Sabato 6, nell'ambito della festa dell'Unità organizzata dal Circolo del Partito Democratico Priverno sono stato invitato ad un incontro per parlare della situazione della sanità locale e per formulare alcune proposte per migliorare l'attuale stato di cose.
Sono trascorsi 20 anni da quando il 30 giugno 1994 lasciai l'incarico di Commissario straordinario della USL LT4 (comprendente i Comuni di Bassiano, Sezze, Priverno, Sabaudia, Maenza, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci e Sonnino ) per complessivi 80.000 abitanti . All'epoca i dipendenti erano 583 ed il bilancio annuo ammontava a circa 54 miliardi di Lire. Dopo le consegne formali al primo Direttore Generale della ASL (che non si fece neanche trovare all'appuntamento fissato da lui) inviai una relazione dettagliata all'Assessore regionale per la sanità Antonio Signore con lo stato dei servizi e gli interventi compiuti. All'epoca consegnai un ospedale in perfetta efficienza (con una manutenzione curata quotidianamente) e il centro Madonna delle Grazie, (con il centro di neuropsichiatria e i servizi amministrativi ecc.), il consultorio di Borgo Sant'Antonio , il centro diurno, ecc. tutti servizi funzionali alle esigenze della popolazione assistita.
I pazienti potevano ottene prestazioni di alto livello in strutture dotate di personale competente e per lo più del luogo, che si prodigava in maniera esemplare per i propri concittadini.
Alcuni problemi legati all'assistenza ai disabili dovuti a cavilli burocratici furono da me superati rapidamente riscuotendo i complimenti anche di esponenti politici.
Ho raccontato di aver fatto visita nei giorni scorsi al poco che è rimasto: l' ospedale chiuso e solo alcune attività ospitate al suo interno, il centro di Madonna delle Grazie distrutto da lavori abbandonati per problemi dovuti al finanziamento regionale con in funzione solo il servizio di neuropsichiatria infantile. Una situazione molto triste, in pochi anni si è passati da una situazione molto buona ad una assolutamente inadeguata a rispondere alle esigenze dei cittadini.
L'impegno posto da molti per costruire la sanità privernate è stato cancellato in pochi anni dalle scelte dissennate di alcuni presidenti della Regione e di taluni Direttori generali della ASL che hanno favorito strutture romane e latinensi anche private distruggendo la tradizione della sanità dei monti Lepini, con la conseguenza di non garantire più agli abitanti neanche i Livelli Essenziali di Assistenza e di aver evidenziato l'inadeguatezza delle strutture di pronto soccorso rimaste. Il problema è particolarmente sentito per i soggetti affetti da patologie croniche e dagli anzini, amche perché non tutti i medici ospedalieri applicano i protocolli per le cure condivise con i medici di famiglia (shared care)
Ma è ora di fare proposte concrete: per quanto riguarda l'ospedale ho proposto che a farsene carico debbano essere non solo la ASL, ma anche il Comune valutando la possibilità di realizzare al suo interno strutture sociali o socio assistenziali previste dalla L. 41/2003 come Case alloggio, Case Albergo, Case famiglia ecc. se non anche una RSA. Ho sollecitato il superamento dei problemi da parte della regione relativi ai lavori a Madonna delle Grazie per portare lì il Punto di Primo Intervento, la dialisi, l'attività ambulatoriale ecc. valutando anche la realizzazione, in prospettiva, di una casa della salute.
Se ne è parlato fino a tardi sotto i portici comunali insieme al nuovo Direttore Generale della ASL dott. Caporossi, al Consigliere Forte, al Segretario del Circolo dott. Baratta e alla dott.ssa Cicala.
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