Le nuove misure prese dall'azienda sanitaria Latina per fronteggiare l'epidemia rischiano di dare il colpo di grazia al Sistema dell'emergenza sanitaria territoriale.
Com'è noto, invece di utilizzare uno degli ospedali dismessi (c'era stata tutta l'estate per gli eventuali interventi di sistemazione), l'ospedale del capoluogo della provincia è stato individuato come ospedale COVID per cui quasi tutti i letti sono stati destinati alla cura dei malati da coronavirus sottraendo così letti per pazienti acuti che per loro fortuna o disgrazia non sono stati colpiti dall'epidemia.
Persino la Cappella all'interno dell'ospedale sarà occupata dai letti.
Conseguentemente, da quanto si apprende dalla stampa (Il Messaggero di Latina del 29 ottobre), il Pronto Soccorso del DEA di II livello di Latina (il Santa Maria Goretti) da oggi accoglierà solo i codici rossi mentre tutti gli altri saranno dirottati al PS della casa di cura Città di Aprilia e a quello della casa di cura ICOT di Latina, che ovviamente saranno pagati per questo.
Questa decisione si aggiunge alla chiusura notturna di tutti i Punti di Primo Intervento della provincia disposta già a decorrere dal 5 ottobre per recuperare personale da utilizzare nei drive-in, nonostante il Governo con il DL 104/2020 convertito con legge 12472020 abbia autorizzato le Regioni ad assumere personale proprio per fronteggiare l'epidemia COVID e quindi per evitare di ridurre o chiudere i servizi preesistenti destinati alla cura di altre patologie.
In questo modo il tempo previsto per raggiungere il Pronto Soccorso dell'ospedale più vicino per gli abitanti di molti Comuni, soprattutto dei Lepini, supererà di molto i limite massimo previsto per legge che è di 20 minuti.
Ad esempio il tempo di percorrenza da Roccasecca ad Aprilia è di un'ora e 43 minuti mentre per arrivare a Terracina basta un'ora e 12 minuti. C'è tutto il tempo per arrivare dissanguati.
Ma come farà un paziente a sapere se è un codice rosso o meno ? Deve fare l'autodiagnosi?
Questo mentre viene dato ampio risalto all'efficienza delle reti tempo dipendenti.
L'Emergenza sanitaria territoriale è uno dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti dal DPCM 12 gennaio 2017 che deve essere garantito a tutti i cittadini.
Meraviglia in tutto questo il silenzio assordante dei Sindaci che in quanto massima autorità sanitaria dei loro Comuni dovrebbero tutelare la salute dei cittadini.
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