lunedì 10 ottobre 2022

LA REGIONE LAZIO, CHE DOVREBBE MONITORARE COSTANTEMENTE L'ANDAMENTO DELLA SPESA , SI E' ACCORTA CHE I COSTI DEL PERSONALE SAREBBERO AUMENTATI E PER RISOLVERE IL PROBLEMA HA MANDATO UNA LETTERA A TUTTI I DIRETTORI GENERALI


Sul Tempo dell’8 ottobre è stata riportata la notizia secondo cui la Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria del Lazio, avrebbe inviato una lettera alle 10 Asl e alle 7 aziende ospedaliere per richiamarle al «contenimento del costo del personale». In quanto «è stato riscontrato un significativo scostamento tra l'andamento previsionale complessivo dei costi del personale e l'importo del Bilancio preventivo per l'anno 2022, incompatibile con i vincoli di natura economico-finanziaria cui la Regione è tenuta. Si ritiene opportuno ricordare che il mancato rispetto dell'equilibrio economico e lo sforamento del vincolo di crescita di spesa del personale rappresentano elementi di valutazione della Regione presso i Tavoli di verifica degli adempimenti e del Comitato Lea. Inoltre l'eventuale conferma del mancato rispetto del Bilancio preventivo 2022 dell'equilibrio economico da parte della Regione potrebbe configurare, come già avvenuto in passato, l'intervento di azioni da parte del Governo centrale».
La Regione Lazio è ancora in Piano di Rientro e in base all’art. 1 comma 180 della legge n. 311 del 2004 (legge finanziaria 2005) il perseguimento dell’equilibrio economico sarebbe dovuto avvenire nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, il che purtroppo avviene solo nella Capitale, mentre in tutte le province si è molto lontani dallo standard dei posti letto e da quelli assistenziali.
Manca ovunque il personale e la spesa  in base ai dati del rendiconto 2021 pubblicati dal Ministero dell’economia e delle finanze rappresenta solo il 24% del totale, mentre il 56% è assorbito dall’affidamento di servizi sanitari e non sanitari dell’esterno.
Tutto ciò è da tempo noto alla Regione che ha anche avallato l’aumento delle strutture sanitarie accreditate nella città di Roma che ha già un esubero di post letto.
Alla regione è ben nota da tempo anche la situazione del Sistema di emergenza sanitaria istituito con deliberazione del Consiglio Regionale 11 maggio 1994, n. 1004 che per la carenza di personale (mancherebbero 357 medici) a causa di un blocco del turn over avviato sin dal 2008 con la legge 296 del 2006. Per non parlare della c.d. trasformazione dei PPI che ha eliminato dei presidi di prossimità andando ad appesantire gli accessi ai Pronto Soccorso dei pochi ospedali rimasti nelle province.  
I limiti hanno riguardato fino al 2014 sia la spesa sostenuta per gli uscenti sia il numero di dipendenti (limite capitario) e dopo il 2014 solo la prima, consentendo un aumento del personale a parità di spesa.
Il disavanzo delle aziende ospedaliere 2021 è elevato e anche quello dell'ARES, per non parlare dei problemi di molte altre aziende, ma invece di revocare gli incarichi nei confronti dei direttori generali responsabile viene fatta una letterina circolare....

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