Molti sono ancora oggi gli abitanti di Sabaudia nati nell'ospedale di via Conte Verde oggi ridotto ad un ambulatorio con due soli specialisti, con un CUP aperto solo poche ore la mattina e poche altre attività
Nel 2019 dopo la pubblicazione a ferragosto del decreto del presidente della regione con cui veniva sancita la "trasformazione" del Punto di Primo Intervento in un punto di assistenza territoriale mi misi a scrivere un ricorso al TAR che poi il 27 agosto, in occasione di un incontro in provincia con i Sindaci dei Comuni interessati e i rappresentanti dei Comitati dei cittadini, consegnai a tutti gratis.
Il ricorso fu poi presentato dagli avvocati Tommaso Conti e Pasquale Lattari che prestarono la loro opera "pro bono".
Purtroppo pochi giorni prima dell'udienza, fissata per il 2 dicembre 2019, la regione annullò l'atto impugnato con un nuovo decreto (n. U00469) rendendo improcedibile il ricorso; peraltro il nuovo decreto affermava quanto segue:
"La Regione Lazio ha programmato la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria; in proposito le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020".
In un successivo decreto n. U00018 del 20 gennaio 2020 venne prevista al punto 17.9 l'apertura della Casa della Salute di Sabaudia entro il 31 dicembre 2020.
Allo stato, dopo due anni e mezzo per la Casa della Salute ci sono solo promesse, mentre nel frattempo dal 5 ottobre 2020 il Punto di Assistenza territoriale è stato chiuso nelle ore notturne e non c'è neanche una ambulanza con medico a bordo sul posto.
Ora con la scusa della campagna elettorale verrà qualche politico a fare altre promesse, ma i cittadini ne hanno abbastanza.
La salute delle persone non può essere oggetto di strumentalizzazioni elettorali, ha bisogno di fatti.
Fino ad ora la regione ha tradito gli impegni presi.
Non è giusto che i cittadini siano costretti a spendere soldi per difendersi in sede giudiziaria dalle scelte irragionevoli dei propri rappresentanti o dal mancato rispetto degli atti assunti.