Anche quest'anno Legambiente ha svolto "Goletta dei laghi", la campagna nazionale per la tutela dei bacini lacustri italiani – in collaborazione con il COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont Dal comunicato di Legambiente si legge che quest'anno è stato fatto ha visto il monitoraggio delle microplastiche. L'equipaggio del Cigno Azzurro, via terra e via lago, ha raccolto oltre 200 campioni per effettuare le analisi di laboratorio sulla presenza di batteri di origine fecale e di inquinamento da microplastiche. La campagna ha preso il via domenica 26 giugno, con l'arrivo dei tecnici sul lago d'Iseo, e si è conclusa domenica 24 luglio sul Trasimeno, coinvolgendo a livello locale i circoli di Legambiente e i cittadini, e ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di associazioni, club velici e della Lega Navale Italiana, attraverso i bacini del Sebino, Lario, Verbano, Ceresio e Benaco, nel nord Italia tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige; Caterno, Albano, Bracciano, Bolsena e Vico nel Lazio; Trasimeno e Piediluco in Umbria.
Purtroppo nonostante le sollecitazione non è stato possibile estendere il monitoraggio anche alle acque di transizione come quelle del lago di Paola.
L’edizione 2016 - leggiamo sempre sul sito di Legambiente - ha nuovamente messo al centro la denuncia delle situazioni critiche riguardanti la presenza di scarichi e d’inquinamento, ma non solo. Anche i territori lacustri sono stati coinvolti dalla campagna con appuntamenti riguardanti il consumo di suolo e modelli di sviluppo spesso insostenibili, soprattutto in zone sensibili quali sono quelle degli ecosistemi lacustri.
I parametri indagati dal laboratorio mobile della Goletta dei Laghi hanno riguardato la ricerca di batteri di origine fecale con le metodologie indicate dal Decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, che riporta, nello specifico, la "definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione" e dal dlgs 116 del 2008, la cui presenza rappresenta un indicatore di scarichi civili non depurati.
Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Il campionamento puntuale effettuato dall'associazione non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma ha l’obiettivo di individuare e denunciare gli scarichi non depurati che ancora oggi minacciano l’ecosistema lacustre e a volte anche la stessa balneazione. Dei 101 punti monitorati 39 sono risultati fortemente inquinati, 12 inquinati e i restanti entro i limiti di legge: il 50% dei campioni ha presentato, dunque, valori superiori di batteri fecali rispetto a quelli consentiti dalla normativa in vigore, registrando un sostanziale conferma dei dati raccolti nelle edizioni precedenti.
Per avere maggiori notizie andate al link:
http://www.legambiente.it/golettadeilaghi
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