Com’è noto, l’art 42 del D.lgs 267/2000 prevede una netta ripartizione delle competenze tra Consiglio comunale e Giunta.
a) statuti dell'ente e delle aziende speciali, regolamenti salva l'ipotesi di cui ai criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi;
b) programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie;
c) convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, costituzione e modificazione di forme associative;
d) istituzione, compiti e norme sul funzionamento degli organismi di decentramento e di partecipazione;
e) organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell'ente locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione;
f) istituzione e ordinamento dei tributi, con esclusione della determinazione delle relative aliquote; disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi;
g) indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza;
h) contrazione di mutui e aperture di credito non previste espressamente in atti fondamentali del consiglio ed emissioni di prestiti obbligazionari;
i) spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, escluse quelle relative alle locazioni di immobili ed alla somministrazione e fornitura di beni e servizi a carattere continuativo;
l) acquisti e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni che non siano previsti espressamente in atti fondamentali del consiglio o che non ne costituiscano mera esecuzione e che, comunque, non rientrino nella ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza della giunta, del segretario o di altri funzionari;
m) definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione di rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, nonché nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservata dalla legge.
Più volte è stato segnalato come argomenti di competenza del consigli siano stati approvati dalla Giunta senza rispettare la norma citata; neanche dopo le segnalazioni fatte la Giunta ha ritenuto di sottoporre detti punti al Consiglio per l’eventuale sanatoria.
In particolare principali questioni sottratte al Consiglio comunale sono state le seguenti :
a) Residenza Sanitaria Assistenziale in San Donato - Nel 1996 la Regione Lazio finanziò ai sensi dell’art. 20 della L. 67/88 la realizzazione di una serie di RSA tra cui quella del Comune di Sabaudia. Nonostante che il progetto “cantierabile” fosse stato approvato dal Nucleo di Valutazione della Regione e che quindi il costo fosse coperto tutto dal finanziamento (€ 3.665.278,55 ), l’Amministrazione comunale, anche a seguito di una vertenza con l’impresa costruttrice, non riuscì a completare l’opera con la somma assegnata e l’immobile è rimasto per molti anni in stato di abbandono. Al fine di risolvere il problema, nel 2003 è stato poi approvato con determinazione dirigenziale un progetto per la concessione del completamento e della gestione. Quindi, a seguito di gara, con determinazione n. 210/2004 il Comune ha affidato alla soc. Tosinvest il completamento e la gestione per trenta anni della RSA. Gli atti relativi non sono stati mai sottoposti al Consiglio comunale. In base alla convenzione la Tosinvest ha versato € 25.000 a titolo di diritto di superficie e dovrebbe corrispondere € 42.000 annue a partire dal quarto anno di avvio dell’attività che, da quanto risulta dagli atti deve farsi risalire al 10.1.2008. La Regione Lazio ancora non ha accreditato la struttura in questione.
b) Cessione in pegno azioni Acqualatina - Con deliberazione della Giunta n. 76/2008 è stata autorizzata la concessione in pegno alla DEFPA BANK delle azioni della società Acqualatina detenute dal Comune di Sabaudia per consentire l’attuazione del finanziamento del programma degli interventi previsti dalla medesima società Acqualatina. L’assunzione autonoma di tale scelta da parte della Giunta, oltre ad aver espropriato il Consiglio comunale di un atto di propria competenza, nonché del potere dovere di indirizzo e di vigilanza in una materia così delicata, espone le finanze comunali a gravi rischi. La questione è stata segnalata più volte.
c) Alienazione immobili - La Commissione Vigilanza, nel corso della seduta del giorno 17 maggio scorso, in occasione del periodico esame delle determinazioni adottate dai responsabili dei Settori ha rilevato che il Settore Patrimonio ha adottato in data 11 aprile 2011 la determinazione n. 31 ( prot. gen. 549/2011 ) con la quale è stata formalizzata l’alienazione di un terreno in Molella. Risulta che esistano altri atti del genere. Pur essendo stato previsto di autorizzare le alienazione dei terreni di Molella e Palazzo con deliberazione consiliare n. 33/2009; lo stesso rappresenta un atto di mero indirizzo e non specifica poi le singole particelle da alienare, per cui la questione avrebbe dovuto essere riportata in Consiglio per ogni singola alienazione.
d) Riconoscimento debiti fuori bilancio – A seguito di sentenza esecutiva relativa alla vertenza Talenti, concernente la realizzazione del Palazzetto dello sport sito in via Conte Verde, risulterebbe che la somma dovuta dal Comune ( non prevista in bilancio ) sia stata corrisposta direttamente, senza alcun atto e tanto meno senza sottoporre preventivamente la questione al Consiglio comunale così come previsto dagli artt. 193 e 194 del D.lgs 267/2000. La cosa è stata sottoposta al Consiglio solo successivamente.
e) Affidamento incarichi di consulenza - Ai sensi dell’articolo 42, comma 2, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, così come previsto dal comma 55 dell’art. 3 della L. 244/2007 , l’affidamento degli incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze, a soggetti estranei all’amministrazione, può avvenire solo nell’ambito di un programma approvato dal Consiglio comunale. Nonostante ciò non sia mai avvenuto l’Amministrazione seguita a conferire o rinnovare incarichi a vario titolo.
f) Impegni di spesa pluriennali – Sono stato segnalati alcuni casi in cui addirittura con determinazioni di qualche responsabile di Settore sono stati assunti impegni di spesa pluriennale stipulando contrati con ditte private;
g) Programma triennale dei lavori pubblici – La questione è stata segnalata più volte, l’ultimo esempio è dato dalla deliberazione di Giunta n.1/2012; il piano nel passato è stato portato in Consiglio in occasione dell’esame del Bilancio di previsione senza alcuna preventiva discussione nella Commissione Lavori Pubblici
h) Recepimento del Piano di zona socio-sanitario – Approvato con deliberazione n. 3/2012; anche in questo caso il provvedimento non è stato mai portato neanche in Commissione, nonostante i ripetuti solleciti.A tale situazione si devono aggiungere i provvedimenti che la Giunta assume arrogandosi materie di competenza dei dirigenti ex D.lgs 165/2001 e successive modificazioni ed integrazioni.
In particolare la Giunta approva bandi di gara ( ad esempio procedura per l’affidamento della sorveglianza delle strutture culturali , lavori pubblici, assegnazione case popolari, reclutamento del personale, affidamento consulenze, etc.),
La situazione è resa più grave dal fatto che in Comune, oltre al Segretario Generale è in servizio un solo dirigente e che in base ad un vecchio regolamento consiliare ( in contrasto con la normativa vigente ) le materie attribuite per legge ai dirigenti sono state attribuite con delega diretta del Sindaco ad alcuni funzionari cat. D3, titolari di posizioni organizzative.
Infine si desidera segnalare, ancora una volta il mancato rispetto delle mozioni votate dal Consiglio comunale, alle quali troppo spesso non viene data esecuzione,
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