lunedì 1 ottobre 2018

LA SEZIONE DI CONTROLLO REGIONALE PER LA CAMPANIA DELLA CORTE DEI CONTI BACCHETTA IL COMUNE DI NAPOLI E BLOCCA LE SPESE AVENTI CARATTERE DI DISCREZIONALITA'

La Corte dei conti, sezione regionale per il controllo della Campania, con deliberazione n. 107 in data 5 settembre 2018 ha censurato pesantemente il Comune di Napoli.
In considerazione del fatto che le considerazioni svolte dal Collegio possano interessare anche altri Comuni ne riporto qui appresso un breve stralcio, inserendo peraltro il link con il testo integrale.
"In buona sostanza, per il Comune di Napoli non appare, ad oggi, risolta la situazione di periculum incombente sugli equilibri di bilancio: Ne consegue che il “grado” e la dimensione del disavanzo non ancora correttamente rilevato nelle scritture contabili dell’Ente e già accertato con la pronuncia n. 240/2017/PRSP, così come la mancata predisposizione di adeguate misure per far fronte allo squilibrio sull’esercizio 2019, rendono privi di copertura tutti i programmi di spesa discrezionali, autorizzati nel presupposto del minore disavanzo da ultimo accertato con il rendiconto 2017. - sia perché non è stata ancora introitata la discrasia tra il risultato di amministrazione e gli squilibri accertati dalla Sezione e quelli certificati nei documenti di bilancio (rendiconto e bilancio di previsione). 
La veridicità del bilancio e della rendicontazione è la preliminare misura correttiva di qualsiasi effettiva azione di risanamento e di ripristino degli equilibri; - sia perché sono state predisposte misure di ripiano (piani di alienazione straordinari di beni in patrimonio) inadeguate a rendere “finanziariamente sostenibile” ed effettivamente “coperti” squilibri prossimi e attuali. 
Ciò in quanto si tratta di piani di alienazione che, in parte, non sono stati supportati da stima e valutazioni complete e che comunque hanno allo stato dimostrato incapacità di generare un effettivo e bastevole cash flow. 
Si tratta del resto di previsioni di accertamenti di entrate straordinarie che, per tali criticità, non risultano adeguatamente compensati da sufficienti accantonamenti prudenziali. Ne consegue, in particolare, che è preclusa l’attuazione dei programmi di spesa a carattere discrezionale e non necessitata e comunque, pro quota parte, l’attuazione di quelli che, al loro interno, consentono spesa non obbligatoria".
QUI TROVATE IL TESTO COMPLETO DELLA DELIBERAZIONE:

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