Profonda amarezza provoca la notizia secondo cui la
società che gestisce la Residenza
sanitaria assistenziale ( RSA ) di San Donato ( San Raffaele S.p.a. ) potrebbe
chiudere la struttura per problemi
legati ai famosi tagli alla sanità decisi dal Commissario ad acta per la Regione Lazio Bondi.
Nel 1996 la Regione Lazio finanziò ai sensi dell’art. 20
della L. 67/88 la realizzazione di una
serie di RSA tra cui quella del Comune di Sabaudia.
Nonostante che
il progetto “cantierabile” fosse stato
approvato dal Nucleo di Valutazione della Regione e che quindi il costo
fosse coperto completamente dal finanziamento (€ 3.665.278,55 ),
l’Amministrazione comunale, a seguito di una vertenza con l’impresa
costruttrice, non riuscì a completare l’opera con la somma assegnata e
l’immobile è rimasto per molti anni in stato di abbandono; la
vertenza giudiziaria è ancora in atto.
Al fine di risolvere il problema, a seguito di
gara, con determinazione n. 210/2004 il
Comune affidò alla soc. Tosinvest il
completamento e la gestione per trenta anni della RSA.
Gli atti relativi non sono stati mai sottoposti al
Consiglio comunale.
In base alla convenzione la Tosinvest ha versato € 25.000 a titolo di diritto
di superficie ed ha iniziato a corrispondere € 42.000 annue a partire dal
quarto anno di avvio dell’attività che, da quanto risulta dagli atti deve farsi
risalire al 10.1.2008.
Il gruppo del PD è intervenuto più volte per
sbloccare la situazione.
Allo stato i ricoveri avvengono in regime di
pagamento diretto da parte dei cittadini per il totale del costo e non è
previsto alcun rimborso.
Pertanto dal punto di vista formale la struttura non
dovrebbe ricadere tra quelle interessate ai tagli, anche perché oltre ad essere gestita in
regime privatistico, si occupa di pazienti
che hanno superato la fase dell’acuzie e quindi contribuisce a liberare
i posti letto ospedalieri.
Ove fosse portata avanti questa decisione della
proprietà ( legata a gravissimi problemi economici ), si tratterebbe di una scelta che
penalizzerebbe duramente i pazienti anziani e le loro famiglie, lasciando senza
lavoro moltissimi operatori socio-sanitari.
Un altro problema che verrebbe ad aggiungersi al
lungo elenco di strutture imprenditoriali chiuse da tempo e alle altre famiglie
in difficoltà nella nostra città.
Mi auguro che il problema rientri al più presto, che la nostra RSA possa proseguire a svolgere la propria
attività e che i dipendenti, i
ricoverati e le loro famiglie possano passare un Natale sereno.
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