Alla scadenza del contratto il direttore generale dell'Azienda USL Latina dott. Casati ha lasciato l'incarico ed ora è a casa ad attendere un nuovo incarico. Ma la valutazione sul suo operato di questi anni è stata fatta? Le disposizioni vigenti prevedono infatti che trascorsi ventiquattro mesi dalla nomina di ciascun direttore generale, la regione, entro novanta giorni, sentito il parere del sindaco o della Conferenza dei sindaci di cui all’articolo 3, comma14, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, ovvero, per le aziende ospedaliere, della Conferenza di cui all'articolo 2, comma 2-bis, del medesimo decreto legislativo, in base al quarto comma del predetto art. 2 del d.lgs 171 del 2016, la regione deve procedere alla valutazione del suo operato tenendo conto:
a) del raggiungimento di obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi definiti nel quadro della programmazione regionale, con particolare riferimento all’efficienza, all’efficacia, alla sicurezza, all’ottimizzazione dei servizi sanitari e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari e di bilancio concordati, avvalendosi anche dei dati e degli elementi forniti dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali;
b) della garanzia dei livelli essenziali di assistenza, anche attraverso la riduzione delle liste di attesa e la puntuale e corretta trasmissione dei flussi informativi ricompresi nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario, dei risultati del programma nazionale valutazione esiti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e dell’appropriatezza prescrittiva;
c) degli obblighi in materia di trasparenza, con particolare riferimento ai dati di bilancio sulle spese e ai costi del personale;
d) di tutti gli ulteriori adempimenti previsti dalla legislazione vigente.
Il commissario della regione Lazio con DCA U00155 del 18 aprile 2019 aveva assegnato ai direttori generali delle aziende sanitarie gli obiettivi per l’anno 2019, poi confermati anche per l’anno 2020 con il DCA U00469 del 13 novembre 2019:
1.1) Pareggio del bilancio: questo obiettivo è stato raggiunto, ma a che prezzo! La regione aveva finanziato i vari tipi di assistenza secondo le percentuali fissate nel Patto della salute e per la prevenzione era stato previsto il 5% mentre nel consuntivo del 2019 (quello del 2020 ancora non è stato approvato) troviamo una spesa solamente di € 31.087.280 pari al 3% della spesa totale anziché il 5% per cui si è risparmiato proprio
nel settore più delicato ed esponendo i cittadini a rischio. Ma anche le spese di manutenzione sono state molto contenute lasciando che molte strutture rimanessero prive di interventi con conseguente grave degrado.
1.2) tempi di pagamento: secondo quanto pubblicato nella Sezione Amministrazione trasparente nel 2020 la tempestività dei pagamenti sarebbe stata finalmente portata dai 297 giorni del 2012 ad un solo giorno nel 2020.
2) Tempi di attesa: sono consultabili sullo speciale sito della regione TDA i tempi di attesa della ASL Latina che vedono costantemente in rosso (cioè superiori al limite consentito) numerosi accertamenti diagnostici (TAC, Ecografie, ecc.);
3) La spesa farmaceutica convenzionata è stata finalmente ricondotta entro i limiti di legge, ma quella ospedaliera li supera grandemente;
4.1) La prevenzione: l'adesione agli screening oncologici è inferiore a quella attesa come si può rilevare dalla Relazione sulla Performance 2019 (ultima pubblicata, pag. 11) in quanto lo screening della mammella è al 44%, lo screening della cervice uterina al 41% e lo screening del colon retto al 33%.
4.2) La vaccinazione MPR (morbillo, parotite e rosolia) è arrivata al 96,2% (ma nel 2018 era al 93,9%)
5.1) Accessi e permanenza al pronto soccorso: le foto con le file delle ambulanze al Pronto Soccorso di Latina occupano spesso le prime pagine dei quotidiani locali e ci sono spesso persone anche anziane che attendono giorni per un ricovero (questo già prima dell'epidemia); sul sito PS Accessi in tempo reale messo a disposizione della regione è possibile rilevare purtroppo i tempi di attesa presso i quattro ospedali della provincia di Latina
5.2) Completezza delle Schede di Dimissione Ospedaliera: non si hanno elementi di valutazione essendo atti interni;
5.3) Gestione dei ricoveri per frattura del femore: dal Programma Nazionale Esiti 2020 si apprende che il DM 2 aprile 2015 n. 70 indica per questa tipologia di casistica una soglia minima di 75 interventi annui per struttura complessa.
Nell’ultimo anno di valutazione, delle 690 strutture che hanno praticato chirurgia su pazienti con frattura del femore, 426 (61,7%)
hanno raggiunto la soglia indicata, coprendo circa il 96% del volume complessivo registrato nel 2019. Permangono
tuttavia 171 strutture (24,8%) con volumi di attività ben al di sotto della soglia indicata dal DM 70/2015. Nella relazione sulla performance non si rinvengono dati relativi all'azienda USL Latina, mentre quelli presenti sul sito dell'AGENAS risalgono al 2015. Lo stesso dicasi per quanto riguarda i parti cesarei.
5.4) Autosufficienza del sangue e suoi derivati : fino allo scoppio dell'epidemia la risposta era positiva anche grazie alla preesistente rete dei donatori della provincia;
5.5) Degenza ospedaliera: la rete ospedaliera provinciale non rispetta lo standard del 3x1000 previsto dal DM 70 del 2015 in quanto in base ai dati della regione sarebbero solo 1.466 pari al 2,26x1000, ma di fatto in base ai dati della ASL i posti letto degli ospedali pubblici anziché essere 882 sono solo 786 più 48 a gestione universitaria presso l'ICOT; è in questa situazione che l'azienda ha affrontato l'epidemia.
6.1) Monitoraggio dello stato di attuazione del processo edilizio: la questione del nuovo ospedale di Formia è emblematica: il 21 maggio 2020 è stato presentato lo studio di fattibilità, ma da quella data non risulta che sia stato fatto nulla benché il tempo di consegna annunciato sia stato quello del dicembre 2023. La casa della salute di Sabaudia che avrebbe dovuto essere aperta entro il 31 dicembre 2020 è ancora in attesa che si inizino i lavori.
7.1) Aumento della copertura dell'assistenza domiciliare per la popolazione anziana non autosufficiente: nella relazione sulla performance 2019 non viene evidenziato nulla su questo punto. L'assistenza distrettuale della ASL è inadeguata e in particolare ,'assistenza domiciliare è carente. Le Case della Salute che potrebbero essere il punto di riferimento sono ancora quasi tutte sulla carta dato che allo stato sono attive solo quella di Sezze e quella di Aprilia, mentre quella di Priverno, inaugurata a maggio 2019 è ancora chiusa e quella di Sabaudia che in base al Piano di Rientro approvato con DCA U00081 del 2020 come già accennato non ha rispettato il temine per cui la regione risulta inadempiente rispetto ad uno degli obiettivi fissati nel Piano di rientro..
8.1) Ottimizzazione delle attività di identificazione dei potenziali donatori di organo: non si rinviene alcuna notizia su questo punto nella Relazione sulla Performance, benché si tratti di un obiettivo assegnato alla direzione generale.
8.2) Incremento della donazione di tessuti: nella relazione sulla Performance 2020 non c'è traccia neanche su questo argomento.
A tutto ciò si deve aggiungere la nota vertenza relativa alla cosiddetta "trasformazione" dei Punti di Primo Intervento in Punti di Assistenza Territoriale che ha costretto molti sindaci e comitati di cittadini a manifestare più volte e poi a presentare ricorso al TAR del Lazio.
Senza dubbio il dott. Casati avrà fatto un'altra relazione più esauriente rispetto a quella sulla performance in merito a tutti gli obiettivi assegnatigli, ma non risulta che sia stata pubblicata.
Peccato, anche la trasparenza avrebbe potuto essere migliore.
Complessivamente non sembra i risultati attesi siano stati raggiunti per cui, come cittadino non posso esprimere una valutazione positiva.
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