Assicurare modi di consumo e di produzione sostenibili è uno dei 17 obiettivi per lo Sviluppo sostenibile definiti e promossi dalle Nazioni Unite.
La Commissione europea definisce gli acquisti verdi come l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto questo profilo, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull'ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Ogni Comune dovrebbe approvare ai sensi del D.M. 11 aprile 2008 n. 135 un “Piano per il Green Public Procurement” (GPP), con il fabbisogno annuo di manufatti e beni riciclati (vedi anche il DM 13 dicembre 2013).
Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che ad incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture ed affidamenti. La legge 221/2015 all’art.16 ha introdotto nuove disposizioni per agevolare il ricorso agli appalti verdi.
In particolare è stato introdotto nel Piano d’Azione Nazionale che rinvia ad appositi decreti emanati dal Ministero dell’Ambiente della tutela del Territorio e del Mare, l’individuazione di un set di Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli acquisti relativi a una vasta serie di “categorie merceologiche”. Questa soluzione potrebbe rappresentare uno dei cardini del programma per la razionalizzazione degli acquisti, così come sancito dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione.
Ora i prodotti dell’agricoltura sociale hanno trovato posto nel D.lgs 50/2016 che all’art. 144 stabilisce che la valutazione dell’offerta tecnica per i servizi di ristorazione debba tener conto degli aspetti relativi a fattori come la qualità dei generi alimentari, con particolare riferimento a quella di prodotti biologici, tipici e tradizionali, di quelli a denominazione protetta, nonché di quelli provenienti da sistemi di filiera corta e da operatori dell’agricoltura sociale.
Molti Comuni non pongono ancora molta attenzione a tutti questi aspetti occorre accelerare i tempi per potersi mettere in riga e recuperare il tempo perso.
occorre più sensibilizzazione tra il personale.
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