Il 10 ottobre, alle ore 11, presso la sala consiliare del Comune di Latina si è riunita la Conferenza locale sociale e sanitaria (così rinominata ai sensi dell’art. 73 della L.R. 11/2017) per l’esame di alcuni punti, tra i quali quello relativo ai Punti di Primo Intervento.
Erano presenti anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL provinciali e i rappresentanti dei Comitati spontanei sorti in molte città in difesa dei PPI.
Il Sindaco Coletta ha introdotto brevemente i lavori ricordando la normativa, i provvedimenti emanati ed illustrando anche il tema dell'emergenza urgenza dal punto di vista medico-organizzativo.
Il Sindaco Coletta ha fatto presente anche che l’assessore alla sanità della regione avrebbe già scritto da tempo al Ministro della salute per chiedere una revisione del decreto e che nel frattempo la regione avrebbe in animo di autorizzare una proroga del termine già fissato per il 31 dicembre 2018.
A sua volta il Consiglio regionale risulta che abbia votato un Ordine del giorno per impegnare il Presidente Zingaretti a prorogare formalmente detta scadenza al 31 dicembre 2019 per consentire alle Aziende sanitarie locali il completamento del potenziamento dell’assistenza territoriale, ritenuto indispensabile per poter procedere alla prevista “trasformazione”.
Ha preso quindi la parola il Direttore generale della ASL Latina dott. Casati il quale dopo aver puntualizzato il proprio ruolo e quindi di essere tenuto al rispetto delle direttive regionali ha di fatto espresso l’opinione che i PPI, non avendo alle spalle un ospedale presentano dei rischi per i pazienti. Il Direttore generale ha sottolineato che comunque al momento non è stato adottato alcun atto formale di proroga per cui entro il mese di ottobre dovrebbe riferire alla Regione circa i provvedimenti presi.
Il dott. Casati ha ricordato anche l’importanza di ricondurre il tutto ai medici di medicina generale facendo presente comunque che possa essere studiata la possibilità di studiare la presenza di attività di emergenza sanitaria a livello territoriale ma sotto il coordinamento del Dipartimento di emergenza e accettazione dell’ospedale di riferimento dicendosi disponibile ad approfondirne le modalità organizzative ed operative.
Il dott. Casati ha ricordato anche l’importanza di ricondurre il tutto ai medici di medicina generale facendo presente comunque che possa essere studiata la possibilità di studiare la presenza di attività di emergenza sanitaria a livello territoriale ma sotto il coordinamento del Dipartimento di emergenza e accettazione dell’ospedale di riferimento dicendosi disponibile ad approfondirne le modalità organizzative ed operative.
Hanno quindi preso la parola molti dei Sindaci (o i loro delegati) dei Comuni presenti (Sezze, Formia, Roccagorga, Pontinia, Sabaudia, Minturno, Cori, Priverno, ecc.); tutti sono stati concordi sulla necessità di mantenere i PPI e sulla opportunità di costituire un Comitato ristretto composto dai Sindaci dei Comuni sede di PPI, da quelli sede di Ospedale e anche da alcuni tecnici per elaborare una proposta di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria di emergenza a livello locale e della sua integrazione con l’assistenza primaria.
La proposta è stata approvata all'unanimità e il Sindaco Coletta si è impegnato a contattare i Sindaci per organizzare il primo incontro.
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