L’odiosa partecipazione da parte delle famiglie per
la frequenza al centro diurno per i disabili, stabilita dal Commissario
straordinario con la deliberazione 33/2013, in questi giorni è all’esame
dell’Assessore competente e di alcuni consiglieri comunali.
Il problema della compartecipazione alle spese
relative all’assistenza di familiari con grave disabilità è di una estrema
delicatezza ed è stato ripetutamente affrontato dal Ministero della salute e
dalla Regione Lazio.
Anche il Consiglio di Stato ha avuto modo di
occuparsi più volte del problema e da ultimo con la sentenza n. 5782/2012.
Penso che questa possa essere l’occasione per un
approfondimento su tutte le modalità di assistenza ai disabili alcuni dei quali
si trovano anche in strutture residenziali, talora lontani dai loro cari,
verificando le possibilità di dare loro una assistenza adeguata nella nostra
città.
Pertanto ritengo che la questione debba essere
affrontata:
a) Verificando il numero di tutti i soggetti
disabili delle loro patologie, nonché le modalità e l’appropriatezza dell’assistenza
loro garantita
b) Definendo dal punto di vista organizzativo una
volta per tutte la rete delle strutture territoriali utilizzando anche la Casa
Domotica, un presidio che in origine avrebbe dovuto servire per la residenza di
soggetti con disabilità permanente, che in questi anni è stato sfruttato
solamente nei mesi estivi da soggetti provenienti da Roma, senza poter essere
utilizzato in nessun modo dai nostri concittadini;
c) Dal punto di vista economico, analizzando i
costi diretti ed indiretti sostenuti per l’assistenza a tutti i disabili (anche
quelli che si trovano in regime residenziale) ed in particolare per la gestione
della Centro.
Sulla base di questi elementi di conoscenza e con
una migliore organizzazione sarà possibile razionalizzare al meglio il servizio,
garantendo a tutti in loco una assistenza adeguata, riducendo alcuni costi e quindi
valutare l’opportunità di modificare la deliberazione commissariale.
Con l’occasione andrebbe anche chiarita la
sperimentazione affidata dalla Giunta (del 73/2010) al centro Armonia di Latina
(accreditato dalla regione per la sede di Latina), che come tutte le
sperimentazioni avrebbe dovuto concludersi con una valutazione, prima di essere
prorogata.
Purtroppo la nostra Regione non dispone ancora,
come altre regioni, di una normativa per i servizi sociali adeguata alla legge
costituzionale n. 3/2001, in quanto la proposta per la istituzione di un “Sistema regionale
integrato di interventi e servizi sociali” approvata dalla Commissione sanità e
servizi sociali della Regione nella passata legislatura non è arrivata in aula
a causa dello scioglimento anticipato del Consiglio regionale.
Purtroppo c’è ancora molto da fare per migliorare l’integrazione dei
servizi socio-sanitari tra ASL e Comuni.
Mi
auguro che il delicato problema del nostro Centro disabili venga affrontato al
più presto e risolto nel migliore dei modi.
Nessun commento:
Posta un commento