sabato 28 dicembre 2013

SABAUDIA: i debiti fuori bilancio al Consiglio comunale del 30 dicembre

Ieri si è riunita la Commissione bilancio per l’esame dei debiti fuori bilancio e in considerazione dell’interesse dell’argomento ho ritenuto, come cittadino, di assistervi.
Può accadere che nella gestione ordinaria di un Comune si manifestino spese non previste in bilancio che in base agli artt. 193 e 194 del testo unico degli enti locali debbono essere sottoposte per il loro riconoscimento al Consiglio comunale, con il parere obbligatorio del Collegio dei revisori entro il 30 settembre di ogni anno.
La Corte dei Conti Sezione Controllo Enti nell’esaminare la situazione del nostro Comune, con deliberazione n. 61/2012 aveva avuto già modo di mettere in guardia su una serie di irregolarità nella gestione economica.
I debiti fuori bilancio costituiscono proprio uno dei dieci parametri obiettivi fissati dal D.I. 18 febbraio 2013 per misurare l’eventuale situazione di deficitarietà strutturale e il Comune di Sabaudia secondo la relazione del Collegio dei revisori relativa all’esercizio 2012 non rispettava già il parametro dei residui passivi e quello relativo ai procedimenti di esecuzione forzata (allegato “F” al rendiconto).
Nel corso della passata consiliatura, nonostante le vive sollecitazioni dell’opposizione non sono state mai sottoposte formalmente al Consiglio proposte di deliberazioni per il riconoscimento di debiti fuori bilancio, dissimulando la reale situazione dei conti dell’ente.
I debiti “Talenti” (comprensivo degli interessi e degli oneri derivanti dal pignoramento) e “Caradonna” furono inseriti nella deliberazione per la salvaguardia degli equilibri di bilancio del 2011, poi approvata con atto n.54/2011, tanto che poi sul debito “Talenti” fu poi chiesta dalle minoranze la costituzione di una Commissione d’inchiesta, approvata con deliberazione n. 27/2012, che però non si è mai riunita in quanto subito dopo ci furono le dimissioni del Sindaco.
Peraltro si aveva notizia dell’esistenza di altri debiti originati da vertenze giudiziarie, da fatture relative alla gestione del servizio rifiuti ecc., che però all’epoca il Sindaco non ha ritenuto di portare in Consiglio, per cui naturalmente, nel frattempo sono seguitati a maturare interessi a favore dei creditori.
Neanche il Commissario straordinario ha ritenuto di affrontare questo problema.
Il nuovo Collegio dei Revisori dei conti, nella relazione al consuntivo dell’anno 2012 (30 aprile 2013) riferisce che dopo la chiusura dell’esercizio ed entro la data di formazione dello schema di rendiconto non erano stati riconosciuti debiti fuori bilancio e che solo a seguito di sollecitazioni del responsabile del servizio finanziario in data 22 aprile 2013 erano pervenute comunicazioni positive da parte dell’Avvocatura (€ 2.101.127,77, oltre ad € 1.117.286,74 per pignoramenti) e del Settore ambiente (per € 280.078,56).
Finalmente il 29 novembre 2013 il Consiglio comunale è stato convocato con all’ordine del giorno: “Art.194 D.lgs. n.267/2000 e s.m.i. Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio”.
La proposta dell’amministrazione prevedeva di spalmare il debito su tre esercizi, ma, secondo quanto appreso per le vie brevi sembra che all’epoca non fosse stato ancora definito il necessario accordo dei creditori, così il punto all’ordine del giorno è stato “Ritirato” (deliberazione n. 33/2013).
Come accennato il 27 dicembre è stata convocata la Commissione bilancio
Naturalmente come “cittadino” non ho potuto prendere visione degli atti, ma dalla relazione dell’Assessore e dagli interventi di alcuni membri della Commissione ho potuto dedurre quanto segue:
- Le trattative con i creditori sarebbero state svolte dall’Assessore mentre il legislatore ha definito da anni la divisione dei compiti tra rappresentanti politici e funzionari, attribuendo a questi ultimi i compiti gestionali;
- Per ogni debito deve esserne preventivamente accertata e relazionata la legittimità in quanto il testo unico pone questo elemento come indispensabile;
- Per ciascun debito deve essere chiarito a quanto ammontano il debito vero e proprio e gli interessi, perché mai non si sia provveduto tempestivamente a sottoporli al Consiglio e se vi siano responsabilità in proposito;
- Quanto sopra anche ai fini della valutazione della performance e alle eventuali valutazioni dell’O.I.V. in merito ai titolari degli uffici
- Sembrerebbe che per alcune vertenze l’amministrazione non abbia fatto opposizione nelle sedi opportune
Il 30 dicembre è stato riconvocato il Consiglio per esaminare il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, per cui si attende una seduta vivace.
Il fatto che per legge tutti gli atti relativi ai debiti fuori bilancio debbano essere inviati alla Corte dei Conti non può esimere il Consiglio dallo svolgimento del proprio ruolo di controllo interno anche per evitare che poi la Magistratura sia costretta ad intervenire supplendo alle carenze della politica.

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