sabato 28 agosto 2021

LE CAUSE DELLE CRITICITA' DEL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI LATINA: UN PROBLEMA CHE DEVE ESSERE AFFRONTATO URGENTEMENTE

Da circa dieci anni il Pronto Soccorso dell’ospedale di Latina, ora inserito nel DEA di II livello, unico tra le province del Lazio, soffre per il sovraffollamento che si verifica specialmente durante il periodo estivo tanto che nel mese di agosto non è raro vedere sul sito della regione che, tra tutti i Pronto Soccorso del Lazio (Umberto I, Gemelli, San Giovanni, san Camillo, ecc.), talora è quello che ha più pazienti in attesa.
Una prima causa è senza dubbio rappresentata dalla chiusura degli ospedali di Cori, Sezze e Priverno che con i loro Pronto Soccorso smaltivano tutte le emergenze dei Monti Lepini. Conseguentemente il Consiglio regionale del Lazio avrebbe dovuto rivedere il piano provinciale del Sistema di emergenza sanitaria approvato con propria deliberazione dell’11 maggio 1994, n. 1004.
La chiusura notturna dei Punti di Assistenza Territoriale presenti negli ospedali chiusi, disposta a partire dal 5 ottobre 2020 ha aggravato la situazione facendo riversare molti pazienti su Latina.
Un’altra causa è rappresentata dalla carenza di posti letto nella provincia di Latina che è inferiore al 3x1000 (standard previsto dal DM 70/2015) e che è ancora più grave nell’ospedale di Latina che oltre ad essere stato classificato DEA di II (dovendo quindi assicurare una vasta serie di servizi legati proprio all’emergenza sanitaria) ospita anche la Facoltà di medicina e chirurgia della Sapienza.
Molti spazi, un tempo occupati dai reparti di degenza sono stati destinati ad attività ambulatoriali od altro per cui da quanto riportato nella Relazione sulla gestione allegata al Bilancio di esercizio 2020 sarebbero solo 439 (anziché 524 come previsto dal Decreto del Commissario ad acta n. 257/2017).
Per cui a causa della carenza di posti letto di specialità i pazienti che arrivano al Pronto Soccorso sono costretti a lunghe attese, anche di molti giorni, prima di poter essere trasferiti nel reparto per ricevere cure appropriate alla patologia da cui sono affetti.
L’unica soluzione, in attesa della costruzione del Nuovo Ospedale di Latina è quella di liberare tutti gli spazi un tempo destinati ai ricoveri trasferendo tutte le altre attività in altri locali, possibilmente nell’ambito dell’area ospedaliera.

domenica 15 agosto 2021


 Con la determinazione 18 giugno 2021, m. G07512 sono stati ridefiniti i posti letto pubblici e privati accreditati di ciascuna azienda unità sanitaria locale in attuazione di un decreto del Commissario ad acta della regione del 2017.
Al riguardo, ho ritenuto di segnalare la cosa al Ministero della salute e alla Commissione sanità della regione per i seguenti motivi:
1) Nel 2017 la regione Lazio era ancora commissariata e pertanto il recepimento del DM 70/2015 è stato fatto con Decreto del Commissario ad Acta;
2) Con i DPCM del 5 marzo 2020 e DPCM 6 aprile 2021 e la conseguente valutazione congiunta dei Tavoli di verifica tenutasi il 22 luglio 2020, è stata disposta l’uscita dal commissariamento della Regione Lazio;
Pertanto, a mio avviso, ai sensi dell’art.3 della legge 16 giugno 1994, n. 18 il Consiglio regionale dovrebbe riassumere i propri poteri in tema di programmazione in armonia con i contenuti e gli indirizzi della politica sanitaria nazionale.
In secondo luogo mi permetto di evidenziare come l’atto in oggetto (come peraltro il precedente DCA 257/2017) siano stati adottati senza tener presente i dati demografici della popolazione residente (che comunque in questi anni è mutata) né quelli epidemiologici resi disponibili dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR.
Tale metodologia contrasta fortemente con i principi cui deve ispirarsi la programmazione sanitaria.
Come si vede dal grafico il risultato è che la maggioranza delle aziende ha un rapporto posti letto abitanti inferiore al 3X1000.
Chi soffre maggiormente questa situazione sono le province. 
Mi auguro che i rappresentanti eletti in regione prendano a cuore la cosa e intervengano per riportare le  

martedì 3 agosto 2021

FISSATA LA DATA PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE: I COMUNI AL VOTO IN PROVINCIA DI LATINA E NEL LAZIO


Il Ministero dell'interno con un proprio comunicato a reso note le date del turno ordinario delle elezioni comunali 2021 che si terranno il 3 e il 4 del mese di ottobre. L'eventuale ballottaggio per l'elezione diretta dei sindaci si terrà il 17 e il 18 dello stesso mese.
Nel Lazio si voterà in dodici comuni con popolazione superiore alla soglia dei 15.000 abitanti con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno.
In sintesi, i numeri delle elezioni nella regione sono i seguenti:
-Comuni al voto: 105 su 378 comuni laziali 
-Comuni >15.000 ab: 12 su 105 
-Comuni ≤15.000 ab: 93 su 105 
-Capoluoghi di provincia: 2
In provincia di Latina si voterà nei seguenti Comuni:
Castelforte, Cisterna di Latina, Formia, Itri, Latina, Minturno, Norma, Pontinia, Priverno, Roccasecca dei Volsci, Sezze e Sperlonga.

lunedì 2 agosto 2021

L'AZIENDA USL LATINA APPROVA IL NUOVO REGOLAMENTO PER LE VISITE E L'ASSISTENZA INTEGRATIVA NON SANITARIA IN OSPEDALE

Con una deliberazione del 29 luglio scorso, n. 776 la direttrice generale dell'azienda USL Latina ha approvato il nuovo regolamento per l'accesso alle strutture sanitarie e amministrative che comprende anche una piccola rivoluzione per quanto riguarda gli accessi negli ospedali.

In particolare l'art. 5 prevede che l'ingrasso agli accompagnatori del cittadino che debba eseguire una prestazione è consentito ad una sola persona ed è soggetto ai controlli e solo in casi di effettiva necessità (minori, non autosufficienti, psico-fisici, ecc.)

I degenti possono ricevere le visite dei congiunti e dei visitatori negli orari stabiliti. Al di fuori di tali orari, laddove non esistano ostacoli di carattere strutturale, gli ingressi alle unità operative di degenza resteranno chiusi e sarà onere del direttore della struttura e del coordinatore del reparto vigilare sull'osservanza di tale prescrizione.

E' consentito un solo visitatore per degente.

Nei servizi e reparti ad alto rischi la visita è consentita solo su autorizzazione del direttore dell'unità operativa e con l'utilizzo di tutte le misure precauzionali previste.

Visite fuori orario potranno essere autorizzate in via eccezionale dal direttore dell'unità operativa.

I visitatori sono tenuti a rispettare:
a) le seguenti norme igieniche, quali ad esempio non sedersi sui letti, indossare indumenti puliti e consoli all'ambiente ospedaliero, curare la propria igiene personale, astenersi dalla visita nel caso in cui si sia a conoscenza di una propria patologia trasmissibile, non fumare, non offrire sigarette ai degenti, non portargli cibi, bevande o medicinali che potrebbero interferire con le pratiche terapeutiche e diagnostiche in atto.
b) le norme di buona educazione e di tutela della privacy del paziente.

Non è consentito affollare i corridoi e e le stanze e parlare ad alta voce, abusare dell'uso del cellulare e comunque comportarsi in modo da dare fastidio ai degenti.

Nel caso di episodi gravi il personale, esperito ogni tentativo di conciliazione è autorizzato ad allertare le forze dell'ordine.

Il regolamento disciplina anche, finalmente l'assistenza integrativa da parte dei familiari o di altre persone al  di fuori dall'orario delle visite Le persone che possono essere chiamate a svolgere funzione di sostegno al degente dietro pagamento di compenso devono essere autorizzate preventivamente ed inserite in un apposito elenco. Ottenuta l'autorizzazione riceveranno una tessera di riconoscimento e dovranno stipulare una polizza per responsabilità verso terzi del massimale minimo di € 500.000.  Le persone autorizzate dovranno limitarsi esclusivamente ad una attività di sostegno al paziente ed indossare abiti o divisa che in ogni caso non possa ingenerare confusione con quella del personale del reparto. 

E' apprezzabile che l'azienda abbia deciso di regolamentare, finalmente, l'assistenza integrativa non sanitaria eliminando le attività in nero, tuttavia, a questo punto non sarebbe male organizzare dei veri e propri corsi per abilitare le persone interessate a svolgere questo tipo di attività in ospedale, ma anche a domicilio.