sabato 28 marzo 2020

IL MINISTERO INVITA LE REGIONI A RAFFORZARE AL MASSIMO LA TUTELA DEGLI OPERATORI


Il Direttore generale della programmazione del Ministero della salute con una circolare del 25 marzo, di cui sono entrato in possesso solo ora ha provveduto all'aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19.
L'evolversi della situazione epidemiologica - partendo dall'impatto provocato in alcune realtà regionali, rappresentato nel corso della riunione del 23 marzo 2020, ove sono stati sentiti i contributi e acquisite le esperienze maturate sul territorio nazionale - rende necessario aggiornare e uniformare, quanto più possibile, il percorso organizzativo dei servizi regionali ospedalieri e territoriali, anche con iniziative di carattere straordinario ed urgente fondate sulle disposizioni concernenti il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 emanate dal Governo con i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 08.03.2020, del 09.03.2020 e del 17.03.2020.
Allo scopo di accelerare la conclusione dei piani per la gestione dei piani per la gestione dell'emergenza, di cui alla circolare ministeriale del 01.03.2020, nonché di implementare le indicazioni operative delle attività
ospedaliere volte a fronteggiare l'epidemia sulla base dei fabbisogni relativi alla curva pandemica si forniscono ulteriori indicazioni operative, fermo restando quelle già contenute nelle circolari del Ministero della Salute n. 2619 del 29.02.2020, n. 2627 del 01.03.2020 e n. 7422 del 16/03/2020.
In questo quadro generale, è essenziale il ruolo svolto dal personale sanitario che, a vario titolo, si
prende cura dei pazienti con COVID-19. E' fondamentale perseguire l'obiettivo volto alla massima tutela possibile del personale, dotandolo di dispositivi di protezione individuale (DPI), di efficienza modulata rispetto al rischio professionale a cui viene esposto. Allo stesso modo, è corretto che il personale sanitario esposto venga sottoposto a indagini (tampone rino-faringeo) mirate a valutare l'eventuale positività per SARS-CoV-2. Questa misura, oltre a costituire una tutela per il personale sanitario, è rilevante anche per i soggetti che vengono a contatto con il personale medesimo e, in questa prospettiva, lo stesso tipo di approccio va rivolto agli operatori tutti, sanitari e non, che operano nelle RSA, ove si concentra un alto numero di soggetti che, soprattutto per età, ma anche per presenza di comorbilità, sono particolarmente fragili ed esposti al rischio di forme severe o addirittura fatali di COVID-19.
Per quanto riguarda in particolare l'emergenza territoriale è scritto che devono essere definiti protocolli e procedure per la sicurezza delle equipe che operano sul territorio in forma generalizzata stante la difficile previsione diffusiva e particolareggiata per i diversi casi prevedibili in ambito di soccorsi primari e di trasporti interospedalieri.
In tutti i Pronto Soccorso devono essere previsti specifici percorsi di pre-triage tesi ad individuare tempestivamente i pazienti sospetti positivi al COVID-19 al fine di indirizzarli verso i percorsi specificatamente dedicati ed evitare al massimo contaminazioni, sia tra i soggetti in attesa di diagnosi, sia contaminazioni intraospedaliere da parte di soggetti affetti da patologie acute ma a rischio di essere COVID-19 positivi non ancora diagnosticati.
Nei Pronto Soccorso degli ospedali COVID-19, atteso che gran parte dell'attività ordinaira riferita ai codici bianchi e verdi si riduce drasticamente mentre aumenta gradualmente quella per i pazienti affetti da sintomatologia suggestiva per COVID-19, senza o con problematiche respiratorie, è necessario implementare l'attività in tale direzione favorendo nel più breve tempo possibile la domiciliazione prevista, ovvero, laddove appropriata l'allocazione dei pazienti nelle diverse strutture a bassa, nedia e alta complessità della rete di offerta individuata.
L'attitività di triage, la successiva definizione diagnostica e le procedure di dimissione e/o ricovero non devono andare a detrimento di un veloce turnover dei mezzi di soccorso già fortemente impegnati nei tempi dalle previste procedure di sicurezza nella presa in carico dei pazienti, dalle necessarie operazioni di pulizia e sanificazione ove prevista.
E' ora che tutti i Direttori generali delle aziende sanitarie del Lazio, in qualità di datori di lavoro ai sensi del D.lgs 81/2008  provvedano a dotare il personale dei Dispositivi di Protezione Individuale adeguati.   

1 commento:


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