato direttamente dall'ospedale alle 2 di notte non è stato pubblicato.
Il costo complessivo per i lavori è stato definito in euro 1.516.599,13 .
In ben cinque anni non si era riusciti ad ampliare il PS, proprio mentre con la ripresa delle attività erano tornati ad aumentare gli accessi al PS.
Ora finalmente i nuovi locali saranno a disposizione dei pazienti. 
Ma sono stati anni difficili per i pazienti, ma anche per chi lavora al PS di Latina.