Roma, via dei Carri Armati, ingresso del magazzino centrale del materiale profilattico |
Leggo i messaggi accorati di medici e infermieri che sono quotidianamente in prima linea in questa guerra contro un nemico insidioso a cui siano stati capaci sono di dare un nome in codice, costretti a combattere senza divise, senza impermeabili, senza mascherine: senza tutti quelli che il D.lgs 81/2008 chiama Dispositivi di Protezione Individuale.
Le Regioni che, a seguito di una battaglia politica condotta contro il Governo centrale, hanno conquistato la gestione della sanità, invece delle nomine dei direttori generali e dei primari avrebbero dovuto preoccuparsi di avere scorte a sufficienza per prevenire questa ed altre calamità acquistando scorte adeguate mediante le Centrali di aggregazione degli acquisti previste per legge in campo sanitario.
Prima della riforma federalista il Ministero della sanità (come si chiamava allora) grazie alla Divisione contratti provvedeva agli acquisti necessari per lo svolgimento dei compiti istituzionali, alla custodia dei beni presso il Magazzino Centrale del materiale profilattico e alla loro distribuzione nei casi di necessità.
Purtroppo, come già detto le competenze sono state trasferite alle Regioni e al momento dell'emergenza non c'erano scorte, né contratti aperti.
Già in occasione dell'influenza aviaria ci si ricordò dell'esistenza del Magazzino con l'Ordinanza dell'8 novembre 2005 con cui venne affidato al Ministero della salute l'incarico di provvedere all'acquisto del materiale necessario e la sistemazione del magazzino.
Questa volta si è scelto di nominare un Commissario straordinario per l'emergenza nella persona del dott. Domenico Arcuri, il quale, con i poteri affidatigli dal Presidente del Consiglio, non appena nominato ha avvito le procedure per il reperimento dei macchinari e del materiale necessario.
Da tutta questa storia salta agli occhi la necessità che, alla fine dell'emergenza, sia rivista la legislazione.
Intanto il Magazzino centrale del materiale profilattico in via dei carri Armati a Roma è lì che aspetta.
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