venerdì 21 novembre 2014

IL MINISTERO DELL'ECONOMIA METTE A CONFRONTO I FABBISOGNI STANDARD CON I COSTI DEI COMUNI

Da alcuni anni è stato stabilito di definire i fabbisogni standard dei Comuni stimando statisticamente il fabbisogno finanziario di un ente in base alle caratteristiche territoriali e agli aspetti socio-demografici della popolazione residente.
In questo modo viene superato il vecchio meccanismo della spesa storica ed è possibile confrontare la spesa dei vari enti.
I fabbisogni standard non sono degli indicatori di efficienza.
Sono invece dei coefficienti di riparto che indicano quale sia il livello equilibrato di spesa per ogni singolo ente, date le sue caratteristiche socio-demografiche e territoriali.
Una spesa superiore al fabbisogno standard può indicare inefficienza oppure, al contrario, l’erogazione di servizi con un livello più elevato.
Una spesa inferiore al fabbisogno standard può indicare efficienza oppure, al contrario, l’erogazione di servizi con un livello più basso.
Dal 18 novembre 2014 finalmente sono stati messi a disposizione dal Ministero dell’Economia sul sito “Open civitas” i primi dati con il confronto tra le spese sostenute dai comuni delle regioni a Statuto ordinario e quelle attese in base al calcolo dei fabbisogni standard; i dati sono per ora quelli relativi al 2009/2010.
Nella Regione Lazio la media dei Comuni ha speso di più dei dati attesi e di più della media nazionale.
Per quanto riguarda il Comune di Sabaudia si ha la conferma di quanto più volte segnalato all’epoca.
- Gestione del territorio e ambiente si è speso il 42,62% in più
- Spesa affari generali superiore del 41,5% al dato standard;
- Servizio anagrafe e stato civile, 30,95% in più
- Trasporti: 30,90% in più
- Servizio gestione entrate 25,02% in più
- Servizi tecnici: 16,11% in più
- Polizia locale: si è speso il 5,72% in più.



Per alcuni sevizi la spesa è stata inferiore, ma questo non è da ritenere un dato positivo in quanto in molti casi si tratta di servizi non assicurati in maniera efficiente:
- Viabilità si è speso il 186,54% in meno rispetto al dato standard
- Istruzione pubblica si è speso il 17,73% in meno
- Asili nido: si è speso il 24,18% in meno
- Rifiuti: si è speso il 17,73% in meno
In alcuni casi gli indicatori sono elevatissimi, a dimostrazione di una scarto rilevante rispetto ai dati attesi (ad esempio l’ufficio per le statistiche demografiche).
Complessivamente c’è stata una spesa del 9,79% in più rispetto al dato atteso
Il problema è che nonostante quanto da me a suo tempo più volte esposto (in sede di approvazione del consuntivo 2010 da parte del Consiglio comunale), non sembra che siano stati messi in atto correttivi adeguati a correggere questa situazione che vede comunque pesanti sbilanciamenti tra le varie funzioni.


Ricordiamo che dopo la famosa deliberazione contenente i rilievi della Corte dei Contri il Sindaco Lucci si dimise.
Approssimandosi il 30 novembre ho esaminato i dati dell’assestamento 2014; il dato più rilevante è ancora quello delle spese generali (ancora molto elevate rispetto alla media), sulle quali sono caricate le spese di rappresentanza e quelle per manifestazioni il più delle volte costosissime e inutili ma nella totalità dei casi inadeguate se non offensive in un momento di grave crisi economica in cui molte famiglie avrebbero avuto necessità di un maggiore sostegno.



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