giovedì 26 giugno 2014

Integrazione dei migranti: occorrono un consigliere aggiunto e la consulta


In occasione della festa annuale dei Sikh ricordo quando fu respinta la mozione del PD per favorire l’integrazione mediante l’istituzione del consigliere aggiunto per gli extracomunitari e della consulta dei migranti.
Alcuni dei nostri politici parlano spesso di integrazione ma poi non mettono in atto gli strumenti per realizzarla in concreto.
Il 6 ottobre 2011 il Gruppo del Partito Democratico presentava una mozione per l’istituzione della figura del consigliere aggiunto in rappresentanza degli stranieri extracomunitari, legittimamente presenti nel territorio nazionale e residenti nel Comune di Sabaudia o aventi in questo il domicilio per ragioni di studio o di lavoro.
La Mozione fu discussa nel corso della seduta consiliare del giorno 3 novembre; come si può leggere nella deliberazione n. 62 assunta in quella data; erano presenti 16 consiglieri e fu respinta con dieci voti contrari per alzata di mano (De Piccoli, Benedetti, Chiarato, Ciriello, Capriglione, Fogli, Iodice, Zeoli, Cuccaroni e Bianchi Nicola), due astenuti (Lucci e Di Maio) e quattro favorevoli (Brugnola, Bianchi Amedeo, Schintu e Mignacca). Risultavano assenti in quattro (Giuliani, Capponcelli, Scalfati, Placati e Venditti).
Una decisione gravissima che ancora una volta denotò il livello di chi governa la nostra città.
Ricordo che al 31 agosto di quell’anno risultavano residenti a Sabaudia 2021 stranieri extracomunitari, il 10% della popolazione.
La presenza del Consigliere aggiunto potrebbe contribuire in maniera significativa all’integrazione delle persone, specialmente di nazionalità indiana che vivono o addirittura sono nate nella nostra città alle quali, a causa di una iniqua legge non si applica lo jus soli come invece avviene in quasi tutti i paesi del mondo, secondo cui la cittadinanza si acquisisce in base al territorio in cui si nasce, oltre che in base alla nazionalità di uno dei genitori (jus sanguinis).
Il Consigliere Aggiunto dovrebbe godere delle stesse prerogative e degli stessi diritti previsti dallo Statuto e dai regolamenti a favore dei Consiglieri Comunali e sarebbe stato tenuto agli stessi obblighi per questi previsti ad eccezione di quelli relativi alla pubblicità della situazione patrimoniale. Il Consigliere Aggiunto avrebbe avuto diritto di voto, né potrebbe sottoscrivere la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco e non verrebbe computato ai fini del numero legale né del numero dei presenti ai fini deliberativi. Non sarebbe inoltre computato ai fini del raggiungimento di qualsiasi maggioranza qualificata o quorum necessari per lo svolgimento di attività proprie del Consiglio e delle Commissioni delle quali sarebbe stato chiamato a far parte per effetto di apposita disposizione consiliare.
La mozione prevedeva anche l’istituzione della “Consulta dei Migranti” con lo scopo di promuovere l’esercizio e lo sviluppo dei diritti civili, politici e l’integrazione degli immigrati, nonché la loro partecipazione alla vita istituzionale, politica e sociale del Municipio e che, di concerto con gli Assessori, il Consigliere Aggiunto e le Commissione Consiliari di competenza, potrebbe:
- elaborare proposte e progetti nel settore, coinvolgendo tutte le realtà territoriali di assistenza come l’ASL Latina, le scuole, le OO.SS., ecc.;
- formulare osservazioni su atti del Consiglio Municipale;
- esprimere pareri sulle questioni che gli organi municipali ritengono di sottoporre ad essa;
- convocare assemblee pubbliche su temi di proprio specifico interesse;
- istituire servizi di volontariato per il miglior raggiungimento dell’obiettivo dell’integrazione.
Ai lavori della Consulta, in base alla proposta, potrebbero partecipare il Sindaco, l’Assessore ai Servizi Sociali, i membri della Commissione competente e il Consigliere Aggiunto, oltre ai cittadini migranti e alle Associazioni e le Organizzazioni che si occupano di immigrazione.
In moltissime città d’Italia da alcuni anni è stata scelta la soluzione di coinvolgere alcuni rappresentanti dei migranti nella vita amministrativa delle città in cui vivono e lavorano, con risultati molto positivi.
Il mancato accoglimento della mozione fu da me ricordato anche quando venne a Sabaudia il Ministro Riccardi in occasione di un’altra cerimonia.
Mi auguro che la proposta venga al più presto ripresa ed approvata.

giovedì 19 giugno 2014

La manutenzione degli arenili e delle spiaggge di Sabaudia

Nel passato più volte ho rappresentato l’esigenza di una maggiore pulizia della spiaggia e della duna che veniva pulita solamente nel periodo estivo, senza alcun coordinamento con la tanto proclamata destagionalizzazione del turismo.
Anche quest’anno le cose fino ad ora non vanno molto bene e molti turisti si sono lamentati per la scarsa pulizia della spiaggia.
Ora leggiamo all’Albo Pretorio online che con determinazione n.76 del 16 giugno (Reg.Gen. n. 781 in data 18 giugno 2014) è stata indetta una procedura a mezzo di cottimo fiduciario per l’acquisizione in economia dei servizi di manutenzione ordinaria e ripulitura degli arenili comunali, dei camminamenti e dei sentieri adiacenti per la stagione estiva 2014.Con il medesimo atto è stato approvato il capitolato speciale d’appalto.
Ben venga la pulizia delle spiagge, ma poiché l’estate è un evento ampiamente programmabile, forse sarebbe stato più opportuno indire la gara qualche tempo prima, in questo modo tutte le persone che si sono recate alla spiaggia nella prima quindicina di giugno hanno trovato la spiaggia sporca e non hanno trovato neanche i recipienti per i rifiuti.
Forse sarebbe opportuno rammentare che questi parametri sono presi in considerazione anche per la concessione della Bandiera Blu e che quindi è importante fare attenzione.
Tenuto conto che gran parte del litorale ricade in una zona SIC, mi auguro che per l’avvenire sia predisposto un programma per la manutenzione dell’arenile e della duna per tutto l’anno

lunedì 16 giugno 2014

RECENSIONE DEL PROF. LUIGI COLOMBINI AL MIO MANUALE

Sul sito dell'Istituto per gli Studi sui servizi Sociali è stata pubblicata la recensione fatta dal Prof. Luigi Colombini alla edizione 2014 del mio "Manuale per un consigliere comunale di opposizione - Come sfidare la maggioranza"
http://www.istisss.it/pubblicazione/manuale-per-consigliere-comunale-opposizione-come-sfidare-maggioranza/
Chi volesse leggere l'incipit ed eventualmente acquistarlo può andare sul sito :
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1047896

giovedì 12 giugno 2014

Com’è noto, in base alla legge 244/2007 al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni:
a) obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate cosı` come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza;
b) consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori;
c) verifica periodica, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, circa l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito;
d) monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio e di quanto stabilito nelle Carte della qualità dei servizi, svolto sotto la diretta responsabilità dell’ente locale o dell’ambito territoriale ottimale, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori ed aperto alla ricezione di osservazioni e proposte da parte di ogni singolo cittadino che può rivolgersi, allo scopo, sia all’ente locale, sia ai gestori dei servizi, sia alle associazioni dei consumatori;
e) istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori nella quale si dia conto dei reclami, nonché delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei soggetti partecipanti da parte dei cittadini;
f) previsione che le attività di cui alle lettere b), c) e d) siano finanziate con un prelievo a carico dei soggetti gestori del servizio, predeterminato nel contratto di servizio per l’intera durata del contratto stesso”.
Nel Comune di Sabaudia sono interessati a questo problema tutti i servizi pubblici (idrico, fognario, gas, manutenzione stradale e degli edifici comunali, trasporti, mensa scolastica, nettezza urbana, ecc.)
Nonostante il tempo trascorso, il Comune di Sabaudia non ha ritenuto di attuare la norma richiamata per cui nei mesi scorsi ho provveduto a raccogliere oltre 300 firme per sollecitarne il rispetto e quindi la convocazione di una seduta del Consiglio comunale per approvare un regolamento per la sua attuazione pratica.
Le firme sono state da me consegnate (in qualità di promotore) all’Ufficio protocollo in data 30 aprile u.s.
A norma dello Statuto comunale (4° comma dell’art.45) il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto convocare il Consiglio entro venti giorni.
Poiché detto termine è scaduto senza che sia pervenuta alcuna comunicazione allo scrivente, né che sia stato pubblicato l’avviso all’Albo pretorio online, con lettera in data 2 giugno scorso ho inviato un sollecito per posta certificata.
Alla data odierna non ho ancora ricevuto alcun segno di risposta.
Trattandosi di questione che riguarda il rispetto di una legge dello Stato che mira ad assicurare la partecipazione dei cittadini e maggiore trasparenza sul funzionamento della cosa pubblica oltre che sulla gestione delle somme della comunità, ho provveduto ad interessare il Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché voglia intervenire.
In molti Comuni, nonostante le leggi emanate di recente si seguita ad affidare in maniera clientelare consulenze agli amici. Come impedirlo? Ecco un breve esempio della materia trattata, insieme ad altre nel mio "Manuale per un consigliere comunale di opposizione - Come sfidare la maggioranza", con alcune dritte:
http://www.slideshare.net/max80/laffidamento-degli-incarichi-di-consulenza

lunedì 2 giugno 2014

SOLLECITATA LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE PER L'ESAME DELLA PETIZIONE SUI SERVIZI PUBBLICI

Molti cittadini hanno firmato la Petizione da me predisposta per sollecitare il rispetto di una legge dello Stato: la n. 244/2007 e precisamente il comma 461 dell'art. 2 , in base alla quale il Comune ha una serie di obblighi in materia di gestione e funzionamento dei servizi pubblici, tra i quali quello che i cittadini devono essere messi in condizione di partecipare alla verifica del funzionamento dei servizi pubblici. La petizione è stata presentata al protocollo del Comune il 30 aprile scorso. In base a quanto disposto dallo statuto comunale se almeno 300 cittadini presentano una petizione il Presidente del Consiglio è tenuto a convocare detto organo per l'esame della petizione. Poiché fino ad oggi ciò non è avvenuto, in data odierna ho inviato un sollecito al Sindaco Lucci, al Presidente del Consiglio e per conoscenza al Segretario Generale, dandone per conoscenza copia anche i capigruppo consiliari.