domenica 17 luglio 2016

LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SANCISCE UN PRINCIPIO IMPORTANTE IN MATERIA DI APPALTI

Una nuova sentenza della Corte di Gustizia europea  Sez. IV, 14/7/2016 n. C-6/15 stabilisce che l’articolo 53, paragrafo 2, della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi (letto alla luce del principio di parità di trattamento e dell’obbligo di trasparenza che ne deriva), dev'essere interpretato nel senso che, nel caso di un appalto di servizi che debba essere attribuito secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa dal punto di vista dell’amministrazione aggiudicatrice, quest’ultima non è tenuta a portare a conoscenza dei potenziali offerenti, nel bando di gara o nel capitolato d’oneri relativi all'appalto in questione, il metodo di valutazione da essa applicato al fine di valutare e di classificare concretamente le offerte. Per contro, detto metodo non può avere l’effetto di modificare i criteri di attribuzione e la loro ponderazione relativa. 

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