martedì 31 dicembre 2019

COME L'ARES 118 NON HA MANTENUTO GLI IMPEGNI PRESI IL 5 SETTEMBRE SCORSO IN OCCASIONE DELL'INCONTRO SUI PPI PRESSO L'ASSESSORATO ALLA SALUTE.


In occasione dell'incontro tenutosi il 5 settembre scorso tra l'Assessore alla sanità della regione Lazio D'Amato e i Sindaci dei Comuni delle provincia di Latina che ospitavano un Punto di Primo Intervento furono assegnati alcuni compiti al direttore generale dell'Azienda USL Latina ed altri alla direttrice generale dell'ARES 118.
In particolare l'ARES  118 avrebbe dovuto  produrre un atto per il potenziamento della dotazione dei mezzi di soccorso nelle aree interessate ed effettuare appositi sopralluoghi per il servizio H24 dell'elisoccorso.
Al riguardo fino ad ora non risultano atti per il potenziamento dei mezzi mentre per quanto riguarda le elisuperfici ne esistono solamente due e solo ora per quella dell'ospedale di Latina, risalente al 1999 è stata avviata la procedura per assicurare la funzionalità H24.
Il resto del territorio è privo i elisuperfici dedicate e gli elicotteri del 118 sono spesso costretti ad atterrare sulle strade o addirittura nei campi o sulla spiaggia.
Tenuto conto della distanza di molti Comuni dai DEA provinciali, per non parlare della distanza da Roma dove esistono reparti non ancora presenti nella provincia di Latina, la presenza di elisuperfici dislocate in maniera appropriata sul territorio sarebbe molto importante.
Per quanto riguarda la dotazione dei mezzi  esiste uno studio dell'AGENAS pubblicato sulla rivista MONITOR n. 27 da cui risulta che tenuto conto che la provincia di Latina ha un territorio complessivo di 2256 kmq di cui gran parte in area montana, sviluppando la formula fornita dall’AGENAS si ottiene un totale di 9 ambulanze medicalizzate (MSA) più del doppio dei mezzi oggi presenti.
Per quanto riguarda invece le ambulanze di base (MSB) tenendo conto che la provincia di Latina ha una popolazione complessiva di 574.891 abitanti che vivono in gran parte nelle aree montane, sviluppando un'altra formula fornita dall’AGENAS si ottiene un totale di 14.082 minuti di assistenza BLS al giorno.
Nel frattempo l'ARES 118 ignorando l'impegno preso dalla regione con i sindacati per una re-internalizzazione del servizio, ha pubblicato un avviso per una procedura selettiva per l'affidamento triennale del servizio mediante convenzioni con le associazioni e le istituzioni di volontariato interessate del costo presunto di €  41.779.618,60 che prevede addirittura una estensione rispetto  a quella precedente (deliberazione del 30 dicembre 2019, n. 365).

L'AZIENDA SANITARIA LOCALE CELEBRA LA FINE DELL'ANNO CON LA TRASFORMAZIONE DEI PPI IN PAT



Oggi 31 dicembre 2019, erano circa le 15:30 quando sull’Albo pretorio dell’Azienda sanitaria locale Latina è stata pubblicata la deliberazione n.1264 avente per oggetto: “Attivazione Punti di assistenza territoriale (PAT)”.
Ignorata la sentenza del TAR di Roma n. 14197 del 2 dicembre scorso con cui si è preso atto che il DCA U00303 in data 25 luglio 2019 della regione Lazio è stato annullato.
Nelle premesse dell'atto è scritto che nella seduta della conferenza dei sindaci del 9 settembre non sono state avanzate obiezioni dai rappresentanti dei comuni.
Da quanto ho potuto accertare il personale attualmente in servizio nei PPI non ha ancora ricevuto alcun Ordine di servizio ed ha appreso la notizia dal sito web o addirittura da me.
Di fatto da domani 1° gennaio 2020 i PPI cesseranno di esistere e saranno trasformati in Punti di Assistenza Territoriale (PAT).  
I PAT, secondo quanto si apprende dalle premesse dell'atto, assicureranno il servizio in continuità con le funzioni precedentemente svolte nel rispetto di quanto stabilito dal DCA U00469/2019.
Nel dispositivo dell’atto è scritto che i PAT saranno incardinati nel dipartimento di assistenza primaria e che temporaneamente saranno posti alle dipendenze delle UOC di assistenza medica e specialistica in attesa di creare una UOC deputata alla loro gestione.
Contestualmente sono stati approvati dei protocolli per l’integrazione tra i PAT e la rete dell’emergenza che peraltro non risultano firmati dai responsabili.
Saranno state informate le Forze dell’ordine e le altre autorità preposte?
E i Sindaci, massime autorità sanitarie locali hanno ricevuto una notifica formale?
Non appena visto l’atto ho provveduto a scrivere al Ministero della salute e ad informare il mio avvocato.

venerdì 27 dicembre 2019

IL CITTADINO PROTAGONISTA: Partecipazione, Informazione, trasparenza e legalità nei rapporti con la Pubblica Amministrazione


Ieri 27 dicembre si è tenuto a Torrice, un piccolo Comune in provincia di Frosinone un interessante convegno intitolato "Il Cittadino Protagonista: Partecipazione, Informazione, Trasparenza e tutela della legalità nei rapporti con la Pubblica Amministrazione" che ha visto la partecipazione qualificata dell'on.le Gianfranco Schietroma, già membro laico del CSM, del prof. Tarcisio Tarquini, consigliere comunale di Alatri , dell'avv. Alfonso Santangeli, consigliere comunale di Torrice, della dott.ssa Marina Testa, giornalista e fiduciario provinciale di Stampa Romana e dell'autore di questo blog.
Dopo il saluto del Sindaco del Capoluogo avv. Nicola Ottaviani, del consigliere provinciale ing. Gianluca Quadrini, , del dott. Libero Mazzaroppi, Sindaco di Aquino, la moderatrice dott.ssa Paola Rolletta ha aperto i lavori.
Nel mio intervento su "Cittadini protagonisti in Comune per attuare la Costituzione" ho affrontato in primo luogo il tema dell'indifferenza, un fenomeno sempre più diffuso nei cittadini i quali troppo spesso si disinteressano di come viene gestito il Comune, salvo accorgersi troppo tardi quando qualcosa li tocca direttamente, che c'è qualche cosa che non va.
Ho illustrato anche se in maniera concisa tutte le tematiche del convegno mostrando come oggi esista una vasta gamma di norme che consentono ai cittadini: 
  • di essere informati;
  • di avere accesso agli atti;
  • di partecipare al procedimento amministrativo e di poter illustrare le loro ragioni;
  • di partecipare alle consultazioni sulle tematiche di competenza comune;
  • di poter partecipare alla formazione del bilancio con particolare riguardo all'allocazione delle spese;
  • di poter contribuire alle scelte in materia di opere pubbliche;
  • di avere diritto alla rendicontazione da parte dell'amministrazione su come sono stati spesi i soldi attraverso il Bilancio sociale;
  • di contribuire all'aggiornamento annuale del Piano per la prevenzione della corruzione e della trasparenza
  • di valutare la performance dei dirigenti inviando le proprie osservazioni all'organismo indipendente di Valutazione;
  • di aver diritto a partecipare al controllo sui servizi sociali;
  • di aver diritto a intervenire nella valutazione  della qualità dei servizi ai sensi del comma 461 dell'art. 2 della legge 244/2007;
Ho poi illustrato tutti gli strumenti stragiudiziali e di tutela giurisdizionali a disposizione dei cittadini.
Qui trovate LE SLIDES

martedì 24 dicembre 2019

SCOMPARSA L'ALBERATA DI CORSO PRINCIPE DI PIEMONTE A SABAUDIA

Sabaudia, 24 dicembre 2019, Corso Principe di Piemonte, area antistante la Caserma Piave.
I cambiamenti climatici stanno causando fenomeni che hanno danneggiato molti alberi ovunque.
Anche la città di Sabaudia, un tempo definita come la "città giardino" non è stata esente da questi eventi.
In questi giorni, come si vede dalla foto,  sono stati abbattuti quasi tutti i pini dell'alberata di corso Principe di Piemonte nel tratto che da via Conte Rosso porta al Ponte giovanni XXIII.
L' art. 7 della legge 10/2013 reca disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale.
In particolare la lettera b) del 1° comma di detto articolo afferma che per "albero monumentale" si intendono anche i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nel centro abitato.
A sua volta il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con la deliberazione n. 4/2014 ha ritenuto di affrontare proprio il problema delle alberate stradali raccomandando che in tutti i casi venga fatta una periodica costante manutenzione attraverso interventi eseguiti  con tecniche idonee da personale altamente qualificato, avuto riguardo, fra l'altro al grado di fruizione da parte della collettività, alla insorgenza di patologie, al livello degli inquinanti nonché allo stato di senescenza dell'individuo.
Mi auguro che in base alla legge 10/2013 si provveda al più preso alla sostituzione degli alberi abbattuti con altri selezionando la specie appropriata in rapporto al sito prescelto (punto 5 del  dispositivo della citata delibera 4/2014) per garantire in ogni caso il rispetto del bilancio arboreo che al momento è seriamente compromesso in tutta la città.

domenica 22 dicembre 2019

I CITTADINI HANNO DIFESO I LORO PUNTI DI PRIMO INTERVENTO: IERI A CISTERNA DI LATINA ABBIAMO FATTO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

LA CHIUSURA DEI DEI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO  (indicati con le croci) AVREBBE RAPPRESENTATO UNA PERICOLO PER LA VITA DELLE PERSONE
Ieri mattina si è tenuto a Cisterna di Latina, organizzato da quel Comune, nella sala Tullio Levi Civita il Convegno su “Punti di Primo Intervento tra presente e futuro” 
Sono intervenuti: Mauro Primo De Lillis, Sindaco di Cori, Federica Felicetti, assessore alla sanità del Comune di Cisterna di Latina. 
Erano presenti Mario Lucarelli, Sindaco di Rocca Massima, la consigliera comunale di Priverno Rosa Maria Fania, Luca Danesin consigliere comunale di Sabaudia e molti altri. 
L’avv. Annalisa Romaniello, direttore di “Ledmagazine ha coordinato i lavori. 
Sono seguite le relazioni dell’avv. Pasquale Lattari e mia. 
Per quanto mi riguarda ho presentato 42 slides nella quali ho cercato di illustrare la nostra battaglia in difesa del PPI, che qui di seguito riassumo. 
Il 3° comma dell’art.10 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (la legge di Riforma sanitaria) ha previsto che l’erogazione dei servizi di pronto intervento sul territorio sia attribuita ai Distretti sanitari di base quali strutture tecnico-funzionali delle Unità Sanitarie Locali (oggi Aziende Sanitarie Locali). 
L’Azienda Sanitaria Locale Latina in attuazione della DCR 1004/1994 provvide tempestivamente ad adeguare la propria organizzazione alle linee generali del sistema di emergenza sanitaria nell’ambito della programmazione sanitaria regionale costituendo un Sistema integrato ospedale-territorio, nell’ambito del quale era prevista, secondo il criterio della gradualità delle cure e ad integrazione e completamento del sistema, la presenza di Punti di Primo Soccorso nei territori extra urbani con difficoltà di accesso ai Pronto Soccorso ospedalieri. 
A seguito dell’approvazione delle Linee guida del Sistema di emergenza sanitaria dell’11 aprile 1996, furono individuati quali componenti a livello territoriale del sistema di emergenza urgenza: 
I Punti di Primo Intervento, 
Le postazioni di Guardia medica, 
Le Postazioni dei mezzi di soccorso ed i mezzi stessi 
La Regione Lazio da alcuni anni ha stabilito i seguenti requisiti per il personale medico: 
Pronto soccorso: dipendenti in possesso della specializzazione; 
Punti di Primo Intervento: medici convenzionati per la medicina generale con un attestato di idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza sanitaria territoriale (art. 96 dell’Accordo Collettivo Nazionale della medicina generale). 
È molto diffuso il precariato che nuoce alla continuità del servizio e alla sicurezza degli operatori come degli utenti. 
A seguito dei disavanzi nella gestione della sanità rilevati in alcune Regioni, tra le quali la Regione Lazio, il Parlamento in data 30 dicembre 2004 ha approvato la legge n. 311 che al comma 180 dell’art. 1 stabilisce che nell’ipotesi in cui una Regione accerti uno squilibrio finanziario (tale è la situazione della Regione Lazio) debba procedere ad una ricognizione delle cause ed elaborare un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio Sanitario Regionale. 
Allo scopo di avviare il processo di rientro dai disavanzi la Regione Lazio ha adottato vari provvedimenti: 
- Deliberazione della Giunta regionale n.66 del 12 febbraio 2007 concernente: “Approvazione del "Piano di Rientro" per la sottoscrizione dell'Accordo tra Stato e Regione Lazio ai sensi dell'art.1, comma 180, della Legge 311/2004”; 
- Deliberazione della Giunta regionale n.149 del 6 marzo 2007 avente ad oggetto: “Presa d’atto dell’Accordo Stato Regione Lazio ai sensi dell’art. 1, comma 180, della legge n. 311/2004, sottoscritto il 28 febbraio 2007. Approvazione del “Piano di Rientro”; 
- DCA 80 del 30 settembre 2010: Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale in base al quale sono stati chiusi molti ospedali anche in provincia di Latina. 
Nel frattempo, sempre allo scopo di contenere la spesa, a seguito di una intesa in sede dei Conferenza Stato regioni è stato emanato il DM 70/2015 recante i nuovi standard ospedalieri che al punto 9.1.2 del stabilisce che «il nuovo modello organizzativo dell’assistenza, caratterizzato da un potenziamento delle attività sul territorio e dalla realizzazione di una rete ospedaliera dedicata alle patologie complesse, deve prevedere la presenza di uno sviluppo del servizio di emergenza territoriale tecnologicamente avanzato, in grado di affrontare le emergenze e di condividere le procedure con l’attività del distretto e con la rete ospedaliera garantendo una reale continuità dell’assistenza nell’interesse della popolazione, anche attraverso la gestione tempestiva dei trasferimenti secondari urgenti e la trasmissione di immagini e dati». 
Nel 2015, previa intesa tra Stato e regioni è stato emanato il DM 70 recante gli standard ospedalieri che al Punto 9.1.5 del DM 70/2015 stabilisce che i Punti di Primo Intervento debbano essere trasformati «in postazioni medicalizzate del 118 entro un arco di tempo predefinito (ma non viene indicata una data) implementando l’attività territoriale al fine di trasferire al sistema dell’assistenza primaria le patologie a bassa gravità e che non richiedono trattamento ospedaliero, secondo protocolli di appropriatezza condivisi tra 118, DEA, HUB o spoke di riferimento, mantenendo rigorosamente separata a funzione di urgenza da quella dell’assistenza primaria». 
Molte regioni lo hanno ignorato e si sono tenute i PPI.
Chi ha approvato il DM 70/2016 e gli ha dato attuazione pensa forse che ai PPI ricorrano solo i cronici mentre la casistica è molto variata: incidenti, ferite, punture di calabrone, bambini che ingoiano oggetti, ecc. 
Il nuovo DPCM del 12 gennaio 2017 con cui sono stati approvati i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza all’art. 7 stabilisce che il Servizio Sanitario Nazionale debba garantire, in situazioni di emergenza/urgenza in ambito territoriale extraospedaliero, interventi sanitari tempestivi e finalizzati alla stabilizzazione del paziente, assicurando il trasporto in condizioni di sicurezza al presidio ospedaliero più appropriato. 
L’attività di Emergenza Sanitaria Territoriale deve essere svolta in modo integrato con le attività di emergenza intraospedaliera assicurate nei PS/DEA e con le attività effettuate nell’ambito dell’Assistenza sanitaria di base e Continuità assistenziale. 
La Regione Lazio, ignorando il DPCM sui LEA ha adottato una ulteriore serie di decreti per il Piano di Rientro inserendoci la trasformazione dei Punti di Primo Intervento: 
1) Il 5/7/2017 il DCA U00257 con cui ha fissato al 31/12/2018 la data per la «trasformazione» dei PPI in postazioni “118” medicalizzate: contro il quale ci furono raccolte di firme e numerose manifestazioni culminate con quella del 30 novembre. 
2) Il 25/7/2019 il DCA U00303 con cui ha fissato al 31/12/2019 la data per la «trasformazione» dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria, contro il quale il Comune di Cisterna, quello di Cori, il Comitato civico di Cori e molti cittadini hanno presentato ricorso avanti al TAR di Roma. 
La trasformazione dei Punti di Primo Intervento è stata inserita nel Piano di Rientro dal disavanzo regionale come se questi ne fossero una delle cause. 
Secondo il rendiconto 2018 della ASL Latina il costo della Centrale Operativa 118 e dei PPI dell’intera provincia di Latina per l’anno 2018 è stato di soli € 11.722.000 che rappresenta l’1% della spesa della ASL, mentre rispetto al costo del SSR pari a 11.366.853.971 euro, rappresenta lo 0,0001%. 
Il 14/11/2019 la Regione Lazio, all’evidente scopo di evitare la sicura soccombenza nella vertenza, data la fondatezza del nostro ricorso ha adottato un nuovo Piano di rientro con il DCA U00469 nel quale pur confermando la «Trasformazione» dei PPI in Punti di assistenza primaria al 31/12/2019 viene affermato che questo dovrà avvenire «…in continuità con le funzioni precedentemente svolte». 
Il DCA 303/2019 viene annullato. 
Anche se il termine «autotutela» non compare è evidente la finalità dell’atto. 
Il DCA 469/2019, ancora una volta affronta il delicato problema dei Punti di Primo intervento in maniera poco attenta mettendo a rischio medici (per le implicazioni medico-legali) e pazienti: 
Viene ignorato il punto 9.1.2 del DM 70/2015; 
I PPI vengono trasformati in Punti di erogazione di assistenza primaria, poi però si afferma che il servizio, diversamente qualificato (?), sarà svolto in continuità con le funzioni precedentemente svolte (?); 
Non viene stabilito da chi dipenderà il personale con il rischio che ogni azienda si organizzi a modo proprio; 
Non vengono definiti i rapporti con il DEA di riferimento. 
Le funzioni precedentemente svolte dai PPI sono indicate dal DCA del 10 febbraio 2010 n. U0008 (allegato C) secondo cui i Punti di Primo Intervento garantiscono la stabilizzazione del paziente in fase critica attivando, tramite la Centrale Operativa 118, il trasporto presso l’ospedale più idoneo secondo protocolli definiti e un primo intervento medico in caso di: patologie diagnosticate ed ingravescenti; malesseri non ben definiti; piccoli atti medico–chirurgici; diagnostica strumentale semplice.
L’orario di effettivo funzionamento copre di norma le 24 ore. 
Per quanto riguarda l’organizzazione dipartimentale in base all’art. 17 della legge 833/1978 gli stabilimenti ospedalieri sono strutture delle Aziende USL, dotate dei requisiti previsti dalla legge di riforma ospedaliera 132/1968. 
Le Regioni nell’ambito della programmazione sanitaria disciplinano con legge l’articolazione dell’ordinamento degli ospedali in dipartimenti, in base al principio dell’interazione tra le divisioni, sezioni e servizi affini e complementari, a quello del collegamento tra servizi ospedalieri ed extra ospedalieri in rapporto alle esigenze di definiti ambiti territoriali, nonché a quello della gestione dei dipartimenti stessi sulla base della integrazione delle competenze in modo da valorizzare anche il lavoro di gruppo. 
Il DCA U00259/2014, recante l’atto di indirizzo per i direttori generali ai fini dell’adozione dell’Atto aziendale di ciascuna azienda sanitaria al Punto 5.2 tratta dei Dipartimenti: 
L’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa delle attività aziendali e va inteso come centro di responsabilità. Il dipartimento costituisce tipologia organizzativa e gestionale volta a dare risposte unitarie flessibili, tempestive, razionali ed esaustive rispetto ai compiti assegnati, nell’ottica di condivisione delle risorse. 
Il dipartimento aggrega strutture organizzative omologhe, omogenee, affini o complementari che perseguono comuni finalità e, pur conservando ciascuna la propria autonomia clinica e professionale, sono tra loro interdipendenti nel raggiungimento degli obiettivi e nell’utilizzo delle risorse. 
Il dipartimento di emergenza e accettazione (DEA) è il modello organizzativo multidisciplinare che comporta l’integrazione funzionale delle unità operative e servizi sanitari necessari ad affrontare il problema diagnostico e terapeutico dei cittadini in situazioni di emergenza e/o urgenza sanitaria. 
Il DEA di un’azienda sanitaria locale dovrebbe rappresentare il collegamento funzionale nell’ambito del bacino di utenza e nel territorio di competenza tra i presidi territoriali ed i servizi e le divisioni dell’ospedale di riferimento comunque impegnati nell’urgenza. 
Pertanto dovrebbe essere transmurale (ospedale- territorio). 
La direzione generale dell’Azienda USL Latina, in ottemperanza a quanto previsto dal DCA U00303/2019 (poi annullato dal DCA U00469/2019) con la deliberazione 849/2019 ha stabilito di: 
-Disattivare i PPI, che oggi fanno parte della rete provinciale dell’Emergenza Sanitaria Territoriale, dal 1° gennaio 2020; 
-Attivare con decorrenza 1° gennaio 2020 apposite strutture territoriali afferenti al Dipartimento di Assistenza Primaria deputate principalmente alla gestione delle urgenze territoriali 
La direzione generale con una nota del 19 settembre 2019 indirizzata ai Sindaci ha fornito dei chiarimenti, ma non ha modificato l’atto. 
Il disposto della delibera della ASL Latina n. 849/2019: 
Confligge con il DCA U00469/2019 in quanto non prevede che l’attività del nuovo servizio avvenga «…in continuità con le funzioni precedentemente svolte»; 
Confligge con le disposizioni della regione sull’organizzazione dei dipartimenti di cui al punto 5.2 del DCA U00259/2014 pertanto dato che le funzioni del nuovo servizio sono proprie dell’emergenza non possono afferire al Dipartimento di Assistenza Primaria né essere incardinate nelle UOC Assistenza Medica e Specialistica; 
Di fatto è stato modificato l’Atto aziendale senza che sia stata seguita la procedura prevista. 
L’annullamento del DCA U00303/2019 disposto con il DCA U00469/2019 comporta ipso iure la decadenza della deliberazione 849/2019 dell’Azienda USL Latina, travolgendo tutti gli atti connessi. 
L’amministrazione non ha diritto di dare esecuzione ad un atto annullato ed i terzi non hanno dovere di conformarsi. 
La direzione dell’azienda dovrà adottare un nuovo atto per evitare ulteriori gravami giudiziari. 
Tutto quanto sopra ricordato è avvenuto senza che la Conferenza locale sociale e sanitaria abbia fatto nulla per impedirlo. 
Desidero anche ricordare che al termine dell’incontro tenutosi il 5 settembre presso la regione tra i Sindaci della provincia di Latina e l’assessore per la sanità D’Amato, era stato diramato un comunicato da cui si è appreso che: il direttore generale dell’azienda USL avrebbe dovuto provvedere alla trasformazione dei PPI e al potenziamento dell’assistenza primaria, mentre l’ARES 118 avrebbe dovuto provvedere al potenziamento dei mezzi di soccorso nelle aree interessate ed effettuare appositi sopralluoghi per assicurare H24 il servizio di elisoccorso. 
Alla data odierna si ha notizia solo di interventi per assicurare il servizio H24 per l’elisuperficie di Latina. 
Ho ricordato come la mancata organizzazione in maniera adeguata del servizio di emergenza sanitaria territoriale può comportare responsabilità di ordine amministrativo/patrimoniale, civile e penale. 
Infine ho accennato alla proposta di revisione del famoso DM 70/2015 contenuta nel nuovo Patto per la salute approvato dalla Conferenza stato regioni il 18 dicembre e al Rapporto di Cittadinanzattiva sull’emergenza sanitaria territoriale nel Lazio. 
Sono seguiti alcuni qualificati interventi tra i quali desidero segnalare quelli di Giovanni Maria Righetti, Presidente dell’Ordine dei medici di Latina 
Sono infine intervenuti i rappresentanti del Comitato civico di Cori, Enzo Musilli del Comitato di Boschetto, Gricilli e Macallè di Priverno, Manfredo de Paolis per il Comitato No al declassamento del Punto di Primo Intervento di Priverno e molti altri. 
Numerosi anche gli interventi del folto pubblico.

sabato 21 dicembre 2019

IL TREND DELLA SPESA SANITARIA DELLA ASL LATINA


Ho lasciato l'Azienda Unità sanitaria locale di Latina nel dicembre dell'anno 2000. A distanza di venti anni sono stato costretto, mio malgrado, a tornare ad occuparmene per difendere il Punto di primo Intervento di Sabaudia da chi voleva e vuole trasformarlo in un presidio di cure primarie inserendolo tra i servizi da "rimodulare" come se fosse una delle cause del disavanzo di gestione individuato ai sensi del comma 180 dell'art. 1 della legge 311/2004.
In base ai numerosi piani di rientro approvati in questi anni ci si sarebbe aspettati che la spesa fosse diminuita invece dai dati forniti dal Ministero della Salute ARCHIVIO MS è chiaro come dall'anno 2000 ad oggi la spesa sia raddoppiata e la causa è da ricercare nell'aumento del costo dei beni e soprattutto dei servizi affidati all'esterno dato che a causa del blocco delle assunzioni e del turn over la spesa del personale è stata bloccata. 
Lo stesso scenario si ripresenta anche in quasi tutte le aziende sanitarie locali del Lazio (per non parlare delle aziende ospedaliere tutte in disavanzo) ad accezione della ASL Roma 2.
Ma se non sono state colpite le cause del disavanzo come è stato possibile uscire dal piano di rientro? Grazie all'aumento dell'IRPEF e ai tagli dei servizi e delle prestazioni ai cittadini che sono costretti sempre più spesso a pagare visite e accertamenti diagnostici di tasca propria.
Non si illudano poi quelli che credono che l'uscita dal piano di rientro significhi taglio dell'IRPEF dato che i debiti da pagare sono ancora molti come gli ospedali ancora cartolarizzati dall'epoca del presidente Storace.

giovedì 19 dicembre 2019

DOMANI 21 DICEMBRE IL CONVEGNO DI CISTERNA SU "PUNTI DI PRIMNO INTERVENTO TRA PRESENTE E FUTURO


Domani parteciperò come relatore al Convegno organizzato dal Comune di Cisterna che ha per tema: "Punti di Primo Intervento tra presente e futuro".
Il Convegno si terrà con inizio alle ore 10 presso palazzo Gaetani a Cisterna.
Insieme a me ci sarà l'avv. Pasquale Lattari che, unitamente all'avv. Tommaso Conti curato pro bono per conto dei Comuni di Cori e Cisterna, del Comitato di Cori che molto si è adoperato nella battaglia in difesa del loro PPI e di molti cittadini dei comuni di Sabaudia, Priverno, Rocca Massima, ecc. l'impugnativa del DCA U00303/2019 della regione Lazio con cui si voleva trasformare i PPI in punti di erogazione di cure primarie con una grave dequalificazione del servizio attualmente prestato ai cittadini.
Anche se la Regione Lazio ha annullato il decreto impugnato pochi giorni prima dell'udienza fissata per l'esame della richiesta cautelare di sospensiva dell'atto, il nuovo decreto DCA U00469/2019 è fonte di profonda preoccupazione in quanto ribadisce la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria prevedendo peraltro che il servizio sia svolto in continuità con le funzioni precedentemente svolte a far data dal 1° gennaio 2020.
Nel mio intervento spiegherò la nascita e l'evoluzione dell'emergenza sanitaria territoriale e le differenze con l'assistenza primaria e fornirò una serie di elementi relativo allo stato del servizio nella nostra provincia.
Seguiranno gli interventi dei rappresentanti di tutti i Comitati da quello di Sabaudia (che ricordo in soli quindici giorni ad agosto 2018 raccolse 8767 firme) a Sezze, Priverno, Gaeta, Minturno, ecc.
Al termine del Convegno saranno raccolte le adesioni per il nuovo ricorso che dovrà essere presentato per ottenere la definitiva cancellazione della trasformazione dei PPI in Punti di assistenza primaria. 

mercoledì 18 dicembre 2019

INAUGURATO IL CENTRO DI ALTA TECNOLOGIA ALL'OSPEDALE SANTA MARIA GORETTI DI LATINA.

Ieri 18 dicembre nell'ospedale di Latina è stata inaugurata in grande spolvero la nuova sala ibrida dotata di apparecchiature di alta tecnologia.
L'occasione è stata fornita dalle celebrazioni per l'87° anniversario della fondazione della città di Latina.
Si tratta di un dono del dott. Emanuele Emanuele, presidente della Fondazione per Roma sollecitato  in tal senso anni fa dall'ex direttore generale della ASL Ernesto Petti .
Si tratta di un importante salto di qualità per la provincia ma purtroppo per ora le nuove apparecchiature non sono ancora in funzione, anche se è stato assicurato che ciò avverrà quanto prima.
Nel frattempo la PET acquistata qualche anno fa è al momento ferma così i pazienti ai quali è stato prescritto questo importantissimo esame devono cercare di farlo "altrove" cominciando a telefonare nelle poche strutture che hanno questa apparecchiature nel Lazio, ma provando anche in altre regioni e a pagamento.
Ma le liste di attesa a Latina sono molto lunghe anche per altri esami come la Risonanza Magnetica Nucleare, per la quale c'è da attendere anche per oltre 240 gg. costringendo i pazienti a pagare di tasca propria.



sabato 14 dicembre 2019

IL PAZIENTE NON PUO' ATTENDERE


Molti pazienti a cui sono stati prescritti accertamenti diagnostici o visite incontrano difficoltà ad ottenere dal Centro Unico di Prenotazione un appuntamento in tempi brevi.
A questo proposito è importante sapere che il Ministero della salute ha approvato quest'anno il nuovo  Piano Nazionale di Governo delle :Liste di Attesa ai sensi dell'art. 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2005 , n. 266 sul quale è stata raggiunta l'intesa con le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
La Regione Lazio ha recepito detto Piano con DCA U00152/2019 che a sua volta è stato fatto proprio dal'Azienda USL Latina con deliberazione n. 1016/2019. 
Sono previste 4 classi di priorità e tempi massimi di attesa per le prestazioni critiche ambulatoriali: entro cui devono essere erogate le prestazioni, da utilizzare nella compilazione della ricetta (da parte del medico di base o dallo specialista ambulatoriale) e da garantire a regime per almeno il 90% dei prenotati:
  • CLASSE U = urgente, prestazione da assicurare entro le 72 ore;
  • CLASSE B = breve, prestazione da assicurare entro 10 giorni;
  • CLASSE D = differibile, prestazione da assicurarsi entro 30 giorno se visita o entro 60 giorni se indagine strumentale;
  • CLASSE P = programmata, prestazione non prioritarizzata, da assicurarsi comunque entro 120 giorni a far data dal 1° gennaio 2010
Purtroppo, quando il paziente, quasi sempre in ansia per la propria salute,  con in mano la prescrizione si presenta al CUP, non sempre riesce ad ottenere una prenotazione entro i tempi previsti.
Ho assistito personalmente ad una signora alla quale era diagnosticata una gravissima malattia per la quale le era stata prescritta una risonanza magnetica, sentirsi dare un appuntamento ad oltre 240 giorni.....
Ma a tutto c'è rimedio, se  la data scelta dal CUP supera i tempi di attesa sopra indicati il Decreto Legislativo 124 del 1998, al comma 13 dell'art. 3 stabilisce che il paziente può chiedere che la prestazione venga effettuata in regime di attività libero professionale intramuraria entro il termine previsto con onere a carico del SSN chiedendo che gli venga comunicata tempestivamente la nuova data per l'effettuazione della prestazione e avvisando che  in caso contrario questa sarà effettuata privatamente con successiva richiesta di rimborso diretto da parte dell'Azienda sanitaria locale.
Allo scopo di aiutare tutti i pazienti e le loro famiglie che combattono quotidianamente per ottenere quello che è un loro diritto ho predisposto una bozza di lettera che può essere inviata per raccomandata o PEC:
                                                                                   AL DIRETTORE GENERALE 
                                                                                   AZIENDA SANITARIA LOCALE LATINA
                                                                                   VIALE PIERLUIGI NERVI
                                                                                   04100 LATINA
                                                                                   protocolloaoo01@pec.ausl.latina.it
Oggetto: Istanza per prestazione di accertamento diagnostico ai sensi del 13° comma dell’art. 3 del D.lgs in 
regime di attività libero professionale intramuraria.
Il sottoscritto________________, nato a ___________il _____________e residente a _________ in -____________(codice fiscale _______) (telefono________), inserito nel PDTA per accertata patologia_____________ed esente dal ticket;
PREMESSO
- che in data___________gli è stato prescritto il seguente accertamento diagnostico:_________________;
- che in data __________il CUP ha prenotato l’accertamento in questione per il giorno_____________non essendo stato possibile trovare una data più ravvicinata e comunque entro i _____ gg. previsti;
- che il predetto accertamento è indilazionabile e che la data scelta dal CUP è incompatibile con i tempi di attesa previsti dal Piano Nazionale delle Liste di Attesa per il triennio 2019-2021, da quello regionale, nonché dalla deliberazione di codesta azienda n.1016/2019 con cui è stato approvato il Piano attuativo aziendale per il governo delle liste di attesa (Punto 1.2),
CHIEDE
Che la prestazione richiesta venga resa in regime di attività libero-professionale intramuraria entro il termine previsto con onere a carico del SSN ai sensi del D.Lgs. 124/98, art. 3, comma 13 e che a tale richiesta codesta Azienda USL Latina dia tempestiva risposta, avvisando che, in caso di inadempienza, la predetta prestazione verrà effettuata privatamente con successiva richiesta di rimborso da parte di codesta ASL.
Data e firma __________________
Allegati:
Copia dell’impegnativa e della prenotazione

BUONE NOTIZIE DALL'ULTIMA SEDUTA DELLA CONFERENZA STATO CITTA'

Buone notizie anche per il Comune di Sabaudia: la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, riunitasi il giorno 11 dicembre sotto la presidenza dal Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha esaminato e discusso i seguenti punti all’ordine del giorno:
- Fondo di solidarietà comunale 2020. E' previsto l' incremento delle risorse distribuite dal momento in cui le "economie" della spending review, oramai scaduta, vengono riassorbite all'interno del fondo. Si inizia con una iniezione di 100 milioni in più l'anno prossimo per arrivare a 560 milioni 
Sancito l'accordo ai sensi dell’articolo 1, comma 451 della legge 11 dicembre 2016, n. 232.
- Differimento del termine di approvazione del bilancio di previsione dell’anno 2020 degli Enti locali. - Bilanci: proroga ufficiale del termine di approvazione del bilancio al 31 marzo 2020. Tenuto conto delle innumerevoli  novità contenute nella legge di bilancio dello Stato è stato concesso maggior tempo per redigere questo importante documento.
Parere favorevole ai sensi dell’articolo 151, comma 1 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
- Attuazione dell’articolo 33, comma 2 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34. Assunzione di personale nei Comuni. Finalmente diciamo addio al blocco del turn over. E' stato approvato  il nuovo sistema che prevede un meccanismo di premialità per i comuni virtuosi. D'ora in poi si dovranno prendere in considerazione fattori differenti rispetto ai soli risparmi prodotti dalle uscite degli anni precedenti. Gli elementi da analizzare, ai fini della determinazione della capacità di assunzione a tempo indeterminato, saranno infatti:
a)le entrate correnti, per le quali si calcolerà la media degli ultimi tre esercizi;
b) il fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato in bilancio, elemento che dovrà essere stornato dalla risultanza della media di cui sopra;
c) il valore soglia percentuale definito che oscillerà fra il 29,5% dei Comuni più piccoli e il 28,8% di quelli più grandi, con l’eccezione di Roma che si dovrà fermare al 25,3%.Intesa ai sensi dell’articolo 33, comma 2 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58.
- E' stato infine espresso parere favorevole ai sensi dell'art. 6 comma 1 del D.lgs 216/2010 allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante l’aggiornamento a metodologia invariata dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2020.

giovedì 12 dicembre 2019

SABAUDIA PRODUZIONE DEI RIFIUTI E COSTI DELLA RACCOLTA

L'ISPRA ha presentato il 10 dicembre presso la saletta per le conferenze stampa della Camera il Rapporto 2019 sui rifiuti.
Come si vede dalle tabelle che precedono con i dati riguardanti il Comune di Sabaudia emerge una tendenza all'aumento della produzione pro capite dei rifiuti  e un lieve aumento della differenziata.
A fronte di questi dati da quando è stata avviata la raccolta porta a porta c'è stata inizialmente una riduzione del costo pro capite che però è progressivamente aumentato in questi anni (Fonte ISPRA, elaborazione grafica Brugnola).

MI RICORDO QUEL GIORNO A MILANO


Erano le 16:37, quel 12 dicembre del 1969, in una saletta dell'ufficio del Medico Provinciale di Milano, di fronte al Palazzo di Giustizia, stavamo tenendo la commissione per l'approvazione delle rette ospedaliere, non ricordo di quale ente ospedaliero ci stessimo occupando in quel momento, quando sentimmo un rumore spaventoso: era la bomba nella sede della Banca dell'Agricoltura a Piazza Fontana, poche centinaia di metri da lì.
Dopo qualche minuto cominciarono a squillare tutti i telefoni e sapemmo cosa era successo.
L'ufficio fu subito mobilitato, d'intesa con la Prefettura  per organizzare i soccorsi ai feriti e per dare notizie alle famiglie.
Fu una notte molto intensa.
La mattina dopo Milano non era più la stessa e così per mesi, per anni....e con lei l'Italia tutta...erano iniziati gli anni di piombo.
Qualche anno fa con mia moglie siamo passati per Piazza Fontana, una piazza senza vita, abbandonata, dove i ricordi fanno ancora male.

mercoledì 11 dicembre 2019

ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA MEMORIA DIFENSIVA DELLA REGIONE IN MERITO VERTENZA SUI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO

Per fortuna che il Presidente della III Sezione del TAR di Roma in merito al ricorso avverso il DCA U00303/2019 della regione Lazio ha accolto le tesi degli avvocati Tommaso Conti e Pasquale Lattari i quali hanno assunto la difesa dei Comuni di Cori e di Cisterna di Latina, del Comitato civico di Cori e dei molti cittadini che hanno predisposto e sottoscritto pro bono i ricorsi perché altrimenti ci troveremmo in una situazione molto grave.
Desidero ringraziare personalmente gli avvocati Conti e Lattari che mi hanno coinvolto in tutte le fasi della predisposizione del ricorso e anche in quella successiva mettendomi anche a disposizione la memoria difensiva della Regione.
Purtroppo non è avvenuto così con il ricorso del Comune di Sabaudia benché sin dal mese di agosto avessi predisposto una bozza di ricorso con i principali punti oggetti del ricorso e l'avessi inviata pro bono al Comune e poi l'avessi consegnata anche a tutti gli Sindaci  e agli amici degli altri Comitati nel corso dell'incontro del 28 agosto in Provincia. 
Ora che è stata pronunciata la sentenza posso riportare alcuni passi della memoria difensiva dell'Avvocatura dello Stato presentata in occasione del ricorso del Comune di Cisterna di Latina secondo cui:
"Nel territorio di riferimento insistono le seguenti strutture deputate all’emergenza/urgenza: Ospedale A. Fiorini - Terracina – PS; Ospedale S.M. Goretti - Latina - DEA I livello; Ospedale S. Giovanni di Dio - Fondi – PS; Ospedale Dono Svizzero - Formia - DEA I livello.
Vanno considerati altresì i seguenti ulteriori presidi sanitari: Ospedale P.Colombo - Velletri - DEA I livello; Ospedale Casa di Cura Città di Aprilia –PS; Ospedale L. Delfino - Colleferro – PS; i quali, pur essendo collocati fuori dal territorio di riferimento, sono ubicati a distanze accettabili
Si tratta di considerazioni formulate senza tenere conto delle distanze del traffico e dei tempi di percorrenza, vengono ignorati i 20 minuti stabiliti per decreto ministeriale come limite massimo per raggiungere un ospedale (non si sa poi perché la casa di cura di Aprilia venga definita ospedale) mentre la previsione di inserire anche l'ospedale di Colleferro, distante almeno 40 minuti da Cisterna di Latina (come accennato la memoria da cui sono tratte queste argomentazioni riguarda il ricorso del Comune di Cisterna di Latina) appare decisamente inaccettabile.
Ma dalla lettura della memoria si apprendono cose che fino ad ora erano state tenute nascoste.
Come alcuni sanno nel corso dell'incontro avuto il 5 settembre presso la Regione tra i Sindaci dei Comuni interessati e l'assessore D'Amato erano stati incaricati il direttore generale della ASL Latina e quella dell'ARES 118 di predisporre ciascuno gli atti attuativi del predetto decreto 303/2019.   
Orbene questo è quanto viene riportato nella memoria:
 "Sempre a seguito di detto incontro, in merito al miglioramento degli standard di risposta del servizio 118 nella provincia di Latina (in termini di rapidità di intervento e capacità di risposta), l’ARES 118 ha proposto un potenziamento della dotazione dei mezzi di soccorso di zona, come segue:
- Area Cisterna, Cori, Norma e Bassiano: 1 mezzo infermieristico in h24;
- Area Sabaudia e Terracina: 1 mezzo infermieristico in h12;
- Area Gaeta, Minturno e Formia: 1 mezzo infermieristico in h24".
Qui si parla di mezzi senza medico a bordo. Dove sono le unità medicalizzate previste dal DM 70/2015 ? 
Quelli che sono argomenti a difesa, se si fosse arrivati alla discussione in mano ai nostri avvocati sarebbero stati senza dubbio dei veri e propri boomerang per chi li aveva presentati.
Ciò dimostra ancora una volta la superficialità con cui vengono trattati certi argomenti e la mancanza di rispetto verso i cittadini da parte di taluni. 
Ma come sappiamo la Regione ha pensato di non arrivare alla discussione della causa preferendo annullare il decreto oggetto del ricorso (facendo venire meno la ragione del contendere tanto che il Presidente del TAR, su indicazione dei nostri legali ha accolto la tesi della improcedibilità) sostituendolo con il DCA U00469 che peraltro dovrà essere oggetto di altro gravame in quanto non viene data, almeno secondo noi adeguata attuazione alle disposizioni vigenti della stessa regione sull'emergenza sanitaria territoriale. 

PUBBLICATA LA SENTENZA DEL TAR SUI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO


La Sezione Terza Quater del TAR de Lazio ha pubblicato il giorno 11/12/2019 le sentenze n. 14196 e 14197/2019 sui ricorsi proposto dal Comune di Cori, dal Comitato Civico per la Difesa dell'Ospedale di Cori, dal Comune di Cisterna (sottoscritti anche da molti cittadini di vari Comuni tra i quali per Sabaudia Franco Brugnola), rappresentati e difesi dagli avvocati Tommaso Conti, Pasquale Lattari, contro Regione Lazio, in persona del Presidente della Giunta p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato Rosa Maria Privitera ed elettivamente domiciliato in Roma Via Marcantonio Colonna n. 27 presso l’Avvocatura regionale; Commissario Ad Acta Sanità per la Regione Lazio, Presidenza del Consiglio dei Ministri, non costituiti in giudizio, per l'annullamento del Decreto del Commissario ad Acta della Regione Lazio 25 luglio 2019 n. U00303 (pubblicato sul BURL n.65 del 13 agosto 2019) avente per oggetto: «Adozione del piano di rientro “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021” a sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della legge 191/2009, secondo periodo»: per la parte di cui al punto 7.1.3 relativa alla “Trasformazione dei Punti di primo Intervento” relativamente alla ASL Latina “E’ prevista la trasformazione degli attuali PPI – tra i quali quelli di Cori, Cisterna di Latina, Priverno, Sezze e Sabaudia - in punti di Erogazione di assistenza primaria entro il 31.12.2019 e di tutti gli atti presupposti conseguenti e comunque connessi anche se non conosciuti.
Il Collegio, visti il ricorso e i relativi allegati; visto l'atto di costituzione in giudizio della Regione Lazio; visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 2 dicembre 2019 la dott.ssa Emanuela Traina e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cod. proc. amm. ha deciso quanto segue:
Premesso che con il ricorso all’esame è stato impugnato il DCA 25 luglio 2019 n. U00303, nella parte di cui - al punto 7.1.3 in merito alla “Trasformazione dei Punti di primo Intervento” – ha disposto, nell’ambito della ASL Latina, la trasformazione degli attuali PPI – tra i quali quelli di Cori, Cisterna di Latina, Priverno, Sezze e Sabaudia - in punti di Erogazione di assistenza primaria entro il 31.12.2019, con deduzione di diversi motivi di violazione di legge ed eccesso di potere;
Rilevato che in vista della camera di consiglio per la discussione dell’istanza cautelare le parti hanno dato atto della sopravvenuta emanazione del DCA U00469 pubblicato sul BURL n. 95 del 26.11.2019 il quale “annulla e sostituisce integralmente il DCA 303 del 25 luglio 2019” impugnato;
Considerato che alla camera di consiglio del 2 dicembre 2019 la parte ricorrente ha confermato di non avere più interesse, stante la descritta sopravvenienza, alla prosecuzione del presente giudizio;
Ritenuto, per quanto sopra, che sussistano i presupposti per la definizione del giudizio ai sensi dell’art. 60 c.p.a. con sentenza che dichiari l’improcedibilità del ricorso ai sensi dell’art. 35 comma 1 lett. c) c.p.a., e dato avviso alle parti in tal senso;
Ritenuto infine che le spese del giudizio, in ragione dell’esito dello stesso, debbano essere integralmente compensate tra le parti;
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Quater), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 2 dicembre 2019 con l'intervento dei magistrati:
Riccardo Savoia, Presidente
Massimo Santini, Consigliere
Emanuela Traina, Referendario, Estensore
Ora la Regione e l'Azienda USL Latina devono eseguire la sentenza che prendendo atto dell'annullamento del DCA U00303/2019 comporta la decadenza della deliberazione dell'Azienda USL Latina 849/2019 e con essa tutti gli adempimenti previsti.
Sarà l'occasione per l'Azienda sanitaria locale di Latina per fare un nuovo provvedimento che, oltre a dare attuazione al nuovo DCA U00469/2019 integri nell'atto le considerazioni svolte nella famosa lettera inviata ai Sindaci il 19 settembre scorso assicurando che il nuovo servizio, a far data dal 1° gennaio 2020  garantisca la continuità delle funzioni svolte precedentemente che, per la precisione sono quelle stabilite dalla stessa regione con il DCA U0008(Allegato "C" secondo cui i Punti di Primo Intervento garantiscono la stabilizzazione del paziente in fase critica attivando, tramite la Centrale Operativa 118, il trasporto presso l’ospedale più idoneo secondo protocolli definiti e un primo intervento medico in caso di: patologie diagnosticate ed ingravescenti; malesseri non ben definiti; piccoli atti medico–chirurgici; diagnostica strumentale semplice", nell'arco delle 24 ore.
Sarà importante anche che venga definita, per omogeneità, l'afferenza del nuovo servizio nato dalla trasformazione del PPI, al dipartimento di emergenza secondo le indicazioni per la predisposizione dell'atto aziendale di cui al DCA U00259/2014.

martedì 10 dicembre 2019

CONCESSO DALLA REGIONE LAZIO UN CONTRIBUTO DI 310.000 EURO PER LA 1A PROVA DELLA COPPA DEL MONDO DI CANOTTAGGIO


Sul BUR della regione Lazio n. 99 del 10 dicembre è stata pubblicata la deliberazione  della giunta regionale 26 novembre 2019 n. 864 con cui è stato concesso un sostegno economico di 310.000 euro al Comune di Sabaudia per la manifestazione di rilievo internazionale I Prova della Coppa del Mondo di canottaggio 2020 ai sensi della legge regionale 15/2002. 

lunedì 9 dicembre 2019

IL CONFRONTO DEI TEMPI DI ATTESA PER VISITE E ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI TRA LA MEDIA DELLA REGIONE E L'AZIENDA USL LATINA E IL RIMEDIO....

TUTTE LE AZIENDE

La regione Lazio ha approvato il nuovo Piano per le Liste di attesa che prevede quanto segue:

Classe U = urgente da assicurare entro 72 ore
Classe B = breve da assicurare entro 10 giorni
Classe D =  differibile da assicurare entro 30 gg.
Classe P = programmata, da assicurare entro 120 giorni.
Sul sito messo a disposizione dalla regione Lazio per il monitoraggio dei  Tempi di Attesa troviamo la media dei tempi di attesa di tutte le  aziende del Lazio.
Come si può vedere, complessivamente la situazione è buona se si eccettuano gli esami TAC dell'addome e le RMN dell'encefalo.

AZIENDA USL LATINA
Molto diversa è la situazione dell'Azienda USL Latina che, in questa immagine che riporta i dati delle ultime cinque settimane,   vede in rosso i tempi di attesa per molti accertamenti diagnostici.
In particolare vanno evidenziati i tempi per le TAC e per le Risonanze Magnetiche (l'unica RMN di Latina non è in grado di esaudire le richieste mentre quella di Formia sono è da sette anni che attende di essere messa in funzione) , ma sono elevati anche i tempi per le mammografie e per le visite ortopediche.
Rammento che la riduzione dei tempi di attesa era stata posta come obiettivo per l'anno 2019 ai direttori generali delle aziende sanitarie locali..
Per non dover aspettare 240 giorni (tanto era il tempo che avrei dovuto attendere per fare l'accertamento prescritto come da prenotazione del CUP) ho utilizzato la procedura prevista dal comma 13 del'art.. 3 del D. Lgs 124/1998 che consente in questi casi di ottenere che la prestazione sia resa in regime di libera professione intramoenia senza pagare nulla oltre il normale ticket.basta fare una lettera al direttore generale per il tramite del'URP che dovrà provvedere a risolvere il problema assegnando una nuova prenotazione entro i tempi previsti come da protocollo.

domenica 8 dicembre 2019

LA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO VARA LA PROPOSTA DI PIANO REGIONALE RIFIUTI MOLTO SPINTO VERSO L'ECONOMIA CIRCOLARE


Nel corso dell'ultima seduta la Giunta regionale del Lazio ha compiuto l’ultimo passaggio per la definitiva approvazione del Piano rifiuti del Lazio 2019-2025, che viene inviato prima alla Commissione competente e poi al Consiglio regionale per l’esame finale e la sua entrata in vigore.
Il nuovo Piano, che va a sostituire quello attualmente in vigore, promuove lo sviluppo dell'economia circolare, il riequilibrio territoriale del fabbisogno impiantistico in ogni ambito provinciale, l’introduzione del sub-ambito di Roma Capitale, un innovativo presidio industriale a Colleferro e l’obiettivo della raccolta differenziata al 70% nel Lazio entro il 2025. Ma anche difesa della legalità e investimenti regionali per sostenere Comuni e aziende pubbliche nella realizzazione di impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.
L’iter del piano regionale rifiuti era iniziato lo scorso 31 gennaio con l’approvazione delle linee strategiche per l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. 
La Regione Lazio ha potuto varare le linee guida solo dopo aver ricevuto la cartografia dalle province e dalla Città metropolitana di Roma con l’individuazione delle aree idonee ad ospitare gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani. 
Una volta approvate le linee strategiche è cominciata la redazione del nuovo Piano regionale ed è stata avviata la procedura di Valutazione ambientale strategica, terminata nei tempi previsti dalla legge con un nuovo passaggio in Giunta. Conclusa la successiva fase delle osservazioni degli enti locali e dei soggetti interessati, insieme alle conseguenti controdeduzioni dell’amministrazione regionale, questo pomeriggio c’è stato un ultimo passaggio in Giunta che ha dato l’ok per la sua definitiva approvazione. 
Il Piano verrà ora inviato al Consiglio regionale per l’esame finale e la sua entrata in vigore.
In attesa di leggere l'atto approvato  allego l'ultimo DOCUMENTO  disponibile e LE SLIDES.

LA RIFORMA DEL CODICE DI PROCEDURA CIVILE


Nell'ultima seduta del Consiglio dei Ministri  su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, è stato approvato un disegno di legge di delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie. Il testo contiene disposizioni destinate a incidere profondamente sulla disciplina del contenzioso civile, nell’ottica della semplificazione, della speditezza e della razionalizzazione delle procedure, fermo restando il rispetto delle garanzie del contraddittorio.
Dal comunicato stampa si apprende che le novità più significative sarebbero:
-La riduzione dei tempi del processo, attraverso la compressione dei termini per lo svolgimento delle varie fasi e l’obbligo, da parte del giudice, quando provvede sulle istanze istruttorie, di predisporre il calendario delle udienze nonché, per le parti, l’obbligo di deposito dei documenti e degli atti esclusivamente con modalità telematiche;
- A scopi deflattivi del contenzioso, si amplia il catalogo delle controversie nelle quali è obbligatorio il preventivo tentativo di risoluzione alternativa, che viene invece escluso, quale condizione di procedibilità, in alcuni settori nei quali non ha funzionato adeguatamente (responsabilità sanitaria; contratti finanziari, bancari e assicurativi);
- La semplificazione e la riduzione dei riti, con la revisione della disciplina del processo di cognizione di primo grado nel rito monocratico e la riduzione del novero dei casi in cui la competenza è attribuita al tribunale in composizione collegiale. In coerenza con le nuove disposizioni, si dispone che anche il processo davanti al giudice di pace si svolga sul modello di quello davanti al tribunale in composizione monocratica, eliminando il tentativo obbligatorio di conciliazione;
- In tema di espropriazione immobiliare, si introducono nuove norme che mirano da un lato a una maggior tutela del debitore, dall’altro alla riduzione dei tempi e dei costi, a vantaggio del creditore, con la previsione che il debitore possa essere autorizzato dal giudice a vendere direttamente il bene pignorato.
- Infine, particolare attenzione viene riservata dal testo al procedimento per lo scioglimento delle comunioni, che risulta oggi tra quelli con durata più elevata. Poiché lo strumento della mediazione si è rivelato in questa materia particolarmente efficace, si introduce uno speciale procedimento di mediazione, che dovrà essere condotto da un mediatore, avvocato o notaio, iscritto in uno speciale elenco e si prevede che, in caso di esito negativo della mediazione, la relazione finale redatta dal mediatore sia assunta come base per il successivo procedimento contenzioso.

martedì 3 dicembre 2019

LE CRITICITA' EMERSE DAL QUESTIONARIO INVIATO DALLA CORTE DEI CONTI AL COLLEGIO DEI REVISORI DELLA ASL LATINA

La Corte dei conti - Sezione regionale di controllo per il Lazio nella sua relazione di accompagno al Rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2018 nell'udienza del 23 luglio 2019 ha dedicato molto spazio ala parte relativa alla sanità.
Sono stati evidenziate le criticità più rilevanti emerse dai questionari degli Enti del SSR inviati alla Sezione regionale di controllo dai Collegi sindacali e dal Terzo Certificatore, ai sensi dell’art. 1, comma 170, della legge 266/2005.
- il servizio del debito (quota capitale e quota interessi) relativo all’anno 2017, non è rientrato nel limite quantitativo delle entrate proprie correnti, con esclusione dal computo della quota di fondo sanitario nazionale di parte corrente attribuita alla Regione (d.lgs. 502/92, articolo 2, comma 2 sexies lettera g); 
- i dati di bilancio non risultano riconciliabili con le scritture di inventario, con incongruenza di valori riportati nei libri degli inventari e dei cespiti ammortizzabili e le corrispondenti voci di bilancio; 
- l’ente non si è adeguato alle prescrizioni normative vigenti in materia di tutela dei dati personali (regolamento n. 2016/679/UE); 
- i sistemi di contabilità analitica in uso, ancorché oggetto di implementazione, presentano un basso livello di affidabilità; Il Servizio sanitario regionale – Volume II 93 
- le registrazioni in bilancio dei contributi in conto esercizio da Regione, a destinazione indistinta e vincolata, risultano incongruenti con i corrispondenti atti di finanziamento regionali; 
- il valore complessivo della remunerazione delle funzioni non tariffarie non ha rispettato il tetto del 30% del limite di remunerazione assegnato, come previsto dall’articolo 8 sexies del d.lgs. n. 502/1992, introdotto dall’articolo 15, comma 13, lettera g), del d.l. 95/2012; 
- non esiste una contabilità separata per l’attività intramoenia; 
- sono in corso contenziosi per prestazioni erogate da operatori privati accreditati, la cui entità è pari ad euro 86.346.290,47; 
- non sono stati raggiunti gli obbiettivi attribuiti dalla Regione in materia di assistenza farmaceutica; 
- il sistema informativo aziendale non associa i cespiti alle corrispondenti fonti di finanziamento, associazione utile per l’individuazione degli ammortamenti da sterilizzare.
Risulta che su molti punti è impegnata la nuova direttrice amministrativa.

LA MANCATA SPENDING REVIEW DELLA REGIONE LAZIO SUL SSR PER IL RIEQUILIBRIO DEL DISAVANZO


La regione Lazio è prossima all'uscita dal Piano di rientro ma il Servizio sanitario regionale è stremato da anni di tagli ai servizi e alle prestazioni richieste dai cittadini.
Gli organi che hanno governato (si fa per dire) il Piano di Rientro, invece di attuare la legge nazionale individuando le cause del disavanzo e andando a razionalizzare quelle spese e non altre,  hanno lavorato sull'aumento delle imposte e sui tagli lineari al personale e ad alcuni servizi, prendendosela anche con i Punti di Primo Intervento.
Per quanto riguarda in particolare il personale sarebbe stato opportuno avviare un piano di riequilibrio mentre, come si vede dal grafico il personale in servizio è ripartito in maniera molto diseguale con un rapporto personale abitanti che nella ASL Latina è pari a poco più del 5 per mille mentre all'Azienda USL Roma 2 è oltre l'8 per mille.
A dicembre 2018 la regione ha autorizzato nuove assunzioni basate sul principio della dotazione storica conservando di fatto le sperequazioni che si traducono nella impossibilità per i cittadini di esigere i loro diritti. 


sabato 30 novembre 2019

LA SALUTE MENTALE NEL LAZIO: IL RAPPORTO DELLA SOCIETA' ITALIANA DI EPIDEMIOLOGIA PSICHIATRICA

La Società italiana di epidemiologia psichiatrica  (SIEP) ha pubblicato in questi giorni un suo Rapporto su “La Salute Mentale nelle Regioni. Analisi dei trend 2015-2017”, che basandosi sui dati forniti dal ministero della Salute fornisce un quadro dettagliato del sistema di cura per la salute mentale nelle diverse Regioni italiane.
Per quanto riguarda la rete dei servizi della Regione Lazio presenta, nel triennio considerato, una riduzione del numero di posti  letto ospedalieri. Questa riduzione non si riflette sul tasso di ospedalizzazione, che resta stabile nel tempo, mentre la durata di degenza mostra un incremento. Nonostante l’incremento delle risorse economiche, si riscontra un calo nei tassi di trattamento e nella presa in carico di nuovi utenti, mentre tende a crescere il tasso di nuovi utenti con diagnosi di schizofrenia ed altre psicosi funzionali e la percentuale di soggetti in contatto con i servizi territoriali entro 14 giorni dalla dimissione ospedaliera. In ambito ospedaliero, si rileva una diminuzione delle riammissioni entro 30 giorni dalla dimissione e dei TSO. Le presenze e le nuove ammissioni in strutture residenziali presentano un trend in calo, con un incremento della durata media del trattamento. Aumenta il tasso di prescrizione di farmaci antipsicotici.
I dati relativi ai servizi di Salute Mentale della Regione Lazio mostrano, rispetto al valore di riferimento nazionale, carenze diffuse rispetto all’offerta di strutture territoriali (-40,4%), e semiresidenziali (-34,8%); anche i posti letto in SPDC (-34,7%) e l’offerta residenziale (-35,0%) sono al di sotto dei valori di riferimento nazionali. La dotazione di personale risulta inferiore (-19,8%), a fronte di voci di spesa non significativamente difformi dalla media nazionale. I ricoveri in SPDC (-26,2%), e la durata complessiva delle degenze sono ridotti. Anche le dimissioni con diagnosi psichiatrica tendono ad essere molto inferiori alla media nazionale (-59,0%). Questo dato tuttavia viene bilanciato da una più ampia presenza dell’utenza in strutture residenziali (+38,1). Inoltre, si riscontra un tasso di nuove ammissioni nell’anno presso queste strutture del 63,7% maggiore rispetto alla media nazionale. I servizi territoriali mostrano una buona capacità di intercettare la nuova domanda di Salute Mentale (+12,5%), anche per la diagnosi di schizofrenia (+44,9%). Lo stesso non accade se consideriamo la prevalenza. Le prestazioni per utente sono inferiori al dato medio nazionale (-30,1%). Le situazioni di crisi appaiono gestite con una certa efficacia come dimostrerebbero i tassi significativamente più bassi di TSO (-27,0%) e di accessi in PS (-32,8%). Tuttavia, le persone in contatto con i servizi a 14 gg dalla dimissione sono nettamente inferiori alla media (-63,0%), a segnalare una carente continuità dell’assistenza ospedale-territorio. Relativamente all’utilizzo dei farmaci si osserva una frequenza di prescrizione di antidepressivi inferiore (-10,8%); è decisamente più elevata la prescrizione di antipsicotici (+210,5%); i sali di litio sono prescritti in misura lievemente superiore al dato di riferimento (+7,0%).
Il problema della carenza di strutture territoriali e di una loro inadeguata pianificazione sul territorio è molto sentito dalle famiglie.
Nonostante i provvedimenti emanati dalla regioni sin dall'entrata in vigore delle legge Basaglia l'esigibilità del diritto ad una assistenza migliore dei malati di mente e delle loro famiglie non trova una risposta adeguata.  

venerdì 29 novembre 2019

IL NUOVO RAPPORTO 2019 DELL'OCSE E DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLO STATO DEL SSN

L'OCSE-OECD e la commissione europea hanno pubblicato l'ultimo rapporto sul SSN e sullo stato di salute degli italiani.
Vengono confermati gli apprezzamenti per la qualità complessiva del sistema e per il risultati raggiunti in termini di durata media della vita (siamo in secondi dopo la Spagna), ma vengono confermate le disuguaglianze tra le regioni del nord e quelle del sud.
Sono ribadite le preoccupazioni  circa i ritardi nella cura della cronicità.
Molti anni di vita dopo i 65 anni vengono vissuti alcune malattie croniche e disabilità.
Guadagni sostenuti nell'aspettativa di vita combinati con bassi tassi di fertilità negli ultimi due decenni hanno contribuito a un costante aumento della quota di popolazione di età pari o superiore a 65 anni. 
Nel 2017, più di uno su cinque italiani aveva 65 anni e oltre, da solo uno su otto nel 1980; questa quota è previsto che  aumenti a circa una persona su tre entro il 2050. 
Nel 2017, l'aspettativa di vita a 65 anni ha raggiunto quasi 21 anni, un anno sopra la media UE . 
Tuttavia, come in altri paesi, gli italiani spendono leggermente più della metà di questi ulteriori anni di vita dopo 65 con alcuni problemi di salute e disabilità. 
Il  divario di genere nell'aspettativa di vita a 65 anni è di circa tre anni anni a favore delle donne, ma non c'è divario di genere nel numero di anni di vita in buona salute perché  le donne italiane vivono una percentuale maggiore della loro vita in età avanzata età con alcuni problemi di salute e disabilità.
Poco meno della metà degli italiani di età pari o superiore a 65 anni ha riferito di avere almeno una malattia cronica nel 2017, che è inferiore alla media UE. 
Molte persone  sono in grado di continuare a vivere in modo indipendente in età avanzata, ma uno su sei italiani di età pari o superiore a 65 anni ha riferito nel 2017 alcune limitazioni nelle attività di base della vita quotidiana, come vestirsi e mangiare, che può richiedere assistenza di assistenza a lungo termine. 
Circa quattro persone su dieci di età pari o superiore a 65 anni ha riportato depressione sintomi, una percentuale superiore alla media UE.
Preoccupano infine il problema della previsione di carenza dei medici nei prossimi anni e il mancato aumento delle competenze degli infermieri. 
Infine viene messo in rilievo l'aumento della spesa out of pocket (OOP) cioè la spesa privata dei cittadini che sono costretti a  pagare di tasca propria le cure.


giovedì 28 novembre 2019

LA REGIONE LAZIO VICINA ALL'USCITA DAL PIANO DI RIENTRO

Come preannunciatomi nel corso della mia visita al Ministero della salute ieri 28 novembre si è tenuta la  riunione del tavolo di verifica con il  Mef e il Ministero della salute.   
Da quanto si è appreso dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Presidente Zingaretti, riprese dall'agenzia DIRE l'incontro si sarebbe concluso in maniera positiva dal punto di vista finanziario.
Anche per quanto riguarda la qualità delle cure, il tavolo avrebbe certificato un aumento sulla griglia dei LEA di circa 10 punti, che collocano il Lazio vicino ai 190 punti. 
Sulla base di questi risultati sarebbero state sbloccate  risorse finanziarie premiali per oltre 300 milioni di euro. 
Si tratta di una notizia importante per tutti  i cittadini e per chi lavora in questo settore così delicato.
Ora la palla passa al consiglio dei Ministri che dovrà approvare formalmente l'uscita della regione Lazio dal Piano di rientro consentendo di tornare alla gestione ordinaria. 

ARRIVA ENTRO L'ANNO IL PATTO DELLA SALUTE !

Con poche righe scritte su Twitter il Ministro Speranza ha annunciato:"Sciolti i nodi fondamentali per il nuovo Patto per la Salute 2019/21 dopo l’incontro tra Ministero della Salute, MEF e Regioni. La prossima settimana il nuovo testo andrà in Commissione Salute e Conferenza Stato Regioni. Al lavoro per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale".
Sembra di capire che anche gli ultimi nodi siano stati sciolti nel corso dell'incontro di questa mattina.
Secondo quanto appreso da "Quotidianosanità" il nuovo meccanismo di affiancamento per le Regioni in difficoltà, prevede la spesa per il personale salga  al 10% con possibilità di arrivare al 15%. 
Aumento del 2% anche del tetto per acquisto prestazioni dal privato.
Rimane l' incompatibilità tra Presidente della Regione e Commissario per il piano di rientro dal disavanzo (anche oramai il problema riguarda poche regioni).
Entro la settimana il testo definitivo sarà inviato alla Commissione sanità del Parlamento e poi alla Conferenza Stato-Regioni per l'intesa finale.
Non si parla mai di tetti alla spesa per l'esternalizzazione dei servizi che in questi anni è salita vertiginosamente.