Una delle maggiori sofferenze per i pazienti durante il periodo più acuto dell'epidemia è stata rappresentata dalla divieto di ricevere visite da parenti ed amici.
Ora la regione Lazio ha emanato una nuova ordinanza (n. Z00053 del 21 luglio) con la quale vengono dettate le Linee di indirizzo per le modalità di accesso e visita dei familiari nelle strutture residenziali sociosanitarie e socio assistenziali.
Accesso alle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali da parte di familiari e congiunti
La prima misura di prevenzione consiste nell’impedire l’ingresso di casi sospetti, probabili o confermati di COVID-19. A tal fine non deve essere consentito l’accesso a persone che presentino sintomi di infezione respiratoria acuta, anche di lieve entità, o che abbiano avuto un contatto stretto con casi di COVID-19 sospetti/confermati/probabili negli ultimi 14 giorni. La struttura dovrà adottare un sistema di valutazione, fondato su questionario (allegati 1 e 2) e rilevazione della temperatura corporea, per chiunque debba accedere alla struttura residenziale in modo tale da consentire l’identificazione immediata di persone che presentino sintomi simil-influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di gola, congiuntivite, diarrea, vomito) e/o febbre.
A. Organizzazione e gestione degli accessi dei familiari e congiunti
l’accesso alla struttura dovrà avvenire previa prenotazione degli ingressi da parte dei familiari, in
modo da evitare assembramenti anche negli spazi dedicati all’attesa;
dovranno essere previsti ingressi limitati e distribuiti nel tempo, contenendo il numero di familiari/congiunti contemporaneamente presenti (massimo due per ciascun ospite e per una durata massima di circa 30 minuti), secondo un’organizzazione che consenta lo svolgimento delle stesse visite nel rispetto delle regole di distanziamento fisico;
per le strutture a dimensione familiare, andranno previsti accessi non contemporanei da parte dei familiari dei diversi utenti, stabilendo tempi di visita proporzionati alla necessità dell’utente.
la struttura dovrà limitare al minimo il passaggio dei visitatori negli spazi comuni, prevedendo orari adeguati e compatibili con le attività di ospiti e operatori;
la struttura dovrà conservare l’elenco dei visitatori per un periodo di 14 giorni;
all’atto di prenotazione della visita, la struttura dovrà valutare lo stato di salute dei familiari/congiunti, mediante la somministrazione telefonica del questionario di screening (allegato 1) e dovrà informarli sui corretti comportamenti per la prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2, sull’importanza del rispetto delle misure igieniche di base e sull’utilizzo di mascherine e DPI per l’accesso alla struttura.
B. Valutazione all’ingresso in struttura
misurazione della temperatura dei visitatori (con termometri o termo scanner) e non deve essere consentito l’accesso a persone con temperatura maggiore o uguale a 37,5°C, così come a coloro che presentino sintomi di infezione respiratoria acuta, anche di lieve entità.;
compilazione di un breve questionario o intervista da parte di un operatore (allegato 2);
illustrazione al visitatore di tutte le norme comportamentali e precauzioni raccomandate per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2, tra le quali il corretto utilizzo della mascherina, il rispetto della distanza di almeno 1 metro, la corretta etichetta respiratoria, il lavaggio frequente delle mani e l’uso di soluzione idroalcolica.
C. Modalità di svolgimento della visita
Compatibilmente con le condizioni cliniche dell’ospite, le visite dovranno essere realizzate privilegiando gli spazi esterni alla struttura, laddove disponibili, nel rispetto delle regole di igiene e sicurezza;
i familiari/congiunti dovranno utilizzare correttamente la mascherina chirurgica;
nel caso si utilizzino per le visite spazi interni, è necessario individuare luoghi dedicati che garantiscano il rispetto del distanziamento fisico e il rispetto delle norme igieniche di sicurezza (utilizzo costante e corretto della mascherina e igiene delle mani, attraverso la messa a disposizione di appositi dispenser);
l’accesso di familiari/congiunti all’interno dei nuclei di degenza è possibile solo per le visite agli ospiti che presentano condizioni di grave disabilità e non autosufficienza tali da impedire la possibilità di utilizzare gli spazi esterni allestiti; la Direzione sanitaria o, per le strutture che non prevedono questa figura, il Direttore della struttura, d’intesa con il medico curante di riferimento, provvederanno a definire anche le modalità di accesso in sicurezza alla stanza, avendo cura di distribuire temporalmente le visite per ciascun ospite. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alla tutela dei diritti fondamentali della persona nella fase di fine vita. Al riguardo, negli hospice deve essere garantita la presa in carico, oltre che della persona ammalata, anche della sua famiglia. Pertanto, devono essere sempre consentite le visite dei familiari/congiunti dei degenti, adottando le necessarie misure di contenimento del rischio di COVID-19, come di altre malattie infettive diffusive;
la struttura dovrà provvedere ad areare adeguatamente il locale dove si è svolta ogni visita; dovrà
inoltre garantire la detersione e sanificazione degli ambienti al termine di ogni visita, facendo particolare attenzione agli elementi/oggetti che vengono toccati più frequentemente con le mani e alle superfici di appoggio;
nel locale dove si svolge la visita dovrà essere presente un dispenser di soluzione idroalcolica e i familiari/congiunti devono essere invitati ad utilizzarlo durante la permanenza in camera e all’uscita.
D. Informazione ed educazione degli ospiti e dei visitatori
La struttura dovrà effettuare una adeguata sensibilizzazione ed educazione dei visitatori e degli ospiti (laddove possibile e nelle forme più adeguate all’età e alle caratteristiche degli ospiti: età avanzata, deficit cognitivi e fisici) circa le misure di prevenzione e controllo del rischio COVID-19. In particolare, sarà necessario porre attenzione sulle seguenti misure:
evitare strette di mano, baci e abbracci;
igiene delle mani, in particolare dopo l’utilizzo del bagno e prima di mangiare: lavaggio con acqua e sapone e asciugatura con salvietta monouso, o frizione con soluzione idroalcolica;
igiene respiratoria: tossire e starnutire coprendo naso e bocca usando fazzoletti o nella piega del
gomito; i fazzoletti dovrebbero essere preferibilmente di carta e dovrebbero essere smaltiti in una pattumiera chiusa;
mantenersi a distanza di almeno 1 metro dalle altre persone;
utilizzo di mascherina sempre correttamente posizionata;
evitare di condividere oggetti con altri residenti, come asciugamani, salviette e lenzuola, piatti, bicchieri, posate, cibo, ecc.
invitare i visitatori ed i propri ospiti, in possesso di uno smartphone, ad installare l’app del Ministero della Salute IMMUNI utile all’individuazione tempestiva di eventuali contatti con persone affette da COVID-19;
aiutare il proprio familiare ospite – in possesso di uno smartphone – ad installare sul proprio telefono la app regionale Lazio Doctor per COVID, per mantenere un collegamento, in caso di necessità, con il proprio MMG e la propria ASL mediante la telemedicina.
Le attività educative e di sensibilizzazione devono essere supportate da poster, cartelli e altri supporti audiovisivi (cartoline, volantini, screen-saver ecc.) che dovrebbero, ad esempio, insistere sull’igiene delle mani, sul distanziamento sociale, uso delle mascherine e altre precauzioni. A tale proposito, si fa presente che sul sito della Regione Lazio è disponibile una sezione dove scaricare materiale di comunicazione (http://www.regione.lazio.it/rl_sanita/?vw=contenutiDettaglio&id=380)
2. Visite o rientri in famiglia di persone ospitate in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali
Fatto salvo quanto previsto al punto 1, le visite possono essere effettuate anche mediante il rientro in famiglia dell’ospite, sulla base delle indicazioni del progetto individuale di assistenza, se trattasi utente ospitato in struttura sociosanitaria. Tale possibilità è estesa anche agli ospiti di strutture socioassistenziali.
Tali rientri dovranno essere concordati e pianificati con la struttura, nel rispetto delle principali misure di prevenzione, secondo le previsioni del predetto piano individuale di assistenza e con le seguenti modalità:
sottoscrizione preventiva di un accordo di reciproca responsabilità tra la struttura residenziale e i familiari/congiunti/ dell’ospite (Allegato 4) per il rispetto delle regole di contrasto alla diffusione del virus che prevede, tra l’altro, l’autodichiarazione circa la non presenza nell’ambito del proprio nucleo familiare di persone con febbre o sintomi di malattia respiratoria e, nel caso in cui un componente del nucleo familiare dovesse presentare questi sintomi nei giorni successivi il rientro in famiglia, l’impegno ad informare la struttura;
la struttura deve conservare l’elenco degli ospiti che hanno fatto visite extra residenziali/rientri in
famiglia per un periodo di 14 giorni;
per i minori, nel caso in cui l’inserimento sia avvenuto a seguito di provvedimento del Tribunale per i minorenni, tali rientri in famiglia sono consentiti previa comunicazione all’autorità giudiziaria competente, e comunque sempre secondo le previsioni del progetto educativo individualizzato.
Al momento del rientro in struttura, il paziente dovrà essere sottoposto al seguente protocollo:
misurazione della temperatura corporea;
compilazione del questionario di re-ingresso (Allegato 3) anche assistita da operatore della struttura;
osservazione delle misure di distanziamento fisico;
se possibile accoglienza in stanza singola per 14 giorni, tale misura è obbligatoria in caso di contatto con caso COVID-19 sospetto o confermato;
rispetto dei comportamenti standard di prevenzione e controllo dell’infezione: o utilizzo di mascherine ed eventuali DPI; o rispetto dell’etichetta respiratoria; o lavaggio frequente delle mani; o rispetto delle comuni norme igieniche;
stretta sorveglianza sanitaria da parte del personale della struttura: o misurazione della temperatura corporea due volte al giorno (mattina e sera); o osservazione di comparsa di eventuali sintomi:
sintomi simil-influenzali e/o febbre;
perdita del senso del gusto e dell’olfatto.
valutazione clinica ed epidemiologica, caso per caso, da parte del medico curante (MMG o PLS) o del medico di riferimento della struttura, anche mediante gli strumenti di telemedicina, che potrà disporre l’eventuale indicazione al test per l’identificazione diretta del virus SARS-CoV-2.
In caso di insorgenza di febbre o di altra sintomatologia sospetta al rientro, la struttura provvede all’isolamento della persona, attivando il seguente iter cautelativo:
segnalazione al medico di riferimento della struttura o al MMG/PLS/MCA;
eventuale esecuzione, a seguito di valutazione del medico di cui sopra, del test diagnostico per l’identificazione diretta del virus SARS-CoV-2, mantenendo l’ospite in isolamento in stanza singola.
Dove non sia realizzabile l’isolamento all’interno della struttura, si possono attivare, con la supervisione dell’ASL competente, modalità alternative per il periodo di isolamento;
in caso di risultato positivo valutare, di concerto con il medico di riferimento, l’eventuale ricovero in ambiente ospedaliero o, se possibile, in isolamento presso la struttura o altra sede concordata con
la ASL
Il rientro e la riammissione alle attività della struttura saranno consentiti a seguito di avvenuta guarigione (risoluzione della sintomatologia e due test per la ricerca del virus negativi a distanza di 24 ore).
3. Accesso alle strutture sanitarie/ospedaliere da parte di familiari e congiunti
L’accesso in struttura può avvenire solo se i visitatori sono dotati di mascherina chirurgica che dovranno indossare per tutto il tempo della permanenza. Dovrà essere rilevata la temperatura corporea all’ingresso e non deve essere consentito l’accesso a persone con temperatura maggiore o uguale a 37,5°C, così come a coloro che presentino sintomi di infezione respiratoria acuta, anche di lieve entità. Di norma è previsto un solo visitatore per volta per singolo paziente.
Di seguito le ulteriori misure di prevenzione e controllo da applicare:
lavaggio frequente delle mani durante la permanenza in camera e all’uscita;
rispetto dell’etichetta respiratoria;
evitare di toccarsi occhi, naso e bocca;
mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone negli spazi comuni;
limitazione degli spostamenti al percorso necessario a raggiungere la stanza del degente;
rispetto tassativo delle indicazioni fornite dal personale e degli orari di visita.
I visitatori, in possesso di uno smartphone, devono essere invitati ad installare l’app del Ministero della Salute IMMUNI utile all’individuazione tempestiva di eventuali contatti con persone affette da COVID-19.
Le attività educative e di sensibilizzazione devono essere supportate da poster, cartelli e altri supporti audiovisivi (cartoline, volantini, screen-saver ecc.) che dovrebbero, ad esempio, insistere sull’igiene delle mani, sul distanziamento sociale, uso delle mascherine e altre precauzioni. Come già precisaro, sul sito della Regione Lazio è disponibile una sezione dove scaricare materiale di comunicazione
Nel caso di visite a pazienti oncologici od oncoematologici si raccomanda il rispetto delle indicazioni
contenute nel documento “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici ed oncoematologici” (rif. nota regionale n. 428695 del 15 maggio 2020).