mercoledì 30 dicembre 2020

L'ISTAT HA PUBBLICATO I DATI DEI DECESSI NEL COMUNE DI SABAUDIA DEL 2020 (FINO A SETTEMBRE)


Concludiamo quest'anno con un grafico reso disponibile dall'ISTAT con il confronto delle persone decedute a Sabaudia nel 2020 (98) messe a confronto con quelle decedute nel 2019 (113).

I dati sono relativi al periodo 1° gennaio - 30 settembre. 

Come si vede, purtroppo quest'anno sono decedute 98 concittadini, ma comunque meno dello stesso periodo dell'anno passato.

Non c'è da stare allegri ma evidentemente le persone hanno fatto attenzione e i decessi sono stati meno del 2019.

Nel resto dell'Italia non è stato così.

lunedì 28 dicembre 2020

LA DETERMINAZIONE DELLA REGIONE PER IL PIANO REGIONALE DI VACCINAZIONE ANTI SARS CoV2 PRIMA FASE

Con determinazione n. G16243 in data 24 dicembre 2020 la direzione regionale salute e integrazione sanitaria ha approvato il Piano Regionale per la Vaccinazione anti SARS-CoV-2.
La pandemia da COVID-19 rappresenta una delle crisi più gravi a livello globale verificatasi nel corso dell’ultimo secolo. 
Il Governo Italiano ha seguito da vicino tutte le fasi per la messa a punto dei nuovi vaccini che possono contribuire alla protezione di individui e comunità, al fine di ridurre l'impatto della pandemia. Attualmente alcuni di questi vaccini sono molto vicini all’approvazione. I cittadini dell’Unione Europea avranno rapidamente accesso ai vaccini che saranno approvati nel corso del prossimo anno e grazie agli accordi stipulati dalla Commissione Europea con le industrie produttrici. 
Questi accordi prevedono un equo accesso alla vaccinazione su tutto il territorio dell’Unione. In Italia le Regioni sono chiamate all’implementazione locale dei piani sanitari sviluppati a livello nazionale. In particolare, le Regioni dovranno sviluppare i percorsi di accesso alla vaccinazione individuando le strutture ed i gruppi di soggetti da vaccinare secondo i criteri di priorità definiti a livello nazionale.
Questo documento è stato scritto al fine di definire i percorsi di accesso al vaccino COVID 19 della Regione Lazio. Le indicazioni e gli scenari previsti nel documento saranno modificati in tempo reale in modo da essere adattati al contesto epidemiologico corrente e alla disponibilità di vaccini con differenti caratteristiche ed indicazioni di utilizzo.
Al momento il documento contiene gli indirizzi generali e le indicazioni per l’implementazione della vaccinazione anti SARS CoV-2/COVID-19 per la prima fascia di priorità di accesso con l’unico vaccino disponibile nel Lazio (Pfizer).
Sezioni integrative saranno sviluppate non appena saranno disponibili nuovi vaccini (o nuove formulazioni vaccinali) o in risposta a nuovi impulsi da parte del Governo Nazionale.
In data 24 dicembre 2020 è stata pubblicata la circolare del Ministero della Salute: “Raccomandazioni per l’organizzazione della campagna vaccinale contro SARS-CoV-2 e procedure di vaccinazione” .
Anche l'AIFA ha pubblicato le istruzioni per l'uso.
Si tratta di un documento di 107 pagine:



domenica 27 dicembre 2020

ANNULLATA L'AGGIUDICAZIONE DELLA GARA PER I TRASPORTI INTRAOSPEDALIERI DELL'AZIENDA USL LATINA

Il TAR del Lazio, Latina con una Sentenza pubblicata il 22 dicembre scorso, n. 487 ha accolto il ricorso della Heart Life Croce Amica s.r.l. contro l'Azienda USL Latina e nei confronti della Croce Cianca s.r.l. per l'annullamento della deliberazione n. 743/2020 con cui è stata aggiudicata la gara  per il trasporto di infermi intraospedaliero della ASL per un triennio. 
Al riguardo il Collegio giudicante ha argomentato in particolare come segue:
"Riguardo ai motivi concernenti l’esaustività dell’offerta economica di CB (da 4 a6 in factum), colgono nel segno le censure (sub 4 e 6/a) che deducono la mancata giustificazione dell’anomalia, e quindi l’illegittima accettazione dell’offerta, per i costi del personale medico e della formazione aggiuntiva.
Per il personale medico CB ha offerto un costo orario di 26,00 euro, per un totale di 78.840 ore nell’arco triennale del servizio e complessivi € 2.049.840,00, mentre nei giustificativi dell’anomalia ha ridotto il costo a 20,50/h euro, per un totale di€ 1.649.983,50.
La giurisprudenza è attestata nel riconoscere l’irrilevanza del mutamento di singole voci di costo, in sede di giustificazione, qualora l’offerta economica complessiva resti immutata e la modifica della singola voce sia fatta per correggere errori di calcolo o sia resa necessaria da sopravvenienze normative o fattuali (Cons.St., V, 14.4.2020 n. 2383; T.A.R. Lazio, Latina, 24.11.2020 n. 429;T.A.R. Lombardia, Milano, I, 4.5.2018 n. 1220); in fattispecie, peraltro, nessuna delle predette circostanze giustifica la decurtazione del costo del personale medico. CB la spiega asserendo (all. 29 all’atto introduttivo del giudizio) che il costo originario proposto, € 26,00/h, è quello richiesto dal CCNL AIOP per la sanità privata e la cui indicazione è “un refuso” giacché i suoi medici sono liberi professionisti e non lavoratori dipendente. Pertanto ad essi, spiega CB, si è ritenuto di applicare un costo inferiore in regime di libera contrattazione. Proprio questa spiegazione pone in evidenza la volontà di modifica al ribasso a posteriori del costo del personale medico, quindi non un errore, sostituendo il costo previsto dal contratto collettivo AIOP e indicato nell’offerta con un costo inferiore frutto di contrattazione con i liberi professionisti. Senza peraltro specificare quando è avvenuta la contrattazione, se prima o dopo la presentazione dell’offerta. La spiegazione fornita da CB non appare in tutta evidenza logica idonea a giustificare il mutamento.
Inoltre, considerato che l’offerta migliorativa della formazione professionale proposta da CB (livello advanced al posto del livello based richiesto dalla stazione appaltante, cfr. relazione tecnica all’offerta CB) ha comportato per la ditta un giudizio superiore (“ottimo”, contro il giudizio di “discreto” per la formazione based offerta da HL), sarebbe stato necessario indicarne i costi.
La decurtazione, in libera contrattazione, del costo del personale medico primariamente offerto e la mancata indicazione del costo dell’offerta migliorativa per la formazione appaiono, in piena evidenza accorgimenti volti a giustificare l’offerta economica più bassa proposta da CB. Giustificazioni tuttavia operate con una inammissibile decurtazione a posteriori del costo del lavoro per i medici e con la carenza della voce di costo per la formazione advanced. Quindi non accettabili e non in grado di rendere congrua l’offerta economica complessiva. La cui accettazione da parte della stazione appaltante è illegittima e vizia l’aggiudicazione della gara a CB.
Su queste basi il ricorso deve essere accolto, con assorbimento degli altri motivi riferiti all’offerta economica dell’aggiudicataria".
Un altro problema si aggiunge ai tanti dell'azienda USL Latina.

A LATINA MANCANO I POSTI LETTO PER L'ASSISTENZA OSPEDALIERA RISPETTO AL LIVELLO ESSENZIALE DI ASSISTENZA PREVISTO DALL'ART. 117 DELLA COSTITUZIONE


L’art. 117, lettera m) della Costituzione stabilisce che spetta allo Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. 
Il 12 gennaio 2017 è stato firmato il DPCM vigente recante la definizione e l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Secondo quanto si legge sul sito del Ministero della salute le Regioni hanno la competenza in materia di organizzazione della rete di assistenza ospedaliera che viene effettuata, tuttavia, sulla base di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi determinati a livello nazionale. La rete ospedaliera regionale, in particolare, deve assicurare un determinato numero di posti letto ogni 1.000 abitanti, in base alla normativa. 
A seguito dell’Intesa Stato Regioni del 5 agosto 2014, con il decreto interministeriale n. 70 il 2 aprile 2015, è stato approvato il regolamento recante la definizione degli standard ospedalieri che prevedono, tra l’altro, un livello di posti letto per acuti non superiore a 3,0 p.l. per mille abitanti. 
Com’è noto la Regione Lazio si trova ancora in Piano di rientro dal disavanzo sanitario in base all’Accordo siglato il 28 febbraio 2007. 
L’art. 180 della legge 311 del 2004 stabilisce che la regione che evidenzi un disavanzo di gestione debba procedere ad una ricognizione delle cause e ad elaborare un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio; i Ministri della salute e dell’economia e delle finanze e la singola regione devono stipulare apposito accordo che individui gli interventi necessari per il perseguimento dell’equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e degli adempimenti di cui alla intesa prevista dal comma 173 della medesima legge. 
Il Commissario ad acta per la gestione del piano di rientro nella regione Lazio con Decreto del 5 luglio 2017, n. 257 ha adottato il documento tecnico denominato “Programmazione della rete ospedaliera nel biennio 2017-2018, in conformità agli standard previsti nel DM 70/2015” nel quale è stato indicato il limite massimo dei posti letto per ciascun presidio ospedaliero pubblico, delle strutture equiparate e delle case di cura accreditate che, complessivamente, porta ad una media regionale di 2,98 p.l. per mille abitanti. 
Dall’esame di detto decreto si rileva come il rapporto del 3x1000 sia rispettato (anzi superato) nella città di Roma Capitale, mentre nel resto della provincia di Roma e nelle province di Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone il rapporto sia in realtà molto più basso (e quindi non rispettando il LEA) creando una disuguaglianza e divenendo spesso motivo di migrazione di pazienti dalle province verso la Capitale e altre regioni con tutte le conseguenze legate alla mobilità passiva. 
Per quanto riguarda in particolare la provincia di Latina, il numero dei residenti è aumentato negli ultimi venti anni passando dai 491.431 del 2000 ai 576.655 del 2019; pertanto dovendo assicurare il rapporto del 3x1000 sarebbero necessari 1728 p.l. 
Con il DCA 257 del 2017 sono stati invece previsti per i pazienti acuti della provincia di Latina solo 1.456 posti letto di cui n. 882 nei presidi pubblici (Latina, Terracina, Fondi e Formia) e 574 nelle case di cura accreditate e conseguentemente il rapporto posti letto abitanti programmato dovrebbe essere del 2,52x1000. 
Nella realtà nella provincia di Latina, che ospita anche la Facoltà di medicina dell’Università degli studi “La Sapienza” purtroppo non sono stati neanche rispettati i posti letto programmati con il predetto DCA 257 del 2017 in quanto in base ai dati rilevati dalla Relazione della performance 2019 della stessa ASL i p.l. erano complessivamente solo 1.239 di cui 712 pubblici e 527 presso strutture private accreditate (ma 63 p.l. più 4 DH e 4 DS della casa di cura ICOT sono a gestione universitaria in base ad un accordo convenzionale tra l’Università di Roma “La Sapienza”, la struttura assistenziale accreditata GIOMI/ICOT e l’Azienda USL Latina – Deliberazione 1005 del 2020). 
Pertanto il rapporto posti letto abitanti della provincia di Latina al 31 dicembre 2019 di fatto è sceso ulteriormente al 2,14 per mille. 
Sempre in base ai dati della relazione sulla performance l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina aveva nel 2019 solo 412 p.l. di cui 366 ordinari e 46 tra Day Hospital e Day Surgery assolutamente insufficienti anche per assicurare il rispetto dei tempi delle liste di attesa previsti per le prestazioni in regime di ricovero dal Piano Nazionale delle Liste di attesa 2019-2021 in molti reparti e in particolare nelle chirurgie. 
La cosa è tanto più grave se si tiene conto che l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina in quanto DEA II dovrebbe assicurare tutti i reparti (con un adeguato numero di posti letto) e servizi previsti dal punto 2.4 dell’allegato n. 1 del citato DM 70/2015. 
Tutto ciò è avvenuto senza che la Regione Lazio sia intervenuta, nell’ambito della propria funzione di controllo, per assicurare almeno i posti letto previsti nel proprio atto di programmazione. 
Pur tenendo conto che alcuni reparti di alta specialità abbiano un bacino d’utenza che ne giustifica la presenza solo a Roma (ad esempio reparto ustionati del Sant’Eugenio) la carenza di posti letto è eccessiva contribuendo a creare difficoltà per i ricoveri al Pronto Soccorso (con le file di ambulanze) e ad allungare le liste di attesa per i ricoveri di elezione. 
Nel 2017 ben 28.487 residenti della provincia di Latina sono state costretti ad andare a curarsi in altre ASL della regione Lazio mentre 1.798 sono andati fuori regione e addirittura 172 all’estero, contribuendo decisamente anche alla mobilità sanitaria interregionale che nel 2017 nel Lazio ha raggiunto un saldo passivo di € 289.175.344,00. 
In merito a quanto sopra è stata inviata in data odierna una segnalazione al Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza del Ministero della salute, al tavolo per la verifica degli adempimenti regionali del Ministero dell’economia e delle finanze e alla Commissione sanità del Consiglio regionale del Lazio. 
Con queste carenze abbiamo assistito alla “trasformazione” della quasi totalità dei posti letto rimasti nell’ospedale Santa Maria Goretti in posti letto Covid.

martedì 22 dicembre 2020

LA REGIONE LAZIO HA APPROVATO IL VALORE DELLA PRODUZIONE RICONOSCIBILE ALLE CASE DI CURA DELLA PROVINCIA DI LATINA PER L'ANNO 2019


Con determinazione n. G12923 DEL 4 novembre 2020 la direzione salute e integrazione sociosanitaria ha provveduto alla "Definizione del valore della produzione riconoscibile spettante alle Case di Cura Private, agli Ospedali Classificati, agli IRCSS privati e ai Policlinici Universitari non Statali per le prestazioni di assistenza ospedaliera, le funzioni assistenziali-ospedaliere, le funzioni di didattica e ricerca e la distribuzione diretta dei farmaci File F - 2019".

Come si vede dalle cifre si tratta di somme in qualche caso rilevanti relative all'anno 2019, ma deliberate solo alla fine del 2020.


venerdì 18 dicembre 2020

CONVOCATA PER LUNEDI' 21 LA CONFERENZA LOCALE SOCIALE E SANITARIA, MA CASATI HA GIA' APPROVATO L'AVVIO DELLA SELEZIONE PER LO STUDIO DI FATTIBILITA' DEL NUOVO OSPEDALE

Per il giorno 21 dicembre alle ore 15:00 sono stati convocati i Sindaci e i Commissari dei Comuni della provincia alla Conferenza locale sociale e sanitaria dell’Azienda USL Latina che si terrà in videoconferenza (non pubblica) con all’ordine del giorno i seguenti punti:
-Studio di fattibilità ospedali di Latina e Formia e nuovi strumenti diagnostici;
-Aggiornamento Covid (tra cui progetto USCA).
Al riguardo appare opportuno far presente che la direzione generale dell’azienda: 
-Con deliberazione n.821 in data 13 luglio 2020 ha approvato lo Studio di fattibilità del nuovo ospedale del Golfo redatto dal RTP Capogruppo mandatario Ing. F. Purchiaroni che è stato già presentato in una videoconferenza il 21 maggio scorso per un costo di 85 milioni e che prevede n. 230 pl. 
-Con deliberazione n. 1384 in data 10 dicembre è stata decisa l’indizione della selezione per la redazione dello studio di fattibilità del nuovo ospedale di Latina ai sensi dell’art.14 comma 1 del DPR 207/2010 (costo previsto € 99.000 più IVA e oneri previdenziali); la nuova struttura dovrebbe sorgere a Borgo Piave  ma l’allegato con gli elaborati del progetto non è stato pubblicato. 
La discussione sul futuro del più importante ospedale DEA II di una provincia in cui non viene rispettato lo standard dei posti letto per acuti dello 3x1000 (DM 70/2015) che sarebbe di 1.725 posti letto, ma che ne ha solamente 1.418 di cui 834 pubblici e 584 accreditati (dati Ministero della salute 2018) non può essere limitata ad una videoconferenza in cui i Sindaci, che in base alla legge hanno potere di indirizzo, valutazione e controllo sull’operato dell’Azienda, si trovano davanti ad un documento già deliberato. 
Inoltre l'ANCE Latina aveva offerto gratuitamente uno studio di fattibilità come già riferito su questo blog, per cui si buttano dalla finestra oltre 100.000 euro.
Oltretutto lo studio dell'ANCE prevede un ospedale di 700 letti che sono proprio quelli che servirebbero ad  ospedale sede di DEA di 2° livello.
È appena il caso di ricordare che il quotidiano economico Italia Oggi in una indagine curata dall’Università “La Sapienza” di Roma pubblicata nel novembre scorso, ha collocato la provincia di Latina al 103° posto sulle 107 province italiane, proprio per il sottodimensionamento dei posti letto. 
Tutto questo questo avviene senza tener conto delle implicazioni per il Sistema di emergenza 118 dato che lo spostamento a nord di Latina dell'ospedale comporterà un allungamento dei tempi di percorrenza per i mezzi di soccorso provenienti dal sud con superamento dei dei venti minuti che rappresentano il tempo massimo di percorrenza nell'emergenza.
Sarebbe opportuno che i Sindaci chiedessero il rinvio del primo punto allo scopo di permettere ogni ritenuto approfondimento in merito a questi progetti sottoponendoli ad un dibattito pubblico ai sensi dell’art. 22 del d.lgs 56 del 2016 anche allo scopo di ridiscutere l’intera riorganizzazione della rete ospedaliera (e dei relativi reparti e servizi) della provincia e adeguarla allo standard. 
Infine, ma non è cosa da poco, viene ignorata la messa a disposizione da parte dell'ANCE di uno studio di fattibilità a costo zero.
Per quanto riguarda invece le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, previste dall’art. 8 del D.L. 9 marzo 2020, n. 14, poi assorbito dal D.L. 17 marzo 2020 n 18, convertito con modificazioni con la legge 24 aprile, n.27, la Regione avrebbe dovuto istituire entro dieci giorni, presso ogni sede di continuità assistenziale già esistente, una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. 
La Regione Lazio ha invece deciso di approvare un regolamento di funzionamento delle USCAR Lazio affidandone l’organizzazione e la gestione all’INMI Spallanzani invece di porle alle dipendenze dei Distretti per cui sarebbe opportuno che l’organizzazione delle USCA venisse ricondotta all’organizzazione prevista dalla legge. 
Non risulta neanche che i sindacati siano stati coinvolti nelle scelte relative alla programmazione dei posti letto, delle unità di personale, dei reparti e dei servizi che dovranno essere presenti nel nuovo ospedale di Latina né tantomeno sulla questione delle USCA. 
A ciò si aggiunga che i cittadini, i quali prima della trasformazione delle USL in aziende potevano assistere alle sedute dell’assemblea generale (prevista dall’art. 15 della legge 833 del 1978), in questo modo sono stati totalmente esclusi.

lunedì 14 dicembre 2020

LA PROPOSTA DELL'ANCE DI LATINA PER IL NUOVO OSPEDALE DEL CAPOLUOGO E LA DELIBERA DELLA ASL

Area catastale dell'ospedale - Fonte ANCE LT
Nei giorni scorsi la direzione generale dell'azienda USL Latina con un comunicato stampa ha , tra l'altro, fatto una comunicazione specifica che riguarda la firma della delibera ( la n. 1384 del 10 dicembre 2020) per lo studio di fattibilità del ‘Nuovo Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. 
Il quadro economico di massima per la realizzazione della nuova opera è di € 300.000.000.
Un progetto di lungo corso che grazie all’amministrazione regionale e al relativo finanziamento finalmente possiamo portare avanti. Un progetto importante che darà come risultato un ospedale moderno, come hub, non sono per l’emergenza ma anche per la rete oncologica. Questo porterà all’interno del nuovo ospedale il polo universitario dando maggior impulso quindi alla ricerca e alla sperimentazione clinica. Un comunicato un poco scarno.
Per avere maggiori notizie occorre andare sul sito dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili di Latina che ha dove il Presidente Pierantonio Palluzzi spiega che il progetto è stato predisposto grazie alla collaborazione dell'architetto Rosolini e dell'ingegner Pol e che il Il progetto preliminare verrà messo a disposizione della comunità per dare un contributo alla nostra provincia.
Si tratta di una scelta molto generosa che senza dubbio ha dato una spinta rilevante per la riuscita del progetto.
Da quanto si apprende sempre dal Presidente dell'ANCE si conferma che l'area individuata è quella nei pressi di Borgo Piave - Latina, che è già di proprietà della Regione Lazio, quindi non necessita di espropri o altre lungaggini burocratiche. 
Il piano regolatore prevede per quel sito: area a servizi ospedalieri. 
Sarà punto di snodo delle maggiori strade interprovinciali: Autostrada Roma-Latina/Cisterna-Valmontone, circonvallazione nord Latina-Monti Lepini, B.go Piave Mare. 
Come si può vedere dal rendering la struttura è immersa nel verde che è uno dei protagonisti del progetto insieme alla luce. 
Il concetto che che è stato chiesto di sviluppare ai progettisti è stato quello di un "bosco orizzontale". 
Sono previsti quasi 700 posti letto, un parcheggio interrato trasformabile in pochi giorni in un pronto soccorso e 200 posti letto per la gestione delle emergenze. 
Si tratterà di un ospedale sostenibile con un consumo energetico ridotto ad un terzo rispetto ad ospedali di edilizia ed impiantistica classica. 
Ci saranno spazi riservati all'università e alla ricerca, tenendo presente che la struttura è al centro del secondo polo chimico farmaceutico italiano. 
Saranno previsti anche ampi spazi di condivisione, incontro e confronto. 
Complimenti ringraziamenti all'ANCE e ai progettisti.
Sorgono tuttavia perplessità circa la la sostenibilità economica del nuovo presidio ospedaliero nell'ambito della pianificazione del territorio dato che la direzione generale dell'azienda non ha ancora predisposto un proprio piano di sviluppo dell'assistenza ospedaliera e la sua integrazione con l'assistenza territoriale. 
Da quanto si apprende nella nuova struttura dovrebbero migrare i reparti universitari oggi presenti all'ICOT, quindi dovrebbe essere costituita formalmente un'azienda ospedaliera-universitaria in base all'art. ex art.2, comma 2, lettera b) del d.lgs 517/1999. Non v'è cenno di cosa avverrà dell'attuale ospedale.
Da quanto si apprende dai dati dell'AGENAS tutte le aziende ospedaliere del Lazio hanno pesanti disavanzi (il massimo è raggiunto dal San Camillo-Forlanini con oltre 113 milioni) , per cui sarà opportuno valutare a fondo una scelta in tal senso e preparare un business plan.

ANCE LATINA RENDERING PROGETTO NUOVO OSPEDALE