Il Consiglio
Comunale, con deliberazione n. 48 in data 14 settembre 2011 approvava all’unanimità
una mozione presentata dal gruppo del PD per la “Realizzazione sull’arenile di Sabaudia, nel tratto Canale Caterattino -
Canale della Lavorazione, di un’area riservata ai cani”, impegnando il Sindaco a individuare nel tratto di arenile custodito,
compreso nel tratto sopraindicato, di un’area delimitata ove potesse essere
autorizzato anche l’ingresso dei cani.
Nonostante il tempo trascorso e le ripetute sollecitazioni il Sindaco non
ha mai provveduto a sottoporre al Consiglio una proposta per il nuovo Piano di utilizzazione
delle aree demaniali marittime, atteso anche che il PUA precedentemente
approvato (Del. CC 155/1999 - DPGR 367/2002) era oramai scaduto da tempo, come del
resto segnalato anche dalla competente Direzione regionale (con lettera n.
48330 del 17 marzo 2010, che ha richiamato la DGR 1161/2001). In questo nuovo PUA avrebbero dovuto essere previste anche soluzioni idonee per favore la fruizione della spiaggia ai soggetti diversamente abili, spazi per gli amanti della pesca sportiva, per gli amanti dello sport della vela, etc.
Il 19 luglio scorso
il Sindaco di Sabaudia, con una propria Ordinanza n. 4, ha ritenuto di derogare
in via sperimentale con decorrenza 20 luglio 2013, al vigente regolamento
comunale (approvato con deliberazione n. 6/ 2008) per la disciplina dell’accesso
dei cani nei parchi aree pubbliche, arenili ed esercizi pubblici, che all’art.
5 dispone quanto segue:
“1. Limitatamente alla stagione balneare, sulle spiagge ed in genere sulle
aree demaniali marittime, libere o in concessione, è vietato condurre o far
permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola o guinzaglio.
Se ne consente l’introduzione solo negli appositi spazi degli stabilimenti
balneari adeguatamente attrezzati dai titolari della concessione.
2. Sono esclusi dal divieto i cani muniti di apposita abilitazione al
salvataggio, nonché i cani guida per i non vedenti ed è comunque fatto salvo il
rispetto delle prescrizione contenute nell’ordinanza balneare.”
Di fatto l’Ordinanza
modifica anche un’area destinata dal Piano Utilizzo Arenili (approvato con
deliberazione dal Consiglio comunale) come spiaggia libera, istituendovi un
servizio pubblico per l’accoglienza ed il soggiorno assistito dei cani da
affezione.
Tale area è stata
individuata al km 27, 150 della strada comunale lungomare, una zona in
prossimità di due campeggi frequentati da molti turisti durante il periodo
estivo.
Con il medesimo
provvedimento, facendo riferimento all’istituto dell’avvalimento, viene affidata
la gestione del servizio all’Associazione Mondo Cane di Sabaudia, che nel
passato ha ricevuto numerosi contributi da parte del Comune per il mantenimento
di cani presso una propria struttura.
L’atto non riporta
alcuna motivazione in merito all’urgenza che giustificherebbe il ricorso all’ordinanza.
Ciò posto ritengo
che:
a)
Il ricorso ad una
ordinanza è improprio in quanto, in assenza di motivazioni d’urgenza non poteva
essere utilizzato uno strumento del genere, dovendosi sottoporre il tutto al
Consiglio comunale.
b)
Viene espropriato
il Consiglio comunale di una propria competenza;
c)
L’iniziativa è
definita sperimentale, ma non vengono individuate le modalità con cui saranno
valutati i risultati.
d)
Non è possibile
utilizzare una ordinanza per l’affidamento dei un servizio, ancorché gratuito;
e)
Il ricorso
all’istituto dell’avvalimento (art.49 Codice degli appalti) deve essere basato
su atti e dati certi relativi alla capacità del soggetto a svolgere l’attività
che viene affidata;
f)
Il provvedimento
comporta dei costi a carico del bilancio comunale che non sono specificati, né
sono indicati i mezzi con cui farvi fronte;
g)
L’atto è stato
adottato e pubblicato il 19 luglio con decorrenza 20 luglio per cui appare
problematico che gli uffici abbiano potuto provvedere agli adempimenti loro
richiesti se non ne fossero stati a conoscenza e non avessero ricevuto
disposizioni prima dell’adozione dell’atto.
Certamente seguendo
una procedura più attenta ed ascoltando tutti i portatori di interessi, si
sarebbe potuta individuare un’area più idonea per i cani e rispettosa dei loro
amici, senza arrecare disagio ai bagnanti.
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