Il sistema della dirigenza locale soffre da anni a causa di una serie di problemi che vanno da un livello medio non particolarmente levato di professionalità e dalla eccessiva invadenza della politica.
La riforma del sistema della performance introdotta con il D.lgs 150/2009 che si proponeva di introdurre il principio del merito nella P.A. ha fallito completamente il suo compito.
Il sistema di valutazione attualmente in uso presso gli enti locali, tranne rare eccezioni, è assolutamente inadeguato e appiattito.
La proposta all'esame del Governo in attuazione della l. 124/2015 sembra mirare ad una maggiore professionalizzazione e responsabilizzazione della dirigenza.
Per ottenere i risultati attesi occorrerà:
1) Rivedere le procedure per la scelta della dirigenza, ancora troppo dipendente da scelte politiche
2) Ridefinire il rapporto tra i rappresentanti politici e la dirigenza che, nonostante quanto previsto dall'art. 4 del D.lgs 165/2001 è ancora troppo confuso;
3) Ridefinire le modalità di fissazione degli obiettivi distinguendoli bene tra i vari comparti e tenendo conto delle specificità di ogni ente;
4) Elaborare indicatori che consentano di misurare l'output;
5) Rafforzare la professionalità degli Organismi Indipendenti di Valutazione
6) Riconoscere maggiore autonomia gestionale ai dirigenti
Il DPR 105/2016 di fatto concretizza il trasferimento delle competenze dalla ex CIVIT al Dipartimento della funzione pubblica, ma di fatto a mio avviso non contiene molte novità.
Per gli enti locali occorrerà qualcosa di più incisivo.
Per gli enti locali occorrerà qualcosa di più incisivo.
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