domenica 21 luglio 2013

Il Sindaco con una Ordinanza istituisce una spiaggia per i cani

Il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 48 in data 14 settembre 2011 approvava all’unanimità una mozione presentata dal gruppo del PD per la Realizzazione sull’arenile di Sabaudia, nel tratto Canale Caterattino - Canale della Lavorazione, di un’area riservata ai cani”, impegnando il Sindaco a individuare nel tratto di arenile custodito, compreso nel tratto sopraindicato, di un’area delimitata ove potesse essere autorizzato anche l’ingresso dei cani.
Nonostante il tempo trascorso e le ripetute sollecitazioni il Sindaco non ha mai provveduto a sottoporre al Consiglio una proposta per il nuovo Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime, atteso anche che il PUA precedentemente approvato (Del. CC 155/1999 - DPGR 367/2002) era oramai scaduto da tempo, come del resto segnalato anche dalla competente Direzione regionale (con lettera n. 48330 del 17 marzo 2010, che ha richiamato la DGR 1161/2001). In questo nuovo PUA avrebbero dovuto essere previste anche soluzioni idonee per favore la fruizione della spiaggia ai soggetti diversamente abili, spazi per gli amanti della pesca sportiva, per gli amanti dello sport della vela, etc.
Il 19 luglio scorso il Sindaco di Sabaudia, con una propria Ordinanza n. 4, ha ritenuto di derogare in via sperimentale con decorrenza 20 luglio 2013, al vigente regolamento comunale (approvato con deliberazione n. 6/ 2008) per la disciplina dell’accesso dei cani nei parchi aree pubbliche, arenili ed esercizi pubblici, che all’art. 5 dispone quanto segue:
“1. Limitatamente alla stagione balneare, sulle spiagge ed in genere sulle aree demaniali marittime, libere o in concessione, è vietato condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola o guinzaglio. Se ne consente l’introduzione solo negli appositi spazi degli stabilimenti balneari adeguatamente attrezzati dai titolari della concessione.
2. Sono esclusi dal divieto i cani muniti di apposita abilitazione al salvataggio, nonché i cani guida per i non vedenti ed è comunque fatto salvo il rispetto delle prescrizione contenute nell’ordinanza balneare.”
Di fatto l’Ordinanza modifica anche un’area destinata dal Piano Utilizzo Arenili (approvato con deliberazione dal Consiglio comunale) come spiaggia libera, istituendovi un servizio pubblico per l’accoglienza ed il soggiorno assistito dei cani da affezione.
Tale area è stata individuata al km 27, 150 della strada comunale lungomare, una zona in prossimità di due campeggi frequentati da molti turisti durante il periodo estivo.
Con il medesimo provvedimento, facendo riferimento all’istituto dell’avvalimento, viene affidata la gestione del servizio all’Associazione Mondo Cane di Sabaudia, che nel passato ha ricevuto numerosi contributi da parte del Comune per il mantenimento di cani presso una propria struttura.
L’atto non riporta alcuna motivazione in merito all’urgenza che giustificherebbe il ricorso all’ordinanza.
Ciò posto ritengo che:
a)      Il ricorso ad una ordinanza è improprio in quanto, in assenza di motivazioni d’urgenza non poteva essere utilizzato uno strumento del genere, dovendosi sottoporre il tutto al Consiglio comunale.
b)     Viene espropriato il Consiglio comunale di una propria competenza;
c)      L’iniziativa è definita sperimentale, ma non vengono individuate le modalità con cui saranno valutati i risultati.
d)     Non è possibile utilizzare una ordinanza per l’affidamento dei un servizio, ancorché gratuito;
e)      Il ricorso all’istituto dell’avvalimento (art.49 Codice degli appalti) deve essere basato su atti e dati certi relativi alla capacità del soggetto a svolgere l’attività che viene affidata;
f)      Il provvedimento comporta dei costi a carico del bilancio comunale che non sono specificati, né sono indicati i mezzi con cui farvi fronte;
g)     L’atto è stato adottato e pubblicato il 19 luglio con decorrenza 20 luglio per cui appare problematico che gli uffici abbiano potuto provvedere agli adempimenti loro richiesti se non ne fossero stati a conoscenza e non avessero ricevuto disposizioni prima dell’adozione dell’atto.

Certamente seguendo una procedura più attenta ed ascoltando tutti i portatori di interessi, si sarebbe potuta individuare un’area più idonea per i cani e rispettosa dei loro amici, senza arrecare disagio ai bagnanti.

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