giovedì 21 maggio 2020

IL MISE HA AUTORIZZATO LA DISATTIVAZIONE ACCELERATA DELLA EX CENTRALE NUCLEARE DI BORGO SABOTINO

La centrale Nucleare di Borgo Sabotino a Latina
Dal sito web della SOGIN si apprende che Il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato, su parere dell’Autorità di sicurezza nucleare (ISIN) e delle altre Istituzioni competenti, in data 20 maggio 2020 il Decreto  di disattivazione della Centrale Nucleare di Latina. 
Il provvedimento consente a Sogin di avviare le attività previste nella fase 1 del programma generale di decommissioning dell’impianto, con il duplice obiettivo di incrementare i livelli di sicurezza e ridurre l’impatto ambientale. 
Le principali attività previste riguardano lo smantellamento dei sei boiler, per un peso complessivo di oltre 3.600 tonnellate, e l’abbassamento dell’altezza dell’edificio reattore da 53 a 38 metri, che modificherà lo skyline del sito. Saranno, inoltre, smantellati edifici e impianti ausiliari. Tali operazioni vanno ad aggiungersi a quelle già realizzate o in corso nell’impianto.
Al termine, i rifiuti radioattivi, pregressi e prodotti dal decommissioning, saranno stoccati in sicurezza sul sito, sia nel nuovo deposito temporaneo, sia in alcuni locali dell’edificio reattore appositamente adeguati così da non realizzare ulteriori strutture. 
La centrale di Latina è l’ultima delle quattro centrali nucleari italiane ad ottenere il decreto di disattivazione. 
La conclusione della prima fase del decommissioning è prevista nel 2027, per un valore complessivo delle attività di 270 milioni di euro. 
Con la disponibilità del Deposito Nazionale, sarà possibile avviare la seconda e ultima fase con lo smantellamento del reattore a gas grafite. Quando tutti i rifiuti radioattivi saranno conferiti al Deposito Nazionale e i depositi temporanei saranno demoliti, il sito verrà rilasciato, senza vincoli di natura radiologica, e restituito alla collettività per il suo riutilizzo. 
La SOGIN riferisce che  l’Amministratore Delegato di Sogin, Emanuele Fontani  si è dichirato soddistatto per l‘emissione di tale decreto, il quinto dopo quelli ottenuti per l’impianto di Bosco Marengo e le centrali di Trino, Garigliano e Caorso. Si tratta di un passaggio cruciale per la chiusura del ciclo nucleare italiano, che ci consente di entrare nel vivo del decommissioning della centrale pontina. Questo provvedimento – ha concluso Fontani – conferma la proficua collaborazione fra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nello smantellamento degli impianti nucleari”.
La Centrale di Borgo Sabotino è stata costruita dal 1º novembre 1958 al 31 dicembre 1962, quando raggiunse la sua prima criticità, dalla SIMEA spa (della quale erano azionisti al momento della realizzazione AGIP Nucleare e IRI) con tecnologia della società inglese è stata la prima centrale nucleare ad entrare in funzione in Italia e, all'epoca dell'entrata in servizio, era anche il reattore più potente d'Europa.
Il 1º giugno 1963 l'impianto iniziò a produrre energia, con una potenza elettrica di 200 MWe.
Il 15 ottobre 1963 la sua proprietà fu passata all' ENEL. 
L'attività è stata fermata nel 1987, a seguito del referendum sul nucleare. 
Complessivamente l'impianto è stato attivo per circa 23 anni.
Dalla data della chiusura dell'attività è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell'ambiente.
Dall'inizio dell'esercizio fino al giorno del definitivo arresto (il 26 novembre 1986), l'impianto ha prodotto circa 26 miliardi di kWh di energia elettrica.

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