Il disavanzo
dell’esercizio 2011, deliberato quale proposta dalla giunta comunale in
data 24 maggio 2012, presentava un
disavanzo di € 215.982,22, nonostante
ciò l’ex Sindaco e la maggioranza non hanno sentito il bisogno di rendere conto
ai cittadini di come si fosse arrivati ad una situazione del genere. Pertanto
l’estate scorsa ( era il 30 giugno ) ho provveduto ad illustrare, aiutato da numerose slides e grafici, i dati contenuti nel rendiconto 2011 in un
incontro con i cittadini particolarmente affollato, dedicato appunto al
“Bilancio Sociale”.
In considerazione della
gravità di molti fatti gestionali, ho provveduto poi ad inoltrare un
dettagliato esposto anche alla Corte dei
Conti.
La proposta della
Giunta fu infine iscritta all’ordine del giorno del 31
ottobre, ma il Sindaco non si presentò, facendo mancare il numero legale e
presentando poi le proprie dimissioni. Il rendiconto 2011 è stato infine approvato dal Commissario prefettizio
solamente il 13 dicembre scorso. Nella stessa
data con deliberazione n.11/2012 , il Commissario ha approvato anche il bilancio di
previsione 2012, completando così gli adempimenti contabili dovuti. Nell’anno
2012 tra rinvii del Governo e inadempimenti da parte della nostra Giunta non si
è provveduto ad adottare la deliberazione per il riequilibrio del bilancio,
atto che avrebbe dovuto essere adottato entro il 30 settembre.
In questi giorni abbiamo
letto sulla stampa di gravissime difficoltà da parte del Comune a soddisfare
i creditori , siano essi fornitori di
beni e servizi, che ONLUS o famiglie bisognose, a causa di una situazione di
cassa imbarazzante; peraltro dal Palazzo non trapelano notizie circa il
rendiconto dell’anno 2012 e del relativo disavanzo, il che ingenera legittime
preoccupazioni.
Per fortuna che molti
gestori di servizi pubblici accettano ancora di seguitare a garantire le loro
prestazioni, ma sino a quando potrà avvenire ?
E’ stato emanato in questi giorni il Decreto del Ministero
dell’economia e delle finanze n.15162 (pubblicato per ora solamente sul sito
del MEF ), concernente la certificazione del rispetto degli obiettivi del patto
di stabilità interno del 2012 da parte delle province e dei comuni con
popolazione superiore a 5.000 abitanti (art. 31, comma 20, legge n. 183 del
2011). In base a questo decreto, i comuni con popolazione superiore a 5.000
abitanti dovranno trasmettere, entro il 31 marzo 2013, al Ministero
dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello
Stato, IGEPA, via XX Settembre 97, 00187 Roma, una certificazione, sottoscritta
dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dai
componenti dell’organo di revisione economico-finanziaria, relativa al rispetto
dell’obiettivo del patto di stabilità interno per l’anno 2012. I comuni che non
osserveranno quest’obbligo, saranno considerati inadempienti al patto di
stabilità interno 2012, ai sensi dell’articolo 31, comma 20, della legge 12
novembre 2011, n. 183.
Sarà interessante conoscere i dati che saranno trasmessi al Ministero per iniziare a comprendere qualcosa sullo stato delle finanze comunali, anche perché il disavanzo potrebbe probabilmente comportare nuovi aumenti a carico dei cittadini.
Sarà interessante conoscere i dati che saranno trasmessi al Ministero per iniziare a comprendere qualcosa sullo stato delle finanze comunali, anche perché il disavanzo potrebbe probabilmente comportare nuovi aumenti a carico dei cittadini.
Comunque anche se non saranno resi noti quei dati, non dovremo attendere molto, in quanto entro il trenta aprile p.v. il Comune dovrà approvare il rendiconto
dell’anno 2012; si tratta del documento contabile più importante, la cartina di
tornasole di come sono stati gestiti i soldi della comunità.
Mi auguro che questa
volta il Comune provveda a rispettare la Direttiva
del Ministro della Funzione Pubblica sulla rendicontazione sociale delle
amministrazioni pubbliche del 17
febbraio 2006.
La questione è particolarmente delicata in quanto la crescita del disavanzo, la cui responsabilità può essere ascritta eslusivamente alla Giunta Lucci, preoccupa notevolmente, anche se il Commissario straordinario è impegnato in tutti i modi consentiti oggi dalla legge, per arginare il rischio del dissesto.
La questione è particolarmente delicata in quanto la crescita del disavanzo, la cui responsabilità può essere ascritta eslusivamente alla Giunta Lucci, preoccupa notevolmente, anche se il Commissario straordinario è impegnato in tutti i modi consentiti oggi dalla legge, per arginare il rischio del dissesto.
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